QUEST V 0

[Impaled Janus]

Era davvero lui! Il pensiero che tutto fosse vero la portò inaspettatamente alla calma. Almeno non era completamente impazzita. Era un plus.

PARLA A GABRIEL: Andato via... quindi non ha avuto ripercussioni di sorta? No, perchè è successo tutto proprio quando ha finito di rimettere a posto le statue. Comunque. In quel momento ho sentito un forte vento provenire dall'esterno, il segnale dell'arrivo dell'altra persona che abitava l'isola insieme al topo, quella che continuava a distruggere il suo lavoro. Era completamente armato, con una spada uguale a una delle statue e munito d'elmo. In quel momento ho pensato che potesse essere uguale a una di quelle quattro statue anche nel volto, permettendomi di risolvere l'enigma e salvare l'esserino. In quel momento ho scoperto che sotto l'elmo non c'era nulla. Solo vermi. Vermi che camminano. Non sono riuscita a fare nulla per lo spavento, non potevo aspettarmi nulla del genere. Poi ha preso a distruggere le statue prima di andarsene completamente. L'ho seguito con scarso successo, e poi mi avete svegliata. Non ho capito bene il perché di quelle statue comunque. Il topo continuava a dire di voler cercare di ricordare.

Non era sicura che Gabriel avesse ascoltato il suo lungo discorso, impegnato com'era con Nathern. Nel frattempo anche lei li aveva seguiti in bagno, con molti quesiti.

PARLA: Comunque, novità qui? Necromanti o roba simili? Perché mi avete svegliato? Non capisco più nulla.

[VAL]

[PER TUTTI]

La ragnatela sembra essere normalissima, anche se la quantità presente nel vaso suggerisce che sia stata opera di un ragno decisamente grosso ( potete ipotizzare più o meno quando un pugno chiuso). Attualmente sono le due di notte. La locanda è silenziosa e in strada, dalle finestre, non vedete passare anima viva. Tutti, o chi ci riesce, dormono.


[NOTA GENERALE]
A questo punto sta a voi decidere come regolarvi con quello che avete scoperto e vissuto.
Vi dico subito che la mia intenzione è portare la vostra giocata in linea con quella del gruppo 2 così che possiate ritrovarvi poi il giorno dopo con gli stessi orari ( se no diventa un casino). La sessione del sogno è finita, tecnicamente, ora devo finire la sessione del gruppo 2 prima di passare alla prossima fase. E' previsto anche un piccolo premio che darò appena chiusa la fase con il gruppo 2.

Insomma giocatevela fra di voi finchè non chiudo con gli altri. XD

[Clouds]

Mi rivolsi ad Arlette, avevo ascoltato con interesse il suo discorso.

PARLA ad Arlette: Ho capito bene o male ciò che ti è successo... anche se diverse domande resteranno senza risposta. Comunque qui abbiamo scoperto qualcosina... ma è meglio che ti ragguagli il mago, è stato lui a scoprire tutto.

Osservai il mago che toglieva la ragnatela mano a mano dal topo, cercando di liberarlo.

PARLA a Nathern: Hai detto che dall'armadio è uscito un insetto... un ragno è un insetto... quindi, probabilmente, il topo è stato l'ultimo essere vivente ad aver visto la creatura che è uscita dall'armadio. E' una supposizione, ma va investigata, non si sa mai cosa si può scoprire.

Osservai ancora una volta Arlette che aveva diverse domande.

PARLA ad Arlette: No, no... niente negromanti qui, avrei scorto la loro magia. Ti ho svegliata perchè prima che me ne "andassi" stava arrivando qualcosa, qualcosa che poteva essere pericoloso... sei rimasta dall'altra parte anche troppo!

Feci una breve pausa, continuando sempre a guardare il lavoro del mago.

PARLA ad Arlette: Oh, un altra cosa... smettila di darmi del lei... viaggiamo insieme da giorni ormai!!!

