Ho giocato a Masks, e ne sono rimasto particolarmente soddisfatto. Al contrario di tutte le altre demo di questo Contest che ho provato, fin'ora, questa di Masks è particolarmente corposa, la trama è molto sviluppata, il gameplay presente è pressocché quello del gioco completo, credo, e ci sono altre caratteristiche che dimostrano d'essere definitive e bene scelte. Ovviamente ha qualche difetto, ma io reputo che essi non siano dovuti tanto allo status di demo di questa release, ma siano intrinsechi alla struttura stessa del gioco e non sia possibile correggerli, senza sacrificare qualche altro aspetto del progetto. Nella mia recensione cercherò di gettare luce su questo. Naturalmente non sono i difetti, la cosa che traspare di più. Noto in Masks molti aspetti positivi e ottimi lati tecnici. Questa demo sa coinvolgerti.
Devo fare anche notare un'altra peculiarità. Di tutti i giochi presentati in questo contest, Masks è l'unico RPG fantasy serio, ossia quello per cui Rpg Maker è stato creato. Gli altri concorrenti, infatti, sono avventure grafiche punta e clicca, o Action RPG demenziali, o picchiaduro, o RPG futuristici; una caratteristica del Making moderno è quello di prendere il tool come base di partenza per poter creare, con grande impegno e perseveranza, giochi di altro genere diverso dall'RPG di base. Piegare il tool secondo i propri desideri è una capacità da Professionisti, infatti. Mephisto invece ha invece optato per un RPG di stampo classico, ma non senza gustosissime personalizzazioni, e una programmazione molto avanzata che dimostra la natura professionista di Masks, ridando vigore al lato più "classico" del Making, producendo un ottimo gioco non secondo a nessuno in fatto di programmazione, trama, grafica e sonoro, pur data la natura "classica" di Masks.
E adesso partiamo con la recensione.
ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER!
Trama. La trama di Masks, come detto, è ambientata in un mondo fantasy che trae spunto da diverse altre opere nel campo della letteratura, nonché da un canovaccio di base molto tipico del genere. Abbiamo un Impero dispotico in cui i Ribelli combattono per la cessazione della dittatura da parte dell'Imperatore. Questa è almeno l'idea di base, sebbene la questione, in realtà, sia molto più profonda. L'Imperatore è appena morto, e suo figlio, appena eletto, ha deciso di abbandonare la politica bellicosa del padre e di intraprendere una politica più pacifista e più attenta ai problemi della gente comune. Di fatto, la prima decisione che prende è quella di abbassare le tasse.
Ma c'è di più, molto di più. Oltre le questioni interne dell'Impero, esiste un conflitto contro una creatura del male che prende il nome di Mephisto. Angelo nero, frutto dell'amore tra un essere divino e un umano, questa semidivinità è in lotta perenne contro le creature terrestri. Egli è già stato battuto una volta; ora, sta raccogliendo le sue legioni nelle terre del Nord, pronto ad una seconda invasione. Ma Mephisto non ha progettato di invadere l'Impero solo mediante l'esercito di demoni, no. Egli ha un altro asso nella manica, uno molto più potente ed importante della semplice forza fisica delle proprie legioni. Il Demone ha creato una Maschera, un pezzo della sua anima, che inevitabilmente corrompe l'essere umano che ha la sventura (o, più propriamente, la Maledizione) di trovarla. La Maschera rende immensamente più potente il Maledetto, ma più viene indossata da quest'ultimo e più egli perde la sua anima e diventa più malvagio e corrotto, un formidabile alleato dalla parte di Mephisto. La Maschera è dotata di volontà propria e di una voce irresistibile, con cui tenta il Maledetto ogni volta che questi si trova in pericolo di vita, o è in uno stato in cui la sua forza di volontà è bassa (ad esempio, mentre dorme).
Il gioco inizia con un soliloquio in medias res, che racconta i pensieri del Maledetto in punto, sembra a quest'ultimo, di morte. Il lungo discorso inizia con il pensiero che gli uomini indossano maschere per nascondere il proprio io agli altri. Ma lui è diverso. Lui odia la propria Maschera, che l'ha portato a soffrire un destino orrendo e ad uccidere, provando piacere nel farlo. Segue un lungo flashback che racconta chi sia, come abbia trovato la Maschera e come sia finito dove oggi si trova, in un punto di morte.
