#13
Inviato
27 October 2012 - 11:36 AM
Dunque, necroposto qui perché ieri notte ho concluso la lettura della quarta serie, e mi appresto ad iniziare la quinta.
Premesso che lo stile di Araki mi è rimasto indigesto per un bel po', specialmente a causa della prima serie (fortunatamente nella terza già si nota un notevole miglioramento), ecco i miei commenti (SPOILER A TUTTA PALLA, mi rifiuto di usare il tag perché altrimenti dovrei interrompere ogni frase):
Phantom Blood: Ok, prima serie. Tratto acerbo, molto rozzo, una partenza abbastanza nella norma. Nel complesso, alcune situazioni come il bullismo giovanile contro Jonathan e la morte del padre mi sono sembrare un tantinello tirate fuori dal cilindro (anche se so bene che è proprio la morte di lord Joestar a convincere definitivamente JoJo a fermare Dio). Toccante la sorte di Will A. Zeppelie, ed è forse la scena migliore del manga. Peccato per l'Hamon (onde concentriche) che in questa serie mi sembra sfruttata più come un jolly che come una "scienza" vera e propria, cosa che Araki fa più scientemente nella seconda. Se non sbaglio qui appaiono due indiani di nome Dire e Straights, e questo m'ha fatto storcere il naso assai. ARAKI, PERCHE' MINCHIA USI NOMI DI GRUPPI MUSICALI A MUZZO QUANDO NON HAI IDEE?
Apprezzo però che una volta tanto il protagonista muoia per cercare di distruggere la sua nemesi, in una sorta di distruzione reciproca finale, simboleggiata dalla nave che cola a picco. (Lol, però, ai "raggi dagli occhi" sparati da Dio...)
Forse il mio giudizio sulla serie è un po' influenzato dal fatto che ho la nausea dei vampiri, anche se capisco che all'epoca non erano esattamente di moda come lo erano fino a un paio d'anni fa (ora tocca agli angeli e alla pornoscrittrice americana).
Battle Tendency: E qui arriviamo alla seconda serie, con un protagonista carismatico (Joseph Joestar), nipote di quel Jonathan perito nel tentativo di seppellire per sempre Dio nel relitto della nave. La situazione cambia totalmente, non c'è (ancora) il fantasma di Dio a maledire la famiglia, ma c'è la minaccia dei creatori della maschera di pietra, che anche qui hanno dei nomi del cazzo presi dal mondo musicale (rly? Un ufficiale nazista che chiama "Santana" l'uomo nel pilastro ritrovato?). Caesar Antonio Zeppelie è una spalla magnifica, gran bel design del personaggio e la sua morte, come quella del nonno, è una delle scene più toccanti del manga (ed è anche l'ultimo Zeppelie mutuato dalla prima serie a comparire: d'ora in poi, dei vecchi amici di Jonathan rimane nominato solo Speedwagon). Il personaggio di Lisa Lisa mostra l'unica donna veramente forte e indipendente vista finora (Erina era decisamente scialba in confronto, anche considerata la sua scarsa presenza scenica), anche se finisce per diventare una sorta di pedina per dimostrare le qualità strategiche di Joseph. Niente di negativo da dire sui combattimenti; Joseph (e con lui Araki) dimostra di avere un cervello e di saper sfruttare l'Hamon, portandola a livelli prima impensati (e decisamente bizzarri). La rivelazione finale delle parentele di Joseph era già un attimo scontata, e pure usata per convincere Joseph a togliere di mezzo l'ultimo uomo del pilastro rimasto, ma tant'è. In compenso, Stroheim funge un po' da comic relief, essendo più immortale della morte stessa (ritornando più volte al fianco di Joseph, ogni volta con qualche pezzetto di tecnologia moderna in più addosso).