Mi mossi verso la stanza da letto, attendendo che gli altri mi raggiungessero. Intanto recuperai lo scudo e la mazza e iniziai a infilarmi gli stivali.

PARLA: Adesso cosa vogliamo fare? Penso che Nathern voglia dormire... e Arlette, se hai bisogno puoi tornare di la. Per me basta sonno per stanotte...

[AsprusT26]

Rimasto assorto nella quantità di sostanza appiccicosa presente nel vaso, Nathern non rispose subito alle domande (*). Era davvero troppa. Un ragno normale non poteva produrne così tanta, da riempire il vaso e catturare un topo.
Poi si ridestò dai suoi pensieri; Arlette era sveglia, e aveva confermato la prova che nel sogno di Gabriel ci fosse anche lei.
Rispose al chierico, che si era affacciato in bagno.

PARLA: - No, nessuna magia. L'avrei visto fin da subito, prima durante l'ispezione ho scrutato per bene il bagno. Comunque non credo che sia stato un ragno, ad uscire dall'armadio... mai visto ragni che fanno fori nel legno. Potrebbe essere stato un tarlo, o un qualcos'altro...

Ascoltando il racconto di Arlette del suo sogno, si immobilizzò.

PARLA: - ...o dei VERMI che camminano?!

Si voltò bruscamente verso la porta.

PARLA: - Mh... che ne direste se mi raccontate finalmente cos'è successo in questo dannato sogno?! Non ci sto capendo nulla. L'isola, il topo...
A proposito del topo...

Si voltò, e sbirciò all'interno del vaso, prima di prendere per la coda il topo, ancora stordito, portarlo fuori e posarlo sul tavolino. Osservò attentamente l'animale.

PARLA: - Ecco il topo. Se sei convinto che possa aver visto la bestia che è uscita dall'armadio, accomodati pure. Prova ad interrogarlo. Io te lo dico, non ho la più pallida idea di come questo animale possa esserci utile.

Guardò poi Arlette, cercando le parole per spiegare quel che aveva trovato.

PARLA ad Arlette: - Ho trovato l'armadio del bagno forato da più bestie che sembrano essere state generate all'interno dell'armadio stesso. I buchi escono direttamente in strada, quindi ora per Artesia si aggirano questi insetti che sanno scavare nel legno, nelle pareti... e forse anche nella carne. Inoltre, il chierico ha trovato codesto topo intrappolato in una ragnatela dentro ad un vaso.
Se tutte queste circostanze sono collegate con il vostro sogno e il mistero della stanza, forse abbiamo fra le mani importanti indizi per risolvere la situazione... l'importante però è riuscire a leggerli.
Se tutto ciò ha senso, ovviamente.

Le parole di Gabriel, gli rammentarono il fatto che era sveglio da più di venti ore. Le gambe gli tremarono.
Anche un vecchio paranoico e diffidente ha sonno, del resto.

(*) Che scusa balorda per giustificarmi U_U

Modificato da AsprusT26, 09 June 2011 - 17:25 PM.

[Impaled Janus]

Non si aspettò quella reazione da Gabriel. Nessuno le aveva chiesto qualcosa del genere.

PARLA: Del tu? Se proprio desidera. Desideri. E in ogni caso, i ragni non sono insetti. Non insegnano queste scienze fondamentali nell'apprendistato del tuo dio? Va bene che ho studiato sotto i migliori insegnanti, però... dovrebbe essere conoscenza comune.

Poi dopo aver preso coscienza di quello che era successo nella stanza aggiunse:

PARLA: Questa storia è davvero molto molto interessante. I necromanti stanno facendo passi da giganti negli ultimi tempi. Vermi che viaggiano nella pietra... davvero troppo. E poi... un topo colpito da insetti? Non vi pare una strana coincidenza? Nel sogno c'era un topo infestato da vermi che camminano. Forse... ma no. Comunque mago, la farò breve. Cercando di mantenere la calma, stavolta.

