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Screen Contest #90

Kamikun






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Dipendenza, abitudine, ossessioni, w - - - - -

    Martin Ginrai
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#1 Inviato 25 May 2018 - 03:10 AM

Apro un topic a riguardo, piuttosto "corposo" e questo lo scrivo alle 00:46 del 250518;

quindi in realtà non so quanto sarà lungo, ma immagino abbastanza e... Purtroppo pregno di concetti non scontati e da leggere e rileggere.

 

Se non si è interessanti passate oltre, non quotate per intero la cosa, e non dite mai "secondo me" perchè quando scrivo e lo faccio per i "secondo me" lo dico, per cui non serve ripeterlo;

altresì, se non lo dico, significa che potete pensare quanto vi pare che è "secondo me" ma in realtà è anche secondo voi, secondo tutti.

 

Poi perchè io lo scriva, beh ovvio che lo scrivo perchè "ci sta, secondo me" ma poi... I motivi sono tanti e coincidenziali o meno, non serve elencarli, ci sono, voi prendetelo così, come un vento che passa e va via,

magari insegna magari no, 'tacci vostri.

 

Già... uhm.

Inizia qualche giorno fa, avrete sentito di quel fatto di cronaca:

uno sbarella, ammazza la moglie, poi prende la figlia, la lancia dal cavalcavia e infine si lancia pure lui.

 

Nulla di così incredibile, in verità, ma eclatante per il modo in cui si è svolto e per lo sciacallaggio dei media.

Ero a tavola mentre raccontavano il fattaccio quando un eminenza della famiglia Sonozaki se ne è uscita con un "cosa dovrà succedere dentro la testa di un uomo per comportarsi così!?"

 

Allorchè non ho risposto e o continuato a mangiare perchè quella è un'esternazione che si sviluppa seguendo l'emozione, l'empatia, la logica, perchè...

Noi siamo così, noi ragioniamo per logica, se una cosa è fatta in un certo modo non può essere fatta in un altro, è logico,

per cui anche un comportamento all'extreme della logica diventa a quel punto qualcosa di "strano" e anche inspiegabile, sebbene in verità non sia né strano né inspiegabile:

 

Il punto su cui voglio aprire la questione è proprio il seguente, riusciamo a osservare le cose al di là della logica? Al di là dei "secondo me" ?

 

Perchè è un passo fondamentale per districare la matassa, il capire che la logica è qualcosa di cosciente, e noi non agiamo assolutamente mai sulla completa coscienza, anzi, per lo più siamo "addormentati" e in questo stato di addormentamento avviene un fenomeno psichico particolare per cui sviluppiamo quella che ci pare essere una coscienza, o un io.

 

E se a un certo punto togliessimo l'io?

Questa domanda non è casuale, perchè quel che accade a persone come il tizio del cavalcavia è proprio questo è la distruzione di un io,

o meglio, di alcuni elementi di quell'io, che in breve creano un vero corto-circuito, (un'esplosione più che altro) 

 

Se, Immaginiamo, perdessi degli aspetti di te, perderesti di conseguenza la capacità di riconoscerti, e quindi la direzione da seguire.

 

C'entra poco la logica, certo, i tiggì parlano di depressione, ma da cosa pensate che sia portata la depressione?

 

Esternamente (esem-plificando) vedremo una serie di eventi che possono aver influito negativamente sulla qualità della vita di un individuo fino a ridurlo alla pazzia,

certo, perchè no?

Ma... Analizzato nel dettaglio come può un evento tipo il "perdere un lavoro" (ad esempio) portarti in un secondo momento al suicidio?

 

 

Saremo consci, (o almeno tutti d'accordo) che indipendentemente se crediamo o meno a déi di vario tipo, quella che è la nostra "coscienza di noi" è un qualcosa che si calcola attraverso ciò che contiene il cranio;

tutte le nostre azioni, volute o meno da un alicorno che siano, spero che si sia d'accordo che sono calcolate dalla testa e da cosa essa contiene.

 

Ebbene... La testa è a questo che serve, a calcolare, a farsi domande e darsi risposte, a ordinare dati, creare schemi ecc ecc...

Niente più né di meno di ciò che un programmatore fa quando decide che il suo personaggio deve andare dal punto C al punto J solo se lo switch W è attivato.

 

Ciò non presuppone che non debbano esistere cose come i sentimenti o le emozioni, sebbene queste, a certi livelli di coscienza, siano sottoposte ai calcoli della nostra testa.

 

Un esempio:

il nostro corpo, e noi di conseguenza, abbiamo paura quando ci veniamo a trovare in una situazione imprevista.

Allora io posso esplodere un colpo di pistola e poi minacciarti di ucciderti, e questo fa paura,

ma posso ottenere lo stesso effetto facendo scoppiare un petardo e facendoti gli auguri per il tuo compleanno.

 

Il tuo corpo reagisce, perchè è la tua testa a decretarlo, e richiama una serie di schemi che portano al risveglio di quell'emozione.

 

Poi, se abbia senso o meno aver paura in quella situazione, lo capirai quando subentrerà la coscienza, quando ti accorgerai del "perchè ho fatto scoppiare qualcosa"

ma il tuo corpo è programmato per reagire prima, attraverso uno schema.

 

 

Uno di questi schemi è legato alla coscienza di sé, per la tua testa non esiste una realtà "fuori" in cui ti muovi;

lei è tutto quel che c'è, e tutto ciò che la circonda sono dati di sé stessa che può esaminare per proprio diletto, per fare quelle cose che le piace tanto fare e che ho elencato sopra:

nello specifico "farsi domande, e darsi risposte"

 

Per la testa tu non esisti, esiste un corpo, che non è un corpo, ma un insieme di istemi e strumenti, esistono tutta una serie di schemi che ti rappresentano, e dato che non può auto-dimostrarsi di esistere deve "simulare" questa informazione attraverso valori esterni.

Ad esempio:

Se hai un figlio e quel figlio ti vuole bene, sei un buon padre.

Ma anche se hai un figlio e lui ti odia, questo fa di te un padre.

 

Più elevato è il valore che la mente attribuisce a questa informazione (in realtà sto semplificando, ovviamente parliamo di miliardi e miliardi di info) e di conseguenza più quell'informazione stessa ti rappresenta.

 

Un altro esempio:

Ti consideri un buon lavoratore?

Un ottimo lavoratore?

Perfetto, è auspicabile, ma... e se perdi il lavoro di punto in bianco?

Quanto conta per te l'essere un buon lavoratore e quanto ti rivedi in questa condizione?

 

Se perdi il lavoro quell'informazione non trova più una connessione con la realtà, tu sei un ottimo lavoratore, ma se perdi il lavoro, non puoi più esserlo, e se tu avevi un valore elevato allegato a questa informazione e la tua mente basava la tua stessa coscienza di essere su questa informazione, appena quella viene a mancare, anche tu smetti di riconoscerti.

 

Ed è questo che porta alla depressione.

Non ci pensi di tuo, tu "sei un ottimo lavoratore" questo dici che sia perchè sei tu che sei fatto così, ma la realtà è distante, tu non sei, tu fai l'ottimo lavoratore, basterebbe rendersene conto per rendere nulla ogni magagna... ma fin tanto che parlando dici che "sei" quella cosa che "fai" vuol dire che il tuo cervello sta attribuendo valori significativi a quell'informazione.

 

 

 

Capirete che è un concetto, questo, non solo non facilissimo da riassumere, ma anche da "accettare" alle volte.

 

Soprattutto se quando ne parli tocchi informazioni a cui una persona è particolarmente legata, come la famiglia, i propri figli,

o il proprio status sociale, anche.

 

Se tu pensi di essere una persona "capace" non è facile venire a dirti che lo sei perchè qualcosa dentro di te funziona in un certo modo, perchè questo ti porta a dubitare di quello in cui credi, cioè quello che dal tuo punto di vista "personale e superficiale" SEI

E' come se uno ti dicesse "no no, guarda, tu nn esisti, non sei fatto così come pensi, non hai questo merito"

 

La reazione è:

Certo, sono una persona "capace" ma "mi sono fatto da solo" (ad esempio)

oppure "sono capace perchè sono IO"

 

A te in fondo interessa essere in grado di fare determinate cose, e se sai farle non ti piace che qualcuno affronti quel tema perchè questo mette in dubbio la tua posizione rispetto alla tua realtà, che... abbiamo visto sopra, è uno di quegli "specchi" che la tua mente adopera per crearsi un'immagine di sé, per auto-determinarsi.

 

Ma io non ti sto dicendo che non sei capace, di fare date cose, e non ti dico che non ami i tuoi figli o la tua famiglia:

Questo è difficile da far passare, io ti sto dicendo "il perchè" ciò avviene, non metto in dubbio il fatto che avvenga.

Purtroppo per motivi psicologici, legati a questi stessi schemi che cerco di destrutturare, la gente capisce l'esatto contrario.

 

.

..

...

Pausetta riflessiva, poi si riparte:

 

Quindi come abbiamo visto è complicato già per me in un forum, figurarsi farlo in un articolo da telegiornale, come fai a dirlo?

L'unica cosa che puoi dire è che quello che si butta stava in depressione, e alla gente basta questo, e non si chiede più il perchè delle cose,

sebbene, il dubbio alle volte gli rimanga, e anche questo è indiscutibile.

 

Se...

Riesci a cogliere (tu che leggi intendo) questa cosa, e a provare a vedere per un attimo la realtà per come funziona, per i suoi meccanismi, e per il fatto.. che questo non è "secondo me"

Allora sei già a un buon punto, e si può iniziare ad approfondire il discorso che, prometto, prima o poi arriva a parlare di noi e del making nel senso stretto,

So... Hai il coraggio di correre assieme al diavolo?

Se si, vai avanti.

 

 

 

 

Ch2 - Memory

Well... Ok, se sei qui significa che hai accettato la dura realtà, le tue azioni, i tuoi pensieri, tutto ciò che sei si basa esclusivamente sul fatto che sei composto di un certo quantitativo di dati, i quali riuniti in programmi richiamano in te in modo autonomo comportamenti, idee, abitudini... quel che sei.

E questo è ciò che siamo.

 

Se sei credente potresti chiederti "Ma scusa, è l'anima? Avrò pure un'anima, non sarà mica un ammasso di dati anche quello" ?

Se pongo questa domanda è solo per chiarire rapidamente che tutta questa cosa non ha niente a che vedere col senso di religiosità di nessuno.

Non c'entra con le religioni, col libero arbitrio, con gli dei o che altro. C'entra con quello che fai nella tua vita pratica, nella tua giornata.

Quante volte dici le stesse cose?

Usi le stesse parole?

Ripeti gli stessi pensieri?

 

La nostra testa è una specie di intricato sistema di nodi collegati fra loro, sono delle cellule (infatti così si chiamano) adibite alla sola manipolazione di dati neurali.

Detto in termini più spiccioli, sono piccole, infinitesimali, scariche elettriche che si scaricano da un nodo all'altro, creando un campo magnetico.

 

Uno immagina chissà che roba, ma a dirla tutta, basta pensare che il movimento del cuore genera anch'esso un campo magnetico, ed è ottanta volte maggiore di quello cerebrale, quindi stiamo parlando di voltaggi bassissimi, e il come queste scariche elettriche siano convertite in dati, ebbene, è tutt'ora un assoluto mistero di cui abbiamo giusto scalfito la punta dell'iceberg,

quindi... Risparmiatevi le ricerche su wikipedia.

 

Ciò che mi interessa fare in questo "capitolo" che ho giocosamente intitolato "Memory" è dare un panorama del come funziona la cosa, anche se in modo molto superficiale, perchè in realtà è infinitamente più complessa di così.

 

Ogni cellula neurale è infatti collegata alle altre attraverso una serie di ramificazioni, il loro nome è "dendriti"

Così vanno a crearsi dei "grappoli" di cellule collegate tra loro, quando questi gruppi asservono a uno scopo vengono definiti "strutture neurali"

 

Esistono a prescindere, e ne possediamo miliardi; come curiosità l'uomo ne ha di più della donna, ma dato che il loro potenziale è pressoché infinito per la durata media di una vita... di fatto è come se fossero uguali.

 

Quel che differenzia un cervello da un altro è il come si sono evolute queste strutture, quali informazioni veicolano e il come.

 

"come si sono evolute" perchè per l'appunto "cambiano" nel tempo, crescono insieme a noi, in base a quelle che sono le nostre esperienze. Sono strutture che di fatto vengono attraversate costantemente da impulsi elettrici, e ciò le rafforza inspessendole e permettendo loro di divenire conduttori sempre più efficaci col trascorrere degli anni.

 

Cosa significa ciò?

Significa semplicemente che non possiamo scegliere noi come l'informazione verrà gestita.

Quel che sviluppa l'evento è l'esperienza esterna che viviamo in prima persona, ma poi questo evento deve essere processato, preso attraverso gli organi di senso, trasformato in segmenti di informazioni e trasformato in chimica ed elettrica per poter essere "letto" e processato attraverso questo sitema.

 

Un esempio semplice:

Vediamo un cane di pelo corto, e dobbiamo decidere se ci piace di più il cane dal pelo corto da quello con pelo lungo.

l'informazione entra immediatamente, diventa il "problema" e parte una ricerca interiore:

ma a un certo punto questo impulso di "ricerca" arriva a una cellula dove i dendriti contendono le informazioni sui colori del cane.

 

A quel punto l'informazione verrà processata esclusivamente attraverso i dendriti che negli anni hanno ricevuto più "passaggi" di informazioni, si saranno inspessiti, e saranno dei conduttori migliori.

 

Non saremo noi a decidere che il cane a pelo lungo ci piace di più di quello a pelo corto, è un'informazione che già è dentro di noi, e che non possiamo controllare.

 

L'esempio del cane è un esempio basilare, ma bisogna considerare che questo è il modo in cui ogni essere vivente processa le informazioni, e di conseguenza è quel sistema che decreta in ogni istante della tua vita cosa farai e il come lo farai;

non sei mai tu a scegliere, perchè sceglierai solo quello che nelle tue esperienze precedenti hai registrato come "positivo" per te, gli impulsi elettrici sceglieranno sempre il percorso su cuihai più esperienza, quello con più conduttività.

 

Questo è un bene?

Senz'altro ti mantiene in vita, e mantiene in vita la maggioranza delle specie del pianeta... Ma...

sottolineo un aspetto: "non sei tu quello che fa quella scelta"

 

Sarai tu ad agire, a pensare che è per il tuo bene, che ti fa bene, che non avevi scelta, o a seconda della situazione ti farai un'dea personale del perchè hai fatto quella scelta.

Ma non sei tu a farla, mentalmente non puoi farla.

E' come per la paura, il tuo corpo reagisce PRIMA e la coscienza arriva POI

Quindi fai la scelta, e appena arriva la coscienza dice "ci sono solo io qui, quindi quella scelta l'ho fatta io"

Ma è un'illusione.

 

Chiaramente... gran parte di questo sistema è tutt'altro che "irrecuperabile"

Oggi ti piace il rosso, domani magari passi al verde; questo anche perchè le informazioni non sono: "cane" "pelo" "colore"

sono miliardi associate ad altri miliardi i dendriti non smettono mai di crescere e di conseguenza anche noi possiamo per molte cose provare ad esercitare una scelta.

 

E' molto complicato però... Perchè non puoi mai sapere se quella scelta la fai tu, o pensi solo di farla tu.

 

 

Ti rende meno vivo saperlo? (c'è chi teme questo)

No, affatto: Ti può rendere più consapevole, consapevole degli automatismi che ti governano, e questo per varie ragioni è importante:

 

la prima ragione, è perchè senz'altro impari ad osservarti e magari a essere anche più onesto con te stesso;

capisci i tuoi limiti, o parte di essi, e perchè non puoi aspirare davvero a nulla di "grande" se ti fai comandare dagli altri.

 

E la seconda ragione importantissima è che... Intorno a te ci sono persone che sanno già dei tuoi automatismi, e li sfruttano per farti fare le cose.

In questo modo non sarai mai libero, libero di scegliere, ma anche libero di essere qualcuno che non è quello che pensano loro.

e probabilmente nemmeno quello che pensi tu in questo momento.

 

 

Io sono un esoterista, e per me la vita, direbbe un tale è "un enigma dell'esoterismo"

questa non è un'uscita gratuita, è solo per introdurre un ulteriore schema comportamentale a questa già lunga e complicata questione:

Il primo passo da compiersi come esoteristi, infatti, è per l'appunto prendere atto di questi "automatismi" per liberarsene.

 

Cosa affatto nuova per un esoterista, ma immagino del tutto estranea, o aliena, e perfino risibile, per chi non lo è.

Un esercizio da novizi è ad esempio il seguente:

"Passa sotto una porta e ricordati che stai passando sotto una porta"

"sali o scendi delle scale e ricordati che stai praticando delle scale"

 

Sembrano esercizi mentali di poco conto, ma in realtà soprattutto il primo è un tema caro alla nostra psicologia occidentale.

Non è facile, e vi invito a provare, se non credete, riuscire a reggere un esercizio così facile per un'intera giornata.

"passi sotto una porta e ricordati che ci stai passando"

tradotto, "fai caso, che stai passando sotto una porta"

 

Non è semplice perchè la nostra mente non processa il "mondo" tutto in una volta.

 

Fisicamente noi entriamo in una stanza e abbandoniamo un altro ambiente, ma questo solo esternamente,

per quel che concerne la processione di informazioni interna, la nostra mente "genera" in uno spazio una ricostruzione dell'ambiente in cui ci troviamo.

 

In pratica crea una stanza mentale, non è... Uguale a quella vera, può anzi soffrire di infiniti gap, ma ne è una copia più o meno fedele e coerente col nostro modo di conoscere, esperenziare e vedere la realtà che ci circonda.

 

Così... Restando seduto e dando le spalle all'armadio, io senza guardare posso dire cosa questo contiene, e questa informazione è immedata perchè è contenuta nel "pacchetto" di informazioni che sto processando in quel momento.

 

Se ora mi alzo ed esco, la copia della mia stanza mentale viene "trascinata" nella memoria breve, o memoria "di lavoro"

cioè una memoria di breve durata, che contiene informazioni che di lì a poco possiamo dimenticare perchè non più importanti.

 

E in quello spazio mentale dove risiedeva la nostra stanza mentale, viene rievocata la nuova stanza in cui fisicamente poi ci andremo a muovere.

 

Questo non vuol dire che "sempre" la stanza mentale contenga un solo "ambiente"

si chiama "stanza" ma è un termine improprio, e può contenerne diverse, così come ambienti all'aperto, parchi, giardini...

E' il modo che ha trovato la natura per uploadare il mondo, anzichè caricare il mondo e rallentare come un disco rigido troppo pieno, ne uploada piccole porzioni utili solo in quel momento.

 

In genere il "segnale" di questo cambio di dati viene dato inconsciamente nel passaggio sotto un arco, una porta...

Per cui capita spesso che dobbiamo magari, fare qualcosa in quella stanza,

usciamo sovrappensiero senza farla,

e una volta fuori ci ricordiamo che dovevamo fare qualcosa... Ma c'è un attimo in cui dobbiamo pensarci perchè non ci è del tutto chiaro cosa dovevamo fare, o le motivazioni.

 

E' un sintomo di questo "shift" mentale, nemmeno tanto raro.

 

E' una cosa naturalissima, e di cui non serve spaventarsi, tuttavia abbiamo ancora un "programma" che agisce per noi, e noi non lo sappiamo.

 

Perchè ricordarti di te sotto una porta ti libera di questo automatismo?

Perchè è tutto inconscio, quando tu passi non ci pensi, ma lo fai.

L'accorgerti che sei lì, è un'alterazione nel sistema:

Non è previsto dalla psiche che tu in quel momento sappia cosa stai facendo, non è previsto che ci pensi, è una nuova informazione, un nuovo comportamento che inizia lentamente ad alterare il precedente.

 

Così, (e solo così) sapendo chi sei, e dove sei, in ogni momento, e senza farti coinvolgere dalle emozioni, provandole ma rendendoti conto dei loro automatismi, rendendoti consapevole di chi sei e di come ragioni, del perchè in quel modo, in quell'istante puoi esercitare una scelta cosciente forzando nuovi percorsi neurali.

 

Ma solo così, tutto il resto è automatico, e tu sei né più Nè meno che una macchina che esegue gli ordini motori di un computer, e un computer che computa le informazioni attraverso dei programmi da sé installatosi.

 

Questo so che è "pesante" ma non lo dico io, non è un "secondo me" noi funzioniamo così, e chiaramente... non c'è alcun interesse da parte di nessuno nel dirti che tu sei così, perchè se smetti di esserlo... Beh puoi diventare un problema.

 

Non per te, ma per "loro" cioè... per la società in cui vivi.

 

 

Ch3 - La Terra

Iniziamo a parlare di quel che è il senso del topic:

Perchè se poi parlo di "loro" sembro un complottista... Ma no, in verità è molto più semplice.

Queste informazioni (e molte altre) non sono così "misteriose" o "nascoste" sta tutto nel "quanto una persona sia interessata all'argomento" poi trovarle è davvero una cosa alla portata di chiunque.

 

Non scrivo questo per portare nessuno a ricordarsi di sé sotto gli stipiti come novelli Gurdjieff, voglio solo far capire che è una questione reale, e il potenziale di quanto può essere "pericolosa" in un certo senso.