Il suo nome è Shanar, ed è un ragazzo diciasettenne nativo del pacifico villaggio di Daga, situato nelle terre orientali dell'Impero. Una notte, è svegliato da un improvviso rumore fuori da casa, come di un tonfo. Uscendo vede qualcosa luccicare a fianco del vecchio pozzo. È una maschera nera, di metallo, e senza sapere il perché la raccoglie e se la infila sotto i vestiti, pensando di rivenderla ad un qualsiasi mercante come un oggetto magico di scarso valore.
Il giorno dopo è la vigilia della grande festa annuale di Daga, in cui tutti gli abitanti si divertono per tutta la notte, e fervono grandi preparativi. Mentre sta facendo una commissione per la madre, arriva un plotone di soldati che annuncia l'elezione del nuovo Imperatore e la sua decisione conseguente di aprire dialoghi con i Ribelli, e di abbassare le imposte. In seguito, il messo imperiale si allontana, i preparativi per la festa riprendono e Shanar, che si sente spossato e stanco morto, credendo sia a causa della sveglia notturna la notte prima, decide di andarsene a dormire. L'ora per la festa arriva, tutti gli abitanti - assieme a dei soldati - partecipano divertendosi un sacco... tutti, tranne Shanar. Gli amici provano a chiamarlo più volte, ma in casa non lo trovano. Trovano però un lago di sangue vicino al letto di sua sorella.
Questi si risveglia il giorno dopo in una foresta. Non ha alcun ricordo di come sia arrivato in quel punto, anche se le sue gambe sono piene di taglietti ed escoriazioni, come se avesse fatto molta, molta strada. Per terra vicino a lui trova la maschera. La raccoglie rapidamente, senza pensarci, e prova a ritrovare la strada di casa e ad orientarsi in quella foresta sconosciuta. Uscitone fuori dopo qualche scaramuccia con gli animali selvatici, scopre di trovarsi vicino ad un villaggio chiamato Ledi, a sud di Daga. Ledi è stata invasa dai banditi, che hanno approfittato dell'assenza delle guardie: queste sono accorse a Daga, a causa di un improvviso attacco demoniaco in cui una ragazzina è stata ferita. Sentendo queste notizie, Shanar si preoccupa e teme che sia sua sorella, Kezia, la ragazza ferita. Il proprietario del negozio di pozioni gli dona una spada, con cui lui, dimostratosi inaspettatamente un ottimo guerriero, libera il villaggio dalla minaccia dei banditi. Il negoziante per riconoscenza lo ospita in casa sua, nonostante Shanar avesse intenzione di tornare subito a Daga. Quella notte la Maschera torna a tentarlo e Shanar deve difendersi dalla sua voce suadente. È in quel frangente che sente nella sua testa la voce di qualcuno, che di nome fa Senna, che conosce lui e la situazione in cui si trova, a causa della Maschera. Senna gli dice di dirigersi a Nord, dove lo incontrerà e gli spiegherà tutto.
Da quel momento la trama si espande, e Shanar capisce di essere capitato in una cosa ben più grande di lui. Il suo ritorno a casa è negato dai soldati che pattugliano i dintorni di Daga, soldati che gli danno la caccia non appena un mago capta l'aura malvagia e demoniaca che circonda il ragazzo. Ad aiutare quest'ultimo dall'attacco di due soldati imperiali è una compagnia di Ribelli che viaggiava casualmente nei paraggi, capitanata da Elros. I Ribelli, dopo aver badato alla minaccia dei soldati, ospitano Shanar e si accampano in una vicina foresta, nell'attesa dell'arrivo di un'altra compagnia di Ribelli, con cui progettano di assaltare un avamposto di Soldati Imperiali. Ogni progetto sfuma, tuttavia, in seguito all'intervento di un manipolo di mostri giunti da chissà dove, che uccide tutti i sottoposti di Elros; Shanar riesce a salvarsi assieme al capitano Ribelle, utilizzando il potere nefasto della Maschera che stermina i mostri ma non sfiora Elros, che, spinto dal desiderio di vendetta, e dal senso di gratitudine per Shanar, decide di seguire quest'ultimo a Nord, dove deve incontrare la fantomatica "Senna". E qui la trama si espande ulteriormente, e si infittisce di fatti e dettagli che affascinano il giocatore e lo spinge ansioso a giocare e a scoprirne di più, fino alla fine della demo.