Quindi prese una breve pausa per riordinare le idee:

PARLA: In questo sogno ci siamo innanzitutto ritrovati su una scalinata, con un aspetto che non era il nostro e senza la possibilità di dire la verità. Appena ho provato a dirla ho sentito una forte fitta e un giramento di testa. Poi, volando con le ali datemi dal mio nuovo aspetto, abbiamo trovato un tempio irto di trappole, che non ci hanno creato fastidi. Al suo interno abbiamo incontrato questo essere a metà tra l'Elvaan e il topo *indicando l'animale stordito* che diceva di essere uno degli avventurieri, ma era completamente privo di memoria. Continuava a cercare di mettere a posto delle statue per ricordare... ma qualcuno, quell'armatura piena di vermi, rendeva ogni suo sforzo inutile. Gabriel ha tentato di aiutarlo mettendo a posto le statue, ma ha fallito. Lo stesso devo dire di me, ho provato a rintracciare quell'armatura, ma si è volatilizzata appena uscita dal tempio.

Appoggiandosi a un muro aggiunse:

PARLA: Credo che quel topo avesse detto troppe volte la verità. In fondo non stava mentendo come noi, no? Forse saremmo finiti come lui...

Rifiutò l'invito del chierico di tornare a dormire. Il sogno aveva reso, se possibile, l'atmosfera di quel luogo ancora più opprimente.

PARLA: Se non avete problemi, gradirei prendere una boccata d'aria qui fuori. Ho dormito abbastanza... ho passato notti in situazioni molto peggiori! E non vorrei che questo sonno fosse l'ultimo. Abbiamo già rischiato abbastanza.

A quest'ultima frase aggiunse una risatina sommessa, con un vano tentativo di coprirla con la mano.

[AsprusT26]

Mentre Arlette raccontava il sogno, Nathern congiunse le punta delle lunghe dita e assunse un'espressione pensierosa.

PARLA: - Assurdo, come solo un sogno può essere. Ma... il fatto che l'abbiate avuto entrambi, è una prova della sua autencità.
Non so come possano essere andate le cose, ma possiamo star certi che sono gli insetti... un punto importante della questione. Il negromante forse possiede delle abilità che gli consentono di evocare queste bestie dai poteri più disparati. Riescono a rodere il legno e le pareti... e se riuscissero a rosicchiare anche la carne? Come si spiega la scomparsa dei corpi da qui?
Del resto, l'oste ha detto che quando sono entrati in questa stanza non avevano trovato cadaveri, ma neppure sangue. L'unica macchia che c'è è quella, sulla gamba dell'armadio... non credo che "mangiare" un corpo non lasci nessuna traccia.
Chronos, abbiamo una moltitudine di prove. Possiamo solo congetturare quel che è successo.

Ritorno a guardare il topo.

PARLA: - E di questo? Se fosse uno degli avventurieri trasformato? O se fosse un comunissimo topo... e quindi, che utilità può avere?

Stette in silenzio a lungo. Poi rispose alla guerriera.

PARLA: - Non le nego che gradirei dormire... Non so in che modo potrei rimanere invischiato nell'incubo, nel caso sbagliassi qualcosa. Un sogno è un sogno. Cosa potrebbe capitarmi, se continuassi a ripetere la verità?
Se vuole prendere una boccata d'aria, faccia pure. Io ho l'intenzione di addormentarmi. E ho intenzione di risvegliarmi domattina... non ho fatto ancora ciò per cui sono viv---
Hem, dicevo. Ormai sono le due di notte. Desidero riposarmi per altre quattro ore, almeno. Non c'è sogno che tenga...

Detto questo, si diresse risoluto nella camera da letto del chierico, e si sedette ad una sedia.
Il suo giaciglio...

Modificato da AsprusT26, 10 June 2011 - 18:58 PM.

[Clouds]

Ascoltai attentamente il discorso dei due. Intanto il mago era venuto nella mia stessa camera. Lo osservai e sorrisi, un sorriso pieno di provocazione.

