Porte della città 1

[AsprusT26]

Sembrava che, infine, fosse riuscito a guadagnarsi l'attenzione dell'Elvaan. Ora doveva solo riordinare i suoi pensieri. Mentre rifletteva sulle sue richieste, il lato paranoico di sé lo spinse a spiare con la coda dell'occhio i due compagni: confabulavano. Non era difficile capire il perché, ma decise di non preoccuparsene, per il momento.

PARLA: - Non desidero molto. Voglio solo identificare la donna, l'Elvaan: sappiamo che è una maga, perché nel momento in cui il sacerdote iniziava a perdere i sensi, un tasso gli ha fatto un ritratto. Trovarla, potrebbe voler dire trovare anche lui. Quante donne Elvaan maghe ci sono in città?

Tacque, per un po', poi riprese, pensieroso.

PARLA: - A dire il vero... come le ho già detto, avremmo un sospetto su chi potrebbe essere... ma avrei qualche remore ad esternarlo.

[VAL]

Digan inarcò il sopracciglio con fare perplesso.

PARLA A NATHERN: Tutti gli elvaan conoscono la magia, fa parte della nostra natura. Di conseguenza se l'unico elemento che avete è questo, non è molto. Nella gilda magica locale ce ne stanno sette, tutte sotto al mio comando e nessuna di loro può essere collusa in tutto questo.

La milizia vanta tre elvann, due maschi che sui occupano rispettivamente di casi legati alla magia e una femmina addetta sia alla burocrazia che all'infermeria.
Ci sono poi altri elvaan che abitano regolarmente ad Artesia come liberi cittadini e non so dirvi, quindi quanti essi siano in totale.

Gli evaan sotto al mio comando sono anche sotto alla mia responsabilità, quanto alla elvaan miliziana, al momento dovrebbe essere nella chiesa di Asharoth a dare una mano con i feriti.

Posso indicarvi anche il quartiere dove risiedono gli elvaan di Artesia, ma è il massimo che posso fare, se decidete di recarvi lì. Una volta arrivati, dovrete arrangiarvi.

Disse senza manifestare troppa convinzione, pur cercando di collaborare nei limiti del possibile.

Modificato da VAL, 07 December 2011 - 10:30 AM.

[Clouds]

Ascoltai attentamente l'ultima parte del colloquio tra i due maghi. Memorizzai velocemente le varie informazioni, poi feci un passo avanti e decisi di riprendere la parola.

PARLA: Se dici che dei sette sotto il tuo comando ci si può fidare, resta un solo Elvaan che ricopra una carica in una delle due forze di difesa della città - la milizia e voi maghi.

Osservai i miei due compagni, cercando di decifrare le loro espressioni, poi ripresi la parola.

PARLA: Immagino inoltre che questo Elvaan sia quello che fa ritratti per la milizia ai nuovi venuti in città. Abbiamo già visto il suo tasso in azione... se avese voluto fare entrare qualcuno di sospetto in città, sarebbe stata la più indicata. E sicome nei ricordi dell'avventuriero in taverna, il tuo conoscente guardando Nathern si trovava in città, non è improbabile sia lei la responsabile.

Feci un altra piccola pausa, tornando indietro verso Arlette e voltandomi verso la piazza, dove i cadaveri erano stati rimossi e un cittadino dall'aspetto povero stava provvedendo a bruciare la pila composta dai non-morti uccisi da noi.

PARLA: Certo, è una teoria, ma è sempre meglio di nulla. Direi di iniziare dal tempio e se si rivelasse un buco nell'acqua dirigerci al quartiere... anche se vorrebbe dire brancolare nel buio.

[Impaled Janus]

Arlette si fermò a ragionare, ma riuscì a mettere poco bene insieme le varie informazioni.
Se avesse potuto vedere anche lei quella visione...

PARLA A GABRIEL e NATHERN: Mi sembra ancora affrettato dire chi sia il vero colpevole. In fondo, che so, qualcuno avrebbe persino potuto manipolare le memorie del topo per far vedere quello che volevamo vedere. Insomma, non saltiamo alle conclusioni. È comunque la nostra unica strada, quindi la seguirei senza indugio. Chiesa sia.

Si allontanò dall'Elvaan, e poichè non aveva partecipato alla conversazione, e anche per la situazione in cui si trovava, non se la sentì di salutare al suo solito modo. Avrebbe potuto pensare male, e pur se ormai era con la proverbiale acqua alla gola, era meglio non aggiungere carne al fuoco. Fece quindi solo un rapido cenno.
Raggiunta una certa distanza si rivolse a Nathern; era il momento di capire qualcosina in più, mettere insieme i pezzi.