Le fonti di ispirazione per il concetto della Maschera sono molteplici, a volte implicite, a volte no. Il monologo iniziale è di ispirazione prettamente pirandelliana. Ogni uomo indossa maschere con cui si espone agli altri, nascondendo il proprio Io. La Maschera è, inoltre, un oggetto demoniaco di potenza incredibile,un pezzo dell'anima di Mephisto in persona. Chi la indossa diventa potentissimo, ma allo stesso tempo viene corrotto dall'influenza negativa e malvagia dell'oggetto. Questo è ispirato, senza dubbio, dall'Unico Anello della trilogia di Tolkien. Da Tolkien prende spunto anche l'atmosfera iniziale di rilassatezza e felicità del villaggio di Daga, col suo chipset colorato e così inusuale, e con il suo theme musicale pacifico, e le atmosfere progressivamente sempre più cupe ed angosciose man mano che l'eroe si allontana da casa, e man mano che viene fatta luce sul significato oscuro della Maschera e del suo background culturale. Prima c'era Shanar, un ragazzo semplice nato in un villaggio di campagna lontano da intrighi politici e guerre tra potenze nemiche tra il male e il bene; ora c'è Shanar il Maledetto, un guerriero sempre più corrotto dal contatto con un oggetto letteralmente appartenente al Signore dei Demoni in persona, in viaggio alla ricerca di un modo per liberarsi di un simile fardello, toccando città che già sono sotto attacco dei Demoni, come Alanyr, in cui il reggente è stato rapito dalle forze del male - e nessuno lo sa.
Masks non è un RPG fantasy dai toni tranquilli, non lo è fin dall'inizio. Il lungo soliloquio introduce subito l'idea dell'opprimente contatto con la Maschera. Il viaggio di Shanar diventa sempre più cupo ed angoscioso ad ogni località visitata. Narrativamente parlando, Masks fa il suo lavoro e racconta una storia dark dai toni seri, e lo fa bene.
Certo, c'è qualche difetto di storytelling. Ad esempio, io non avrei introdotto così presto il momento in cui Shanar si ferma a fare il suo flashback. Si scopre che tutto il soliloquio era ambientato nei momenti subito antecedenti all'arrivo del costrutto nanico lì, nel vicolo cieco in cui si sono cacciati lui ed Elros. Ti dirò, il modo in cui ha iniziato il suo soliloquio ("Soffro. Sto per morire, e non so nemmeno chi sono" è una delle frasi più epiche che abbia mai letto in una intro) mi faceva presagire un pericolo ben più grave di un banale ammasso di ferraglia ed ingranaggi che ho battuto rapidamente (se pur col party appena rinnovato dalle due fanciulle elfiche), e che non si è dimostrato poi tanto pericoloso. Non so, non mi ha dato questo senso di pericolo. Io mi immaginavo qualcosa di molto più pericoloso e fatale, come se Shanar fosse su un burrone in cui scorre fuoco e magma, appeso soltanto con la punta delle dita al bordo del sentiero, o cose così. È un peccato.
Ma date le somme, in totale non penso di bocciare la trama di Masks, anzi, di dargli i giusti crediti. È ben esposta e ben scritta, qualche difetto c'è, ma mica siamo degli Omero.
Gameplay. Sul lato del Gameplay, Masks fa qualche passo zoppicante, ma poi ingrana la giusta marcia. Naturalmente è ben fatto il BS laterale customizzato; oggidì non se ne vedono tanti in progetti 2k3. Tuttavia, il BS è un caso curioso. All'inizio del gioco è eccessivamente difficile, ed è tosto imparare ad utilizzarlo bene, senza che un fottuto lupetto ti faccia il culo in cinque secondi. All'inizio sei nudo come un verme, ed ha senso, devi ancora diventare un guerriero provetto. Però trovo il combattimento col serpente una cosa che mai avrei creduto possibile. Tempo sei secondi, e sei avvelenato, sei lento come Uzu, sei in fin di vita e il serpente è più vispo che prima, è veloce come Flash ad attaccare e più duro di Hulk. La scarsità di oggetti curativi non aiuta. Ho finito tutte le bacche che avevo trovato fino a quel momento, più gli antidoti nel forziere. Ed è soltanto l'inizio!
L'ho ucciso, e il bastone che mi ha dato ha fatto MOLTO la differenza. Ora potevo farmi largo tra lupi e orbettini come se stessi andando a funghi, anche se avevo finito gli oggetti curativi. Il save point subito dopo è stato molto gradito. Il mimic subito dopo, un po' meno. Anche quello mi ha fatto il culo, nonostante il mio temutissimo e potentissimo bastone. L'ho semplicemente ignorato. Arrivo a Ledi, e gironzolo un po' per le case, combatto il bandito davanti il negozio di pozioni che mi lascia ben TRE punti vita. Poi il negoziante mi onora, fa il lecchino, sono fighissimo sì, su e giù, toh, tieni una spada, pensa agli altri banditi... esco, e, essendo ancora a tre PV, i due compagni del tipo che ho appena ucciso, inferociti, mi fanno a pezzi con una spadata. Ups!