PARLA a Nathern: E chissà se ce lo dirai mai come mai sei ancora vivo!!!

Presi una sedia e mi accomodai, osservando Arlette e il topo.

PARLA a Nathern: Dallo a me il topo... vediamo cosa possiamo fare...

Osservai intanto Arlette e pensai a quanto avesse affermato. Alzai le spalle prima di parlarle.

PARLA ad Arlette: Se vuoi fare un salto fuori non c'è problema... solo, dovresti fare attenzione, è ancora buio e non dobbiamo scordare quello che abbiamo saputo per quanto riguarda i non morti.

Osservai il topolino, mentre ascoltavo ancora i discorsi dei due. Negromante. Certo, l'oste aveva parlato di un negromante. Sicuramente ce n'era uno all'opera al momento, visti i non morti. Ma non ero sicuro centrasse con la storia della camera. E chissà i tre chierici chi o cosa volevano liberare.

PARLA: In realtà non sono sicuro che ci sia un negromante dietro questa storia. Potrebbe essere semplicemente magia. Un artefatto magari...

[VAL]

[Qualche nota da parte del Gm]

1)In questo gioco esistono magie in grado di alterare i sogni, ma non appartengono alla magia negomantica, di conseguenza l'ipotesi che possa esserci anche qualcos'altro o qualcun'altro dietro tutto questo non è campata per aria, ma non avete ancora tutti gli elementi per poter inserire i pezzi al posto giusto.

2)Vi ricordo che il topo era in quelle condizioni da diversi giorni, e se ci ripensate... Gli eventi della stanza sono avvenuti appena una settimana fa. Le idagini della milizia possono essere partite uno o due giorni dopo ( una volta accertata la scomparsa) La cameriera ha pulito la stanza per ultima. Sia la guardia che aveva indagato, sia la cameriera sono morti.

Entrambi non hanno dormito nella stanza, quindi perchè sono morti? ( E soprattutto di cosa sono morti? di fatto non avete questa informazione).

3)Trovare un topo in quelle circostante è comunque strano sia per la tempistica a cui è stata soggetta la stanza, sia per la totale assenza del ragno.

Quindi non limitatevi solo a considerare l'apetto magico/maledizione, cercate anche di vedere le cose da un punto di vista di coerenza.

Trovare un topo in quelle circostante è comunque strano sia per la tempistica a cui è stata soggetta la stanza, sia per la totale assenza del ragno.

Se scrivo questo è perchè se fate delle considerazioni giuste credo che sia ilc aso di farvelo notare. Spesso può capitare che i giocatori si mettano in testa idee strane che magari non centrano nulla con la trama , può essere anche colpia mia che magari metto elementi non coerenti tra loro creando quindi ipotesi errate nei giocatori.
Quindi, visto che questa parte si basa un minimo su un'idagine penso sia giusto sottolineare se i vostri personaggi ipotizzando qualcosa di corretto.

Per il resto se avete intenzione di uscire o fare altro scrivetelo e io procedo con la storia, che dall'altra parte non ho idea di come finirà.

Modificato da VAL, 11 June 2011 - 20:35 PM.

[AsprusT26]

Gabriel non perse l'occasione di fare una "frecciatina" al mago, che lo ignorò freddamente, prima di sedersi anche lui al tavolo, osservando la bestiola stordita sulla sua superficie. Se l'oste fosse entrato in quel momento, cosa avrebbe pensato alla visione di due adulti, uno dei quali aveva oltre il doppio della sua età, che sedevano attorno ad un tavolino osservando pensosamente un topo?

Nathern non se ne curò; era preso dal mistero. Scrutando l'animale, attraverso l'atmosfera in penombra della stanza, egli faceva lavorare le sue energie psichiche attorno a quel pensiero fisso, aggiungendo ogni tanto qualche indizio ai suoi pensieri per vedere se combaciavano.
Passò così, forse, un bel po' di tempo; non sapeva se Arlette fosse uscita, se Gabriel stesse analizzando o no quel topo. Vedeva senza vedere veramente.
E poi, un pensiero lo colse; si riscosse dal silenzioso torpore che, come un sudario, aveva avvolto la stanza. Guardò il chierico negli occhi.

