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Screen Contest #90

Kamikun






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Ora del Tè! #2

    Dragon7
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#1 Inviato 14 June 2010 - 21:20 PM

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#2


Scusate per la rarità con cui escono ultimamente le lezioni. Ho veramente molto altro per la testa. In ogni caso, il corso continua, quindi ecco la nostra seconda ora del tè. Tratteremo le radici di quelli che sono oggi i manga!

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Si chiamavano Emakimono, ed erano fra le prime opere narrative giapponesi. Consistevano in scene d'amore, guerra o religiose dipinte o stampate su rotolo.

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In particolare, queste sono immagini tratte dal Genji Monogatari, un caposaldo della letteratura giapponese. Un testo che tratta le avventure e gli amori del secondogenito dell'imperatore giapponese del tempo, appunto Genji, detto Hikaru Genji, lo splendente.

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Le illustrazioni erano copiose, e praticamente sempre accompagnate da una spiegazione o narrazione scritta. Si attuava qui l'uso dei kana, per la precisione hiragana, ossia le sillabe che abbiamo visto fin'ora.

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Lo stile era corsivo, moooolto corsivo, un po' come le vecchie lettere che possiamo trovare nella cultura occidentale.
Gli hiragana, come forse ho già detto, derivano interamente dai caratteri cinesi, i quali coesistono ancora oggi, insieme alle sillabe, nella scrittura giapponese.

Tuttavia, queste opere, venivano scritte in hiragana. Un alfabeto sinuoso e dolce rivolto ad un pubblico prevalentemente femminile, come lo era il contenuto delle storie. Fra l'altro, le donne difficilmente usavano i kanji, che erano una "prerogativa" degli uomini, un po' come l'altro alfabeto, il katakana, che vedremo nelle prossime lezioni.

Ecco un'evoluzione illustrata dei kanji (che, ribadisco, sono presenti ancora oggi) verso, in rosso, le sillabe corsive prima, e quelle usate tutt'oggi poi.

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Precisiamo una cosa. Queste sillabe, agli esordi, erano usate sotto forma di kanji. Essendo il cinese una lingua essenzialmente monosillabica, in cui a ogni kanji appartiene una lettura che può essere ridotta o adattata a una singola sillaba giapponese, i kanji venivano usati per comporre parole giapponesi, preservando la lettura cinese (anche se addomesticata alla fonetica giapponese).

È come se io scrivessi "gatto" in questo modo: がっと. Un giapponese lo legge "gatto", ma per lui non significa nulla. Così i primi scrittori incollavano insieme diversi kanji cinesi per ottenere a livello fonetico parole giapponesi. Un esempio

烏梅能波奈

questo letteralmente significa... "uccello prugna abilità onda Nara (città)"... ma se letto con la lettura che a quell'epoca i giapponesi avevano assegnato ai caratteri cinesi, otteniamo 'u-me-no-ha-na', ossai 'ume no hana', che significa "fiori di pesco" e, se volessimo scriverlo in giapponese moderno, avrebbe quest'aspetto:

梅の花

niente a che vedere con quei kanji, ma soprattutto niente a che vedere con uccelli e prugne (si parla di pesche! mah)

Modificato da Dragon7, 14 June 2010 - 21:38 PM.

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#2 Inviato 14 June 2010 - 21:38 PM

senza dubbio interessante.

una curiosità... non riesco a riconoscere il primo hiragana della seconda riga (quella delle "i") e il primo della quarta (quella delle "e")... so che alcuni hiragana, come ad esempio SO, si scrivono anche in maniera arcaica (in 2 tocchi invece di uno), ma si somigliano comunque molto... sti 2 invece che sono?

sono nella colonna del WA e del WO, sono per caso WI e WE? esistono??

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#3 Inviato 14 June 2010 - 22:17 PM

Per esistere esistono, ma nessuno li usa, sono del tutto desueti. Erano usati per scrivere antiche parole giapponesi E:

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#4 Inviato 15 June 2010 - 14:25 PM

Tuttavia, queste opere, venivano scritte in hiragana. Un alfabeto sinuoso e dolce rivolto ad un pubblico prevalentemente femminile, come lo era il contenuto delle storie. Fra l'altro, le donne difficilmente usavano i kanji, che erano una "prerogativa" degli uomini, un po' come l'altro alfabeto, il katakana, che vedremo nelle prossime lezioni.

Mi sono perso qualcosa? In che senso le donne non usavani i kanji? Oltre che per il parlare, anche nello scrivere le differenze tra uomini e donne erano così nette?
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#5 Inviato 15 June 2010 - 15:35 PM

Sì, diciamo che nell'antico giappone usare i Kanji era sinonimo di saccenza e istruzione, e le donne ne erano in qualche modo esentate, non che sia poi una situazione molto diversa da quella dell'antico occidente. Tuttavia secoli dopo, nel corso dell'ottocento, saranno proprio le donne a scrivere alcune delle opere più importanti del tempo.

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#6 Inviato 16 June 2010 - 11:45 AM

Sì, diciamo che nell'antico giappone usare i Kanji era sinonimo di saccenza e istruzione, e le donne ne erano in qualche modo esentate,

Ehm...'Esentare' ha un accezione positiva. ^^; Erano esentate nel senso che non avevano bisogno di essere colte per avere i loro privilegi o intendi che non erano ammesse ad alcuni gradi dell'istruzione? ^^;
Mi chiedo: il modo di scrivere cambia semplicemente riflettendo il modo di parlare o è proprio diverso a prescindere? Da dove hanno origine tutte queste differenze nella linguistica che uomini e donne devono usare? o.o
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#7 Inviato 17 June 2010 - 21:52 PM

Mmm, sinceramente di quel che riguarda la cultura maschile/femminile dell'epoca non so molto, anche perchè le cose che trovate in sto topic sono il frutto di lezioni che non avrei dovuto frequentare e cose che ho letto per interesse personale XD

In ogni caso, non credo ci fossero dei veri divieti per le donne nell'apprendere i kanji, solo la cultura era tale che se una donna li avesse usati sarebbe passata per 'saccente e altezzosa". Questo basandomi sulle mie conoscenze, io stesso mi devo documentare di più. Quest'anno frequenterò cultura giappa, quindi potrò rimpinguare un po' la lista delle informazioni P:

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#8 Inviato 18 June 2010 - 14:11 PM

Grazie per le risposte, sensei. ^^
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