La mia strategia, ben poco onorevole, è stata tornare nella foresta non appena ucciso il bandito, curarmi col save point, tornare a Ledi, parlare col negoziante e ORA poter combattere in tranquillità con i due. Che, nonostante la pozione, mi hanno malmenato un bel po', ma almeno non sono morto. Ha contribuito lo spamming selvaggio di Sferzate a go go, con cui ho finito ANCHE il vigore
Non appena finita questa parte, però, combattere diventa molto più facile e sopportabile. Non ho più spammato "Attacca", ma Sferzate e, con l'introduzione di Elros, anche Agguati. Certo, mi rincresce la frequente mancanza di drop da parte dei mostri. Combattere, così, diventa inutile, ma spesso si combatte vicino ad un save point, quindi non è più questione di vita, o di oggetti, ma semplicemente di divertimento. Il BS diventa molto più tranquillo, una volta raggiunto questo punto. Non devi più "sopravvivere e fare a pezzi", ma semplicemente "Fare a pezzi", e spesso ho ammazzato le bestiacce solo perché mi piaceva. Poi, nella parte in cui devi raccogliere i rami secchi, c'è grande quantità di forzieri da aprire, che contengono vari oggetti curativi. Il boss non l'ho trovato così difficile, una volta capito la strategia (ossia riempire di mazzate il ragno gigante e solo dopo passare ai ragnetti), ma è comunque molto divertente da abbattere. Insomma, una volta appreso come si manovra il BS, per la via più dura, giocare è molto più bello. Sarà anche per i suoni rippati da Diablo, che ho sempre trovato così soddisfacenti da sentire quando ammazzavi i mostri, in quei giochi e in questo XDDD
Forse si utilizza eccessivamente la Sferzata e l'Agguato, ma così presto nel gioco, che ci vuoi fare? E poi anche le animazioni e i suoni di queste abilità sono soddisfacenti. :D
Stesso vale per il Menù, in pratica. Le prime volte in cui si apre il Menù, non ci capisci assolutamente nulla. Troppo rosso che ti confonde le idee, troppi riquadri pieni di scritte rosse che apparentemente non servono a nulla: ad esempio, la tabella di statistiche a destra del menù oggetti. Però, una volta che acquisisci i primi oggetti che ti aumentano le statistiche, si inizia ad utilizzare il Menù come credo avevi progettato di fare: ossia, fare su e giù da voce a voce, guardando le Statistiche degli eroi nel menù Status, farsi i conti giusti e poi decidere a chi aumentare la Destrezza e a chi la Vita. E lo stesso vale quando iniziano a circolare oggetti equipaggiabili come elmi e stivali, e via così. Alla fine non badi neppure più a tutto il rosso; ma passi il tempo nel menù a scegliere Equip, ad aumentare statistiche, a curare e via di lì, e hai l'impressione di costruirti il tuo party e di equilibrarlo come ti piace. Questo è figo. Certo, dividere le statistiche in varie voci del menù è una scelta che può non piacere a tutti, ma trovo che faccia parte dello stile in cui Makeri.
Un appunto va però alla scarsità di Negozi: ho trovato soltanto quello del Negozio di Pozioni a Ledi, e nessun'altro. Mi sarebbe piaciuto fare più compravendita. Il dungeon dei Nani è ben fatto, enigma classico dello spostare i blocchi e di aprire solo certe vie per volta, nulla di complesso ma è piacevole. Forse il minigioco in cui allontani la Maschera dal viso è troppo semplice, neppure premevo Z così freneticamente, ma ho vinto con faciità. Sii più cattivo. O forse si va a livelli? La prima volta che devi farlo è facilissimo, le seguenti son più difficili? Spero sia così. >:)
Grafica. Si nota perfettamente il tuo stile nelle scelte grafiche che hai dovuto compiere. La grafica di Masks è peculiare e caratteristica, e certe scelte possono fare storcere il naso ai più, mentre altri possono apprezzare. Naturalmente questo è bene evidente nelle locazioni, e nei chipset. A partire da un chipset rarissimo nei giochi amatoriali fatti con il 2k3, i villaggi di Daga e Ledi, rippati da Golden Sun. La prospettiva delle case, che assomigliano a quelle dei Puffi, e i colori sgargianti dell'erba e delle piante, cozzano con l'atmosfera scura che traspare fin dal primo momento. Poi arriva la sequenza nella foresta di Ledi, un parallax Mac&Blue di buona fattura che ha poco a che fare, però, con lo stile e la prospettiva di Daga (infatti un albero spoglio di Mac&Blue è grande come un'intera casa di Golden Sun). Devo far notare anche il buon mapping di Daga, molto peculiare per il suo fatto di essere diviso in tre mappe e in diverse zone, nord dove c'è la casa del protagonista, sopra gli altipiani, e così via, che dà un'aria univoca a Daga. La vedi, e riconosci subito il villaggio. Ledi è composto, invece, da case sparpagliate su una mappa unica e grande. Sembra un villaggio creato da un neofita, e questo stona un po'.
