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Screen Contest #90

Kamikun






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l'amore platonico - - - - -

    little_angel
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#1 Inviato 10 September 2018 - 16:28 PM

solo una riflessione, perchè ognitanto mi concedo un momento, tracannandomi un litrozzo di vino buono per consolarmi dalle ordinarie frustrazioni del quotidiano vivere..

io penso che non esiste l'amore relativo ma solo quello assoluto, dico ciò pensando anche alle persone con cui scegliamo di entrare in intimità, dopo tanti anni di vita ed esperienze (quasi sempre tristi ahimè) ho realizzato che le "infatuzioni", gli "innamoramenti" vari, alla fine sono solo inganni, i più grandi degli inganni, penso invece che l'amore il vero amore è un qualcosa che trascende i sessi innanzitutto e poi ogni altra cosa, ossia non tiene conto di nulla ma è indiscriminato, infinito e soprattutto gratuito e deliberato, è un po' vedere tutto e tutti molto differentemente da quanto le linee della carne suggeriscano, è come un fare i raggiX ad ogni cosa e guardare aldilà di ogni apparenza.

e voi? siete ancora "convinti" che amare una persona significhi qualcosa in stile "come ce lo sbrandano inf accia i media" dalla mattina alla sera inq uelle storielle hiper sdolcinate fatte oppure pensate qualcosa di diverso?

fatemi sapere sono curioso

PS tuttociò mentre faccio gamedev.. che piacevole parentesi..



    Thund
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#2 Inviato 11 September 2018 - 10:55 AM

Che discorsi profondi! :D

 

Io sono convinto che non bisogna mischiare l'amore con l'infatuazione/cotta/attrazione, che sono tutte cose ben diverse. Quando sento che una coppia si è detta "Ti amo" dopo neanche due settimane rimango allibito poiché è un sentimento che richiede davvero tempo e fiducia. In qualsiasi caso il concetto di "amore" è mooolto esteso, non è solamente in campo "amoroso", infatti in quel caso lo definirei (come se fosse una formula XD) da amore + attrazione fisica, ma è applicabile dappertutto: dagli amici, dalla famiglia, dal proprio animale domestico. Il senso dell'amore è quello di voler davvero bene a una persona e a tenerci estremamente senza però chiedere nulla in cambio e senza voler cambiare nulla di questa, accettando sia i pregi che i difetti. Significa anche dare libertà e spazi, e godere di quando sei insieme a questa persona senza però esigere che questa ti dimostri qualcosa o che debba fare determinate azioni. Ovvio, questo non significa però subire tutto o avere sempre l'iniziativa, ma non avere particolari aspettative. E in linea generale una persona si accorge quando questo legame è anche reciproco: non devi sforzarti neanche, è tutto semplice e, cosa fondamentale, puoi essere DAVVERO TE STESSO, senza la paura di essere giudicato.

 

Quello che definisci inganno tuttavia è qualcosa che fa parte dal proprio io, che si fa troppe aspettative, che vorrebbe condividere con una persona qualcosa perché vede la possibilità che si possa creare un bel legame, che spera di non essere più solo nel vivere esperienze di vita... ed è giusto così, tutto questo fa parte della natura umana. E' innegabile il suo fascino, ti fa sentire in qualsiasi caso "vivo", ti senti tutto adrenalinico, soprattutto se cerchi di fare un minimo colpo, ma la sensazione corretta da ricercare non è la "fiamma" ma il semplice "tepore", nulla che altera il tuo equilibrio e che quindi ti fa sentire dei continui alti e bassi, in cui cambi per piacere agli altri, questo tipo di relazioni sono a mio avviso "tossiche": bisogna in primo luogo cercare questa sensazione di amore per se stessi (e anche per la vita ma non vorrei sembrare troppo filosofeggiante XD) e stare bene con se stessi. Infatti tutte queste cose che ho detto si applicano a pennello a se stessi. 

 

In base a quello che ho scritto nel primo paragrafo:

- Io devo volere il mio bene.

- Io devo tenerci alla mia persona: al mio lavoro, alla mia salute, alle mie attività.

- Io devo accettare i miei pregi e difetti

- Io devo potermi concedere i miei spazi e avere la libertà di fare quello che mi sento.

- Io non devo sforzarmi di essere qualcosa che non sono.

- Io devo essere semplicemente me stesso.

 

Non vorrei a sto punto essere troppo drastico nel dire che allora basta amarsi e vivere come un'eremita per evitare delusioni, ma che è il punto di partenza per ricercare rapporti veri e poter provare quella sensazione di amore platonico che descrivi nel tuo topic. :)


Modificato da Thund, 11 September 2018 - 11:57 AM.