PARLA: - Ascolta; fin'ora abbiamo dato per assunto che un topo potesse ritrovarsi lì, in quelle condizioni. Però, se ci pensi bene... come faceva ad esserci lì dentro? È vero, c'era una ragnatela, ma... era decisamente troppa. Solo un ragno molto grande potrebbe produrne così tanta. E, comunque, non ho visto ragni io, da quando sono entrato qui dentro. Non credo che un ragno si alontanerebbe dal nido con un simile bottino come il topo.
In secondo luogo... da quanto tempo era lì dentro? Si vede che è da giorni che non mangia. Questo è un altro indizio...
Per assurdo, potrebbe sembrare che qualcuno lo abbia gettato volontariamente nel vaso...
Ma perché?

Attese la replica dell'altro.

[Clouds]

Osservai il topo sul tavolo. Quello che mi stavo apprestando a fare era leggermente fuori dalla logica degli studi che avevo svolto come sacerdote... tuttavia contavo di farcela, per il semplice motivo che sarebbe stato molto più semplice che con una persona. Prima che potessi agire, Nathern mi pose una questione.

PARLA a Nathern: Esatto! E' quello che ho pensato anche io... pensandoci, quattro avventurieri sono scomparsi qui dentro. Ora, sappiamo che sono nel "mondo del sognio", intrappolati da qualche magia. Intanto sono morte due persone qui dentro. Non sappiamo come e perchè, ma sappiamo bene o male che tutto è cominciato da una settimana a questa parte. Il topo potrebbe aver visto... spero abbia visto!

Riportai lo sguardo sopra il topo. E iniziai a concentrarmi, iniziando a scrutare dentro la sua mente. Se potevo farlo con un essere umano, un topo non doveva essere un problema. Non sapevo quanto ricordassero i topi, ma giudicai che una o due settimane non dovevano essere un problema. [Uso Lettura del pensiero]

[VAL]

[NOTA] OOOOh alleluia. Finalmente ci siete arrivati. Vi ho aiutati apposta perchè avevo l'impressione che nessuno di voi avesse capito che fare con il topo ( e si che mi sembrava scontato).




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[PER GABRIEL]
Il topo è veramente allo stremo delle forze. Inizialmente non te ne preoccupi tanto, ma appena usi i tuoi poteri per scrutargli nella mente hai la conferma immediata che quello non è un semplice animaletto.


Nei ricordi dell'animale vedi immagini che non appartengono a quelli di un topo, ma ad un essere umano. Vedi tre amici che camminano insieme alle porte di una caverna e fanno cenno a qualcuno di seguirli. Quel qualcuno è il topo, o meglio un quarto avventuriero che sta assistendo alla scena.

Vedi un uomo con addosso un armatura borchiata , un pugnale alla vita e una chitarra di legno tenuta sotto braccio. E' il membro che guida il gruppo , un ladro o forse un bardo. Mentre parla si diverte a stropicciarsi i baffi e fare commenti di cattivo gusto sulle donne di Salem. I suoi compagni lo accusano di essere un pessimo amico perchè ha la tendenza di borseggiare persino tra di loro.

Vedi un guerriero con addosso un'armatura di ferro. Ha i capelli lunghi e il naso sanguinante. Sta lanciando insulti verso di "te" ( verso il quarto avventuriero a cui appartengono i ricordi che stai osservando). Si lamenta di un colpo scorretto usato contro di lui. Probabilmente parlano di un allenamento e il naso rotto è la una conseguenza di una "mazzata" che il guerriero si è preso in faccia.

Riconosci anche il mago anche se non è come te lo aspettavi. Ha infatti una cicatrice sulla fronte.

Per finire, hai dunque conferma che l'uomo con i lineamenti graziosi ( il quarto avventuriero) è un sacerdote. I ricordi del topo appartengono a lui.