Vorrei semplicemente che più persone si accorgessero non tanto quando questi automatismi si attivano in loro, quanto quando altre persone li cercano di risvegliare in noi.

 

E succede di continuo.

 

 

"loro" è un termine che non si rivolge a nessuno in particolare se non a quello che ti circonda.

Loro sono "gli altri" in particolare chi cerca di venderti qualcosa o di portarti a fare qualcosa facendoti però credere di desiderarlo; chi, in pratica, senza che tu abbia diritto di replica, installa in te nuovi programmi.

 

Come?

Boh è facile, metto una ragazza semi nuda sopra a una macchina, ti vendo la macchina, ma tu vuoi portarti a letto la macchina o la ragazza?

 

Non te ne accorgi oppure puoi pensare "ah hanno messo qui una ragazza così da indurmi a pensare al sesso" ma non ha importanza che tu lo pensa, perchè l'informazione ormai è già passata.

 

Se io faccio sorridere la ragazza, la tua testa per processare quell'informazione dovrà cercare nei tuoi ricordi tutto quello che è legato al sorriso... e che cos'è?

Il buon umore, il benessere,

e di conseguenza quella macchina inizierà, più volte la vedrai, ad accrescere in te due desideri fondamentali "sesso" e "benessere"

 

Non serve che tu veda miliardi di volte uno spot, basta una, poi è la tua testa che ripete le informazioni e le processa e le rielabora all'infinito.

 

La tua ragazza ti sorride? E inconsciamente quella macchina è sempre più vicina.

 

Pongo da bravo occidentale il muso della macchina verso destra, il culo a sinistra, magari inquadrata da dietro mentre si allontana.

Noi occidentali poniamo l'informazione "futura" alla nostra destra, il passato a sinistra.

Ti sto suggerendo l'idea che la macchina non sarà lì sempre ad aspettarti, è un momento ora in cui ti è disponibile, se ne sta andando, devi correre prima di perderla.

 

Compererai la macchina alla fine?

 

So già che molti diranno "figurati, non la compero la macchina se non mi serve"

e si sentiranno dei vincenti liberi dai loro automatismi... beh, si sbagliano.

 

L'informazione è dentro, è già stata inviata, non vuol dire che compereranno tutti quella macchina, ma avrai installato dei programmi che... fidati, li hai già dentro anche tu che leggi.

Su miliardi di persone molti cadranno, se tu non cadi ora non c'è problema, ma magari in estate troverai che il gelato pubblicizzato da una fiqua che sorride in bikini sia migliore di quello pubblicizzato coi pisquelli che costruiscono un razzo di cartone.

 

Non saprai il perchè, non puoi sempre sapere tutto, ma quella macchina c'entrava.

 

 

La pubblicità è subdola, ed è anche affascinante, non nego quanto mi piaccia, e ogni giorno nuovi pubblicitari ideano nuovi schemi per installare in te nuovi programmi, perchè col tempo la società evolve e i programmi "troppo" abusati, non è che non funzionano più, o che perdino efficacia, ma se tu inventi qualcosa di nuovo, avrai dalla tua il fascino del nuovo.

 

 

Avete presente la banca "conto arancio?"

Uno dice "non è la mia banca" ma questo non ha importanza, però ogni volta che tu vedrai il colore arancio dentro di te partirà, che tu lo voglia o meno e che tu lo sappia o meno, anche l'informazione legata a quella banca.

 

S'è visto prima come funziona questo processo, i dendriti veicolano l'informazione, più sono stimolati e più crescono, quindi non oggi, forse nemmeno domani, o mai, ma può benissimo essere che un giorno anche tu sia col conto arancio.

 

Penserai che è una tua scelta, ma non c'è una scelta, ti hanno fregato.

 

 

 

Parlare di fregatura... non è del tutto corretto, infatti il mondo va avanti con la pubblicità, ma che cos'è la pubblicità se non "un'apparenza?"

Non ti vendo una macchina, io ti vendo delle emozioni... ma io davvero posso vendertele?

Io possiedo le emozioni che ti vendo? O manipolo quelle già esistenti in te?

 

Questo è il punto, la società oggi è sempre più rivolta all'apparenza, fenomeno che si è ben dimostrato e sviluppato attraverso la diffusione dei social network.

E questo, non per tutti, certo, ma può diventare un grosso problema.

 

I nostri programmi hanno bisogno di essere usati per esistere e continuare a esistere, il loro scopo infatti non è solo preservare la nostra esistenza, ma farlo raccogliendo emozioni ed esperienze.

Non a caso l'emozione è il "vettore" più potente per incidere e registrare in modo indelebile un'informazione.

 

Ecco perchè tu mi vendi un'auto ma mi parli di sesso e di belle sensazioni, perchè altrimenti io l'auto non te la compero.

Lo stesso per un cellulare, per un vestito, un profumo... ecc...

 

Oggi noi vediamo uno che ammazza la famiglia e si suicida e ci chiediamo il perchè, le motivazioni dietro al gesto,

ma se scatta qualcosa di sbagliato dentro di noi, potremmo esserci noi appesi al cavalcavia.

Questo fa paura e non è così impensabile che succeda.

 

In realtà quel che mantiene integro e sano questo sistema è la costante raccolta di informazioni.

 

La nostra mente è avida di informazioni, ma qui c'è il problema, tali informazioni non sono fini a sé stesse, servono a fare esperienze.

Noi cresciamo attraverso le esperienze.

 

Se il cane nero mi fa le feste e quello bianco mi ringhia, al colore e al cane, associerò l'emozione data dalla mia personale esperienza, ed è questo che rende il pacchetto di dati più importante dell'altro.

Se togli l'esperienza... ecco che perdi la crescita del neurone. Se togli l'emozione non c'è più esperienza.

 

In korea, fino a un certo anno (non ricordo le date) non si erano mai verificate dimenticanze di minori in automobile.

 

Sapete, no?

Ogni tanto capita e lo senti, anche l'altro giorno, quella lì va a un colloquio col figlio, dimentica il figlio in macchina, torna e lo trova morto.

 

Allora tutti ne fanno la questione di stato, e "la vita frenetica" "troppe cose da fare, ci dimentichiamo di quelle importanti" e cose così:

 

Ma è l'esatto contrario, non è "troppe cose da fare e ti dimentichi"

più cose fai e più impari,

più impari più espandi la tua memoria

più aumenti le informazioni in tuo possesso, e più sai usarle a tuo vantaggio.

 

Non ti dimentichi del figlio in macchina perchè hai troppe cose da fare, te ne dimentichi perchè non sei abituato a pensare a così tante cose.

Non sei più abituato a manipolare le informazioni che contieni.

Ma... Sei progettato per esserne in grado, questo è quello che spaventa, il fatto che sei un'anomalia nel sistema.

Qualcosa nella tua testa non ha funzionato come doveva, un figlio non può starsene nella memoria di lavoro, nessun animale tiene i cuccioli nella memoria di lavoro, sono la sua priorità.

 

Sono state fatte svariate ricerche su questo genere di fenomeni, che comunque hanno interessato in particolare la korea, il brasile e posti tecnologicamente poco "evoluti" (sto parlando di focolai di eventi, non eventi singoli)

 

La cosa interessante è che l'ncremento di queste dimenticanze, va di pari passo con l'evoluzione tecnologica.

 

Ciò non è legato tanto alla frenesia della vita, quanto a tutto ciò che l'avvento tecnologico in una certa area geografica a "digiuno" porta in secondo piano rispetto alle priorità dei singoli individui o di una società nella sua interezza.

 

Questo fenomeno si chiama "demenza digitale" ed è riconosciuto a livello medico come una delle principali cause future di diffusione delle malattie mentali legate al deterioramento precoce dei tessuti nervosi.

Cioè...

Lo sanno già che in futuro si va verso questa prospettiva, ma non possono fare nulla per arginarla perchè è una cosa su scala mondiale, e che cozza con l'influenza di poteri forti.

 

Gli studi sono tutt'ora in corso ben lungi dal portarsi a compimento, in quanto l'impennata della diffusione dei computer nel mondo è un fenomeno relativamente nuovo rispetto alle conseguenze e al loro sviluppo.

Qualcosa di simile si è vissuto con la diffusione delle prime tv, ad esempio, ma una tv è qualcosa di ben più limitato di un computer e soprattutto all'inizio poco diffuso.

 

In soldoni, funziona così:

 

usare un social network ti fa conoscere persone, ma spesso, questo "contatto" lo vivi esclusivamente attraverso un monitor,

per cui sei privato di tutta la parte esperenziale di cui il tuo cervello si ciba.

 

Quelle sinapsi saranno di conseguenza molto deboli, anche se andrai su facebook ogni giorno, o incontrerai quelle persone di tanto in tanto di persona, non puoi sopperire alla mancanza del contatto diretto che coinvolge tutti i sensi e che puoi vivere ogni giorno in un bar con gli amici, o a scuola coi tuoi compagni.

 

I computer evolvono in modo spaventoso, corrono, ma altrettanto non fa la mente.

Certo noi evolviamo costantemente, ma lo facciamo in tempi naturali, non digitali.

 

Spesso sento gente dire che è "multi tasking e sa fare e seguire più cose in contemporanea"

ebbene... E' meglio sapere che è solo un'illusione personale.

 

Non mettiamo in dubbio che certi individui possano crederci o sentirsi tali, tuttavia la nostra testa può fare "UNA" cosa alla volta, può processare a velocità impensabili per un medernissimo computer da sei a nove informazioni alla volta, ma...

Da sei a nove, se ne fai nove sei già una cima.

 

Oltre ciò non puoi provare più di un'emozione alla volta, e se non c'è emozione, non stai viendo un'esperienza, per cui non stai vivificando una struttura sinaptica come vorrebbe la natura.

 

Non vuol dire che l'uomo non si adatterà mai ai computer, ma che gli serve tempo, centiniaia di anni e poi forse ci riucscirà.

Purtroppo questa fase è critica dal momento che stiamo vivendo un'espansione della diffusione informatica attraverso internet e i social,

e non solo, anche attraverso la tv, e i videogame.

 

Il problema di ciò non è nella quantità di informazioni e quindi del "troppe cose da pensare" quanto dall'incapacità di trasmettere un'esperienza attraverso quei dati.

 

In germania si è visto come i bambini ottenessero voti peggiori in classi "informatizzate" rispetto alle classi dove veniva loro insegnato alla vecchia maniera.

 

Non puoi imparare a scrivere attraverso una tastiera, una lettera è un'esperienza, è un simbolo ed è qualcosa di personale:

la "W" che tracci tu non è uguale a nessun'altra "W" sulla terra, ognuno scrive a proprio modo con la propria calligrafia perchè quella è il risultato delle sue esperienze che si tramutano in una nuova esperienza ogni volta che scrive qualcosa di suo pugno.

 

Ogni volta che scrivi il tuo nome, il tuo cervello per farlo deve riportare una parte di sé a rivivere nello stesso istante ogni singola volta che tu hai scritto il tuo nome di tuo pugno.

Il ché fa già paura e impallidire qualunque computer, ma, andando più a fondo... Quando hai imparato a scrivere ci sono state tante altre cose insieme, tipo l'elogio del maestro,

l'orgoglio dei tuoi genitori,

la comodità della sedia,

il suono della campanella,

l'odore della classe,

il sorriso dei compagni ecc ecc...

 

Ogni volta che scrivi tutto questo senza che tu lo sappia viene rivivificato e rinforzato rendendo di conseguenza le strutture neurali più "forti" più "durature"

 

Ma se digti il tuo nome, perdi tutto questo perchè non c'è altra esperienza se non quella legata alla sfera sensoriale.

La mente ha bisogno del contatto diretto con le cose, altrimenti non ne trae beneficio.

 

Certo, tu guardi il monitor e vedi delle lettere, ed è normale, ti sei auto addestrato a questo, ma per la tua mente non sono lettere sono cellette luminose, puntini, cose che niente hanno a che vedere con l'esperienza di qualcosa che nasce dal nulla sul tuo foglio.

 

Si sente quando scrivo così che trovo questo tutto molto romantico, ma,

è che la scienza te lo dice, non io.

 

Noi ci adattiamo ai computer perchè vogliamo farlo, ma non vuol dire che la nostra mente lo faccia altrettanto bene, e infatti... non lo fa, non ci riesce a questi ritmi.

 

Le malattie legate alla distrofia, l'helzeimer, sono dovute spesso a questo stesso "clima" cioè al fatto che la tua mente non è "forte"

i computer non sostituiscono l'esperienza personale, e non rafforzano la mente, quindi indeboliscono la razza umana.

 

Col tempo ci adatteremo, ma ne cadranno tanti prima che questo avvenga.

 

 

E' interessante come queste informazioni siano state accolte dalla comunità scientifica, ma rifiutate dai grandi colossi che distribuiscono materiale informatico.

La korea, come il brasile, sono stati paesi in cui i colossi informatici si sono pubblicizzati con progetti gratuiti per la diffusione dei computer nelle scuole.

Il risultato è stato, d'apprima l'abbassamento delle medie scolastiche, e in secondo tempo della diffusione di patologie di deterioramento mentale che sono state definite "demenze digitali"

Ovviamente uno dei fenomeni principali è stato l'incremento della pornografia.

 

E' tutto collegato.

L'idea era che l'avvento del computer in paesi così "arretrati tecnolgicamente" sia stato un colpo forte e che non sia stato del tutto assorbito dalla società creando più danni che vantaggi ma che i paesi più civilizzati non corressero questo rischio.

 

In verità, però, la questione è diversa, nei paesi più moderni infatti il computer si è sviluppato in modo differente, non sono arrivate d'un botto delle nuove tecnologie complicatissime, si sono evolute lentamente e questo ha permesso alle persone di accoglierle più facilmente.

Ma è solo uno sgabbello... siamo solo più in alto del livello degli altri paesi, man mano l'acqua sale, e non puoi sopperire con la tecnologia a quello che la natura di suo non ti ha dato ancora, prima o poi l'acqua ti toccherà le caviglie, e anche tu affonderai.

 

 

 

Ch4 - Museum

 

In questi anni, sono cambiate un'infinità di cose, ma in particolare la società ha rivalutato e rivitalizzato il concetto di apparenza.

Non solo v'è stato un aumento della pubblicità, ma un miglioramento della stessa sfruttando i trigger subliminali e i meccanismi automatizzati di cui è fatta la nostra psiche.

 

Questo ci ha condotto a cambiare col tempo molte nostre abitudini:

non è raro alzarsi dal letto e guardare il tempo metereologico sul cellulare quando ti basterebbe alzare la tapparella e affacciarti alla finestra.

La seconda è un'esperienza completa, la prima... è un dannato flip su uno schermo.

 

E' molto importante questo, perchè ogni giorno quel passare col dito sul monitor lo facciamo centinaia di volte.

Se avete capito quel che ho scritto fino ad ora, potete facilmente immaginare cosa ciò comporti:

 

la tua esperienza non è altro che un flip sullo schermo, è a quel flip che leghi tutte le informazioni che seguono.

Ogni volta fai flip... E inconsciamente crei un programma che lega a quel flip un'infinita di informazioni, non supportate da abbastanza esperienze per sostenere una vificazione delle sinapsi.

 

Una volta incontravi gli amici a casa loro, mangevate qualcosa, un rinfresco, facevate un doppio a street fighter sul divano, c'erano suoni, odori, emozioni, coinvolgimenti a tutto tondo con altri individui, cioè con altri pacchetti di dati talmente vasti che la nostra mente non può desiderare altro.

Ora fai flip... e più flippi e più fai punti.

 

E' giocare questo?

 

 

Si usano stratagemmi come colori, suoni, per alterare la percezione cerebrale dell'esperienza.

Un pò come gli scampanellii incessanti dei bumpers nei flipper, che servono a stordire i sensi e sono progttati per farlo.

Le luci, per coglierti di sorpresa creando una interruzione nel tuo schema comportamentale, spiazzarti e quindi inserire nuovi programmi.

Quali?

Flip col dito, farai punti e starai bene.

Flip col dito, vincerai le medaglie a cui non te lo diciamo ma ai tuoi amici non frega una sega.

Flip col dito, per vincere fantastiche nuove skin per il tuo personaggio che non approfondiscono assolutamente o differenziano l'esperienza di gioco.

Flip col dito, perchè crederai di avere un'esperienza, mentre l'unica sinapsi che stai rinforzando è quella legata alla dipendenza del flip col dito.

 

E a un certo punto non puoi rifiutarti, prenderai il cellulare anche se non hai un cazzo da vederci, e per il puro dubbio di vedere se si accende se fai flip col dito, farai quel maledetto movimento.

Mangerai col cellulare accanto al piatto e flipperai anche se sei del tutto fuori contesto.

 

 

Non voglio che pensiate che io la stia facendo drastica, ma in effetti è una cosa che fa paura se conosci il meccanismo che la alimenta e del come non possa alimentare allo stesso modo te.

 

Scrivo ciò per tante ragioni, ma anche perchè se ne parlava l'altra sera col mio partner, oggi i videogiochi non sono più "videogiochi" sono trappole per creare dipendenza patologica.

 

Ed esistono a quello scopo ma la cosa più brutta, e lo dico da apassionato, vero, di videogiochi, è che siamo talmente assorbiti da questo nuovo sistema digitale che i nostri pensieri, soprattuttutto per i più giovani o per chi fa videogame perchè vuole vendere quel videogame un giorno, vertono a sviluppare la stessa merda digitale che ha gli stessi effetti collaterali sulla nostra psiche e natura umana, alimentando il motore che fa girare questa macchina auto-distruttiva.

 

E questo è triste...

Una volta usciva un videogame, nei 16 bit, ma anche nei 36... quel videogame aveva un'idea di fondo e un'interpretazione personali di un genere.

Ultimamente ho giocato e terminato Ecco the dolphin, che è un incubo, e non lo auguro a nessuno, ma...

Mi ricordo quando uscì e lo pubblicizzavano in tv, mi ricordo lo stupore da bambino di vedere una specie di acquario con dei colori meravigliosi, profondi, e alla fine...

E' solo un cazzo di platform, dove non corri, non salti, nuoti.

 

Era tutto lì,qualcuno s'è detto "Sai che c'è? Facciamo un platform!"

"Ah, ma ce ne sono troppi, non vende, come facciamo a renderlo unico?"

"lo facciamo tutto sott'acqua"

 

Bam

Venduto.

 

Ed è la storia, questa, di centinaia di titoli; prendi Metal slug, è un'evoluzione di Contra, prendi In the hunt, è un'evoluzione di Gradius, ma possiedono quel "quid" che fa di loro selle esperienze uniche.

 

Esperienze perchè non era un flip col dito, dovevi imparare gli schemi, prova te oggi a giocare a castlevania o a megaman senza memorizzare prima la posizione dei pericoli sulla mappa, non fai due passi che sei morto.

Dovevi imparare, dovevi sviluppare dei riflessi, dovevi creare un'esperienza per poter superare il gioco, o vincerlo.

A volte da solo, a volte con gli amici...

 

Monkey Island, Zak Mc Kracken, ricordo ancora che ci si vedeva a scuola e ci si diceva cosa prendere, come usarlo per progredire, la sensazione di felicità che ti pervadeva ad ogni nuova schermata, perchè era costata intelletto, non flip col dito.

 

Oggi chiamano adventure una schermata statica dove devi scovare (cliccando, ovviamente, sia mai che fai più fatica) gli oggetti elencati in una lista a bordo schermo.

Una volta se non capivi di dover suonare un kazoo per svegliare un autista stronzo, invece, non andavi avanti.

 

Negli anni l'esperienza è sparita e non è rimasto altro che il "guadagno" anche se dovremmo dire "l'illusione del guadagno"

e soprattutto tanta e tanta apparenza.

 

 

Oggi, non è più esperienza di gioco, è dipendenza dal gioco;

nemmeno "abitudine" perchè l'abitudine è più malleabile di una dipendenza, ma quando sei al bar e chatti con quello che hai di fronte anzichè parlarci direttamente, c'è qualcosa che non funziona.

 

Quando interrompi il lavoro o lo studio davanti ai colleghi o al prof per guardare il cellulare, c'è qualcosa che non funziona.

 

Pokémon Go, nasce come esperimento per socializzare con gli altri, ma alla fine la socializzazione lascia il tempo che trova e tutta l'esperienza diventa un collezionismo sfrenato a tutti i costi e in tutti i luoghi...che a ben pensarci non porta assolutamente a nulla.

 

Quindi, e parlo per conto mio, ma credo di parlare a nome di tanti, e se non di tutti, almeno di un altro sicuro...

 

io non farò mai nulla per ampliare il panorama di videogame di questo tipo.

Perchè sono deleteri, si, ma uno può fregargliene come no, ma

perchè a scanso di quanto uno anche ci si può essere impegnato per farli, non sono videogame, non mi trasmettono nulla, e ai miei occhi non fanno che aumentare la pila di merda di giochi da cellulare e tablet che non vanno da nessuna parte dove la cosa più impegnativa è "toccare" uno schermo a tempo, se ti va di culo...

Altre volte puoi toccare anche fuori tempo, e vinci uguale.

