Quando una persona può definirsi "scrittore"? 1

[Fran Ryougi]

Ho molti interrogativi sulla questione, visto che scrivere è una delle mie attività principali...

Voi cosa ne pensate?

Fatemi sapere.

[Ryoku]

Per caso ti eri imbattuta in questa immagine? xD

 

Spoiler

 

Secondo me, mio umilissimo pensiero, lo si diventa quando la scrittura crea un qualche tipo di profitto. Vendendo libri, detto molto banalmente. Nell'ambito delle riviste, recensioni et simili credo si venga esclusi dalla categoria. In quel caso si parla di redattori e non di scrittori.

 

Se ho detto una valanga di minchiate sarò ben lieto di imparare qualcosina di più in merito. xD

[Bric-à-brac]

I do mean that if you're making a game, you're a game developer. If you're making a game full-time, you're a professional game developer. If you're cash flow positive, you're a successful professional game developer, and if you're not, you're a struggling professional game developer. There are no other qualifications. If you're doing it, tell people what you're doing and don't be abashed.

Rimpiazza "game developer" con "scrittore", il discorso è sempre valido.

Prenditi sul serio.

 

 

Vendendo libri, detto molto banalmente. Nell'ambito delle riviste, recensioni et simili credo si venga esclusi dalla categoria. In quel caso si parla di redattori e non di scrittori.

"scrittore" indica generalmente uno che scrive. È una categoria molto ampia, e non indica solamente coloro che scrivono libri - che sono più propriamente detti romanzieri.

(E poi, quelli che autopubblicano come li consideriamo? Sono scrittori comunque o li togliamo dalla categoria perché "possono farlo tutti"? E quelli che sono stati pubblicati però solo online? Eeeeh?)

Modificato da Bric-à-brac, 12 May 2017 - 12:57 PM.

[Ryoku]

"scrittore" indica generalmente uno che scrive. È una categoria molto ampia, e non indica solamente coloro che scrivono libri - che sono più propriamente detti romanzieri.

(E poi, quelli che autopubblicano come li consideriamo? Sono scrittori comunque o li togliamo dalla categoria perché "possono farlo tutti"? E quelli che sono stati pubblicati però solo online? Eeeeh?)

 

Non sono d'accordissimo. Chiunque può scrivere qualcosa, dei libri o quant'altro, ma questo non lo rende uno scrittore. Se con la quinta elementare scrivo un romanzo e a stento riesco a concludere una frase dandole un senso compiuto, questo mi rende automaticamente uno "scrittore"? La cosa non mi convince tantissimo.

 

edit: ormai si trovano in giro libri scritti da cani e porci, questo è vero, ma dietro un libro scritto da un calciatore o da uno youtuber, c'è comunque uno scrittore che lo fa per lui. Il discorso in effetti non è scontato. xD

 

Cito l'abusata Wikipedia che in ogni caso non prendo come una verità assoluta:

 

 

La definizione lascia comunque spazio a più interpretazioni.

Modificato da Ryoku, 12 May 2017 - 13:33 PM.

[Lusianl]

Una volta lo definivano tale chi riusciva a far sognare con la potenza dei suoi racconti.
Do cavolo l'avrò letto questo? XD

[Zuppo]

La vera domanda è: Che definizione cerchi?

Una definizione italiana semplice, una definizione socialmente accettata, o la definizione di chi sei?

 

Per la terza, sei un "____ore", ossia un individuo che porta avanti un'attività. In base all'attività, cambia l'inizio della parola. Se sai farlo bene o sai farlo male, quello non è di per se un valore con cui si decide se sei o meno quel "____ore".

 

In società, si diventa qualcuno di Professione quando, indipendentemente dalla qualità del tuo lavoro, quell'attività ti porta abbastanza soldi in casa da vivere solo di quello.

Questa non è una definizione priva di pregiudizi e costruzioni sociali, anzi, è una definizione unicamente sociale e per nulla nobile. Gretta e concreta.

Sul vocabolario, infatti, la definizione è molto più sterile e semplice. Scrittore è colui che scrive.

 

Applicando il concetto sociale appena sopra, io che ho finito un gioco e preso un premio nazionale con esso, non sono uno sviluppatore di videogiochi (perché ancora non ci faccio uno stipendio.)

