Ecco la prima lezione della Facolt? di Musica, che vi introdurr? ai concetti fondamentali per la composizione.
? stata scritta da Eneman qualche anno fa, ma per qualsiasi domanda potete pure rivolgervi a me.
Buono studio.
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Cenni di Armonia
Questa ? una parte necessaria sia per i neofiti del pentagramma sia per chi ha gi? imparato un minimo a comporre: l'armonia ? in soldoni la capacit? di sovrapporre pi? note, generando suoni appunto "armonici", non discordanti. O meglio, accordi. Un accordo ? sostanzialmente l'effetto sonoro di due o pi? note che suonano contemporaneamente. Naturalmente, le due note dovranno essere tali da generare insieme un bel suono, non dissonante. Un esempio chiaro ? fare suonare insieme il do e il mi. Per ottenere gli accordi, bisogna soprattutto individuare i criteri con cui assemblare le note, e la spiegazione qui di seguito serve proprio a questo.
Intanto prendete il libro di musica delle medie e cercate i capitoli sulle scale musicali. Provate a ricomporle con l'editor midi e fate delle composizioni di scale sovrapposte (per esempio, sovrapponete la scala di Do maggiore e di Fa maggiore). Noterete che, mentre alcune sovrapposizioni risultano gradevoli, altre sono inascoltabili. Questo esempio vale pi? di trenta post di spiegazioni (inoltre, un'eccessiva teorizzazione della faccenda rischia di annoiare gli esperti e scoraggiare i neofiti). Nel frattempo, vi ripeto di guardare (con la dovuta calma) la parte del vostro libro di musica delle medie relativa alle scale, maggiori e minori.
Finito? Bene, adesso possiamo iniziare con gli accordi propriamente detti...
Una legge non scritta della musica descrive cos? gli accordi: "Gli accordi si costituiscono sovrapponendo a una nota intervalli di terza in successione". Ricordo intanto ai neofiti che un intervallo di terza indica la distanza di tre toni tra le note (l'esempio ? il gi? citato accordo do + mi). L'esempio che vi propongo per avere il primo criterio su cui basarvi ? questo midi chiamato "prova 1". Per un altro esempio, fatto sulla tonalit? di Do minore, sentite anche il midi "prova 2". Vi risulter? chiaro che non si possono sovrapporre a capocchia terze maggiori su terze maggiori e terze minori su terze minori, pena una sempre crescente dissonanza. Per dimostrarvi comunque che il concetto delle terze ? valido, anche se fino a un certo punto, prendiamo ogni nota della scala di do maggiore e sovrapponiamoci le due terze successive: (prova 3).
Ora cerchiamo di modificare il teorema di cui sopra basandoci sulle osservazioni appena fatte: sulle note Do, Fa e Sol abbiamo la successione di, in ordine, una terza maggiore e quindi una minore, mentre per il Re, il Mi e il La abbiamo l'opposto. In entrambi i casi, la somma delle distanze tra la prima e l'ultima nota d? origine a una quinta. Solo nel caso del Si, la distanza ? inferiore, in quanto la sovrapposizione ? di due terze minori, e rappresenta un caso a parte (la distanza ? chiamata "quinta diminuita"). Queste successioni, comunque, sono classificate con il nome di "Triadi" (rispettivamente, Maggiore, Minore e Diminuita).
Naturalmente, le triadi sono gli accordi di stampo classico che vi propongo come punto di partenza, ma non sono gli unici accordi ammissibili. Anzi, per certe situazioni si usano le cosiddette quadriadi, ovvero accordi di 4 note (prova 4). Caratteristica importante ? la dissonanza tra due delle 4 note sovrapposte, che pu? tornare utile in determinati momenti (un esempio? avete presente il tema dell'assassino di "Psycho"? Gli archi sono composti facendo perno sulla dissonanza!. In altre parole, vi consiglio di usare le eventuali dissonanze a vantaggio dell'atmosfera della musica.
Per quanto riguarda il quadro generale, questo ? tutto. Esercitatevi a sperimentare accompagnamenti usando le triadi ed eventualmente le quadriadi, quindi fatemi sentire le vostre prove. Cos? riuscir? ad apportare le eventuali correzioni molto pi? efficacemente rispetto allo spiegare una volta per tutte un impersonale metodo, oltre che a rispondere ad ogni vostra eventuale domanda in materia.
La parte che segue ? stata aggiunta da Alex:
Mi piacerebbe aggiungere qualcosa. Forse "un p?" pi? difficile, ma non cos? tanto.
Dopo aver capito cos'? una accordo (non importa se di 2, 3 o 14 note differenti), vi sono altri due passaggi principali.
Il primo ? capire le differenze tra gli accordi.
Il secondo sono le "regole" classiche per metterli insieme. In una parola, "l'Armonia Classica".
Ma per ora vorrei iniziare a parlare del primo punto: Quali sono le differenze tra gli accordi?
Prima di tutto, considerate che ogni accordo ha una nota "fondamentale". Prendiamo, per i nostri esempi, il DO.