 

L'industria del videogame, si basa oggi su questo modo di intendere, ma non è perchè io sia un dinosauro che penso che sia sbagliato, è perchè fa male a tutti tranne che per chi intasca la grana, e per farlo usa qualunque mezzo, lecito o no, ti regala pacchetti di roba che non ti serve a nulla se non a darti l'impressione che prima o poi troverai quelle robe che ti servono a te per migliorare il tuo personaggio... E comunque la tua esperienza di gioco, anche spendendo quattrini veri non varierà di un cazzo di niente.

 

No, non farò mai videogame di questo tipo, penserò a sparattutto, picchiaduro, racing game, platform, adventures, puzzle, e cercherò di vendere, o comunque produrre un'esperienza che valga la pena da ricordare.

 

Forse non ci riuscirò mai...

Ma non mi abbasserò a rimpinzare un mercato già saturo, in cui l'unico nesso comune è mettertela nel culo, perfino quando chi li sviluppa, è uno che magari è come me, e vuole provare a fare un videogiochino.

Mi dispiace per lui, ma pensa a questo solo perchè è circondato da questo.

Io cito contra, sonic, mario, Ecco che è una merda ma lo cito uguale... E c'è gente che mario lo conosce solo in 3d.

 

Se uno vuole parlarmi di fare videogame, allora queste cose non le deve solo conoscere, deve imparare a capirle e carpire da loro i loro segreti.

Cosa rendeva quel livello così elettrizzante?

Non flip col dito, touch... ma di che cazzo parliamo?

 

Io come Maker, e mi ci considero tale, amo i videogame, ma questi non sono candy crush saga, lanciatori di pennuti, non sono quella pletora di cloni di puzzle boubble dove non puoi proseguire oltre un tot di livelli perchè non hai abbastanza punti, e quindi dovresti comperare potenziamenti (ma non ti preoccupare che prima di arrivare a non riuscire più a progredire nei livelli con le tue sole forze, la dipendenza dallo stesso videogame te l'abbiamo già regalata)

I veri videogame sono dietro, sono la storia, e se si vuole parlare di videogame, bisogna parlare della loro storia.

 

Che non ha nulla a che vedere con la dipendenza, o l'alienismo, avevano certo anche loro dei piccoli stratagemmi persuasivi, ma dal qui all'essere progettati per creare dipendenza o l'essere progettati inconsciamente come modelli per creare dipendenza...

E' proprio un altro pianeta.

 

Sono voluto partire da una base di psicologia e neurologia spicciole per spiegare queste cose, ma per me non andrebbero nemmeno spiegate.

E' chiaro, basta guardare la strada o le piazze, che i rapporti tra le persone si allontanano anzichè avvicinarsi e che tutti oggi swappano sul cellulare centinaia di volte senza rendersene conto anche per i motivi più futili e nei momenti meno opportuni.

 

Questo fa male, non servono la psicologia, o le neuroscienze, neppure lo spettro nemmeno tanto lontano di una malattia degenerativa legata all'utilizzo della tecnologia, sono cose che si dovrebbero capire da sole.

 

Senza poi contare che chi si dice "apassionato o amante" dei videogame, dovrebbe vederlo da solo che questi di oggi non sono videogame.

 

La mano è fatta per impugnare le cose, per stringerle e manipolarle, per conoscerle attraverso la temperatura e il tatto... non per strisciare con il pollice o l'indice su un monitor.

 

Il monitor non contiene l'esperienza della parola, non contiene nulla.

Se vuoi sapere cosa si prova ad accarezzare un delfino vai all'acquario e lo accarezzi, anche se leggi che è ruvido, o gommoso, non è la stessa cosa, alla tua testa non basta e non lo impari se ti limiti a quello.

 

Per quel che mi riguada dopo aver finito Ecco dopo due settimane di inferno con quei granchi maledetti e i blocchi di ghiaccio assassini, per me al tatto il delfino è suppergiù

molto simile

ma non uguale, solo simile

però diciamo che ci si avvicina molto

...

..

alla merda.


Modificato da Martin Ginrai, 26 May 2018 - 10:33 AM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

.

..

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.

L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

Vitriol

 

 

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- Il pandoro ci annienta...-


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#2 Inviato 25 May 2018 - 07:40 AM

Povero Ecco XD. Però mi fido sulla parola, credo che questa esperienza la salto proprio. Come un delfino. Del resto ai tempi io tifavo super nintendo...


As usual concetti interessanti, a me noti come spero a molti, ma sempre un'occasione in più per imparare qualcosa.

Se solo la gente non scappasse come checche isteriche di fronte a post che durano più di un flip di pollice su schermo invocando e urlando disperati un potere di sintesi degno di un messaggio sui baci perugina. Checcazzo.
Altra degenerazione dell'epoca moderna, dove leggere troppo = male che non capirò mai.
E che si estende ai videogiochi eh, dove spesso leggo di gente che skippa la trama perché "c'è troppo da leggere" "se volevo leggere prendevo un libro" ecc. E che palle, sempre le stesse cose. Del resto se non migliorano...


Per quanto il mercato presenti anche sempre e comunque una serie di giochi degni di essere chiamati tali e degni di essere giocati, è ovvio che un cm alla volta, pure nel mercato home, si fanno sempre più conquiste in una direzione che ritengo sbagliata o quantomeno lontana dal concetto di videogioco come lo conosco e come mi piace.

Discorsi già fatti, già noti, mi sono stancato di farli.


Ora aggiungo anche un "ai miei tempi..." così completo il quadro da vecchio che si lamenta.
Ai miei tempi...
per giocare a un gioco dovevo aspettare 30 minuti che la cassetta venisse letta e caricata.

Oggi invece... uguale. Che cazzo, ieri avevo un po' di tempo e ho acceso la ps4 per giocare a un gioco che mi hanno prestato (ehi, per ora ancora si può, domani si vedrà).
Dopo 40 minuti ha finito l'aggiornamento. XD
Certe cose non cambiano mai, ma quelle sbagliate.

E' in questo panorama che uno si chiede, che io mi chiedo, ok ho fatto i giochi che ho fatto perché mi piaceva, mi nutriva e li ho fatti per me principalmente, non per un pubblico, non per venderli, ma se oggi o domani una buona fetta di gente vuole questo, il divertimento mordi e fuggi da 1 minuto alla volta, da usare sul cesso, in bus, ecc, che a casa non ci sta più, senza pensiero, dal qual diventare o meno dipendente... con quella bambina antipatica che sta tutto il giorno al tablet e quando la mamma le chiede che ci fa al computer lei le risponde saccente "cos'è un computer?" e gli spaccherei in faccia il suo tablet...

ma per quale pubblico creo?

Certo non ci sono solo casualoni del menga in giro, voglio sperare, I want to believe, ma... sono quelli che fanno rumore, sono quelli che muovono il mercato, che degli hardcore gamers non gliene frega nulla a nessuno.


Se pure Tio, che è stato all'estero a studiare game design, torna perché, cito testualmente "diciamo che fare giochi gratuiti per creare dipendenza e poi spillare soldi non è esattamente la ragione per cui ho deciso di fare videogiochi nella vita" (e ben chiaro, nemmeno la mia) e la prima cosa che ci propone è
500 sfumature di salto della corda, con skin, varie ed eventuali e viene pure acclamato...

io davvero, che devo pensare?

Ma non rispondete solo a me, leggetevi la didattica qua sopra che evidentemente a qualcuno gli interessa ancora provare ad insegnare.

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#3 Inviato 25 May 2018 - 18:01 PM

Non ho letto tutto il post, però rispondo a Test visto che mi ha chiamato in causa.
 

Se pure Tio, che è stato all'estero a studiare game design, torna perché, cito testualmente "diciamo che fare giochi gratuiti per creare dipendenza e poi spillare soldi non è esattamente la ragione per cui ho deciso di fare videogiochi nella vita" (e ben chiaro, nemmeno la mia) e la prima cosa che ci propone è
500 sfumature di salto della corda, con skin, varie ed eventuali e viene pure acclamato...

Credo che ci siano due cose da tenere in considerazione:
1) A differenza di Candy Crush ed eventuali, il giochino che ho postato è un gioco di abilità e riflessi. Non è un pay to win, non è un gioco per creare dipendenza e spillare soldi.
E' un giochino per passare il tempo nei momenti di cazzeggio e che ti dà una sfida, come dovrebbe fare un gioco per chi vuole cazzeggiare ma non vuole giocare ad un gioco puzzle, o alla Candy Crush.
Ci sono le skin? Sì (in realtà ancora no, sono in lavorazione) ma... cosa c'è di male esattamente?
Le skin sono semplicemente un modo che permette allo sviluppatore di dare un obiettivo più a lungo termine al giocatore (collezionali tutti) e che gli permette anche di esprimersi in un gioco che non dà altri modi (il salto che fai è sempre lo stesso).
Insomma, non sarà il gioco più profondo e intelligente del mondo, ma non mi sembra neanche il diavolo.

2) Pensate che sia un caso che mi sia messo a fare giochini scemi di questo tipo dopo esser stato all'estero, aver studiato e lavorato in una grossa compagnia?
O forse c'è qualche riflessione dietro? Pensate davvero che non me ne freghi più niente dei JRPG o di creare progetti più ambiziosi, profondi o vicini a ciò che ho amato da bambino?
Come spiegato altrove, vorrei fare il mio studio indipendente e vivere di quello. Negli ultimi anni ho lavorato su almeno una dozzina di progetti (per esami, lavoro o alle game jam) ma non ho mai rilasciato un gioco completo fatto da 0 (perchè fare un gioco da 0 è diverso da fare un gioco con assets rippati e modificati - e non lo dico per lanciare frecciatine ma perchè è davvero così).
E sapete qual è il modo migliore di far fallire in partenza il proprio studio?
Lanciarsi in un progetto super-ambizioso senza sapere nulla di cosa vuol dire completare e lanciare un prodotto sul mercato.
Finire e vendere un RPG da zero e di qualità (e magari diverso dal giochino standard di rpg maker) è un casino. Devi fare grafica da zero, devi scrivere dialoghi, devi programmarti il BS e la gestione dei personaggi, devi fare i livelli, devi bilanciare le battaglie e mi fermo qui perchè la lista potrebbe diventare esageratamente lunga.
Quanti anni ci vorranno? Quante persone ci vogliono? Quanti stipendi devi pagare o a quante persone devi chiedere di lavorare gratis per chissà quanto tempo?

Davvero, io ho visto team di 40 persone lavorare full-time all'ennesimo giochino clone di Candy Crush. Gente professionista che ha lavorato nell'industria per decenni e con stipendio di minimo 2000 euro a testa. E a questo tipo di progetti ci lavorano almeno 1-2 anni anche solamente prima di decidere se è il caso di finirli oppure no.
Allo stesso tempo ho visto MOLTI team indipendenti di persone che hanno lavorato a progetti più "romantici" per 2-3 anni finchè campavano di fondi o finchè c'era un investitore dietro, per poi rilasciare il gioco e ricoprire il 3% dei costi di produzione.

Insomma, fare giochi per professione non è come fare il progetto nel tempo libero che, se ti va male, semplicemente ti becchi pochi downloads/feedback.
Se vuoi campare di quello, devi sapere cosa stai facendo: non puoi lanciarti a caso nel vuoto, lavorare per 3 anni ad un gioco e poi sperare che magicamente i costi vengano ricoperti dalle vendite, senza aver mai toccato un libro di marketing, senza aver mai rilasciato un prodotto prima, con steam che accumula 300 giochi nuovi al giorno e il mercato che cambia completamente ogni 3-4 anni.
E sono convinto che ci sia una via di mezzo tra l'impero del male dei giochini F2P che creano dipendenza e lo studio indipendente che scommette tutto per completare il progetto della sua vita.

E' per questo che faccio il giochino scemo del quadratino che salta (e sono il primo a definirlo così).
Perchè è il mio primo gioco che voglio rilasciare, perchè voglio imparare cosa vuol dire e quanto costa raggiungere gli utenti che potrebbero essere interessati, perchè voglio vedere quanti soldi è possibile fare con un business model di sola pubblicità, perchè voglio capire come funzionano gli store di Google Play e iTunes.
E' un progettino scemo fatto in 4-5 mesi per imparare. Molto probabilmente non sarà tutto questo successone. Se va bene, magari metto qualche soldino da parte e posso permettermi di assumere un'altra persona per lavorare ad un progetto un pochino più ambizioso. Se va male, avrò imparato un sacco di cose che mi saranno utili per il futuro, e non sto parlando solamente di usare Unity.

Detto ciò: voglio ancora lavorare su progetti ambiziosi o artistici? Sì assolutamente (ne ho una cartella piena), però per vivere di progetti ambiziosi servono risorse, esperienza ed un pubblico che io ancora non ho.
Quando ce li avrò, allora inizierò a lavorarci. Ma non prima, perchè non voglio rischiare di finire sotto un ponte. E il processo creativo necessità prima di tutto di serenità/stabilità.

La mia filosofia è: inizia le cose in piccolo, pianifica e impara in fretta dagli errori. Cresci lentamente, tieni tutto sotto controllo e con pazienza. Quando avrai il team e le risorse per il progetto dei tuoi sogni, lo potrai affrontare. Ma non prima perchè è una cazzata enorme.

(scusate l'ot, non sono incazzato, è giusto per spiegare delle cose su cui dovrebbe riflettere chiunque decida di vivere di sviluppo videogiochi)

"Dopo gli ultimi Final Fantasy, ho capito solamente una cosa: che il gioco è bello quando Nomura poco."

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#4 Inviato 25 May 2018 - 18:41 PM

E ti rispondo che:

 

1) sì, per me è il diavolo. Eh oh, pace.

 

2) Ben conosco la merda che è "là fuori", per esperienze di gente qui e fuori di qui, non mi dici, purtroppo, niente di nuovo. Sono sempre rimasto della mia personalissima idea che per fare certe cose serva un'industria dietro che un comune mortale non può e sperare di viverci... beh. Io ti auguro tutto il successo che ti meriti.

 

Tutto fa accademia, diceva un saggio.


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#5 Inviato 25 May 2018 - 18:59 PM

Ognuno ha i propri gusti eh, però dire a priori che un gioco non ti piace perchè ha le skin mi sembra un po' un pregiudizio XD
Uno può giocare e divertirsi ignorandole tranquillamente, e infatti finora la gente ha fatto così perchè non le ho neanche implementate.

Poi de gustibus ovviamente, però un po' mi spiace che non ci sia nemmeno un minimo di curiosità per un progetto tutto incentrato sul gameplay e level design.

Per tornare al discorso di Kanon/Triplex: vi è mai venuto il dubbio che forse anche voi abbiate dei pregiudizi su certi giochi?
I tempi sono cambiati e certi generi sono morti per fare spazio ad altri più redditizi, ma tra il giochino della vostra infanzia e il giocone tripla A che necessita di un download di 60GB c'è un mare di roba interessante là in mezzo.
Che siano mobile, console o PC, VR, gratuita o a pagamento. Bisogna sapere dove cercarli, ma i giochi belli e chiamiamoli "fatti col cuore e non per il vile denaro" esistono ancora. Solo che non gli diamo possibilità per come si presentano e perchè ormai è difficile orientarsi tra ciò che è davvero di qualità e ciò che non lo è.

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#6 Inviato 25 May 2018 - 20:06 PM

No, fermo. Non è il fattore skin. Per carità. E' solo per riprendere il discorso del Kano sul fatto che sono aggiunte che non aggiungono nulla a livello di esperienza, se non visiva (e alle volte può anche bastare).

 

È il genere da "premi a tempo", è lo stile minimal che proprio non apprezzo. Tutta una serie di cose funzionali a un gioco su cellulare che impegni poco e sia facile da usare con una mano sola, anzi con un dito solo. Nella sua struttura di gameplay è associabile a un runner o qualunque altro gioco pretenda dal giocatore l'unico impegno, non necessariamente banale, di premere sullo schermo al momento giusto. Un genere, insieme ad altri, che sta prendendo più campo di quanto dovrebbero.


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#7 Inviato 25 May 2018 - 20:58 PM

Io non la vedo necessariamente come una cattiva cosa: sono giochi più semplici da sviluppare, da distribuire e anche per l'utente da giocare.
Insomma, il genere dei giochi di riflessi può non piacere ovviamente, però ci sono un sacco di giochi d'abilità one-touch o simili che sono proprio belli (vedi Alto's Adventure).
E in ogni caso non rubano il mercato al genere di giochi che magari cercate voi.

Chi vuole spendere soldi per un bel gioco, anche su mobile, non gioca a quei giochini lì e volendo può trovare davvero un sacco di bella roba a pagamento.
Mi permetto di elencarne alcuni. Magari li conoscete (o li avete giocati altrove) e vi fanno anche schifo, però si capisce meglio di cosa sto parlando.

- Her Story


- Kingdom New Lands


- Florence (breve e principalmente per un pubblico femminile, ma bellissimo e godibilissimo)


- A normal lost phone


- Limbo + Inside


- Thimbleweed Park


- This war of mine


- Life is Strange


- Monument Valley


- Framed


- Gorogoa
https://www.youtube.com/watch?v=xtZVVW17oCY

- Minimetro
https://www.youtube.com/watch?v=Zbk_msu-iYI

- Reigns
https://www.youtube.com/watch?v=O2HnvpXqII4

Senza contare i porting di vari vecchi jrpg e altri giochi giapponesi (tutti i FF fino al 9, i Dragon Quest, Chrono Trigger, Lunar, 999), To the Moon, i Rayman e tanti indie famosi.

Insomma, i giochi belli esistono ancora e sono anche su mobile. Bisogna pagarli e in genere durano/costano di meno dei giochi tripla A di 20 anni fa.
Però esistono. Non è tutto pokemon go, candy crush, clash royale, giochini da una partita e via o giochi su IP svendute basati su microtransazioni.
Io personalmente li preferisco anche alla maggior parte di roba che esce su PC/console al giorno d'oggi, e infatti ormai gioco più su mobile che su pc/tv.

Se non vi interessano i giochi che ho elencato, non ho capito cosa stiate cercando esattamente.


EDIT: tra l'altro mi permetto di dire che i problemi trovati da Triplex non sono affatto problemi dei giochi mobile ma dell'industria in generale.
Le skin per riempire di contenuti, le microtransazioni, le fetch quests (che ti dicono esattamente dove devi dirigerti), gli achievements sono ormai una realtà anche dei giochi per PC/Console. E sono sì tutti trucchetti per creare dipendenza. Però non incolpiamo i giochi mobile. Perchè se guardiamo anche i JRPG più importanti dell'ultima generazione (Xenoblade, Nier, Final Fantasy XV, Ni no Kuni 2 per dirne alcuni) hanno le stesse identiche trappole dei giochini F2P. Solo che paghiamo 60 euro all'inizio anzichè poco alla volta in microtransazioni. E secondo me lo stesso discorso vale per i vari Assassin's Creed, The Witcher, Horizon, Diablo, Overwatch etc.

"Dopo gli ultimi Final Fantasy, ho capito solamente una cosa: che il gioco è bello quando Nomura poco."

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#8 Inviato 25 May 2018 - 23:13 PM

Certo Tio, ma non valgono per un supermarioland, non valgono per un sonic, non valgono per un Prince of persia.

Insomma, non dico che in passato non si usassero ancora stratagemmi perchè questi sono sempre esistiti, ma c'è una bella differenza, e lo sai benissimo che c'è quella differenza, lo stai omettendo di proposito. XD

 

Tuttavia... devo essere stato frainteso:

Tu sei, senz'altro uno dei motivi per cui ho voluto aprire il topic ma... ehi, non ti sopravvalutare, sei UNO dei motivi, e sei uno degli ultimi e dei meno importanti... no tutta questa cosa è molto più datata mi è servito solo un pò per riordinare le idee in un modo più o meno comprensibile.

 

Ma... a parte questo, e del si, che il tuo cinquanta sfumature di jump lo jumpo volentieri, non è del mobile che io sto parlando.

 

Io ho espresso i miei dubbi dopo un attento esame di una "situazione" ben più ampia, che tu giustamente replichi con l'espressione:

 

"problemi dell'industria in generale."

 

Ma... E allora?

Cioè mi sfugge il senso di questo appunto, io non ho mai parlato di mobile e solo mobile, ma poi, se ben si osserva, lo spazio che dedico nel mio discorso a mobile e tablet vari non è minimamente paragonabile a quello che dedico quando parlo dei meccanismi, o della società.

 

Quindi, so, che il problema non è dei mobile, ma è di un contesto più ampio.

Ma i mobile, se si segue il filo di Arianna, pur non avendo colpe dirette, sono un mezzo di diffusione di questo "morbo"

 

Che... Non è neppure un morbo, è solo la tecnologia che avanza.

Per quello ci tenevo a far presente che anche se a noi sembra tutto rose e fiori, e i nostri problemi sono si e no se riesco a monetizzare un gioco, i problemi veri sono altri, che, si, io non contesto le difficoltà che incontri per vendere qualcosa oggi o aprire qualcosa di tuo oggi, ma non sono questi il fulcro del discorso.

 

Io ho parlato di "problemi" che toccano tutti, quelli che vogliono monetizzare qualcosa e quelli che nemmeno sanno che sto parlando di loro.

Di tutti.