 

Però la verità è che spendo 10 ore al giorno a fare videogiochi, quindi SONO uno sviluppatore di videogiochi. Le altre attività (commissioni ed altre cose) che mi portano soldi, dovrebbero essere per logica definite come il mio lavoro, quindi sarei un commissionista (invento parole \o\), ma le definizioni sono qualcosa di vago e spesso inesatto. Non mi definirò mai un commissionista, perché non intendo far valere delle attività saltuarie variegate come "professione principale", in quanto la mia professione principale e quella in cui va il più del tempo è fare videogiochi.

 

Ma questo discorso come si applica nella realtà, ad esempio in un dialogo?

 

Se parli ad una persona e dici "Sono uno scrittore", lui si aspetta che fai soldi scrivendo. Gli stai dicendo che è la tua professione.

Se gli dici "Scrivo in un blog", si immagina che lo fai nel tempo libero ed è il tuo hobby.

La definizione serve davvero solo a costruirci sopra uno stereotipo sociale facile da spiegare.

 

Se vuoi diventare una scrittrice di professione, puoi cominciare già adesso a definirti tale, altrimenti non trasmetti l'idea di volerlo fare sul serio, ossia come professione e non solo per estro.

Se lo fai per hobby, sei comunque una scrittrice (perché, a conti fatti, scrivi), ma se dovessero chiederti cosa fai, puoi semplificargli il concetto con un "Scrivo per il mio blog". In questo modo trasmetti l'idea che lo fai per diletto e non miri a diventare una professionista.

 

Quindi alla fine la domanda si rigira a te.

 

Tu cosa sei?

[Zio Sam]

Quando scrive.

 

Se invece vuoi una risposta più elaborata ti rimando qui 

https://strategieevo...professionismo/

[Fran Ryougi]

Mi ritrovo completamente in quello che ha detto Flame...
Scrivere per professione è difficile ma io ho sempre avuto la vocazione di raccontare storie tramite la scrittura. La mia attività principale non è quindi il blog. 

Esso è solo una derivazione di ciò che sono davvero.

Avevo bisogno di un angolo nel web che fosse mio e dove potessi parlare di quello che mi piace. Scrivere articoli è quindi un hobby ma scrivere racconti, romanzi, ecc, è per me un'attività molto profonda e importante. Non che scrivere articoli non lo sia, ma non punto a farlo per professione. Mi piace solo "parlare" nel mio piccolo cosmo.

Mi piacerebbe un giorno raggiungere la pubblicazione di qualche mio lavoro... ma di certo non spero di camparci.

Nel frattempo studio ingegneria.

Quindi posso dire di essere una scrittrice?

[Zuppo]

Hai le idee chiare, perciò cerco di darti risposte chiare.

Come già sai, te, di base, SEI una scrittrice.

Scrivi, ergo lo sei.

 

L'unico problema resta il cosa comunicare agli altri.

La parola non ha un solo significato. Cambia in base alla situazione.

 

Se dici ad un estraneo "Sono una scrittrice", stai dicendo "Il mio lavoro è scrivere, scrivo cose e vengo pagata per questo."

Quando la parola è usata senza altre specificazioni o retroscena, essa significa questo alle persone.

 

Se lo dici ad un amico (che sa che fai ingegneria), è invece palese che intendi "Per me scrivere è importante e lo faccio con serietà, anche se non è il come mi guadagnerò da vivere."

L'amico conosce i retroscena, sa che studi ingegneria e che non stai firmando autografi per il tuo ultimo best seller. Capisce che il termine Scrittrice è da intendere non come professione, ma come vocazione.

Se poi diventerà una professione, meglio, ma non ti è negato definirti scrittrice solo perché non ti pagano per farlo.

 

 

Quindi si, sei una scrittrice.

Dal momento che scrivi, che ti piace farlo e che desideri scrivere ancora, sei una scrittrice.

 

Sii consapevole, però, che definirti una scrittrice dinanzi ad un estraneo, crea un equivoco, ossia che tu ricevi dei soldi nel farlo.

Puoi anche decidere che non ti interessa se si crea questo equivoco e che, semmai qualcuno avesse interesse ad approfondire, potrai specificare i dettagli solo su richiesta.

 

Vedi tu. Alla fine è solo un problema di Retroscena.