Le immagini proseguono confuse.

Il gruppo combatte contro un orda di non morti cavandosela anche piuttosto bene. Distruggo ogni cosa che gli si para davanti, anche se riportando ugualmente qualche ferita. Durante lo scontro rivedi nuovamente gli scheletri verdognoli che avevi incontrato anche tu con il tuo gruppo ed esattamente com'è successo a voi, gli scheletri sono esplosi rilasciando un gas venefico.

Il guerriero con il naso rotto ne ha inalato una parte venendo però curato dal sacerdote. Alla fine, il gruppo arriva in una stanza ovale con al centro un mago scheletrico all'interno di un circolo magico.
Accanto al mago non morto, c'è un altro uomo incappucciato vestito di nero e stringe un bastone bianco con delle rune incastonate.

la figura incappucciata si limita ad allontanarsi per poi sparire con una magia lasciando al necromante da solo.

La battaglia è breve. Il mago non morto quasi non reagisce e si lascia sconfiggere dal gruppo che esulta per vittoria.
Dai resti del mostro, spunta fuori uno strano oggetto, un ciondolo a forma di serpente che si morde la coda ( creando quindi una forma circolare attraverso cui passa la catenella).

IL mago del gruppo decide di tenersi l'oggetto per se, nonostante il sacerdote non concordi. Egli, infatti, ritiene che quel simbolo abbia un significato ed è un suo dovere in quanto sacerdote portare lo stemma ai suoi superiori.

Alla fine il sacerdote riuscirà a tenersi il ciondolo.

I ricordi procedono.

Passano quattro o cinque giorni circa di viaggio per arrivare ad Artesia e poi, la sera stessa, sono tutti riuniti a fare baldoria nella locanda.

Il guerriero con il naso rotto è stanco e si sente male. Il sacerdote decide di accompagnarlo in stanza per accertarsi delle sue condizioni. (Percepisci che il sacerdote conserva un pò di disagio per aver rotto il naso al guerriero, anche se non approva che quest'ultimo non se lo curi apposta per continuare a rinfacciarglielo. Sono amici di lunga data.)

Da questo punto in poi ricordi si fanno sempre più confusi.

Il sacerdote non ha trovato alcuna ferita sul guerriero, ma quest'ultimo ha la frebbre alta. Il ragazzo deduce che l'amico è vittima di una maledizione e disgraziatamente, lui, non è abbastanza potente da poterla rimuovere.
Prima però che abbia modo di pensare ad una soluzione, qualcosa bussa alla sua porta. Il sacerdote è convinto che sia uno dei suoi compagni venuto ad accertarsi delle condizioni del guerriero, ma così non è...

Le immagini diventano via via sbiadite e si capisce sempre meno.

Vedi il pavimento, probabilmente il sacerdote è caduto a terra e assiste impotente mentre il suo amico, steso sul letto viene, viene divorato via da tanti insetti verdi che gli escono dalla pancia.

Nella stanza ci sono altre due persone, probabilmente quelle che hanno bussato alla porta, ma non riesci a vederle bene in quanto il punto di vista è sul pavimento. Riesci a vedere soltando degli stivali scuri e l'estremita inferiore di un bastone bianco.

L'altra persona non la vedi, ma ascolti la sua voce. E' una voce femminile che ride divertita.
La figura incappucciata ordina agli insetti di cercare il "basilisco" e questi inziando ad infiltrarsi in ogni mobile frugando per l'intera stanza.

La voce femminile suggerisce di eliminare anche il sacerdote. La figura incappucciata rifiuta e ordina al sacerdote di rivelargli l'ubicazione del Basilisco.

Il sacerdote lo manda al diavolo. La figua incappucciata allora abbandona la stanza ordinando alla compagna d trovare una soluzione, mentre i suoi insetti escono a loro volta passando per l'armadio, forando poi il muro.