Come Eneman ha spiegato, due o pi? note suonate insieme danno un accordo.
Perci? DO+MI ;e un accordo. Un bicordo, per essere precisi.
Ora, qual'e la differenza tra DO+MI e DO+MIb (che sartebbe MI-bemolle)?
DO+MI ? chiamato Maggiore, DO+MIb minore (d'ora in poi, M e m).
Cosa rende una terza M o m? ? il numero di semitoni.
E cosa diavolo ? un semitono? ? il pi? piccolo intervallo possibile.
Tanto per capirsi:.
tra DO e DO# (DO-diesis) c'? un semitono.
tra DO e RE ci sono due semitoni (C-C# e C#-D) (Quindi un tono -NdEneman).
tra DO e MI ci sono quattro semitoni (C-C#, C#-D, D-D# e D#-E) (Se la matematica non ? un'opinione, quattro semitoni -NdEneman).
Perci? all'interno del bicordo DO+MI ci sono 4 semitoni, mentre in DO+MIb solo 3.
Questo ? quanto: una terza con 4 semitoni ? detta terza M, terza m se con 3.
Stessa cosa per le quinte: una cosiddetta "quinta giusta" ha 7 semitoni.
Volete una lista pallosa? Eccoci qua!
? il nr. di semitoni, il nome del bicordo risultante e l'esempio in note basato sul C.
0 - unisono (DO-DO)
1 - seconda minore (DO-REb)
2 - seconda Maggiore (DO-RE)
3 - seconda aumentata (DO-RE#) O terza minore (DO-MIb)
4 - terza Maggiore (DO-MI)
5 - terza aumentata (DO-MI#) O quarta giusta (DO-FA)
6 - quarta aumentata (DO-FA#) O quinta diminuita (DO-SOLb)
7 - quinta giusta(DO-SOL)
8 - quinta aumentata (DO-SOL#) O sesta diminuita (DO-LAb)
9 - sesta Maggiore (DO-LA)
10 - sesta aumentata (DO-LA#) O settima minore (DO-SIb)
11 - settima Maggionre (DO-
12 - ottava (DO-DO1)
Direi che per i bicordi ? sufficente.
E che ne dite sei tricordi, che sono i pi? "famosi"?
Un Tricordo ? la sovrapposizione di due bicordi.
Ad esempio, DO+MI ? un bicordo e MI+SOL un altro (con il MI in comune).
La risultante sovrapposizione ? DO+MI+SOL.
Questa roba ? pi? nota come "Accordo di DO Maggiore".
Contiene 3 diversi intervalli:
1) DO-MI (3za M)
2) MI-SOL (3za m)
3) DO-SOL (5ta)
Questi sono quelli che daranno il nome ai nostri tricordi. Come?
B?, direi che ? arrivato il momento di una bella lista dei "Termini e Abbreviazioni Usate" (a proposito di liste pallose).
b o (-) - significa nota "bemolle".
# o (+) - significa nota "diesis".
?b or ?# - dove "b" o "#" ? suffisso, identifica una nota (es. SIb =SIB bemolle,.DO# = DO diesis).
b? or #? - dove "b" o "#" ? prefisso, ? la posizione relativa della nota (es. b7 = settima con bemolle, #5 = quinta con diesis).
Maj - o "M" significa accordo "Maggiore".
min - o "m" significa accordo "minore".
R - si riferisca alla nota "fondamentale". Si riferisce alla "nota di base" o chiave.
dim - significa accordo "diminuito".
aug - significa accordo "aumentato".
sus - significa accordo "sospeso".
add - significa nota "aggiunta".
E ora, affrontiamo i soli accordi principali in DO, i loro "bicordi formativi" e i loro nomi comuni (tutti sarebbero troppo, in questa fase).
DO+MI+SOL | 3za M + 3za m | DO
DO+MIb+SOL | 3za m + 3za M | DOm
DO+SOL | 5ta | DO5
DO+FA+SOL | 4ta + 2da M | DOsus4
DO+MI+SOLb | 3za M+ 3za dim | DOdim5
DO+MI+SOL# | 3za M + 3za M | DOaug5
L'unico intervallo nuovo che vediamo ? "3za dim".
Perci? un'ultima cosa sui bicordi.
Potete (principalmente) avere 6 tipo diversi di accordo usando 2 note:
dim- | dim | m | M | aug | aug+
Perci?, se un bicordo con 4 semitoni ? chiamato 3za M, avrete:
3za dim- | 1 semitono
3za dim | 2 semitoni
3za m | 3 semitoni
3za M | 4 semitoni
3za aug | 5 semitoni
3za aug+ | 6 semitoni
Semplice! Semplicemente ogni semitono in pi? (o in meno) vi far? scorrere nell'intervallo dim-|aug+ .
Ok, ora basta prima che qualcuno mi voglia uccidere.
In futuro, io o Eneman vi mostreremo perch? tutta 'st? roba ? pi? utile di quanto non possa sembrarvi ora.