Il problema non è "il mobile"

il problema è che il nostro cervello non è evoluto abbastanza da supportare il bombardamento informatico in cui ricade anche il mobile, e non perchè il mobile sia "cattivo" di suo, o sbagliato, è l'abuso che se ne fa che lo rende cattivo o sbagliato.

 

Magari, non mi sono spiegato bene:

non è che dico "dobbiamo buttare i cellulari" o che il gioco da mobile sia merda a prescindere, ma che l'attuale utilizzo sfrenato che la maggioranza di noi (noi intesi come umani) fa di queste tecnologie, quindi non solo il giochino, porterà a un futuro molto, molto, molto incerto, di cui già si iniziano a registrare i trigger nel mondo.

 

Uno dice "si, ma capirai figurati, lo si dice sempre quando qualcosa di nuovo inizia a diffondersi, e poi invece va tutto bene, anzi, magari ne usciamo migliorati"

Ma, no, non è questo il caso, perchè non parliamo di teoria, gli effetti già vengono indagati e già si conoscono, l'unica cosa che differenzia noi da "loro" e che da noi il problema non si è ancora radicato, per quanto... le radici, le abbia già messe, ha già attecchito, solo non vi si dà grande risalto.

 

Di questo parlo, non di Mobile. Del fatto che però, e lo dico qui:

 

"siamo talmente assorbiti da questo nuovo sistema digitale che i nostri pensieri, soprattuttutto per i più giovani o per chi fa videogame perchè vuole vendere quel videogame un giorno, vertono a sviluppare la stessa merda digitale che ha gli stessi effetti collaterali sulla nostra psiche e natura umana, alimentando il motore che fa girare questa macchina auto-distruttiva."

 

Cioè tu fai un gioco per passione, perchè vuoi farlo, e sta bene... ma dal momento che questo è il sistema che devi conquistare ti tocca muoverti secondo le regole del sistema, ed ecco che puoi avere anche il progetto ambizioso nella cartelletta... ma alla fine... fai un cinquanta sfumature di flip col dito.

 

Questo è il problema, e nasce dal fatto che uno può anche conoscere la pubblicità e non voler usare mezzi persuasivi nei suoi progetti... tuttavia ignora la sua posizione di fronte a questo preciso scenario da me descritto, anche e soprattutto perchè la maggior parte delle persone che non abbiano avuto per lo meno un'infarinatura di psicologia non conoscono, e di conseguenza sottovalutano.

 

Ecco prendo Final Fantasy, uno dei vecchi toh, il XII via, giusto perchè l'ho giocato e non m'è piaciuto...

Ma prenditi anche un metal gear...

 

Avevi il gioco, lo giocavi, potevi anche giocarci a livelli pro, farti le notti in bianco, ma... non sei dipendente.

Dal momento che finisce il gioco, o che lo platini, non c'è dipendenza, perchè l'hai finito.

Hai vinto tu, e ti sei, inevitabimente, creato un'abitudine nella tua testa relativa a quel gioco.

Ti sembrerà strano o avvertirai che non è come prima quando non ci giochi più i primi tempi.

 

Ma è un'abitudine, dal momento che è finalizzata, finisce lì.

 

E' diverso un gioco che continua a proporti gli stessi meccanismi variando di un nulla, soprattutto, è diverso dal momento che lo controlli con un tap sullo schermo.

Perchè quel gioco, se anche tu non vuoi che creasse dipendenza, la crea dal momento che tappi sullo schermo.

 

Perchè?

Perchè lo fai di continuo, è un bombardamento costante quasi incessante, e mentre tu fai "tap" per far saltare il quadrato, il tuo cervello ogni volta per capire quel "tap" deve rivivere nello stesso istante tutti gli altri tap della tua vita e tutto ciò a cui essi sono collegati.

 

Ciò crea dipendenza, sia per la ripetizione, sia perchè per la mente è un enigma riuscire a distinguere le cose importanti associate al tap o allo swap, o come li chiamate voi, ci sono troppe informazioni, troppa roba e tutta collegata a quell'unico gesto.

 

Non sa più come dovrebbe sentirsi facendo quel gesto, non identifica un valore e quindi vuole risolvere questa cosa, ne viene attratta perchè deve raccogliere più informazioni, ed ecco che in men che non si dica hai una dipendenza che alimenta a sua volta la dipendenza dal gesto.

Ogni volta è più forte, ogni volta cresce.

 

Non è il gioco da mobile a essere brutto o improponibile, è il fatto che è una droga il problema, e non una droga "tanto per dire" è una droga reale, digitale, ma che alla lunga ha effetti devastanti sulla nostra capacità di contenere informazioni.

E lo fai per cosa? Per vendere? Se sei la multinazionale ti sfanculo in quanto tale, ma se anche sei il privato e lo fai per vendere, ti sfanculo lo stesso, perchè niente ti distingue dalla prima a quel punto.

 

Io questo sto cercando di mettere in luce, dicendo "no, io so queste cose, e io non voglio essere partecipe di questa roba"

Posso esserne vittima, perchè ormai nessuno è al riparo da ciò, è tardi per dire "ah sai cosa? butto il cellulare!"

non servirebbe.

Ma non me la sento di dare a questo sistema corrotto un nuovo strumento per farsi propaganda.

 

Questo ho detto e scritto, e l'ho fatto per rendere gli interessati al making più partecipi di questo meccanismo di cui nessuno parla, nella speranza che la gente capisca quanto può essere pericoloso e quanto mini in effetti il futuro.

Non parlo direttamente per forza del nostro, parlo del futuro del pianeta, della razza.

 

Fare videogame non è di suo pericoloso, ma se fai un videogame che inevitabilmente crea una dipendenza, soldi o meno che ti scucia... tu stai già rovinando il mondo e io con questo non voglio averci a che fare.

 

Non è che tu sei uno stronzo perchè fai il giochino da cellulare, è il giochino da cellulare, per sua natura che è stronzo.

Un Pad non dà dipendenza, una tastiera non dà dipendenza, un joystick non dava dipendenza,

un touch ahimè, si XD

purtroppo questo strumento non è stato azzeccato questa volta.

 

Ma è diffuso, troppo, è pratico è rapido e friendly, e allora cosa vuoi, fermarti perchè alla gente potrebbero in una certa percentuale di possibilità sviluppare malattie degenerative della psiche?

Se sei la multinazionale, capisco che non te ne freghi un cazzo, ma se sei una persona che fa giochi per passione, o che makeri per passione, non può lasciarti indifferente ciò.

 

A me fa tremare le gambe sentir dire da Tio:

 

"Io non la vedo necessariamente come una cattiva cosa: sono giochi più semplici da sviluppare, da distribuire e anche per l'utente da giocare.
Insomma, il genere dei giochi di riflessi può non piacere ovviamente"

 

Io non ho mai detto che il rithm'n game sia il male, ma un conto è giocare a tambourine dal vivo in sala sbattendo i palmi delle mani sui bonghi, l'altro è fare tap sul dito e vedere solo a livello visivo che l'esperienza è la stessa, perchè la tua testa quando tappi non vede differenza dallo stare al tempo, all'aprirti whatsapp.

 

Non è una questione del gioco, il gioco in sé può avere un senso, è la meccanica in cui si inserisce, il sistema, quello che tu chiami gameplay, genera dipendenza al di là della qualità del tuo gioco, questo è il problema.

 

Tu vuoi creare dipendenza? Se si, benissimo, non è un tuo problema allora, ma io avevo capito che ti eri allontanato da quel mondo proprio per evitare ciò.

Ora invece vuoi rimetterti a fare le cose che ripudiavi, solo che le fai in una scala minore?

Il danno lo fai uguale, probabilmente è un granello di sabbia nel deserto, ma... io francamente ho un codice d'onore con me stesso e con gli altri, sfanculo la gente, alle volte sono fin troppo diretto, colorito ed edulcorato, due parole che in questo caso non si annullano a vicenda, ma... non farei mai del male a un altro, ma manco se lo conosco.

 

Quello che faccio, monetizzato o meno che sia (non credo di vendere nulla, la mia era una provocazione) è la mia arte, e ho un debito personale nei confronti della mia arte, non voglio che ferisca la gente, deve dare qualcosa, non toglierla.

 

Tu dici "non la vedo come una cattiva cosa" ma tu non vuoi vederla, è una cosa cattiva, il tutto sta nel capire da che parte vuoi stare e che sacrifici vuoi compiere per raggiungere il tuo obiettivo.

 

Lo vuoi raggiungere pur sapendo che crei degli strumenti che danno dipendenza? Pure se ora sai che esistono dei rischi ben precisi legati all'utilizzo della tecnologia informatica oggi? Allora non c'è problema.

Ma non sei un benefattore, fallo, ma sii onesto, accetta che quello che fai non è così buono se visto sotto la luce che io ho esposto in questi topic.

 

Poi non voglio centralizzare la cosa su di te, affatto... ho solo chiarito alcuni punti ed eventuali fraintendimenti.

 

Poi fra i link lassopra vedo thimbleweed park, ora... hanno fatto thimbleweed park, non hanno fatto... boh.. "candy witch vattellapesca"

non hanno fatto il gioco di Don Matteo (non ci credevo quando l'ho visto, esiste davvero...) hanno fatto un adventure, alla vecchia maniera, implementando nuove tecnologie, nuove idee, ma rimanendo comunque fedeli al passato, e comunque fornendo, può piacere o meno, in effetti un pò l'amaro lo lascia, molti spunti di riflessione nel loro gioco soprattutto per chi, come noi, makera.

 

Questo per rifarmi al discorso legato anche a quello stronzo di Ecco e al suo ancor più stronzo ideatore.

La meccanica, i valori, con cui venivano sviluppati i videogame nel passato non è quella odierna; se sei un apassionato, a mio avviso, non puoi e non devi cadere nella trappola di fare "quel che va adesso perchè questo va adesso"

La tua particolarità è quella di poter imparare dal passato, se sei fra quei pochi fallo, perchè forse non monetizzi, non vendi, non avrai successo, ma per quei pochi che potranno vedere una tua demo, gli hai fatto solo un gran bene che non credo sia quantificabile in denaro.

 

Ognuno influenza in qualche modo l'andare delle cose, e può scegliersi come vivere, anche all'interno di un sistema sputtanato come il nostro.

Ma se ce se ne rende conto, è il nostro dovere morale non alimentare quel mondo ma cercare piuttosto di riportarlo in carreggiata, anche fosse una causa persa.

Questo è per lo meno il mio codice e che, per rifarmi alle frasi famose:

"Io non la vedo necessariamente come una cattiva cosa"


Modificato da Martin Ginrai, 26 May 2018 - 10:53 AM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

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..

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.

L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

Vitriol

 

 

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#9 Inviato 26 May 2018 - 00:37 AM

Lettura interessante soprattutto nei primi capitoli. È come un altro post approfondito che avevi fatto tempo fa. Son meglio così lunghi e su un argomento o che portano ad un argomento che i post lunghetti casuali che li buttano dentro tanti di argomenti e ripetuti. Mi piacciono quegli approfondimenti.

^ ^

 

Per il discorso delle due parti... e nomino persone reali:

- Tio fa app per mobile e danneggia tanto quanto un granello di sabbia nell'occhio ^ diverse persone

- Grazie ai soldini app mobile Tio fa una demo Jrpg e fa "un gran bene" a pochi

Tu Kano lo vedresti come... no, aspetta mi pare già che non la vedi come un fine che giustifica il mezzo, come un sacrificio dovuto, non deve essercene di tali sacrifici anche per un bene maggiore come quello del secondo punto (sempre se valga di più), giusto? Non deve esserci neanche una piccola macchia?

Non voglio essere provocatorio, ma voglio capire se c'è incoerenza in altre tue idee e situazioni. Che poi non è che porti a molto visto che il tuo discorso è generale, non vedo perché devo indagare sulle tue incoerenze, ma come detto prima è per capire se così non è.

- Kano rispetta/elogia/qualcosaltrotulosaimeglio Flame per essersi ritagliata il suo spazio nel fare, be' grafica per giochi mobile.

Certo, puoi dirmi comunque che non li giocherai, ma... non contribuisci comunque alla deriva suddetta?

- Ardita proporzione, non tanto ponderata, forse arditissima!! Perché Kano è un alimentarista invece di far con le proprie manine pasta e consegnarla con amore a colei che non dovrebbe recarsi bellamente al supermercato senza pensare a tutte le macchine pesantemente martellate che sono dietro al prodotto che vuole prendere? Arditissima, mamma mia! Tio fa app. Tio non è un avvocato, ha studiato per fare giochi. Tio poi può fare il jrpg. Kano no, la sua pasta è uno sterile prodotto industriale che fa solo "male" (dai in fondo lo fa, no? Non è un coltivare l'orticello sul fondo dell'oceano) senza uno scopo futuro.

Magari possiamo dire che Kano si sporca per guadagnare, ma non vuole sporcarsi per una passione, quella di fare giochi. Tio non avvocato sarebbe giustificabile?

Ripeto non è una provocazione, è per capire se queste due idee che mi sono venute in mente sono un po' lo stesso discorso di flip e deriva. Non dobbiamo stare a giustificare Tio, non è quello lo scopo tuo né del topic. Curiosità mia.

Così poi posso capire meglio anche per me e la deriva: se faccio giochi mobile sono tanto cattivo come quando non divido il fazzoletto mentalmente in zone per pulirmi il naso più volte in maniera precisa, quasi maniacale, e consumare meno carta? O di più? E contiamo che io di pacchetti di fazzolettini ne consumo, eh!

Mi è venuta un'altra però: tanto cattivo quanto Kano che mette l'accento invece dell'apostrofo a po'?
^ ^

 

 

(Ecco The Dolphin io lo ricordo sempre! Sempre, non l'ho giocato, ma lo ricordo sempre così, anche se non ho voglia di cercare i veri motivi, sarebbe un disincanto, "è un gioco che ha avuto successo o meglio me lo ritrovo dapertutto, ma è un delfino, è uno sciocco delfino reale!"). Ed è poi un titolo che ti prende: tu fai "ecco" per conto tuo ed in testa pensi... "The Dolphin". Un po' come quando dicono in dialetto "poi" come "poe" ed aggiungo Edgar Allan! XD

Certo che sono stato egoista: su tre paragrafi (facciamo punti) due sono per me! XD

^ ^


(\_/)
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#10 Inviato 26 May 2018 - 00:52 AM

(all'inizio del topic non mi sentivo così tanto chiamato in causa, ora capisco che si parla apertamente del mio giochino, anche se non lo vuoi ammettere XD)

Chiarisco un punto fin dall'inizio, visto che magari non era chiaro dal topic del mio giochino.
Il gioco si chiama così perchè sono 50 livelli di 10 salti l'uno. Non è un gioco infinito. Il gioco finisce quando arrivi a 500, poi arriva la schermata che ti fa i complimenti. Per finirlo richiederà... al limite un'oretta o poco più di tentativi se uno ha la pazienza di arrivare fino alla fine. Davvero mi state accusando di essere un mostro per aver creato un giochino di un quadratino che salta e che dopo un'ora lo finisci e non lo tocchi più?

A parte questo, mi sembra che sia tu quello volontariamente ambiguo nel tuo post.
Prima dici "il problema non è il mobile" e poi attacchi i giochini "perchè hanno il touch".
Ma siamo seri? Davvero per te il problema è premere lo schermo all'infinito? Davvero sei convinto che se avessi due bottoni anzichè uno e con un controller/mouse in mano, sarebbe tutto risolto?
Gente, se vogliamo parlare di dipendenza generata dai videogiochi, parliamo di sistemi di metagame disegnati apposta per farti incollare allo schermo, non della fisicità del bottone.
World of Warcraft con il suo sistema di fetch quests crea dipendenza. Overwatch, League of Legends, Heartstone con la competizione online, le leaderboard e i badge creano dipendenza. Candy Crush con i suoi livelli nuovi ogni 2 settimane, con il fatto che inizia facilissimo e ti fa complimenti in continuazione crea dipendenza. Diablo con il suo sistema di looting/grinding e personalizzazione del personaggio crea dipendenza. Super Mario Odyssey con le sue 999 stelle di cui la metà trovate camminando crea dipendenza.
Insomma: ogni gioco può creare dipendenza se non si è pronti ad affrontarla. Può essere la vecchietta che usa Candy Crush, il disperato che usa le slot machines, o il ragazzino che gioca a Mario Odyssey o Zelda Breath of the Wild.
Ma, lasciatamelo dire, stiamo parlando anche di ovvietà.
Non è sempre al 100% vero, ma molto spesso giochiamo per staccare la mente dalla realtà, per avere delle sfide e per sentirci appagati dopo averle superate.
Per me personalmente, quando progetto un gioco, penso ad un sistema di regole che possano creare una sfida interessante. Poi insegno al giocatore a giocare tramite una curva decente, e gli dò una reward ogni volta che penso sia necessario motivarlo per farlo andare avanti (nel giochino del quadratino sono le monetine dopo che batti il boss).
Che l'industria stia prendendo questo concetto (passi la sfida->ti lascio una reward) e lo stia portando al suo estremo mi sembra abbastanza evidente (gli achievement, i badge, le fetch quests, i livelli con il voto, e così via) e credo che sia una cosa che sta rovinando non solo le nostre vite ma anche il concetto di gioco in generale.
Ma davvero, lo ripeto con fermezza: il quadratino che salta non è il male. Io ci vedo un'attività che stimola il cervello e i riflessi in un modo leggero, che può essere giocato da chiunque. E' come far rimbalzare una pallina da ping pong su una racchetta, o giocare a coppa e palla.
Si stanno veramente confrontando cose che non c'entrano l'una con l'altra. Mi state accusando di essere incoerente perchè ho rinunciato a fare di professione giochi come Candy Crush (un genere che a me non piace giocare, creare, con una formula di gioco disegnata apposta per fregare soldi alle persone) e ho deciso di fare un gioco completamente diverso (con un tipo di sfida che a me piace giocare, creare e con una formula di gioco che motivi le persone a cercare di finirlo, come qualsiasi altro ca**o di gioco esistente, a meno che non sia uno che fa giochi solamente per sè stesso).

Inoltre, il discorso che i giochi completi non creino dipendenza perchè sono finiti non ha senso. Esistono giochi da 100, 200, 300 ore e hanno tutti i meccanismi e contenuti necessari per tenere il giocatore incollato alla poltrona. Se giochi a Persona per cinque ore al giorno per un mese, sei dipendente da quel gioco. Altrochè quadratino che salta per un'ora e poi non lo usi più eh. Ma anche Final Fantasy, se ci giochi 3-4 ore al giorno per qualche settimana sei MOLTO più dipendente di chi gioca ai giochini mobile nei momenti di attesa o di cazzeggio. Pensi davvero che il quadratino che salta sia molto più ripetitivo di chi grinda a Diablo o Final Fantasy?

Davvero, ti senti un'eccezione perchè giochi ai giochi belli e grossi solamente perchè c'è una trama, la bella grafica e hai un controller/mouse in mano? Magari passi diverse ore al giorno ad usare i videogiochi su console/pc e accusi di essere dipendente a chi gioca roba stile 2048, Flappy Bird o Angry Birds nei momenti in cui ha 10 minuti liberi o quando aspetta l'autobus?

Veramente, è diventato un topic che mi sta facendo girare abbastanza i coglioni. Uno cerca di imparare il mestiere, di condividere esperienze, di spiegare che non si può vivere solamente di giochi fatti con rpg maker o di cloni dei giochi anni 80/90, e vieni accusato di essere un mostro che fa giochi che creano dipendenza (manco avessi chissà quale formula o gameplay che porterà le persone a isolarsi dal mondo).
Kanon/Triplex/Martin, puoi criticare tutto quello che vuoi. Ma a me sembra semplicemente che tu non giochi su cellulare, disprezzi chi lo usa per giocare e disprezzi chi ci fa giochi, anche scemi come il mio. Però non riesci a vedere te, quando usi il tuo videogioco preferito, come uno che è dentro il problema della dipendenza molto più delle persone che tu stesso critichi. Cosa che su internet viene etichettata con la parola "hater". Ok, hai preso la parte di quello che gioca solamente ai giochi nostalgici su pc o console, ne prendo atto. Però non osare più darmi del venduto, perchè semplicemente sto lavorando su progetti che a te non interessano e che ti sembrano un problema quando vedi gli altri giocarci. D'ora in poi prova ad immaginarti a parti inverse, con quelli che giocano su mobile che ti guardano e pensano lo stesso di te mentre giochi a Final Fantasy, Street Fighter, Monkey Island o qualche strano gioco di nicchia giapponese.
Sono tutti i giochi che ci fanno sentire meglio quando ci giochiamo. A te piace leggere i dialoghi e risolvere gli enigmi di Monkey Island, ad altri piace una sfida leggera di abilità senza troppi cazzi per la testa. Ma tutti creano dipendenza, se chi ci gioca non sa trattenersi.

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#11 Inviato 26 May 2018 - 17:56 PM

Stavo rileggendo stamane e mi sono reso conto di come il discorso in effetti a un certo punto sia andato alla deriva concentrandosi su tutt'altro rispetto al tema iniziale:

 

Allora, se uno dice Skin, Tio pensa al suo gioco di salti, ma... no, se anche ho citato le skin, e l'ho fatto senza chiamarle per nome, in verità mi riferivo a tutt'altre cose, e quindi per cercare di riordinare il topic (prima ho chiamato topic i post, checcasino XD ) provo a ripartire da qui, vediamo se riesco a rispondere a tutto.