L'ultimo ricordo del sacerdote è quello di uno strano tasso armato di matita che si mette ad osserva la sua faccia per qualche secondo per poi realizzarne rapidamente un ritratto.. per finirei, gli viene infilata in bocca qualcosa. Una bottiglietta con una qualche pozione ingerita a forza. La stanza si fa sempre più grande finchè un grosso un ragno gli salta addosso facendolo svenire.

Le immagini finiscono qui.
Il topo era prigioniero, non solo di una ragnatela, anche di un sogno magico indotto da qualcuno.
Purtoppo le sue condizioni sono troppo gravi e una volta che hai finito di scrutare nella sua mente, l'animale spira il suo ultimo respiro.


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[NOTA DEL GM]
Arlette è fuori, quindi verrà aggiornata automaticamente non appena inzierà la parte II.
Se intanto Gabriel e Natharn vogliono fare qualche commento, gli lascio giocarsi la scena.

Dopo di chè, chiuderò anche qui.


Gabriel ottiene : 300 PX
Arlette ottiene: 300 px
Nathern ottiene: 300 px

Modificato da VAL, 16 June 2011 - 23:36 PM.

[Clouds]

Osservai l'animale che spirava. Anche se animale non era. Si trattava di essere umano, un sacerdote che a pensarci potevo essere io. Poggiai il suo corpo sul tavolo, presi un piccolo centrino e lo calai sul corpicino ormai inerme. Imposi una mano e recitai una piccola preghiera per l'anima di quello sventurato, chinando il capo e chiudendo gli occhi. Mi alzai da tavola, iniziando a pensare al dafarsi.
Mi voltai quindi verso Nathern e gli raccontai tutto quello che avevo scrutato nella mente del topo. Aspettai per qualche secondo che metabolizzasse le informazioni. Poi parlai.

PARLA a Nathern: Oltre al fatto che il negromante è ancora in giro, lui o un suo adepto, questo non possiamo saperlo, c'è un altro dettaglio che mi lascia molto perplesso...

Mi avvicinai a Nathern, con il viso molto vicino al suo. Riuscivo a scorgere qualche dettaglio del suo volto sfigurato.

PARLA a Nathern: Pensaci bene: oltre a me, chi altri oggi ha visto il tuo volto? Cerca di ricordare!

[AsprusT26]

Il topo morì, non appena Gabriel finì di perlustrargli la mente... Nathern pensò che per un animaletto rimasto intrappolato per giorni in un vaso, senza mangiare nè bere, un simile esame poteva essere fatale. Vide il chierico che eseguiva un raffazzonato funerale al topo, mentre lui ancora non chiedeva nulla.
Infine, Gabriel si alzò e iniziò a raccontargli la lunga sequela di eventi che il topo, ossia il sacerdote scomparso, aveva visto. Era una storia impressionante.

Quando il chierico, però, arrivò al punto in cui il gruppo di avventurieri entrava nella stanza ovale e gli raccontò chi fosse al suo interno...
Il mago spalancò gli occhi.
L'uomo con il bastone bianco runico?

PENSA: "LUI!"

Ascoltò con maggior attenzione il prosieguo. Arrivarono ad Artesia. E qui le cose si fecero ancor più interessanti.
Il guerriero era morto, mangiato dagl'insetti; e, quel che a lui più importava,
ancora una volta l'uomo col bastone bianco era entrato nella stanza, e aveva impartito un ordine agli insetti magici; trovare il "Basilisco". Probabilmente, questo "Basilisco" era il ciondolo del negromante. Una voce femminile, ma a chi apparteneva?, aveva commentato il tutto semplicemente ridendo;
Infine, lui e la donna erano spariti, non prima di far sparire gli insetti e il sacerdote, il cui come ultimo ricordo aveva quello di un... tasso che gli faceva un ritratto.