PARLA A NATHERN: Ora, non la prenda come una scortesia da parte mia. Insisto col dire che mi fido ciecamente di lei, e non dubito delle sue azioni in nessun modo. Volevo solo sapere, e sono convinta che Gabriel sia della stessa idea, se ci può dire CHI sia questo lui. L'uomo dal bastone. Potremmo essere utili in qualche modo, potremmo averlo visto, non ci tenga completamente all'oscuro. Ci basta solo qualche cenno. Almeno.

[AsprusT26]

PARLA: - Bene, vada per il Tempio di Asharot: vorrei proprio fare due chiacchere con costei. Almeno adesso ho una pista affidabile. La ringrazio per le indicazioni...

Si voltò senza indugi e cercò rapidamente una strada per uscire da quella fetida piazza, ascoltando a malapena gli altri due che congetturavano ancora su chi potesse essere. Come al solito, il chierico aveva l'impressione di possedere un solido argomento, ma qualcosa nei ragionamenti gli suonava sbagliato. Arlette sembrava più reticente, ma non a disposizione di una sua tesi.
Non che gli importasse molto, oramai: aveva trovato una pista sicura, null'altro importava. Neppure la domanda che subitaneamente, la signorina Arlette gli pose.

Si fermò, ma non infuriato come poco prima, come l'ultimo litigio con Gabriel. No, era più nello stato d'animo di colui che vuole liberarsi degli impicci che lo bloccano. Col bastone spinse la testa mozzata di un abitante, senza voglia, quando si voltò verso la guerriera e le rispose beffardamente.

PARLA: - Sì, effettivamente ho questo enorme desiderio del raccontare la storia della mia vita, in ispecie gli ultimi, interminabili, tempi. L'uomo col bastone è roba mia: vi basti sapere che costui ha provocato la distruzione di me. Oltre al fatto che il suo bastone è perfettamente identico al mio, runa per runa, tranne per il fatto che è bianco, che ha un anello d'oro al medio della mano destra, e che è vecchio e canuto come me. Ma non credo che l'abbiate mai visto, né prima, né da ora in poi.
E questo lo dico per darvi spunto su nuove teorie del complotto che mi riguardano!

[Impaled Janus]

Attese in silenzio che il vecchio finisse di parlare, con le braccia incrociate. Poi abbozzò un sorriso e fece un inchino per ringraziarlo:

PARLA A NATHERN: Vede? Non era così difficile. Qualche cenno avevo chiesto, qualche cenno ho avuto. Pensi, se non ce l'avesse detto avremmo potuto persino pensare che si trattasse di un giovane mago prodigio. Situazione risolta... o abbiamo davvero dei motivi per un complotto? Su, si calmi. E non provi a desecrare i corpi dei caduti. Loro non hanno più colpa.

PARLA A GABRIEL: Per me basta così, sono soddisfatta. Nessuno che nasconde qualcosa tratterebbe in così malo modo quelli che gli pongono domande per "scagionarlo". È poco furbo, e quest'uomo è tutto tranne che poco furbo. E ora dritti per il tempio.

[Clouds]

Rimasi silenzioso ad ascoltare tutto quello che c'era da ascoltare. Specialmente l'atteggiamento del magomi interessò. Più che altro, finalmente sembrava aver trovato qualcosa che davvero lo interessasse. Osservai il cielo sopra di me cercando di calcolare più o meno l'ora del giorno, poi iniziai a incamminarmi verso gli altri.

PARLA a Nathern: Se nel tuo destino è scritto che affronterai quell'uomo, non sarò certo io a mettermi di mezzo.

Continuai a camminare, osservando Arlette.

PARLA a Nathern: Certo che, se sei così deciso, cerca di vincere... sarebbe sgradevole vederti in giro come un non-morto. Più che altro perchè dovrei perder tempo a purificarti...

Continuai a camminare diretto verso il tempio.

OUT?

[AsprusT26]

Non era la risposta che si aspettava da colui che, nelle ultime ventiquattr'ore, aveva fatto di tutto per impicciarsi della sua ricerca. Nathern scrutò silenziosamente il chierico, poi si mosse.

PARLA: - Così va meglio. Ora andiamocene da questo spiazzo puzzolente. Il sangue mi sta imbrattando la tunica. Per il tempio, si va di qua, mi sembra...

Si mosse veloce, quasi contemporaneamente con il chierico che si era messo in cammino, e che aveva distanziato il gruppo di qualche passo. Senza degnare d'un ulteriore sguardo i soldati, le carcasse, gli abitanti e la piazza, imboccò una strada lastricata, lasciando dietro di sé null'altro se non vaghe impronte di sangue, prima che i suoi stivali si lavassero nelle numerose pozzanghere formate dalla pioggia della sera precedente.

[Impaled Janus]

Fu molto sorpresa dal vedere che tutti i problemi sembravano per il momento risolti.
Per il momento. Chi sa cosa le sarebbe toccato ancora...
Essendosi messa a pensare, aveva perso il passo con gli altri.
Solitari e pure maleducati. Fece spallucce, e accelerò il passo per raggiungerli.