 

Intanto:

Se uno mi parla di skin a me le prime due cose che vengono in mente sono "infinite stairs" cioè questo:

 

 

e "crossy road" cioè questo:

 

 

Non il gioco di Tio.

Sul fatto che io non gioca da cellulare meglio chiarire da subito anche questo, io gioco su cellulare poichè l'ho pure detto:

 

"Posso esserne vittima, perchè ormai nessuno è al riparo da ciò, è tardi per dire "ah sai cosa? butto il cellulare!"

 

Anche se chiarire tutto mi rendo conto che è un casino perchè c'è troppo da chiarire e non sapresti da dove partire.

Fatto sta che non disprezzo nulla, fatta esclusione per Ecco, che però al contempo adoro, quindi... si è una relazione complicata la nostra.

Non disprezzo chi se ne sta alla fermata a giocare col cellulare, pure io lo facevo, anche se non col cellulare, lo capisco, si fa, non è un problema quello, il problema è che lo fai con le stesse modalità con cui fai tutto il resto, ma magari ci torniamo poi, vediamo di creare un ordine.

 

Allora:

Ripeto, Tio, tu sei uno degli "elementi" che ha attirato la mia attenzione bla bla bla... e ha portato alla stesura del topic, non dire, quindi, che non te lo voglia dire apertamente, io dico tutto apertamente, è quello il problema semmai XD

Ma ti ho anche detto che non sei né l'unico motivo, né il più importante, sei tu che ti stai vedendo come il protagonista indiscusso a cui rivolgo il messaggio.

 

Per cui, se ti stanno girando i coglioni,da un lato, non mi dispiace perchè questo potrebbe essere utile ad aprire meglio un confronto; ma dall'altro... Non è che mi stai sul cazzo o che, e non sto scrivendo indirizzando a te tutto quello che scrivo.

Se ti ci rivedi... eh oh cazzi tua, mica è colpa mia quella, si vede che ti senti di ricadere in quella categoria XD

Magari perchè ci ricadi, anche senza il magari, guarda, non te lo nego, ma francamente te la vuoi prendere perchè io ho un'opinione diversa dala tua?

Ma vattinn'...

 

Ti sarai reso conto (ma da 'mo) che io non ho il dono della sintesi e se qualcuno fraintende una cosa che dico, o la sposta su binari che non sono quelli che avevo concepito devo fare i salti mortali sia per trovare un'argomentazione per cercare di rigirare il discorso, e sia per trovare il tempo per scrivere, si?

E purtroppo succede sempre, sticazzi, ogni volta mi tocca spiegare e rispiegare gli stessi concetti, due palle essere me.

 

Però se io dovessi fare un discorso di quel genere con due capoversi, potrei lasciar perdere subito, sarebbe impossibile.

La suddivisione in "capitoli" (proprio messi a cazzo, per gioco, questa volta) serve solo ad alleggerire la lettura, così come le battutine.

Io non ho altri sistemi per scrivere di ciò in modo sintetico o chiaro ehi... se ne avete detemeli.

 

E' chiaro che se parlo di "meccanismi" fisiologici e psicologici, non a tutti piace,e devo trovare il modo di passare le informazioni seguendo una "scaletta" che faccia vedere a chi legge che ci sono delle argomentazioni valide dietro ai miei temi di italiano, oki?

 

Figurati se scrivo "Oh per la tua mente tu non esisti"

"Come non esisto? MA di che cazzo parla questo? Come si permette!?"

 

Pensa poi se è un analfabeta funzionale, se sai cos'è un analfabeta funzionale...

Vabbè, ho i miei motivi per dover dividere tutto in "blocchi" più o meno lunghi o farciti, insomma, fatti bastare questo.

 

Per cui tornando ai tuoi coglioni, sei libero di farteli girare come no... il mio consiglio è di non pretendere che io stia scrivendo qualcosa solo per "te" non lo sto facendo, e poi comunque, ci arrivi da solo a capire che la scelta finale sul come comportarti o come vivere, mica te la do io, te la scegli da te, quella che va bene per te e finisce lì, mica ci faccio niente io.

Quando però qualcuno fraintende le mie parole o mi pone, anche involontariamente delle questioni, io devo rispondere.

 

 

Partendo dal Crossy Road:

allora sarebbero entrambi due giochini del cazzo, inteso come "basati su una meccanica semplice" che anche una giraffa bendata potrebbe giocarli senza un manuale di istruzioni, e... alla faccia di chi mi vede come una specie di untore del mobile o del minimalismo grafico, sono anche due formule particolarmente vincenti.

 

Permettete a me di fare una domanda:

Io, dall'inizio, ho forse mai detto che Candy Crush è un brutto gioco?

o che il tuo 50 sfumature di paturnie è un brutto gioco?

 

Perchè a me non pare, se l'ho fatto, e potrebbe essermi sfuggito, ma non mi sembra... anzi come nota personale, la prima volta che sono stato in compagnia di Testament stava giocando ad Angry Birds o qualche suo clone, per cui... (con questo te l'ho sputtanato alla grandissima XD )

 

Anche perchè l'unico titolo (ma anche quella è una fase, immagino, passerà anche se lascerà un solco) che ho preso di mira è stato Ecco the Dolphin.

 

Percheeè... mah!

Poteva innanzitutto essere migliore di così, avere una difficoltà più equilibrata, una varietà di scenari, che così a occhio manco sul 2 si sono sprecati... Comunque, principalmente è perchè Ecco mi piace, ma il gioco in sé è molto diverso dal ricordo, e quindi accolgo anche l'atteggiamento del suricato che dice "meglio che sta lì"

perfetto, siamo d'accordo.

 

Non sono brutti giochi, (manco Ecco) non è che se gira su un tablet è un brutto gioco, giocati "Fool's Errand" su PC e poi riparliamo di cosa sia un attacco epilettico un brutto gioco.

 

Candy Crush ti tiene lì?

Al di là della dipendenza che crea o che altro, sappiamo tutti che Candy Crush è un titolo che nasce con lo scopo di creare dipendenza, ci hanno scritto i libri di psicologia su candy crush.

Adesso mettendo da parte questo, il gioco in sé... è brutto?

Secondo me no.

 

Può non essere il mio genere, oppure posso criticare alcune scelte o proporre dei miglioramenti per quel che concerne ME,

ma funziona, non mi sognerei di dire che è un brutto gioco.

 

Ma è merda?

Si, questo si, l'ho definito merda, ma non il gioco in sé, il problema e l'ho scritto varie volte non è il gioco in sé è il sistema in cui va a inseririsi il problema, è quello che definisce quella merda a cui mi riferisco.

 

Prendendo appunto Crossy Road, crossy road cos'è?

E' un frogger con le skin.

Non è molto più di questo.

Ma Crossy road è un problema e Frogger no.

 

Perchè? Cioè la meccanica è la medesima, cosa è cambiato quindi?

Tre cose:

- Siamo cambiati noi

- E' cambiato il contesto in cui va a inserirsi

- sono cambiati gli strumenti attraverso cui controlli il gioco

 

Non è "il gioco"

 

 

 

Frogger è un gioco di merda, al pari di Fool's Errand, ma (e così spiego anche la questione su Fool's Errand, o su Ecco) sono "figli" della propria epoca.

 

Quando uscì Fool's Errand... Aspè che vedo l'anno... Nel 1987 (pensa te) era un gran gioco, era una sfida concreta, piena di spunti interessanti (quelli anche oggi, dai, glielo concedo) aveva una buona idea di base ed era sviluppato bene:

Era un graficone, e questo farà rivoltare il mio partner pure da svenuto, ma lo era, per quegli anni lo era davvero.

 

E' chiaro che se giochi ad Arkham Asylum, e poi dici "ma vabbè proviamo Fool's Errand" non puoi cogliere questi aspetti.

Per la cronaca, Fool's Errand è questo, e a 13 e 18 c'è una colonna sonora da sturbo (purtroppo sono serio, mi piace davvero) :

 

 

 

Frogger allo stesso modo, é un gioco ben eseguito, con tutti i limiti dell'epoca si, ma per i suoi anni era qualcosa di totalmente innovativo.

Ma frogger lo giocavi in un certo contesto, cioè:

 

O che avevi un atari (o eventuali altre piattaforme, ma comunque sempre dopo)

o che andavi in sala a giocarci.

 

Per quanto il gioco consistesse nel premere sempre lo stesso tasto per far avanzare a scatti la rana sui tronchi e sulle foglie (fingiamo che non dovessi spostarti a destra e sinistra, non è importante adesso)

 

Va considerato che stai parlando di un oggetto "fisico"

Un arcade veniva prodotto in tot. copie.

E anche se il mercato in seguito è passato alle cartucce, o ai floppy, quindi con una diffusione "potenzialmente" infinita, rimaneva comunque "sotto controllo"

 

Per questo non fa danni e non ne ha fatti.

 

 

Il punto con cui apro questo post (post, non topic) fa riferimento a un fraintendimento che ho notato rileggendo stamane mentre correggevo eventuali erori di battitura, e, si, su questo non sono stato del tutto chiaro e me ne scuso:

ed è che 'sta cosa pare che sia un problema "per via del mobile"

 

(in realtà si è iniziato a parlare di Mobile dopo l'intervento di Testa)

 

Non è questo, però: è il computer il problema, il mobile è un esempio e un'evoluzione della cosa, ma il problema vero è il computer.

 

L'inizio dell'indebolimento psicologico delle persone di cui parliamo (perchè di QUESTO stiamo parlando) inizia non per i tablet, ma per i computer.

Quindi, a cascata, tutto quello che è seguito poi, dalle console casalinghe fino al mobile.

Perfino la Playstation ha asservito a questo scopo diventando un mezzo per la diffusione del porno.

 

Cito un paio di volte tv e radio, ma perchè, vediamo se riesco a spiegarlo...

Noi siamo una razza su un pianeta; e non siamo "fermi"

è giusto, giustissimo, (e non vorrei si pensasse il contrario) che noi si debba crescere anche inevitabilmente attraverso il miglioramento della tecnologia.

 

Quello che io dico è "farlo si, ma con moderazione"

cioè, il problema non nasce dal fatto che la gente usa i computer, il computer in sé non fa del male, e nemmeno i videogiochi che ci girano. Ma è l'abuso del computer, è l'abuso anche dei giochi, (sottolineiamo quel "anche" ) e a questo si somma la conseguenza che il mercato si è completamente prostrato al rivolgersi a queste tecnologie, sempre di più rivoluzionando totalmente la nostra vita.

 

Beh, è chiaro, il mercato deve vendere, è quell "industra" a cui si riferivo Tio, con le sue regole poi e i suoi stratagemmi, che ha senso che esistano e che li utilizzi, perchè gli servono per sopravvivere.

(ma poi non ho capito, scrivo davvero così complicato?... Boh, mi direte)

 

Ai miei tempi, per dire, se non volevi farti trovare non ci riusciva nessuno,

ora a tutte le ore del giorno e della notte tu sei rintracciabile anche da chi non vuoi proprio sentire quel giorno.

 

Ognuno di noi vive con una "protesi" tecnologica da cui non può separarsi pena l'allontanamento dalla società e probabilmente la stessa annichilazione di quelle che la società gli ha insegnato essere le sue libertà.

(se questa visione sembra esagerata, non lo è poi così tanto, perchè è una fase iniziale, questa, in futuro è chiaro che la base tecnologica sarà sempre più ampia, così come i servizi che offrirà nella vita di tutti i giorni)

 

Tu Tio citi World of Warcraft, ebbene... Wow ha visto la sua massima diffusione proprio in Korea, ed è uno dei punti chiave che sono stati studiati per cercare di comprendere come funzioni la dipendenza da videogiochi e gli effetti che questa porta sul sistema nervoso.

 

E tanti titoli possono essere simili, non è diverso Dangerous Dungeons and Dragons, ma D&D non ha causato problemi nella società, Wow, invece si.

Sono uguali, ma di uno se ne è abusato più che dell'altro.

 

So che la domanda potrebbe essere "ma Wow, non lo giochi con un tap su schermo"

ma infatti non è un problema del solo "tap" su schermo, è un problema del fatto che tu, tu persona, utilizzi uno strumento o una strumentazione di poco dissimile, per compiere ben più di un'operazione.

 

Se tu hai in mano una penna, lo scopo della penna è scrivere, puoi tirarci fuori una frase stentata, così come la divina commedia, oppure puoi farci un disegno e raffigurare una gioconda, ma non esci dallo scopo per cui è stato creato quello strumento.

 

La penna scrive, o la mordicchi, o ti ci fermi i capelli... ma lo scopo è "scrivere"

 

Un computer è diverso e permette molte più operazioni, per questo anche se apparentemente uno dice "vabbè, usi un computer" il tuo cervello per farlo sta creando molte più connessioni, ma queste è come se fossero unidirezionali.

Si ci stampi una roba, ce ne programmi un'altra, ci ascolti musica, ci disegni eccetera, ma la connesione principale che alimenti in testa è quella del computer.

 

Non sarebbe un problema se lo si usasse meno, infatti la demenza ha preso piede partendo dai paesi "a digiuno" di tecnologia proprio perchè il boom tecnologico è improvviso, è una cosa che non avevano mai visto, e pensa che Wow è proprio tra quelle.

 

E la tecnologia ogni giorno migliora, migliora anche le sue stesse connessioni, ma non va confuso il computer con il nostro cervello, perchè per il cervello l'evoluzione avviene solo in centinaia di anni, ed è "minimale" comunque, perchè l'uomo evolve attraverso le metilazioni del dna, quindi il tuo dna per far evolvere la razza, deve passare alle nuove generazioni metilato, cambiato.

E serve tempo, molto, molto, molto tempo.

 

Questo per quel che riguarda l'evoluzione, ma al contrario la de-evoluzione, se anche può servirsi di metilazioni distruttive o depotenzianti del dna rispetto alla tua attuale situazione, può anche basarsi sul breve periodo sul tuo personale sviluppo  cerebrale, è la TUA de-evoluzione in quel caso.

 

Non è che quello che impari resta sempre lì per magia, se rafforzi le connessioni sbagliate e trascuri le altre finisce che anche un'informazione vitale come "i figli prima di tutto" passa in secondo piano e te ne dimentichi.

E l'ho scritto all'inizio, non sei tu a decidere da che parte passa la corrente, a meno che tu non possa fare una scelta cosciente, è l'ambiente, il tuo habitat, il contesto in cui ti trovi che favorisce la crescita o la decrescita dei tuoi neuro-trasmettitori.

 

Nei casi di Wow, c'è gente che si dimenticava di andare a lavorare, mangiare o dormire.

Non come Louis che "non vado a dormire perchè voglio finire qui" in quel caso tu lo sai che dovresti dormire, ma nel caso di demenza, tu DIMENTICHI di dover dormire.

Ha idea di quant'è grave una cosa simile? Non sei umano se non te ne rendi conto.

 

E questo non perchè il gioco è incredibilmente bello, cioè non so se è chiaro questo concetto, è il contesto in cui si sviluppa e si diffonde che crea il danno.

 

Io di questo parlo, e non delle cinquanta sfmature di carpiati.

 

Torno a dirlo, il problema non è il mobile, ma il mobile è "troppo" abusato ed è questo il problema.

 

Per cui anche il giochino, (ma anche l'innocua app del meteo) purtroppo diventano parte di quel problema.

E nel limite delle mie possibilità non vorrei dare a questo problema altre spinte per alimentarlo ulteriormente.

 

Questo è il senso, è chiaro che se tu lo leggi mettendoti davanti e pensando "questo qui sta parlando male di me e delle mie tonalità di cavalletta" continuerai a credere che se io dico che "mobile è un problema" anche se la frase è inserita in un contesto più ampio, penserai che sia un attacco a te.

 

Ma non vederlo rivolto a te, guardalo nel suo contesto completo, altrimenti siamo punto a capo.

 

 

 

 

Ne parlo sia come sensibilizzazione, chiaro, se non si capisse ciò ho davvero fallito nel mio intento.

Sia perchè in realtà, se ti fermi a osservare il fenomeno nella sua interezza è... in qualche modo affascinante, spaventoso, ma affascinante.

 

E' pur sempre evoluzione in fondo ma se sai più cose puoi anche decidere "da che parte" vuoi evolvere tu in questo contesto, sarai quello che fa Thimbleweed Park? Oppure quello del Temple-Run?

Chiaro che sta a te decidere.

 

 

Non credo, (e sono onesto nel prendere in considerazione che è una "credenza" mia) di essere stato incoerente; semmai sono stato letto con superficialità, oppure ho lasciato involontariamente dei punti fraintendibili o incompleti che poi la gente che legge computa e completa attraverso la propria esperienza, ahimè... non sono un robot.

 

Per cui rispondo al mustelide, almeno ci provo perchè la sua sintassi al solito è più incasinata della mia sebbene scriva molto meno:

 

- Tio fa app per mobile e danneggia tanto quanto un granello di sabbia nell'occhio diverse persone

La questione del granello di sabbia nel deserto, pensa che l'avevo scritto ieri sera, ma poi all'ultimo l'ho tolto perchè non volevo concentrare il post troppo su Tio, ma... si, hai ragione il suo contributo in questo senso è quello di un granello di sabbia.

 

Non è la quantità però, è il fatto che stai comunque contribuendo.

 

Flame fa un certo tipo di lavoro, vero, ma il mio apprezzamento per Flame non è per il suo lavoro. E' per lei come persona.

Io rivedo molto di me in Flame, non ne faccio segreti, e il mio apprezzamento o sostegno, che se osservi non è

"a ha! sei grande, fai benissimo" e frasi così, ma è sempre stato uno scontro aperto, del tipo:

 

(Oddio, sto ridendo come un idiota pure solo con l'audio, Bugs è intramontabile...)

 

Si basa sul fatto che Flame mi ha sempre trasmesso una complessità psicologica e una profondità che altri non mi hanno mai trasmesso.

Non ha a che fare col suo lavoro, è chiaro che sono contento se lei si sente realizzata in quello che fa adesso, ma da un certo punto di vista è una cosa che fa lei, quindi.. buon per lei, finisce lì la questione.

 

Rispetto anche a persone a cui sono più legato, Flame ha sempre dimostrato in un certo modo di avere le "palle" per perseguire i suoi scopi, è questo che apprezzo di lei, e non lei come grafico, per dirla tutta non la apprezzo proprio come grafico, apprezzavo come grafico Satsume, lui lo apprezzavo, ma anche se io apprezzo qualcuno è difficile che gli mostri reverenza o che faccia i salti di gioia, quando io apprezzo qualcuno in genere lo critico, ed è il fatto che abbia attirato la mia attenzione che fa capire che l'ho apprezzato, se non ti sono indifferente vuol dire che ti sto apprezzando, non se ti faccio i complimenti.

 

E guarda che mi sto esponendo molto, perchè quelli a cui non sono indifferente sono in genere quelli che se la prendono o con cui litigo. Perchè se ci litigo vuol dire che me la sento di dedicargli ancora del tempo.

Rifletti sulla tua posizione alla luce di queste ultime rivelazioni va XD

 

Poi molte cose, non le apprezzo magari perchè non le ho viste o le ho procastinate, incluse le persone, si... pazienza, forse in futuro... o forse mai, booh.

 

 

Quando dicevo della demo jrpg, intendevo non per forza una demo jrpg, era riferito al fatto che puoi anche metterti lì e non completare una cosa, non vuol dire che se completi il tuo progetto riesci a dare agli altri più di quanto riesca a fare la demo.

 

Se il tuo progetto è una cazzatina tanto per imparare, oppure ne riconosci da te anche i limiti, lo dissi pure a te direttamente, non è che "per forza devi mostrarlo al mondo"

L'accademia la fai sia che vendi o distribuisci (anche gratuitamente quindi) sia che te la tieni sull'hard disk a casa.

 

Quel che intendevo dire è che se hai questo progettino che stai facendo però in realtà ci sarebbero progetti più ambiziosi a cui vorresti mirare, probabilmente la demo del progetto ambizioso anche incompleto può insegnare alle persone più cose di quanto faccia il giochino, se pur completo" a cui hai volto dedicarti prima.

 

E' una considerazione mia, non è una regola.

E non è riferita al jrpg in quanto jrpg; era riferita al gioco strutturato partendo da una base di "vecchia scuola" se vuoi.

Io quel discorso l'ho fatto quando parlavo di thimbeweed park, perchè non hanno fatto candy crush, hanno fatto un altro adventure.

Ma non solo questo, è un adventure "vecchia scuola" che però sfrutta strumenti e idee che sono al "passo coi tempi" oggi.

 

A questo mi riferivo:

Infatti dicevo:

La tua particolarità è quella di poter imparare dal passato, se sei fra quei pochi fallo

 

Perchè pochi sono quelli che pur venendo dal passato scelgono di cogliere i punti di forza dallo stesso.

Quando nel primo post cito alcune vecchie glorie, mi riferisco alla stessa cosa. Prendevano giochi "vecchi" e li "guardavano da un nuovo punto di vista" per questo funzionavano.

 

All'apparenza Metal Slug è una cosa completamente nuova, invece... è Contra.

