Dio mio, i personaggi. Sono semplicemente una banda di tizi piatti che interagiscono meccanicamente. Eccetto Ethan, che è un tipo di personaggio ugualmente brutto che chiamerò "Personaggio Moneta", termine coniato (Heh heh heh!) da me. Guardare una scena in cui è coinvolto Ethan è proprio come lanciare una moneta: se esce testa non contribuisce per niente alla conversazione, e anzi rallenta lo svolgimento facendo considerazioni inutili e piangendosi addosso, se esce croce improvvisamente diventa un leader carismatico che tutti seguono senza fiatare.
Janus è uno spiegone ambulante che riesce a dare sempre e solo le informazioni necessarie per il prossimo passo dell'avventura, senza altra motivazione se non essere "il più vecchio" "con tanta esperienza" eccetera. Inoltre, ha l'odiosissima abitudine di fare spiegoni anche su tratti di personaggi che se fossero presentati decentemente non avrebbero bisogno di spiegazioni!
"Ethan è umile e riflessivo" è una battuta su cui ho marcato molto proprio perchè è all'inizio del gioco, letteralmente una delle primissime battute mai dette. Quando all'inizio del gioco tu metti per iscritto una qualità di un personaggio che potrebbe benissimo essere intuita dalle sue azioni future, e tra l'altro non ci aiuta affatto a comprenderlo (sarebbe cambiato qualcosa se Janus ci avesse detto che Ethan è sereno e amichevole?) dai a capire che non hai alcuna intenzione di sviluppare i personaggi, così Ethan sarà sempre quello umile, riflessivo e che tira fuori spiegoni militari da chissà dove, Janus quello che apre bocca solo per fare spiegoni su eventi passati, presenti e futuri, Max quello che si lamenta di continuo di tutto e di tutti, eccetto che per quei cinque secondi in cui deve spiegare il suo motivo per unirsi al gruppo, Riktor quello che si vanta e di cui tutti tessono lodi chilometriche che sarebbero esagerate anche per un eroe, e Aden...quella che conosco solo da cinque secondi e di cui quindi non so dire niente tranne che per il fatto che sembra voler avere dodici personalità tutte insieme.
Inoltre, le interazioni tra i personaggi sono legnose e statiche a dir poco. Janus ripone fiducia cieca in Ethan all'inizio del capitolo 1, continua a riporre in lui fiducia cieca alla fine del capitolo 11. Max è insofferente e impulsivo quando lo incontri, e continua ad essere insofferente e impulsivo fino alla fine. I personaggi e i rapporti tra di essi non si evolvono, e oltretutto la trama non dà neanche tante occasioni per farlo (di questo parlerò dopo).
Infine, l'antagonista principale.
D'accordo, farlo comparire alcune volte e farlo andare via senza molte spiegazioni può dare vita a un po' di suspense. Ma:
-Farlo parlare con una flemma enorme costringendo il giocatore a leggere tutte le sue battute, che non sono neanche molto profonde o d'effetto
-Limitare le sue apparizioni a semplici sequenze "Trova il cattivo, affronta il cattivo, il cattivo scappa ridendo e non spiega niente"
-E soprattutto, parlarne in continuazione senza spiegarne niente. È un umano? Un demone? Un angelo? Un dio? Lo spettro di Yves? Il fratello di Yves tornato indietro dal futuro, o arrivato dal passato?
-Fargli dire il suo piano una sola volta, all'inizio (qualcosa sull'unire i tre mondi) e poi basta...
Creano una suspense artificiale, impossibile da prendere sul serio. Un buon antagonista dovrebbe lasciare degli indizi sulla sua identità e sulle sue motivazioni, o direttamente apparire soltanto verso la fine della trama man mano che il giocatore si accorge che ci dev'essere una forza più potente di quella che ha affrontato fino ad allora in gioco.
Per farla breve, incontrando il cattivo per la terza, quarta volta, il giocatore dovrebbe pensare "Oh, rieccolo, chissà che cosa scoprirò su di lui stavolta!", non "Oh no, rieccolo, chissà che boiate sparerà adesso prima di sparire nel nulla." Far apparire l'antagonista più e più volte non lo rende più importante. Cavolo, a volte i boss finali riescono ad accendere la suspense senza neanche mostrarsi una sola volta: i boss minori ti danno piccoli, minuscoli indizi al fatto che il loro capo è quello che controlla veramente le forze del male, e alla fine Zack! Eccolo lì, e fino ad allora ne avevi solo sentito parlare quindi gran parte dell'eccitazione veniva dallo scoprire quant'era grande, quant'era forte, quant'era figo, se gli piaceva la musica Emo o la Grunge (cit.). Ma un tizio che gira mascherato e incappucciato, a spiccicare frasi lunghissime e lentissime e a fare rituali e lanciare magie misteriose misteriosissime e si congeda dagli eroi con frasi del tipo "Siete troppo deboli, ma voglio darvi una possibilità" o "Non posso dirvi niente, non capireste" potrebbe anche urlare "SONO L'ANTAGONISTA PRINCIPALE!" per quanto poco è subdolo.
Inoltre, ulteriore mazzuolata che appiattisce ancora di più i personaggi: non parlano mai d'altro che di battaglie e politica.
Non li ho mai visti parlare d'altro che della guerra che è stata, la guerra che è, la guerra che sarà, morte, reclutamenti...signori, Terminator era una macchina programmata con il solo scopo di uccidere, e perfino lui ha trovato uno spazio di dieci minuti per vestirsi decentemente e chiaccherare in uno strip club.
Dovrei davvero credere che tutti i protagonisti, tre dei quali sono minorenni o quasi, hanno sempre e solo le battaglie per la mente? Dategli qualcosa di diverso di cui parlare, e sviluppateli un po'!
Chissà, magari al taciturno Ethan piace pescare nel tempo libero, e lo scontroso Max da piccolo si nascondeva sempre nelle cucine del castello, e a forza di guardare i cuochi ha acquisito la passione della cucina. E i due se lo raccontano nel momento in cui, fermatisi per una pausa ad Elioportus, Ethan acchiappa un pesce bello grosso che non aveva mai visto, e Max lo riconosce, gli dice che è considerato una prelibatezza, e si offre di cucinarlo per lui, e...
...cavolo, hai visto quanto è facile dare profondità a un personaggio se ci si impegna il minimo del minimo? Da un fatto ne nasce un altro e alla fine hai due personaggi che legano, e Max ha un motivo per restare al fianco di Ethan ben più valido di "Voglio ancora combattere, e ti devo la vita".