Stardust Crusaders: Qui, con l'"evoluzione" dell'Hamon negli Stand, e un nuovo carismatico protagonista (Jotaro Kujo), Araki dà il meglio di se stesso, e tra gli spettacolari inseguimenti per mezzo mondo nel tentativo di salvare Holly dalla morte dovuta al risveglio di Dio e la perdita di controllo sul suo personale Stand, Stardust Crusaders dimostra che Araki quando s'impegna può fare una sceneggiatura (quasi) superba. Quasi sempre però i riflettori sono su Jotaro, che è estremamente intelligente nonostante il suo look delinquenziale, mentre solo ogni tanto gli altri comprimari possono rubare un po' di screenplay. Qui, Joseph viene superato in astuzia e abilità strategica dal nipote Jotaro (sebbene il più delle volte lo Stand user nemico venga atterrato dal "ORA ORA ORAAAA!!" di Star Platinum), avendo per lo più un ruolo quasi "passivo", dato che il suo stand Hermit Purple non è specificamente adatto al combattimento, quanto più a fare da "bussola" nella ricerca di Dio. Kakyoin è forse il comprimario più carismatico dopo Abdul, e ruba totalmente la scena a Jotaro nel momento in cui scopre il potere di Dio e riesce a trasmettere il messaggio prima di morire. La morte di Abdul invece è veramente stupida, troppo improvvisa, anche se a suo modo eroica visto che si è messo in mezzo per salvare Polnareff. La presenza di Stand sempre più strani, e di animali Stand user, aggiunge quel tocco di bizzarro in più.
Peccato però per alcuni punti, a mio avviso trattati male:
-la resurrezione di Joseph (srsly?)
-gli Stand denominati in base ai tarocchi (e con Abdul e Joseph che ipotizzano un numero di Stand user asserviti a Dio uguale a quello dei tarocchi, per poi essere sonoramente smentiti quando Araki tira fuori dal cilindro le divinità egizie e Vanilla Ice e il suo Stand Cream)
-non ho mai capito perché e come Star Platinum acquisisca il potere di The World
Diamond is Unbreakable: Non sono riuscita a farmi piacere Jousuke Higashikata più di tanto, a partire dalla rivelazione che è il figlio naturale di Joseph (quando lui stesso, in precedenza, aveva detto che ogni Joestar si sceglie una sola donna per la vita), poi per la pettinatura, e per le tendenze delinquenziali ancora più spiccate di quelle di Jotaro. Qui i nomi ispirati a gruppi musicali e album diventano assolutamente soffocanti, e manca quella componente d'avventura che aveva reso avvincente Stardust Crusaders, visto che il tutto è ambientato nella città di Morioh. Jousuke diventa un protagonista quasi ingombrante, vista la tendenza di Araki di affollare Morioh di Stand user il cui potenziale viene sfruttato pochissimo, almeno nel caso degli alleati di Jousuke (vedi la ragazza con una cotta per Koichi Hirose, che appare sì e no un paio di capitoli per essere trattata come villain e scompare nell'ombra una volta che ha smesso di fare la stalker). L'unico sidekick con un cervello è appunto Koichi Hirose, ma per lo più per mostrare le evoluzioni del suo Stand Echoes, visto che Jousuke risolve la situazione il 90% del tempo grazie a Crazy Diamond. Jotaro e Joseph sono decisamente lasciati nell'ombra, nonostante Jotaro fosse venuto a Morioh appositamente per indagare sulla Freccia e Joseph sia ormai abbastanza rimbambito da apparire giusto il tempo di rivelare uno degli Stand user più pericolosi che si aggirano per la città (imho, secondo solo a Yoshikage Kira), e poi scomparire quasi del tutto, a parte il riapparire in un paio di vignette reggendo la bebè invisibile.
A proposito della Freccia, la spiegazione della sua esistenza (un vero e proprio retcon sull'origine dello Stand di Dio, The World) mi ha fatto storcere il naso per quanto artificiosa fosse, anche se era funzionale all'esistenza di una città invasa da Stand user che si moltiplicano come conigli (arrivando perfino ai ratti di fogna). Peccato che la storia stessa sia molto sfilacciata, visto che per lo più tira avanti ad inerzia, con un capitolo in cui viene portata avanti e altri 10 di scontri contro lo Stand user di turno. Yoshikage Kira, il villain finale, fa la sua apparizione molto tardi e quasi per caso (e un po' ci sta, vista la sua personalità di persona che odia attirare l'attenzione). In sostanza, è chiaro che Araki qui voleva esplorare il concetto di Stand, più che di viaggio, e in questo senso, come dice quel bell'uomo di Testament, c'è riuscito. Peccato che la mancanza di una trama solida mi abbia reso più faticoso riuscire a leggere il tutto, mentre con Stardust Crusaders non riuscivo proprio a scollarmi.
Sui vostri schermi appena avrò finito Vento Aureo, Stone Ocean e Steel Ball Run (JoJoLion lo sto leggendo in contemporanea e in effetti condivido l'analisi di Testament...).