 

C'è un aneddoto sull'ideatore di In The Hunt:

 

 

La sua casa gli aveva chiesto di trovare un gioco che potesse replicare i fasti e il successo di Gradius.

Fatalmente, un giorno s'è assopito in un parco, e si è svegliato perchè dei ragazzini facevano chiasso con una fontanella.

E lì ha avuto l'idea, "prendiamo Gradius" ma lo facciamo con l'acqua.

 

Che se ci pensi, è più o meno quel che è stato fatto con Ecco

"facciamo un platform, ma facciamolo sott'acqua"

 

Questo ribalta e rinnova tutta la concezione che potevi avere prima su quel genere ludico.

Ed è solo una piccola idea di base, un'aggiunta, ma che parte da quel che già c'era e funzionava.

 

Questo intendevo.

E lo intendevo non perchè saltare col tap su schermo non funzioni, funziona eccome, ma dato che di evitare di alimentare la dipendenza si trattava, il consiglio era "vediamo come facevano prima della dipendenza"

Togliendo di torno lo spettro del guadagno o della pubblicazione, io ho parlato sempre e solo in direzione di questo:

la Dipendenza da videogame e a cosa comporta.

 

Ciò perchè se sto sensibilizzando a questo problema, è ovvio che non vado a insegnare a uno che vuole imparare a fare giochi per passione, di guardare quello che c'è adesso nel panorama mondiale.

Perchè si, c'è tanto di buono, ma anche, la percentuale rispetto a quello fatto per vendere e basta è... troppo poca per essere realmente significativa, non che non ci sia, ma non attecchisce quanto potrebbe.

 

E' per questo che molti che monetizzano lo fanno a capitoli, e spesso manco concludono quello che hanno iniziato.

Si, è accademia... ma mentre tu fai accademia, il mondo ne paga le conseguenze.

 

Ci sono bellissimi titoli che non saprò mai come vanno a finire... la malattia da telefilm americano, se vendi vai avanti, e sennò sei fuori;

per questo non ho voluto affrontare la questione vendite che, mi quoto:

 

io non contesto le difficoltà che incontri per vendere qualcosa oggi o aprire qualcosa di tuo oggi

 

Ma in una campagna di sensibilizzazione non è questo il punto intorno a cui incentrare il discorso.

 

Sulla questione del "vedersi a parti invertite"

Tio:

non capisco se sei serio, io già gioco a giochi su cell, o robina scema, quindi... è una tua idea quella che io sia una specie di orco che vive solo di retrogaming, così come è una tua idea che io ti abbia dato del "mostro" (infatti te lo sei dato da solo) o del "venduto" (infatti te lo sei dato da solo).

Non nego che gioco, quando posso, molto del passato, ma certo molto meno di quel che credi, e... si, ho una predilizione in questo senso ma non ho capito dovrei essere additato per questo o sentirmi a disagio per questo?

 

Io già vengo guardato "strano" dagli altri se gioco a Monkey Island, per cui non serve che mi immagini quella situazione, quella situazione già c'è, e in genere manco sanno cosa più sia Monkey Island, (permettetemi, profonda tristezza)

Final Fantasy non mi piace,

Street fighter lo conoscono per le versioni 3d.

 

Già comunque possono guardarmi strano, e che problema c'è?

Cioè ognuno ha i suoi gusti, a me piace il Pixel, ok:

ma non vuol dire che per me l'universo ludico debba andare SOLO a pixel, quello... quello penso sia più Testament XD

E lui parla per sé, io parlo per me e spesso non siamo d'accordo io e lui.

 

Ci sono casi e casi, e uno sceglie anche l'aspetto visivo dei suoi progetti in base al tipo di progetto che pensa di fare.

Ho sempre parlato di costruzione delle schermate, di armonia visiva, di coerenza degli elementi... non ho mai detto SOLO pixel.

 

Quindi stai facendo davvero di tutta l'erba un fascio e stai pensando di sapere chi io sia basandoti giusto sulla frustrazione di non essere capito che... comunque, anche questa te la sei ficcata in testa da solo.

 

Io mi baso su quel che dite voi, se leggo che ti allontani da un certo mondo perchè non vuoi fare quelle cose, ma poi ti dedichi a dei progetti che FISIOLOGICAMENTE, (cioè, per loro natura, per come si svolge il gameplay, attraverso quali strumenti) sono comunque affetti dalle stesse problematiche SOCIALI.

Una domanda me la faccio.

 

Ma non ti sto dando del venduto, come non mi interessa se Flame o Vech hanno fatto / fanno lavori su Mobile, siete tutti liberi di fare quel che volete, la vostra vita è la vosta vita.

Io non ho qui mosso apprezzamenti o guerra verso nessun utente in particolare, o gioco in particolare, ho mosso una critica verso un sistema.

 

 

Poi... tu, o il tuo gioco, ricade in questo sistema?

Ok, ma io che ne posso? Te l'ho detto che non stavo scrivendo per te, è una questione più vecchia del tuo ritorno, di queste cose avevo già accennato ben prima che tu tornassi, e se il castoro purpureo ha buona memoria magari può anche ricordarlo.

(So di averle già acennate più volte ma non ricordo dove. )

 

Tu... è vero stai a fare le sfumate di salti, ma... è solo una conferma dei miei dubbi riguardo a questo sistema, non i miei dubbi riguardo a te, perchè anche, chiariamoci, sei stato via anni, francamente non so proprio cosa pensare di te se non che ti sei fatto una certa esperienza all'estero e che a un certo punto hai sentito un vuoto e sei tornato.

 

Ok, comprensibile, mica ti giudico per quello, mica ti odio, anzi, bravo che vuoi che ti dica? Davvero? XD

 

Quando dico che quella tua affermazione mi fa tremare le gambe è perchè mi rendo conto (oppure sarebbe meglio dire che mi nasce il sospetto) che avendo anche tu lavorato all'interno di un sistema che a me non piace (ma manco a te e lo hai detto) in qualche modo ne sei diventato involontariamente succube:

 

Ma non prenderla come una offesa, perchè non penso che si possa dire a uno che ha colpe in questo senso.

Sto dicendo che tu ora vuoi fare qualcosa di tuo, per farlo la tua esperienza ti ha insegnato che va fatto in un certo modo, e che quindi non puoi dare al pubblico qualcosa che adesso non giocherebbe.

Anche avendo vissuto da vicino un certo mondo non hai TUTTE le armi necessarie a cambiare il mondo. (sono paroloni, ma spero si capisca il senso)

Tu ora hai raggiunto un certo tipo di idea, perchè il tuo bagaglio di esperienze ti permetteva questo.

Ok.

 

Thimbleweed non ha fatto presa sui giovani, ma sui nostalgici, gli stessi Deponia non hanno fatto presa sulle nuove generazioni, ma sui nostalgici, (ed è un caso che siano entrambi adventure, in verità non è una questione che riguarda solo gli adventure)

 

Se tu vuoi , non dico vendere, ma "diffondere" qualcosa di ludico nel sistema attuale, purtroppo per farlo sei costretto a utilizzare i mezzi espressivi di questo sistema.

 

Ed è quello che io vedo col tuo "cinquanta il quadrettino salta"

 

In questo senso dal momento che devi farlo e che comunque vedi dei risultati anche di apprezzamento, è chiaro che dici "questa qui è la strada giusta"

Ma è perchè stai parlando a quel sistema con la lingua di quel sistema.

Tu dici:

"tutti creano dipendenza, se chi ci gioca non sa trattenersi"

 

Ed hai perfettamente ragione, ma la stragrande maggiornaza di chi si trova invischiato in questo sistema non ha i mezzi per trattenersi,

e ancor peggio, non ha i mezzi per capire se questo gli fa bene o no.
 

Quello che mi chiedo è, ma se tu vai via da quel sistema perchè non vuoi parlare con quella lingua, ma poi ti metti per conto tuo e la riparli, anche se magari non a livelli così persuasivi come avresti fatto nella grande industria, tu, sai trattenerti?

 

Allora... tu di tuo, cosa pensi davvero di questo sistema?

E' giusto, o è sbagliato?

O meglio...

Ha più senso adattarcisi pensando che il tuo granello di sabbia non può fare così male... oppure giocare da outsider a tutti gli effetti e "uscire" dal sistema provando a battere una strada nuova?

 

Questo dovrebbe rispondere anche alla questione sui "compromessi" accettabili o meno di cui accennava il lagomorfo.

Mi chiedo, Ok, c'è Tio, (visto che te la sei presa a cuore) ok, c'è Guardian quello che fanno, quello che è

il loro "bagaglio" esperenziale, quel che sanno e non sanno che permette loro di raggiungere determinati risultati.

E hanno fatto "questo"

ok, bene.

Ma quando scrivo queste cose, dico cose che sapete?

Cioè:

eravate a conoscenza di una malattia degenerativa dei tessuti nervosi dovuta all'utilizzo spropositato dei sistemi informatici?

Eravate a conoscenza del come evolve una specie a livello del proprio dna,

o di come funzioni un pensiero, una scelta, un io,

sul come non ci sia un io, o una scelta, di come la mente sia in realtà molto fragile,

e dei problemi relativi alle dipendenze di questo tipo..?

Si, ma non è affar vostro non ve ne sentite toccati,

oppure no e ne prendete atto solo dopo che l'ho scritto?

 

Ma non come critica, perchè io ho scritto quel che ho scritto non per criticare, ma per "informare"

e nel caso che non lo sapevate, adesso, con queste informazioni vi cambia qualcosa?

 

E' tutto qui quel che conta, non quel che pansavate col vostro bagaglio;

io dal momento che ho scritto ho ampliato quel bagaglio,

certo le cose che ho detto potete accettarle o meno, ma... ehi, è pubblicità anche quella, ormai le sapete e sono dentro.

Ora cogliete delle possibilità diverse?

 

Se non le cogliete, e Tio vuole farsi il gioco da cellulare, mica glielo impedisco, e mica gli remo contro.

Non ci giocherò, molto probabilmente, o forse giusto una partita perchè si, ma quelli sono gusti miei, lui non può certo prendersela perchè c'è chi non gioca il suo gioco. Oh, ci sono anche quelli cacchio fattene una ragione eh?XD
 

In fondo fra le cento sfumature di salti e il triangolo che Guardian conosce fin troppo bene cosa cambia?

E sa 'Tia se sono mai stato poco sincero nei confronti di quel triangolo?

Non mi piace, cosa devo fare, mentire?

 

Se una cosa mi infastidisce, prendo un pm o la chat e glielo dico all'interessato;

però, se quella cosa è solo "un" elemento all'interno di un contesto più grande e che secondo me può essere un buon argomento su cui dibattere, allora apro un topic e sento cosa ne dicono.

Di solito è un buon argomento più che un qualcosa di "mirato"

Ma è rivolto a tutti, mica solo a quelli che si dicono offesi, e non è il gioco di Tio, è questa situazione su cui Tio, tra l'altro, avendoci avuto a che fare più "inside" probabilmente potrebbe fornire parecchi spunti di riflessione.

 

Secondo me è un argomento piuttosto grande, e complicato, ma non è di meno problematico.

Ammetto che non è semplice affrontarlo perchè sembra quasi che io dica che ce l'ho col making, o col making di un certo tipo, ma quello è il dito, io mi riferisco alla luna dietro il dito.

Se invece di vedercisi per forza come i protagonisti indscussi o incompresi si provasse a rendere più chiara anche la mia esposizione che, hai voglia se non so che non è da tutti leggerla o capirla per intero XD, magari si potrebbe tirare fuori delle cose molto interessanti sull'argomento.

E questo sarebbe stato l'obiettivo che speravo di raggiungere.

 

 

Infine riguardo al discorso sulla pasta e i martelli... boh, non ho proprio capito una fava di quel che hai scritto.


Modificato da Martin Ginrai, 26 May 2018 - 18:37 PM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

.

..

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L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

Vitriol

 

 

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#12 Inviato 26 May 2018 - 21:42 PM

Non è la quantità però, è il fatto che stai comunque contribuendo.

Ah ok, l'avevo messa come possibilità in effetti.
^ ^
 
(L'ho vista e rivista pure io nel tempo quella scena della caccia al coniglio! XD)
 
Capito il discorso Flame, nulla da dire, capire era quel che volevo.
Satsume lo seguo su DA e su Pixiv, ma disegna solo, niente più pixel ;____ ;

E guarda che mi sto esponendo molto, perchè quelli a cui non sono indifferente sono in genere quelli che se la prendono o con cui litigo. Perchè se ci litigo vuol dire che me la sento di dedicargli ancora del tempo.
Rifletti sulla tua posizione alla luce di queste ultime rivelazioni va XD

Cioè ti sono indifferente? XD Eppure non mi pare ci sia stato un calo di interazioni visto che son quasi sempre state rare! XD
Dovresti invece parlarmi più spesso di Dolly, non è neanche più in firma, ci sono Lily e le altre L*l* che son dispiaciute, non è una bella cosa! :sisi:
 
Per quanto riguarda la demo jrpg, ok ci sta, non intendevo quello, intendevo dire se era giustificabile una cosa tipo:
Tio per fare la sua demo sa (e lo sa, lo so pure io) che deve ottenere delle risorse facendo un gioco da flip, anzi da deriva da computer. Non è questa una piccola macchietta per un bene maggiore? Perché mi suonava strano quel "piccolo problema" di essere un granello nel deserto contrapposto al fatto che una demo facesse tanto bene.

il consiglio era "vediamo come facevano prima della dipendenza"

Questo alla fine è un consiglio valido sempre, da tenerne conto quando si fa qualsiasi categoria di progetto.
Vuoi quindi suggerire una cosa tipo: Tio dovrebbe fare un'app diversa che si basa sul "vedere come si faceva prima" e poi magari fare la demo jrpg? Ti chiedo questa cosa perché alla fine quel che volevo sapere era altro, l'ho riscritto sopra.
Anzi nel gioco di Tio io ci vedo l'esempio che hai portato: nel tuo hanno aggiunto l'acqua ad un vecchio genere, Tio ha aggiunto al nuovo genere del personaggio che salta sul posto l'idea di evitare un ostacolo che segue un percorso suo. Non so se esiste già, credo di no, ed è quietamente geniale in quel campo.
Poi anche io dico Tio e Tio, ma è solo un esempio, mi riferisco in realtà all'idea generale di fare un gioco tap per poi creare un jrpg.

Ha più senso adattarcisi pensando che il tuo granello di sabbia non può fare così male... oppure giocare da outsider a tutti gli effetti e "uscire" dal sistema provando a battere una strada nuova?

Eccoci. Anche sapendo (lo sa e lo so pure io) che fallirai battendo questa nuova strada? E nonostante Tio metta già quel qualcosa di nuovo non dissimile dall'acqua di quel vecchio gioco? Potrebbe esser un buon punto a favore: proprio nel suo topic avevo elogiato quella vecchia maniera di metter boss, bonus da tea time e così sopra ti ho parlato di quell'idea interessante che va a variare il gameplay del giocatore che salta sul posto.
 

 

Ma quando scrivo queste cose, dico cose che sapete?

Cioè:

eravate a conoscenza di una malattia degenerativa dei tessuti nervosi dovuta all'utilizzo spropositato dei sistemi informatici?

Eravate a conoscenza del come evolve una specie a livello del proprio dna,

o di come funzioni un pensiero, una scelta, un io,

sul come non ci sia un io, o una scelta, di come la mente sia in realtà molto fragile,

e dei problemi relativi alle dipendenze di questo tipo..?

Si, ma non è affar vostro non ve ne sentite toccati,

oppure no e ne prendete atto solo dopo che l'ho scritto?

Diverse cose non le sapevo in maniera così approfondita, la maggior parte non ne ricordavo, in generale a parecchie ci ero arrivato e mi sono immediate ripensandoci. Ne sono toccato, ma non abbastanza da non aggiungere granellini nel deserto, capisco abbatterne un cactus, ma mettermi a dividere mentalmente con precisione le zone del fazzoletto per non sprecare carta... no. Anzi trovo più interessante la controproposta nata in queste ultime frasi: mettere quel qualcosa di jrpg e di nostro, inteso come fiera community, fiere idee avute nei tempi d'oro (e tuttora comunque, eh), nei nostri giochi mobile che fanno parte di quella deriva. La deriva tanto è irreversibile e sicura come hai spiegato (anche se io la speranza non la butto mai, per ora non si vede, poi in caso si recupera, il nostro di intervento è reversibile)[aggiunta che faccio rileggendo ed in considerazione del 'Tia sotto: magari poi 'Tia vuole e se 'Tia vuole!], quindi crearci dentro giochi che hanno skin o tap, ma piccole dolci idee nostre da jrpg o spiccate in generale non è un male. Mi pare questo un buon modo di agire. Alla fine mi è stato utile il discorso: per ora son passato da un "tanto è un fazzoletto da dividere a mente, non vale la pena" ad un "facciamo mobile buttando dentro idee spiccate e vecchie nostre chicche", facciamo qualcosa di positivo nella deriva per ora irreversibile.
Comunque sia, da badare bene, questo discorso del mettere le nostre chicche dentro la deriva l'ho collegato ora e proposto negli ultimi discorsi, ma non è che mi è venuto in mente solo adesso, in me c'era da sempre (senza scienza infusa, dico da sempre per comodità): mettere il boss, mettere l'acqua, mettere l'ultimo salto del personaggio prima di affogare annaspando animatamente... idee come queste. Solo ora l'ho ricollegato al discorso vedendoci qui qualcosa di positivo.
 
 
Comunque cambia parecchio tra il mio triangolo ed il gioco di Tio, eh! XD Il primo è un brutto test fatto in non così tante ore, il secondo è un gioco rifinito e che ha una meccanica variante molto più spiccata della mia. Cerca di vederlo quello, so che è difficile per un grafico.

E sa 'Tia se sono mai stato poco sincero nei confronti di quel triangolo?
Non mi piace, cosa devo fare, mentire?

Lascia stare 'Tia ed altri esseri inferiori mentre ci muoviamo nel campo delle sovradivinità! Per Da... ah no, non lo posso dire, vero.
Ma non ti ho mai chiesto di mentire! XD Fa come me che non mi lamento del fatto che ti sei pulito il naso senza dividere a zone certosine il fazzoletto! ^ ^

Infine riguardo al discorso sulla pasta e i martelli... boh, non ho proprio capito una fava di quel che hai scritto.

Quando ti dicono che le metafore sono arditissime e te lo ripetono, il fatto di non capire è una probabilità calcolata di una percentuale non così bassa! XD E va bene così. Tanto direi ci siamo capiti, giusto non so se ti piace quella cosa che ho aggiunto, vedremo. Col discorso generale che avevi fatto non ho avuto problemi fin dall'inizio ed avevo fatto una scelta di come vederlo. Il resto era giusto una mia curiosità e comunque ho aggiunto quella cosa delle nostre chicche ora, bene.

^ ^


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#13 Inviato 26 May 2018 - 22:36 PM

Colpa mia, il topic è un po' deragliato per colpa dei miei lamenti da vecchio che non sa più qual è il suo posto, soprattutto in ambito creativo.
Con la frustrazione che sto accumulando in questo anno di merda, sarà meglio che conti fino a 4444 prima di postare d'ora in poi.

Guarda caso il gioco che mi hanno prestato è proprio Life is Strange (che mi sta anche piacendo), l'aggiornamento da 40 minuti era per il firmware della ps4. Che palle.

Giustamente Tio s'è sentito tirato in ballo, poi il mio era un post più corto da leggere XD e mi sembra che state accusando Martin con in mente le mie parole generaliste.

Ma noi, checché se ne dica, siamo entità diverse, pensiamo cose diverse e abbiamo gusti diversi. Quel "vi" dovrebbe essere un "ti".


Quindi prendete i miei interventi per quello che sono, a rileggerli mi rendo conto di quanto ipocriti siano dato che poi sto dietro a cookie clicker (HROT è colpa tua maledetto) e faccio a gara con mio fratello a pokemon go. Che però non ha pubblicità. Sono quelle che mi fanno incazzare... e mi rendo conto che siano anche uno dei pochi mezzi di guadagno, ma... continuo a disinstallare giochi a causa loro. Anche se alcuni le usano in maniera intelligente, va detto.


Tornando IT... avevo frainteso alcune parti.

Il problema neurodegenerativo nasce quindi dal ripetere lo stesso gesto, come il toccare lo schermo, per compiere di fatto molte azioni diverse fra loro.

Quindi giocare a un gioco che richiede un dito, aprire una mail, rispondere al cellulare, accendere lo schermo del telefono, spengere la sveglia, vedere l'ora, e dio sa che altro.

Mille azioni diverse, un solo gesto, una sola area del cervello a discapito di altre.

Al che mi stavo per chiedere: "ma come può allora essere migliore giocare, tanto per citarlo di nuovo, a Monkey Island col mouse, se con lo stesso mouse e tastiera ci faccio fogli excel, ci pixello, ci scrivo, ci guardo un film, ecc?"

E infatti... è uguale XD. Solo che appunto un PC, portatile o meno, non ce l'hai fisso acceso addosso e non apri il laptop alla fermata del bus o al cesso... cioè, non sempre almeno.
E' una frequenza minore che lascia spazio ad altre attività più "fisiche e diverse" rispetto a un cellulare che invece hai nel raggio di un metro tutto il giorno.