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    little_angel
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#3 Inviato 11 September 2018 - 17:08 PM

sai tutte quelle persone con  quei "ti amo" secondo me vedono il/la partner come un oggetto di cui avere il possesso, nè più nè meno;

comunque credo che amore alla fine è soprattutto altruismo, cioè dove finisce l'ego comincia l'amore, quello vero, che non ha nulla che vedere col sesso naturalmente..



    Kaotzu Naishi
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#4 Inviato 11 September 2018 - 21:10 PM

In pedagogia e psicologia il concetto di amore sano risponde alla categoria di "atteggiamento oblativo": sarebbe, in altre parole, un dare (dare sentimento, attenzioni, cura e tutto ciò che ciascuno intende con donare sé stesso in un rapporto) senza nessun tipo di intenzionalità, finalità o mero guadagno, senza nemmeno alcun tipo di pretesa di ricevere per quanto dato, l'esatto opposto del do ut des. L'amore oblativo è vicino a quello platonico perché, in tal senso, amare qualcuno significherebbe auspicargli il meglio dalla vita, anche qualora ci si rendesse conto che questo qualcuno dovesse stare meglio con qualcun altro. Credo che questa sia una buona idea di ciò che si dovrebbe intendere con "amore", ovviamente distanziandoci il più possibile (e con un certo sgomento) dal concetto massificato e preconfezionato di amore diffuso dai film americani in prima serata sulle reti Mediaset.

Sinceramente, secondo me una definizione oggettiva di amore non esiste, è una questione squisitamente personale e totalmente differente da persona a persona. In secondo luogo, credo che nemmeno una definizione soggettiva di amore sia possibile: stiamo parlando di un sentimento di intensità eccezionale, senza pari, totalizzante: difficile che un qualunque discorso possa rendere giustizia a tanta potenza emotiva. La descrizione più prossima al concetto di amore credo sia rintracciabile in poesia (penso, per fare uno tra i mille esempi possibili, ad Abu Nuwas, poeta arabo delicatissimo e dolcissimo; sicuramente non penso agli instapoems alla Francesco Sole, a mio soggettivo parere ridicoli e inconsistenti) in virtù della capacità stessa della poesia di alludere senza esplicitarsi.

Per questi motivi non saprei restituire con le parole la mia personale concezione dell'amore, è qualcosa di talmente intimo, personalmente e indissolubilmente connesso alle emozioni soggettive (che, all'atto descrittivo, hanno già perso molta della loro intensità) che nessun discorso potrebbe restituirlo nella sua complessità e interezza.


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    little_angel
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#5 Inviato 12 September 2018 - 15:31 PM

In pedagogia e psicologia il concetto di amore sano risponde alla categoria di "atteggiamento oblativo": sarebbe, in altre parole, un dare (dare sentimento, attenzioni, cura e tutto ciò che ciascuno intende con donare sé stesso in un rapporto) senza nessun tipo di intenzionalità, finalità o mero guadagno, senza nemmeno alcun tipo di pretesa di ricevere per quanto dato, l'esatto opposto del do ut des. L'amore oblativo è vicino a quello platonico perché, in tal senso, amare qualcuno significherebbe auspicargli il meglio dalla vita, anche qualora ci si rendesse conto che questo qualcuno dovesse stare meglio con qualcun altro. Credo che questa sia una buona idea di ciò che si dovrebbe intendere con "amore", ovviamente distanziandoci il più possibile (e con un certo sgomento) dal concetto massificato e preconfezionato di amore diffuso dai film americani in prima serata sulle reti Mediaset.

Sinceramente, secondo me una definizione oggettiva di amore non esiste, è una questione squisitamente personale e totalmente differente da persona a persona. In secondo luogo, credo che nemmeno una definizione soggettiva di amore sia possibile: stiamo parlando di un sentimento di intensità eccezionale, senza pari, totalizzante: difficile che un qualunque discorso possa rendere giustizia a tanta potenza emotiva. La descrizione più prossima al concetto di amore credo sia rintracciabile in poesia (penso, per fare uno tra i mille esempi possibili, ad Abu Nuwas, poeta arabo delicatissimo e dolcissimo; sicuramente non penso agli instapoems alla Francesco Sole, a mio soggettivo parere ridicoli e inconsistenti) in virtù della capacità stessa della poesia di alludere senza esplicitarsi.

Per questi motivi non saprei restituire con le parole la mia personale concezione dell'amore, è qualcosa di talmente intimo, personalmente e indissolubilmente connesso alle emozioni soggettive (che, all'atto descrittivo, hanno già perso molta della loro intensità) che nessun discorso potrebbe restituirlo nella sua complessità e interezza.

concordo ^^






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