Per il resto, la grafica cambia man mano che la storia si fa oscura. Si parte dai tetti di paglia di Daga, alla foresta in cui si incontra Elros, fino ad arrivare alla caverna dei nani e ai cunicoli segreti del castello di Alanyr (forse troppo lunghi e spaziosi). Il mapping è buono per lo più. Poi, ci sono certe chicche che danno grande valore a tutta l'esperienza di gioco: Shanar che si oscura o si illumina a seconda se si mette in ombra o in piena luce, il viso di Shanar riflesso nei quadri al castello di Alanyr, e così via. Il BS è ottimo anche graficamente, e mi piace il dettaglio che i PG spariscono se attaccano fisicamente. Fose l'unica nota dolente sono le animazioni di vittoria. Però mostri e PG sono ben pixellati e rippati.
E una nota speciale va agli oggetti rippati da Diablo 2. Stanno benissimo. Hanno uno stile molto diverso da quello di Rpg Maker, ma hai saputo utilizzarli degnamente e me ne compiaccio :D
Sonoro. Il Sonoro è una delle parti più importanti del gioco, a mio parere. Certe scelte stilistiche sono azzardate, molto azzardate, ma quasi mai hai sbagliato, a mio parere. Non è da tutti mettere Believe in Nothing dei Nevermore in un intro di un gioco fatto con Rpg Maker, e farcela star bene; qui ci sei riuscito e l'opera è perfetta. Sembra che il testo stesso della musica fosse stato scritto per il soliloquio di Shanar: accompagna le sue frasi in modo eccellente (ad esempio, quando Shanar dice "Non so molto di me stesso", la canzone fa "And I still Believe in Nothing!", che a mio parere si abbina in modo molto interessante). Altre scelte sono meno felici, però: la colonna sonora di Requiem for a Dream è ormai stra-abusata in tutte le salse, sarebbe stata una buona idea utilizzare qualche altra musica, al posto. Però in generale la colonna sonora di Masks è ben fatta e ben pensata, spazia in vari generi e in varie fonti, dai Nevermore a Chrono Trigger. Buon lavoro.
In conclusione, Masks è un gioco davvero ben fatto, un RPG ben programmato, senza orribili bug (un paio mi sembra di averli trovati, ma li ho dimenticati, erano bug minori comunque) che impediscano di giocare, con un BS che inizialmente è forse troppo ostico ma che, se si ha pazienza, premia il giocatore che persevera. Il mio voto è 7/8.
Quali sono i premi a cui può ambire? Una bella nomination al Best of Rpg2S ci sta (argh, non so perché ma tutti i giochi sembrano meritarsela. Sarà dura per i giudici, scegliere un gioco e scartare gli altri @_@), assieme al Miglior Gioco Singolo.
Per le categorie specifiche, ci vedrei una nomination con annessa vittoria per la Miglior Trama in Assoluto, per il Miglior Gameplay (perché il Gameplay è davvero coinvolgente, superate le difficoltà iniziali), e una ben più certa vittoria per la Miglior Colonna Sonora. Ai premi particolari ci vedrei bene il Premio Miglior Personaggio Protagonista a Shanar, e un Premio Miglior Personaggio non Protagonista ad Elros, che all'inizio non "risalta" molto, ma una volta entrate in gruppo le due elfe, ha un "level-up" in personalità e carisma, fa diverse battute e ci prova con Alwyn. Avrà una nomination per il Premio Atmosfera IMHO, una al Premio Menù, una (con ottime chance di successo) al Premio BS ed infine, una al Premio Coinvolgimento, ma qui la vedo dura, con CoM come concorrente.
Bene, ho finito. Buona fortuna e buon Making!