Un bel problema, anche perché la naturale evoluzione tecnologica si prefigge di far fare quanto più possibile a un solo strumento da avere sempre con sé. E il cellulare ne è al momento la summa.
Ce l'hai sempre perché siamo abituati ad avere un telefono sempre con noi e inoltre:
ci giochi,
ci scrivi,
ci fai di conto,
ci fai foto,
ci guardi film,
ci ascolti musica,
ci fai tutto o quasi. Ancora il dito per disegnare è scomodo assai. E non ci programmerei.


L'ideale quindi, per il bene del nostro DNA sarebbe avere un telefono che telefona e basta,
una calcolatrice,
un orologio al polso (di quelli veri, non smart),
un lettore di mp3,
una macchina fotografica,
una penna,
una console portatile per giocare,
uno zaino per tenere tutto, ma anche no, non è che per forza devi sempre poter fare tutto ovunque.

E... sarebbe un impensabile passo indietro. Uno può anche fare lo strano e tenersi il motorola, ma poi davvero già a non stare sui social non esisti, figurarsi a fare l'alternativo.

Però questo allora diventa un problema di MEZZO, non di contenuto e non ho compreso appieno i videogiochi come si inseriscono nel quadro.

O meglio, è chiaro che Word non possa creare dipendenza, cioè nessun applicativo ne dà, non penso almeno, l'unica cosa che può tenerci incollati a un tale strumento è per l'appunto un qualcosa di intrattenitivo, quindi un gioco, che se poi ti induce dipendenza ti porta ad abusare del mezzo in questione e ciò è male.

E ehi, quando ero ragazzo giocavo anche 12 ore al giorno a Xenogear d'estate. Certo poi a quel ritmo lo finisci in una settimana... e poi basta, è un tipo di dipendenza diversa, vuoi averne di più, ma personalmente almeno, difficile che rigiochi 2 volte lo stesso gioco.

Quando un gioco non ha fine invece...

E di nuovo mi scuso con Tio, e sì che l'avevo anche letto che il 500 non era un numero a caso. Ma non era per la durata finita o infinita che facevo un discrimine, tuttavia è stata una superficialità da parte mia. Resta comunque un gioco che non giocherei, ormai i miei riflessi sono quello che sono.

Modificato da Testament, 26 May 2018 - 22:38 PM.

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#14 Inviato 26 May 2018 - 22:52 PM

 

Giustamente Tio s'è sentito tirato in ballo, poi il mio era un post più corto da leggere XD e mi sembra che state accusando Martin con in mente le mie parole generaliste.

Invero per precisare io non ricordavo neanche il tuo intervento quando ho postato! XD Ho solo risposto a Kano.

^ ^

 

 

sarà meglio che conti fino a 4444 prima di postare d'ora in poi.

Sarà? Sarebbe sempre dovuto essere!


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#15 Inviato 27 May 2018 - 09:55 AM

ma anche se io apprezzo qualcuno è difficile che gli mostri reverenza o che faccia i salti di gioia, quando io apprezzo qualcuno in genere lo critico, ed è il fatto che abbia attirato la mia attenzione che fa capire che l'ho apprezzato, se non ti sono indifferente vuol dire che ti sto apprezzando, non se ti faccio i complimenti.

Lo sapevo che in fondo in fondo eri un mio fan! XD

La rovina di tutto si chiama farmville. Quando hanno visto che può convivere gioco, social, quarantenni e cinquantenni che spendono per una vita o un superamento di livello...

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#16 Inviato 27 May 2018 - 12:02 PM

Bon, mi scuso anch'io, mi sa che ho interpretato male il tono con cui alcune cose andavano lette dopo essermi sentito chiamato in causa.

 

Per tornare al discorso più ampio di Triplex: sì, siamo d'accordo sul fatto che sia un problema di sistema, però penso che non sia un problema solamente del videogioco o del computer/telefonino.

Dopotutto le slot machines e le dipendenze che creano esistono da prima del computer. Solo che quando le hanno fatte diventare slot machines digitali, hanno usato tutti i trucchetti possibili per migliorarle la loro usabilità e massimizzare i profitti. Si è passati dai gettoni da cambiare al bancone alle carte di credito in modo che la gente non "sprechi tempo" per andare dalla macchinetta al bancone, anche perchè quando uno va al bancone potrebbe anche decidere di lasciare il locale. Si è passati dalla leva meccanica al bottone che ormai basta lasciare premuto, risparmiando anche lì millesimi di secondo che alla lunga convengono al casinò. 

Sta roba l'ho letta su un saggio interessante/inquietante chiamato "Addiction by design: machine gambling in Las Vegas", nel caso vogliate leggere altri esempi di come hanno "migliorato l'usabilità". Ora io la chiamo "migliorare l'usabilità" ma non è solamente una roba a livello digitale eh. L'architettura, la planimetria, le luci e i colori, il pavimento soffice, l'intera esperienza fisica dei casinò è stata pensata apposta per far sentire perso e coccolato chi entra dentro, per fare in modo che ci passi il più tempo possibile.

 

Insomma, i casinò sono ovviamente l'applicazione più malvagia del design dell'usabilità che anche nei videogiochi e nei prodotti digitale si è evoluta con gli anni.

Ma il miglioramento dell'usabilità è necessariamente il male?

 

Prendiamo Thimbleweed Park contro Monkey Island, per esempio.

Io i vecchi Monkey Island li avevo giocati da piccolino, aiutandomi molto giocando con altre persone e, quando non riuscivo, mi connettevo su internet quella volta al mese e cercavo una guida per andare avanti. Monkey Island appena uscito sarà costato sulle 100.000 lire, te lo regalavano i parenti per il compleanno/natale, e il fatto che ti durasse per settimane o mesi, era una cosa positiva perchè tanto altri giochi non te ne avrebbero regalati.

Qualche anno fa ho provato a rigiocarli, ho provato anche Grim Fandango e Broken Age, ma dopo 15-20 minuti che mi bloccavo su un puzzle, che facevo avanti e indietro nelle stesse 5 stanze e provare tutto su tutto... io mi stancavo, non ho più la pazienza e il tempo di una volta, e la lista di giochi da giocare è lunghissima. Se il gioco è difficile o mi annoia, spengo e cambio gioco. Nel peggiore dei casi ci ho buttato 20 euro, nel migliore me lo sono preso quasi gratuitamente con un Humble Bundle.

Poi però è arrivato Thimbleweed Park. Con la sua modalità facile, con il tasto che ti fa vedere gli oggetti interagibili, con il numero di telefono che ti dà gli aiuti, con la mappa per muoversi velocemente da un posto all'altro. Dopo secoli sono riusciti a rendere usabile un punta e clicca senza farlo diventare un gioco per amebe come quelli di Telltale (che comunque apprezzo per altre cose). Comunque fatto sta che ho finito il mio primo punta e clicca negli ultimi 15 anni.

Dov'è la linea sottile che separa questi miglioramenti (sempre voluti a portare una persona a comprare il gioco e passarci il più tempo possibile) e quelli dei casinò, di un candy crush, di un WoW o di un giochino mobile col quadratino che salta? Probabilmente lo sapete già o magari no, però tutta 'sta roba del GPDR di questi giorni... è perchè tutti là fuori ci tracciano mentre proviamo i loro prodotti, hanno database enormi dei click che facciamo, sanno le statistiche delle persone che scaricano il gioco, che arrivano alla schermata del titolo, che passano il tutorial, che arrivano al livello X, che arrivano alla schermata dove fai la microtransazione... ci sono interi percorsi studiati, schermata per schermata, per fare in modo che l'utente da loro acquisito tramite pubblicità arrivi a spendere altri soldi.

 

Io credo che sia qui la differenza principale tra chi crea giochi per far soldi e chi crea giochi per vivere di quello. Anche una compagnia come Nintendo che fa giochi principalmente per famiglie, fa studi sull'usabilità per rendere il suo prodotto il più piacevole possibile da utilizzare (come è giusto che sia) e credo che in linea generale trovino il giusto bilanciamento. Però ciò non toglie che la gente si prenda il nuovo Zelda per giocarci 200 ore e passa (e dopo 6 mesi esce il dlc e sono altre N ore), o che diventi dipendente da Pokemon Go, Animal Crossing o Fire Emblem per smartphone con le microtransazioni. 

Insomma, anche una compagnia come Nintendo ha in parte preso questa strada che pure io reputo sbagliata (io personalmente ho abbastanza autocontrollo su qualsiasi videogioco che mi crea dipendenza).

L'ha fatto perchè sono soldi facili rispetto al gioco seri? Sì.

Siamo obbligati a giocare questo tipo di giochini? No.

Nintendo continua comunque a fare parallelamente i giochi come si deve? Sì.

E Konami? No, e infatti Konami merda  :sisi:

 

Per chiudere il discorso: il gioco scemo del quadratino che salta rimane un gioco scemo col quadratino che salta. Ho pensato trucchetti per fare in modo che la gente ci giochi il più possibile, lo ammetto. Ma non mi sento in colpa. Perchè se avessi fatto delle scelte diverse, sarebbe un prodotto che punisce il giocatore anzichè motivarlo e farlo sentire meglio. Poi non gli chiedo soldi dopo che l'ho coccolato e il gioco non è infinito. Semplicemente sto cercando di imparare a fare un prodotto il più valido possibile, come deve fare di lavoro un qualsiasi designer perchè altrimenti la gente molla il gioco, gli dice che fa schifo e tu devi cambiare lavoro perchè non puoi vivere facendo videogiochi. Certo, puoi fare giochi artistici e profondi, magari con un messaggio da mandare al giocatore. E infatti ce ne sono un sacco, solo che nessuno li caga e quindi non puoi fare quello di professione.

 

Io spero che un giorno i giochi diventino il nuovo medium principale per trasmettere cultura o belle esperienze e spero che tutti i trend più redditizi del momento siano solamente una bolla che duri qualche anno. Però l'utente medio, mi spiace dirlo, non è colto e si lascia fregare facilmente da chi gli dà contenuti "gratis" e facili. E l'attenzione delle persone è sempre e solo una, quindi anche chi vuole fare roba più interessante si ritrova a competere con questa robaccia qua. Ma credo sinceramente che sia il discorso sia valido al momento anche per il cinema o i libri. I contenuti validi e interessanti esistono ancora, solo che sono di nicchia. E uscire dalla nicchia costa un sacco di soldi.


"Dopo gli ultimi Final Fantasy, ho capito solamente una cosa: che il gioco è bello quando Nomura poco."

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#17 Inviato 27 May 2018 - 12:41 PM

Uhmm... questa è una questione interessante, ma tutta da analizzare, e azzarderei anche molto soggettiva.

 

il gioco di Tio non so se sia geniale, mettiamo da parte questa cosa della genialità per ora, forse se è geniale lo deve valutare chi vi è interessato, e io per adesso non lo sono.

 

Al contrario di quanto spesso emerge nei post altrui, io non sono affatto il genere di persona che rifiuta tutto a priori, sono anzi più uno sperimentatore, qui Testament è quello che mi conosce meglio, e può confermarlo.

Io lo trascino a conoscere roba che non ha mai preso in considerazione, l'overacting degli altri paesi o la cga pure XD

Sono molto curioso.

Una cosa può piacermi e non piacermi, ma ha comunque quasi sempre dei punti di forza, e io spesso li cerco, indipendentemente se mi piace o meno.

Il gioco di Tio ne ha, e soprattutto ha, non di base ma per come è sviluppato, un'ottima inventiva.

 

Dal mio punto di vista questa è, senz'altro, un pò limitata:

ma... questo è il "mio" punto di vista, e così come lui col suo bagaglio di esperienze ha ideato il suo progetto,

io col mio bagaglio di esperienze non riesco a immaginare troppe aree di sviluppo per lo stesso;

esistono,

e su questo sono arci-sicuro, ma io non le vedo, e non è scontato neppure che le veda lui.

 

Però ci sono senz'altro, e il come raggiungerle è tutta un'altra questione, serve pensarci, immagino.

 

 

Questo alla fine è un consiglio valido sempre, da tenerne conto quando si fa qualsiasi categoria di progetto.
Vuoi quindi suggerire una cosa tipo: Tio dovrebbe fare un'app diversa che si basa sul "vedere come si faceva prima" e poi magari fare la demo jrpg? Ti chiedo questa cosa perché alla fine quel che volevo sapere era altro, l'ho riscritto sopra.
Anzi nel gioco di Tio io ci vedo l'esempio che hai portato: nel tuo hanno aggiunto l'acqua ad un vecchio genere, Tio ha aggiunto al nuovo genere del personaggio che salta sul posto l'idea di evitare un ostacolo che segue un percorso suo. Non so se esiste già, credo di no, ed è quietamente geniale in quel campo.
Poi anche io dico Tio e Tio, ma è solo un esempio, mi riferisco in realtà all'idea generale di fare un gioco tap per poi creare un jrpg.

 

 

Mi spiego:

Questo è Gradius:

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Questo è "in the hunt"

 

261306-in-the-hunt-windows-screenshot-at

 

Sono due cose totalmente diverse, non diresti che il secondo è un'evoluzione ricercata del concept iniziale.

 

Il gioco di Tio non mi trasmette la stessa diversità; ma non parlo solo dell'aspetto visivo:

immaginiamo di dover realizzare qualcosa di simile con un cellulare, dovremmo per forza di cose semplificare il sistema di controllo (come fatto ad esempio con Gunbird II) perchè il touch screen limita la possibilità di compiere molte azioni.

E Gunbird pur con tutta la mole grafica, le aggiunte interessanti dei punteggi o dello sblocco dei personaggi e delle abilità ne va a perdere inesorabilmente sul piano del gameplay, che risulta per forza di cose meno appagante perchè meno completo.

 

Anche un gioco come quello di Tio, che è un genere piuttosto diffuso nei giochi in flash da diverso tempo, "potrebbe" essere un'esperienza del tutto nuova per un giocatore, eppure ti lascia comunque il senso di un de-ja vu, di già visto.

Insomma, lascia un pò il tempo che trova.

 

Questo perchè giocare a crossy road o a infinite stairs su cellulare è la medesima cosa.

Certo... esternamente, per te che giochi a livello cosciente, sono due cose molto diverse, ma per la tua mente no.

 

Alle volte si può percepire, altre volte questa sensazione si cammuffa meglio, fin quasi a sparire, ma non va dimenticato il motto di intere generazioni a riguardo: "More than meets the eyes" (lo diceva un grande, sono sempre i migliori che ci lasciano... e poi tornano... e poi ci ri-lasciano)

 

purtroppo, esistono centinia adi studi a riguardo, e lo dico anche io, "purtroppo"

 

 

Mettendo da parte il gioco di Tio per adesso, che ormai è diventato il termine di paragone più abusato del topic mio malgrado, tu dici "se io voglio concentrarmi su un progetto più ambizioso... Ho bisogno prima di crearmi delle risorse (che siano fan-base o economiche, o anche solo "accademiche" fingiamo) su un'app che comando con un "tap" su schermo"

Ok, ma questa è la "tua" opinione, giusto?

 

Intendo dire, che può anche essere l'opinione comune della massa, non la tua nello specifico, però resta comunque qualcosa che stai teorizzando qui, la verità è che non puoi sapere davvero se questa tua affermazione corrisponde alla verità.

Adesso, forse,

domani... boh, chi può dirlo?

 

Il problema, come dicevo sopra, è quindi di come tu ti poni nei confronti di te stesso, delle tue possibilità.

 

 

Anche sapendo (lo sa e lo so pure io) che fallirai battendo questa nuova strada?

 

Qui sta il punto:

tu non lo sai affatto, ma in base a ciò che pensi osservandoti intorno e guardando il panorama sociale in cui ti muovi, credi di poterlo affermare con sicurezza.

ma non lo puoi sapere, e, permettimi, parti gà male se pensi che fallirai se vai da una parte rispetto che da un'altra.

 

Tu puoi eccellere su qualunque strada che decidi di intraprendere, e puoi anche fallire su qualsiasi strada che decidi di intraprendere, sicuramente le tue scelte influenzeranno il risultato, e così fa il mondo in cui ti muovi, ma non puoi sapere ora cosa funzionerà e cosa no, perchè in questo momento sono più le cose che non conosci in ciò che ti circonda di quelle che puoi considerare,

e secondariamente, perchè lo stesso futuro non lo puoi conoscere adesso.

Per quel che ne sai tu nell'istante in cui decidi di presentarti a un pubblico con la tua idea qualcun altro arriva e ti frega il posto, e questo succede soprattutto se la tua idea è in linea con quello che sta succedendo intorno a te.

Non puoi sapere cosa ti riserva il domani, non sempre, puoi solo adoperarti perchè sia il futuro più auspicabile possibile, attraverso l'implementazione di nuovi elementi.

 

 

Il fatto di sapere che la società gira in un certo modo non ti impedisce di operare secondo le regole di quella società, però puoi farlo in molti modi, se non ti sta bene, o se la situazione porta a un punto di crisi, puoi utilizzare quel linguaggio per cercare di modificare dall'interno quella società, prima che si arrivi all'insostenibilità del sistema.

 

Sia chiaro, che tu sei una parte di quel sistema, quindi puoi cambiarlo in qualsiasi istante, con difficoltà, nel tempo, attraverso ciò che fai, questo si, ma lo cercherai di cambiare in modo di migliorarlo di renderlo più adatto alle tue esigenze.

Di contro se non lo fai con questa logica ti troverai a dover sottostare alle esigenze altrui, e che tradotto è ciò che fai quando presenti un'app di questo tipo, perchè sai già, sai prima, che adesso quell'app ha delle possibilità nemmeno tanto remote di piacere al pubblico.

 

E' un pò come se tenessi più di conto la gente fuori che il tuo operato, ma le persone di successo in genere ragionano proprio all'opposto, è il loro operato quel che conta, e non la gente fuori, tu cambi il mondo, non è il mondo che deve cambiare te.

 

Ti puoi sporcare le mani, quindi, anzi, non hai scelta, DEVI, come chiedevi l'altra volta, ma... "devi" anche sempre essere onesto con te stesso: in questo caso tu preferisci sporcarti le mani più per comodità, e non perchè sia davvero necessario.

 

 

Il ché potrebbe essere un sintomo di insicurezza, quel che so è che è una delle tue caratteristiche, già altre volte te l'ho fatto notare, il risultato al minor sforzo, se puoi "non" fare non fai non sei in grado di sostenere un sacrificio importante a meno che tu non sia costretto.

Ma qui anche Tio può probabilmente confermartelo, c'è gente che per farsi il suo giochino cambia vita, casa, luogo di appartenenza, c'è gente che si gioca tutto a volte, e quasi mai con la certezza di atterrare in piedi.

Se tu avessi quella certezza non atterreresti in piedi, o ti manterresti in equilibrio solo per un pò.

 

Col tuo atteggiamento, infatti, tendi a preservare il sistema attuale, mentre il sistema non è affatto fermo come pensi, è in costante mutamento, solo che se non ci metti del tuo cambierà solo per ciò che concerne quelli che hanno capito come funziona.

 

D'altro canto s'è detto di come esistano in verità molte valide alternative nel mercato che cercano di discostarsi dalla "app" da cellulare, esistono e hanno una propria fetta di mercato quindi... in realtà funzionano ancora entrambi i sistemi, quindi cosa ti fa pensare che ci sia più futuro per una o l'altra branca?

 

 

La questione però più che al mobile e alle app è legata alla tecnologia nel suo insieme.

I bambini cresciuti con una tv come baby sitter tendono ad avere grossi problemi linguistici che si trascinano fino all'età adulta.

Si è tentato più di una volta di inserire programmi di educazione al linguaggio utilizzando come base di diffusione i videogame, perfino con Wow, questo non ha mai funzionato né utilizzando gli stessi videogame, né sfruttandone il sucesso diffondendo brevi romanzi a tema su quell'universo (che venivano letti solo da chi già non aveva problemi di questo tipo ed era abituato anche ad altri tipi di letture)

 

Il cervello ha bisogno di esperienze sensoriali, complete, per funzionare correttamente e ha il compito di apprendere qualcosa da qualunque informazione con cui entri in contatto.

E' chiaro che non si può fermare la tecnologia, ma già la possibilità di rendere un'esperienza di gioco più "piena" potrebbe essere qualcosa di utile in questo senso, certo mai determinante.

 

I videogame basati su un singolo gesto, massimo due, hanno grossi problemi in questo senso.

Precedentemente dicevo che le mani hanno la funzione di impugnare di manipolare le cose, ogni parte di cui siamo composti esiste perchè ha un senso specifico, i riflessi non sono legati al solo utilizzo delle facoltà mentali, ma sottostanno a un sistema motorio.

Guardate i piloti di formula 1, possiedono capacità mentali molto scaltre, e sono quasi sempre molto controllati. Questo perchè sono abituati a lavorare con i riflessi e con la testa più che con il corpo.

Prendete i calciatori, sono l'esatto opposto, spesso non sono in grado di sostenere un'intervista senza fare gaffe o incertezze nelle frasi e nei concetti, sono molto emotivi, ciò perchè il loro sviluppo neurologico è più volto alle abilità motorie ché a quelle intellettuali.

 

Muovere il dito è "moto" ma non quel "moto" preciso o articolato di cui il corpo ha bisogno e attraverso cui sviluppare più connessioni e più associazioni.