Non ti suggerisco di sostituire la parola Scrittrice con "scrivo per passione", perché ti sminuiresti. Tutti scrivono per passione, ma quando ci si definisce così, si può intendere che ci si è arresi al fatto che le proprie opere non andranno mai oltre all'auto compiacimento. Che, insomma, non interessano agli altri.

In base alla persona che ti troverai davanti ed alla sua chiusura mentale, potrebbe intendere le cose in questo modo.

 

Per me fai molto prima a definirti scrittrice con chi ti conosce, e a non definirtici con chi non ti conosce. A metterlo più sul piano amatoriale del "Mi piace scrivere e porto avanti alcuni progetti ogni qual volta posso dedicarci tempo."

Non ti sminuisci, perché portare avanti dei progetti suona "responsabile", dunque maturo. Non dai adito ad equivoci, perché non hai messo in gioco la cosa come fosse una professione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oppure te ne fotti di tutto e di tutti, ti definisci scrittrice e lasci che questo resti un problema loro.

Io sono una persona a cui piace indagare a fondo sulle cose MA

 

Onestamente, l'intera questione di poterti definire o non come scrittrice, è un non problema.

Se scrivi, sei una scrittrice.

TU puoi definirti tale in ogni momento.

Decidere di non farlo per venire in contro a degli stereotipi e dei limiti umani, deve essere una tua scelta e deve essere una gentilezza TUA nei confronti degli altri. Non è un obbligo, non sei in torto se ti definisci scrittrice.

Se ti va di scendere a patti con il fatto che le persone sono un po' legnose, puoi farlo nei modi che ti ho scritto sopra. Se non ti va o, per qualsiasi ragione, non ti piace come prospettiva, allora non farlo.

Non ci saranno affatto conseguenze. Al massimo avranno un'idea lievemente diversa di te, oppure chiederanno dettagli o, persino, saranno interessati. Fine delle conseguenze.

 

 

:3

[Fran Ryougi]

Grazie Flame, mi sei stato di grande aiuto :D

[Zuppo]

Prego. :3

[Sin]

Visto che in fondo scrittore è ciò che vorrei fare "da grande", dico la mia:

Mi ritrovo in quasi tutto ciò che avete detto e avendo scritto due romanzi (e pubblicato, o meglio autopubblicato, uno di essi) dovrei pensare o sperare di esserlo per davvero uno scrittore. Aldilà del guadagno e successo personale (poca cosa), però, credo che riuscirò a considerarmi scrittore solo quando qualcuno inizierà a considerarmi tale.
Mia mamma non conta xD

Indipendentemente da tutto questo, io voglio scrivere e continuerò a farlo, ma boh, se sono o meno un vero scrittore mi preoccupa relativamente poco.

Al nobel ne riparleremo

[Alaeph]

Volevo dire la mia anche io ma sono del parere che Flame abbia esaurito la questione: basta scrivere.

Esserlo poi nell'intimo, nel proprio io ecc. è un'altra questione legata più all'onestà intellettuale di chi scrive.

[Zuppo]

"Onestà intellettuale di chi scrive."

 

Zio. Hai risolto in due parole quello che non sapevo come esprimere. La parola Professionalità non era sufficiente a dare il quadro della situazione, perché la professionalità è l'atteggiamento con il quale ci si pone dinanzi al problema.

Tuttavia, ciò che ci fa migliorare non è solo la professionalità, ma l'onestà intellettuale. Ossia sapersi rimproverare per migliorarsi e saper apprendere da chi è migliore di te, in maniera onesta e non auto-denigratoria. Implica il saper vedere i propri limiti, riconoscerli.

(E per farlo, mi viene in mente che ci si riesce solo leggendo e divorando centinaia di libri, così da avere un termine di paragone molto nutrito)

 

Quindi non nascondi a te stesso i tuoi difetti, non ti accusi o denigri nell'avere difetti. Sei bilanciato, in equilibrio ed onesto con te stesso, al solo scopo di migliorare ciò che desideri esprimere.

 

 

Ah. Il vocabolario.

Dovrei aprirlo più spesso.

 

 

Ti autorizzo ufficialmente a rincorrermi e riassumere i miei papiri in parole brillanti, così me le segno e le riciclo! :P

[Fran Ryougi]

Era più un bisogno mio di trovare risposta a questa domanda.