Non appena l'ultima sillaba della storia lasciò le labbra del chierico, Nathern capì tutto. Rimanevano ancora dei punti oscuri, ma ormai aveva compreso ogni cosa.
E così, lui era alla ricerca del "Basilisco". Ammettendo che fosse il ciondolo che portava il negromante, che fine aveva fatto? Dov'era finito? Dai ricordi del sacerdote, sembrava che i due inquisitori, donna e uomo, erano usciti dalla stanza con le pive nel sacco.
Ma forse... forse si trovava nei bagagli del sacerdote? E i bagagli dov'erano?
L'oste doveva saperne di più...

Il mago si alzò, energico, ma Gabriel gli chiese qualcosa.
Chi gli aveva scrutato in faccia quel giorno.

PARLA: - Beh, poca gente mi guarda sotto il cappuccio, e a ben render--

Il ricordo di lui che, alle porte, cercava di scrollarsi addosso con disgusto un... tasso...

Troncò a metà la frase, mentre quest'altro lampo di comprensione gli attraversava la mente. Sorrise malignamente. Ora aveva una pista sicura da seguire; Si scosse tutto, trapassato da singulti di allegria. Il ghigno che gli storceva il viso era così marcato che era una fortuna ci fosse poca luce.
Dopo che ebbe messo freno a questa manifestazione di allegria, rispose al chierico, non senza una nota ilare nella voce.

PARLA: - Ma certo. Quel tasso che ha fatto un ritratto al sacerdote era lo stesso che ha fatto il ritratto a me, alle porte di questa città.
Quindi... quindi quell'Elvaan, deve essere in combutta con quel... hem... adepto col bastone bianco.

Finì la frase, rimase in silenzio a lungo. Era in quella città da poche ore, ma già aveva scoperto molte, molte cose.
E quindi, lui era dietro tutto ciò.
Un altro crimine da aggiungere alla sua lista.

[Clouds]

Annuii alle parole del mago, iniziando a girare per la stanza, pensieroso. Le finestre chiuse non mi permettevano di vedere fuori, così potevo avere solo un idea generale di che ore fossero. Mi voltai ancora una volta verso il mago.

PARLA a Nathern: Il fatto è che non sappiamo quanto questi individui siano radicati all'interno della città. Pensandoci, la città stessa potrebbe stare complottando per realizzare qualcosa che deve rimanere oscuro e segreto... infondo quel famoso salone è un pugno nell'occhio agli dei!

Tornai a guardarmi intorno.

PARLA a Nathern: Questo significa che dobbiamo essere MOLTO accorti. Ora che ci penso, il resto di noi è andato in milizia e li potrebbero parlare con qualcuno invischiato in questa storia... non credo che i militi semplici siano coinvolti, ma qualcuno in alto potrebbe esserlo. Spero non dicano nulla di compromettente.

Mi sedetti alla sedia, osservando la porta di ingresso. Ora restava solo da decidere cosa fare. Arlette era in giro e andava ritrovata, ma ero tranquillo perchè abbastanza sicuro che non avrebbe detto nulla di ciò che sapeva. Mi rivolsi un ultima volta al mago.

PARLA a Nathern: Direi che è tempo che tu riposi. Se tornerà Arlette prima che ti svegli, gli racconterò io la storia. Domani mattina ci muoveremo verso la milizia... in cerca di quell'elevaan.

[AsprusT26]

PARLA: - Va bene... però prima di partire, dovrò scambiare di nuovo qualche parola con l'oste. Potrebbe sapere qualcosa anche lui.

Spostò la sedia e la mise contro il muro. Prese la sua borsa, meditò per qualche secondo, poi la toccò. Subito apparve il simbolo triangolare del Sigillo.

PARLA: - Ah... e che, durante la notte, non vi salti in mente di frugare fra le mie cose, se ci tenete alla vostra salute.

Lo disse tranquillo, come se stesso constatando che il tempo fosse soleggiato; infine si sedette, esausto per gli eventi della giornata. Prese un lenzuolo dalla cassettiera, e se lo avvolse attorno a mo' di coperta. Infine chiuse gli occhi.

PENSA: "Mi sto avvicinando a te..."

Sorrise...