E' diverso premere X per lanciare la palla dal monte di lancio, ché andare sul monte di lancio e provare a lanciarla.

 

Come il mio collega faceva notare in alto, il mouse non è differente, se pure, il mouse è comunque uno strumento meno invasivo. Per anni il mouse viene utilizzato per sviluppare associazioni "usa pollo con carrucola in mezzo con cavo" e quindi in giochi di questo tipo il cervello dei benefici ne trae.

Non sto dicendo che non facciano male eh? Ma che offrono comunque una situazione "controllabile" dal proprio organismo.

 

Quel che semmai diventa il problema è il fatto che lo stesso gesto ripetuto all'infinito, sia esso il mouse o il tap su schermo, non permette lo sviluppo di valori definiti, di gradi di importanza.

(Non è il solo gesto il problema, è proprio un meccanismo che non è adeguato alla nostra fisiologia, esternamente è diversificato, internamente non sempre ci riesce)

 

Immaginiamo di dover, ad esempio rispondere a un messaggio su whatsapp in cui confermiamo la nostra partecipazione a un funerale; usiamo lo stesso tap tanto per quello quanto per vedere il meteo, capite che il valore fra le due cose dovrebbe essere molto differente?

Certo noi magari ci mettiamo il cordoglio esteriormente, ma non è quello il punto, è il fatto che il nostro cervello non riesce ad associare valori di importanza troppo diversificati o emotivi al singolo gesto poichè è usato per fare troppe cose differenti, è come se non possedesse una designazione.

 

Molti studi sono stati fatti anche in questo senso, atti a valutare l'umore delle persone, chi usa i messaggi su cellulare rispetto a chi comunica a voce possiede soglie del dolore più elevate rispetto a chi predilige il contatto diretto.

 

Cioè soffre di più.

 

La gamma di espressioni facciali di chi sovrappensiero utilizza questi strumenti non è molto varia, e questo diventa col tempo un'abitudine che si riflette in tutti gli ambiti della vita, del singolo prima, della società poi.

 

La semplificazione non riduce lo stress, ma lo aumenta, lo stress è un'energia che si accumula per compiere movimenti, e la scelta è un movimento se pure spesso solo neurologico.

I cookies, i continui suggerimenti sulla base di quel che hai fatto prima, del tipo "guardati La casa di carta dal momento che hai visto the Crown"

Limitano le possibilità di scelta, veicolano i pensieri in direzioni pilotabili, ti "educano" a fare quel che c'è scritto pensando che sia un tuo volere, e non ciò che vuoi davvero.

Tutto questo a nostra insaputa aumenta il nostro stress, causa problemi nel sonno, vuoti di memoria, rovina l'umore, limita la creatività e l'emotività.

Questa è pubblicità, si ptrebbe quindi obiettare che la pubblicità allora dovrebbe sempre fare male, maciò che è diverso non è il fatto di indurre o meno un individuo a fare qualcosa, quanto la grandezza della base su cui questa viene diffusa.

 

Il problema diventa quindi qualcosa di davvero ampio da esaminare, e a volte proporzionalmente raccapricciante.

Cioè tutto questo succede perchè ci abbandoniamo in modo sfrenato a una tecnologia?

 

Noi come Maker abbiamo, secondo me, il dovere di prendere in seria considerazione la cosa, in quanto... noi "facciamo" questo, questo è la nostra passione o punto di comune accordo, per cui credo sia nostro dovere cercare di capire come fare per far sì che quel che realizziamo, se pure parte già come qualcosa di "debilitante" di suo possa al contempo cambiare le cose.

 

Titoli che spazzano via la quarta parete, racconti con una base filosofica, esperienze visive più piene possono in qualche modo aiutare in questo senso.

Io preferirei orientarmi in questa direzione, con le modalità sopra descritte, rispetto al realizzare un'app con al massimo due comandi come potrebbe essere "infinite stairs"

 

E questo ancora può essere approfondito, va solo iniziato a essere preso in considerazione.

 

 

 

Cioè ti sono indifferente?

Non so se questa sia insicurezza per la quale hai sempre bisogno di auto-svalutarti per trovare l'accettazione degli altri o se semplicemente Loose-ianal sia più scaltro di te

 

 

 

EDIT:

E nel frattempo anche Tio ha risposto


Modificato da Martin Ginrai, 27 May 2018 - 12:50 PM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

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#18 Inviato 27 May 2018 - 13:37 PM

(scrivo un commento a parte su questo ma in realtà avrei dovuto dirlo nel commento prima)

 

Io sono il primo a pensare che il mio giochino non sia nè geniale nè un capolavoro che deve piacere a tutti XD

Sempre pensato che sia un progettino scemo per imparare, mi sto divertendo a farlo e spero di fare divertire il maggior numero di persone possibile.

Però i post incazzati che ho fatto prima ovviamente non erano incazzati perchè a Test o Triplex il gioco non piacerebbe o non lo proverebbero neanche (per quello ovviamente mi dispiacerebbe, ma finita lì). Erano incazzati per il discorso "prima dici di essertene andato via da King perchè non volevi fare giochi che creano dipendenza per rubare soldi, e poi fai questi giochini qua con le skin e il one-touch scimmiesco e ripetitivo". Che, ripeto, secondo me sono due cose abbastanza diverse. Per me il tipo di giochi che fa King sono come i casinò di cui si è parlato sopra. Sono "capolavori di usabilità" per far sentire bene l'utente e poi chiedergli soldi quando sono sotto effetto-droga e incapaci di pensare al di fuori del gioco. Il mio giochino non fa troppi complimenti all'utente, gli insegna a giocare senza punirlo, gli dà una sfida interessante, non gli chiede soldi e dopo un po' finisce.

(giusto per puntualizzare su questo discorso, poi se non c'è altro da aggiungere possiamo anche smettere di parlarne xD)


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#19 Inviato 27 May 2018 - 15:28 PM

Sono due cose totalmente diverse, non diresti che il secondo è un'evoluzione ricercata del concept iniziale.

Ora, non li ho giocati, ma ho visto video, screen e... be' sì, sono due "oggettino movibile sulla sinistra che spara a cose ed ostacoli che per la maggior parte appaiono da destra", mi pare sia la stessa tipologia di gioco. Ero d'accordo quando dicevi che a cambiare era l'acqua, ok, cambia grafica, cambiano altre cose, ma la base sta lì. L'evoluzione ricercata mi pare palese, non così nascosta! ° °
 
Dopo mi parli del gioco di Tio e va bene, ovviamente con la semplificazione del gameplay è più facile trovare similitudini con un altro gioco da mobile che ha il personaggio che salta al centro, ma non trovo il punto del discorso: perché hai spostato il problema sul fatto che è più difficile trovare differenze tra due giochi rispetto ad altri due? Ricorda che io non ritenevo il concetto di deriva che hai esposto più su sbagliato o non vero.
Comunque ripeto: mi pare abbastanza palese la similitudine tra Gradius ed In the Hunt, così come rivedo la stessa tipologia di gioco base dietro quando oltre ad un gioco ispirato 3D con stessa visuale vorrei fare anche un gioco stile Overboard!! (psx) a scorrimento laterale con la nave sopra e la possibilità di trasformarla in sommergibile e farla andare sotto. Spara comunque verso destra per la maggior parte delle volte.
^ ^
 

Mettendo da parte il gioco di Tio per adesso, che ormai è diventato il termine di paragone più abusato del topic mio malgrado, tu dici "se io voglio concentrarmi su un progetto più ambizioso... Ho bisogno prima di crearmi delle risorse (che siano fan-base o economiche, o anche solo "accademiche" fingiamo) su un'app che comando con un "tap" su schermo"
Ok, ma questa è la "tua" opinione, giusto?
 
Intendo dire, che può anche essere l'opinione comune della massa, non la tua nello specifico, però resta comunque qualcosa che stai teorizzando qui, la verità è che non puoi sapere davvero se questa tua affermazione corrisponde alla verità.
Adesso, forse,
domani... boh, chi può dirlo?
 
Il problema, come dicevo sopra, è quindi di come tu ti poni nei confronti di te stesso, delle tue possibilità.
 
Citazione

Anche sapendo (lo sa e lo so pure io) che fallirai battendo questa nuova strada?

 
Qui sta il punto:
tu non lo sai affatto, ma in base a ciò che pensi osservandoti intorno e guardando il panorama sociale in cui ti muovi, credi di poterlo affermare con sicurezza.
ma non lo puoi sapere, e, permettimi, parti gà male se pensi che fallirai se vai da una parte rispetto che da un'altra.

 

Può essere la mia opinione, quella di Tio e quella del mercato attuale. Inoltre sono stato il primo a dirti che non abbandono così la speranza., però così è: Tio sa che per fare Desert Land ha bisogno di ingaggiare Michiko Naruke come compositrice, può farlo solo se ha 4 meloni da donarle ed i 4 meloni li prende facendo un 50 su mobile. Tio è un creatore di videogiochi, ha studiato quello, quello vuole fare, difficilmente gli piacerà fare il giardiniere.
E non è diverso dal fatto che tu impacchetti pasta invece di farla con le tue mani muovendo il lansagnolo (matterello, mattarello,  coso lungo XD) e consegnadola alla signora Lucia. Puoi metterci del tuo per rendere quell'arido sistema industriale più felice, ma dovresti farlo, non devi, c'è speranza, ma dovresti. Anzi è pure più difficile di un Tio che ti mette il path geniale dietro.
 
C'è speranza, è ovvio che...

Tu puoi eccellere su qualunque strada che decidi di intraprendere, e puoi anche fallire su qualsiasi strada che decidi di intraprendere, sicuramente le tue scelte influenzeranno il risultato, e così fa il mondo in cui ti muovi, ma non puoi sapere ora cosa funzionerà e cosa no, perchè in questo momento sono più le cose che non conosci in ciò che ti circonda di quelle che puoi considerare,
e secondariamente, perchè lo stesso futuro non lo puoi conoscere adesso.
Per quel che ne sai tu nell'istante in cui decidi di presentarti a un pubblico con la tua idea qualcun altro arriva e ti frega il posto, e questo succede soprattutto se la tua idea è in linea con quello che sta succedendo intorno a te.
Non puoi sapere cosa ti riserva il domani, non sempre, puoi solo adoperarti perchè sia il futuro più auspicabile possibile, attraverso l'implementazione di nuovi elementi.

non esagerare con le frasi ovvie, per quanto ti possa sembrare che l'altro non capisca, associale ai discorsi sopra. Altrimenti ci allontaniamo e basta.
Quello che sto dicendo è che tu ne sai meno di Tio e per questo, Tio, per lui, si è mosso in quella direzione. Perché tu sei solo un semplice (di quantità di abilità varie non di qualità di beltà artistica) grafico.
 
Cerco di chiarirtelo in breve:
stai ripetendo e sottolineando il concetto sopra di deriva al quale io mai mi sono mosso contro.
Quello che chiedevo io era se vedevi così male e perché lo vedevi tale un Tio o qualsiasi altro che aggiungeva belle chicche sue in quei giochi nonostante facessero parte come stile di base a quelli della deriva, per ottenere poi la possibilità di fare Desert Land e fare bene a molti.
Ora vero che mi stai parlando di strada alternativa a quello, ma come dici io non posso saperlo se è possibile intraprenderla, tu non puoi saperlo, ma Tio non può saperlo in maniera minore di te e di me. Se ti butti dalla finestra da un alto piano sai che puoi sopravvivere, ma non lo fai. Lanciando una moneta ed urlando croce sai che rischi di meno. Tio sa più di te in quale delle due cose rischia di meno per quanto tu possa avergli detto che la moneta può finire nell'occhio di suo figlio e che deve stare attento, ci starà attento, ma rischiare di farlo rimanere senza padre... E non è forse un bene che Tio stia attento mettendo qualche sua chicca nel lancio della moneta? Di nuovo scendiamo nell'ardito, perché l'ho messa così, ma non è difficile trovare una similitudine tra due altri paragoni nei quali entrambi vadano a toccare la stessa materia: come decidere se buttarsi dalla finestra per salvarsi dal fuoco o arginarlo con delle coperte, Tio sa che il fuoco tanto grande non è, tu no, vedi il fumo dalla finestra.

 

 

 

Non fare poi l'errore di mettere me nel discorso come esempio. L'esempio te lo faccio banale:

mi hanno detto che Tio per andare sui pattini in quella pista su ghiaccio ha bisogno di uno spessore di almeno 3mm.

Tu, Kano, cosa ne pensi?

Quello che percepisco dalle tue risposte è una cosa tipo: Guardian sei uno sciocco, per andare sulla pista di ghiaccio devi avere i pattini! E le piste di ghiaccio si sciolgono al sole!

Ma io ti ho chiesto solo un parere su Tio. Mi puoi rispondere facendo l'esempio di Tio, mi puoi rispondere facendo l'esempio generale. Mi puoi rispondere dicendo se io un giorno vorrò andare su quella pista dovrò attenermi a certe modalità. Ma non puoi inserirmi nel discorso come se fossi io il protagonista, colui che vuole assolutamente andare sui pattini in quelle modalità ed è certo che lo farà. Mi sono fatto un'idea mia e te l'ho esposta, l'idea chicca. Ti ho chiesto se la vedi così brutta. Non mi pare di aver rievuto una risposta. Va bene, hai parlato delle strade da intraprendere, ti ho risposto che Tio la sa meglio di te ed eviterà di buttarsi da piani alti, ma poi hai aggiunto tante altre cose in favore della deriva e su altri argomenti che mi pare poco c'entrino. In caso mettici davanti un "ora parliamo di altro!" XD

 

Tipo adesso mi accusi di essere insicuro e di avermelo già detto. Non ho buona memoria, non mi pare di avertelo sentito dire. Sulla base di cosa mi vedi insicuro?

Mi pare una cosa molto strana visto che ora qui penso una cosa come "Sophia ha molte più probabilità di nascere rispetto a Candy".

Mi parli di nuovo del concetto esposto anche in altri topic di cambiamento e di preservare il sistema attuale. Non mi sono mai mosso contro quello pure, lo condivido, mi sembra anche abbastanza logico (nel senso di ci si arriva), più di un Gradius, Joka o gli altri nemici di Klonoa. Ah no, era quell'altro con l'acqua, nulla.

 

Ecco: ora torni a parlarmi di videogiochi col gesto singolo. Perché?? XD Stai facendo un elenco alla rinfusa e parlando con me e con tutti (sì, lascia stare che le parole stanno lì per tutti)? Dagli ordine, la questione del gesto l'ho compresa io. Ah no, forse era una chiusa e con me avevi finito... non si capisce tanto bene però.



Un'altra cosa: non fate l'errore, vi eravate ripresi già, di associare giochi mobile a tap e tasti controller a belle cose. Il mobile ha cose come giroscopi ed altre interazioni dirette col campo di gioco come multi-touch, microfono, ecc... che un vecchio controller non ha. Con quelle nuove meccaniche si possono anche ottenere effetti superiori come "racconti con una base filosofica, esperienze visive più piene" permettono di ottenerli rispetto ad una skin che copre una rana  tanto da non farla mai vedere e finita sotto un camion senza mai averci raccontato la sua storia.

 

 

Non so se questa sia insicurezza per la quale hai sempre bisogno di auto-svalutarti per trovare l'accettazione degli altri o se semplicemente Loose-ianal sia più scaltro di te

Il dubbio fosse il contrario mi era venuto con l'intervento di Lusianl, ma la tua frase iniziale era

 

E guarda che mi sto esponendo molto, perchè quelli a cui non sono indifferente sono in genere quelli che se la prendono o con cui litigo. Perchè se ci litigo vuol dire che me la sento di dedicargli ancora del tempo.
Rifletti sulla tua posizione alla luce di queste ultime rivelazioni va XD

prima avevo scritto che le interazioni erano poche, sembri sostenere il contrario, ma... non è che tale contrario è che litighiamo, non mi pare di aver mai litigato od essermela presa con te, a limite possiamo dire che non ti piace un certo triangolo! XD Un po' poco a quel punto.

E di nuovo insicurezza? Pure autosvalutazione? Potevo capire in quel fraintendimento, ma "sempre"! ° ° Perché? Dove? XD

 

 

 

 

Pure mentre scrivevo io Tio ha aggiunto un'altra cosa ed è ancora più bello perché è diversa da quella mia! XD Io parlo di chicche aggiunte a giochi-deriva, lui di giochi proprio diversi da quelli della King per quel certo aspetto... ché poi alla fine tanto diverso non mi pare. Mi sa nulla allora.

^ ^


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#20 Inviato 27 May 2018 - 19:53 PM

Ti giuro Guardian, io quando tu scrivi raramente capisco di cosa parli.

 

Il mio topic aveva un senso, preciso, specifico, e l'ho riletto quattro volte in due giorni per cercare gli agganci alle accuse che mi si erano mosse in seguito contro. senza trovarli.

Ok, si sono fatti dei passi indietro e ci si è chiariti, il mio topic ora va di nuovo nella direzione per cui l'avevo scritto; i paragoni che porti sulla pasta la lucia, dolly e candy non li capisco proprio, ma non ideologicamente, proprio sintatticamente non li capisco,

non ti spieghi in un modo a me comprensibile.

 

La risposta alla tua domanda l'ho già scritta:

 

Ti puoi sporcare le mani, quindi, anzi, non hai scelta, DEVI, come chiedevi l'altra volta, ma... "devi" anche sempre essere onesto con te stesso:

 

 

Tio ha una propria esperienza, e utilizza solo quella dal momento che questo può fare, così come fai tu, così come faccio io; l'ho capito da 'mo che il suo giocherell' non vuole chiedere soldi, ma... non era quello il problema, il problema è che alimenta un sistema di dipendenza che lui lo voglia o no, non possiede i mezzi per fare qualcosa di "buono" all'interno del sistema.

Questa non è una accusa nei suoi confronti, era una considerazione sui generis, ma per tutto il tempo la risposta è stata un

"si ma tu cosa ne vuoi sapere, questa è solo la fase iniziale del mio piano, allora tu col mattarello non fai lo stesso, e la signora Lucia e Flame allora vendute uguale..."

Tutta roba che francamente fatico a decriptare.

 

Io sto parlando di una questione globale, non personale, voi continuate a buttarla sul personale e pretendete che dica cose che non ho mai detto, quelle di Tio mi pare si siano chiarite quindi stai buonino, su.

 

Questo non fa diventare un gioco come quello di Tio "il male" ma il mio discorso è:

"come fare a far diventare, anche parzialmente, i progetti futuri, queste cose, un "bene" ? "

Non può interessarmi, adesso, quello che esce da questo paradigma che ho imposto e su cui ho impostato il topic.

 

Se ogni volta che devo scrivere un post devo prima trovare il tempo di rispondere ad ogni singolo dubbio o accusa che mi viene sottoposto da voi, tra l'altro con una sintassi che è un casino, è chiaro che il discorso difficilmente risulterà scorrevole o ordinato, io ci provo, ma è complicato.

Mi è stato dato dell'hater e non vi ho ancora mandato a fanculo, per dire.

 

La mia impressione è che tu Guardian hai fin troppa fretta di arrivare a una conclusione, tu leggi e non processi quel che leggi, sei con gli occhi su una riga e con la testa su quella più in basso.

Ho scritto del mio topic, nel primo capoverso:

 

Purtroppo pregno di concetti non scontati e da leggere e rileggere

 

E non per auto-proclamazione, ma perchè è complicata come questione, e lo so.

E invece sono due pagine che sto a schivare colpi e a cercare di spiegare roba che col senso del topic non c'entra nulla.

 

Il tema è secondo me importante, e torno a ripetere:

 

magari si potrebbe tirare fuori delle cose molto interessanti sull'argomento.

E questo sarebbe stato l'obiettivo che speravo di raggiungere.

 

Siamo Maker, io non sto facendo a gara a chi ce l'ha più lungo, non mi interessa se Tio si è fatto l'esperienza all'estero o se ha visto da vicino il fuoco, non è quello il motivo per cui sto scrivendo.

 

Pensavo che confrontarsi su questo argomento avrebbe potuto far emergere dei concetti interessanti perchè in effetti è ricco di potenziale e non si affronta mai come discorso, non tanto per scomodità, ma anche e soprattutto perchè è poco conosciuto.

Alle persone mancano queste basi, perchè non si indaga mai, qui avremmo potuto provarci insieme. (ricordi? Quelle cose? Il senso di Community?)

 

Tocca un mucchio di argomentazioni e include possibilità di svilupparsi in infinite direzioni, ma...

nessuna di questa c'entra coi mattarelli, o i miei gusti personali sulle persone,il loro operato o la caccia alle anatre/caccia ai conigli.

 

Niente è servito su un piatto d'argento, bisogna scavare e sporcarsi le mani, avere Tio può essere utile perchè:

 

 

avendoci avuto a che fare più "inside" probabilmente potrebbe fornire parecchi spunti di riflessione.

 

Guarda, se leggi per davvero quello che scrivo, in realtà c'è tutto quel che ti serve, quindi io di questo parlo.

Se vuoi farmi delle domande falle chiare, ma per favore, falle anche in tema con quello di cui si discute però.


Modificato da Martin Ginrai, 27 May 2018 - 19:57 PM.

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