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Screen Contest #90

Kamikun






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QUEST V

    VAL
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#1 Inviato 04 May 2011 - 14:26 PM

[PER NATHERN]

Hai camminato per giorni e hai perso la concezione del tempo. In questo momento non saresti in grado di dire con certezza quanto è passato dagli eventi della torre, ma probabilmente neppure ti importa saperlo. L’unica cosa che conta ora è ottenere informazioni per adempiere al tuo scopo.

Trovare, Melgothar. Per farlo hai intrapreso questo viaggio, che ti ha portato in una stradina battuta proprio in mezzo dei campi di Artesia, la città che vuoi disperatamente raggiungere.

Da quanto hai sentito dire, ad Artesia il tuo nemico aveva delle conoscenze. Sebbene questo non sia molto, è tutto quello che hai al momento per poter ottenere maggiori informazioni su di lui, specialmente ora che sai quanto poco tu lo conoscessi davvero. L’età però ti tradisce. Il viaggio è stato faticoso e la tua sola determinazione da sola non basta a sorreggere le tue stanche gambe. Il fisico vorrebbe cedere, ma stringi e i denti e continui a camminare fino a quando vieni superato da un carro legno guidato un uomo irsuto, con il volto coperto da una barba grigia quanto la tua.

Viaggiatore: State andando ad Artesia, buon uomo?

Ti chiede il viaggiatore. Tu non rispondi, troppo stanco per farlo, ma anche se le labbra potessero muoversi, non gli rivolgeresti comunque la parola.

Viaggiatore: Avanti, non faccia storie. Non so dov’è diretto, ma se continua così non arriverà da nessuna parta.


L’uomo scende dal carro e con una facilità sorprendente solleva il tuo gracile corpo facendoti sedere nel posto accanto al suo. Tu vorresti incenerirlo con un incantesimo, ma hai ancora le labbra secche, cosa che ti costringe ad accettare quel trattamento fin troppo confidenziale, per i tuoi gusti.

Viaggiatore: Si rilassi signore. Non sono un brigante. Sono un semplice fabbro. Mi chiamo ARK. Sto andando ad Artesia per trovare mio figlio.

Disse l’uomo notando anche l’orribile cicatrice che nascondi sotto al cappuccio, ma senza battere minimamente ciglio alla sua vista. Probabilmente questo Ark è un uomo che ne ha viste troppe per impressionarsi facilmente. Sfortunatamente, prima di potersi nuovamente sedere con in mano le briglie dei cavalli, qualcosa attira la sua attenzione.

I cavalli, di colpo, hanno smesso di camminare e sembrano terrorizzati da qualcosa.

ARK: E adesso cosa diavolo ha preso a questi ronzini? Continuò, mentre con le braccia tirò di forza trascinando così cavalli, carretto e persona seduta sopra di esso.

ARK: Dannate bestie… Se mi fate venire un’ernia, giuro che vi ammazzo e vi do in pasto ai maiali. AVANTI… Non fermatevi proprio adesso.

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[PER DARTH NONO E ZUPPO]


Sono passati quattro giorni dagli eventi del villaggio Faldin, dove Darth, Nono, Zuppo e Velen sono stati coinvolti in una tentata imboscata da parte di una non definita setta elfica. Velen, sebbene abbia sviluppato buoni rapporti con i suoi nuovi compagni, ha preferito staccarsi temporaneamente da loro per indagare personalmente sull’accaduto.
Non essendo presente agli eventi di Tulin (il villaggio delle statue), questo lo rendeva senza dubbio l’elemento meno a rischio del gruppo, un vantaggio che intendeva sfruttare per accumulare maggiori informazioni , inventandosi che dopo l’attacco dell’orco ha perso le tracce del resto della spedizione ( quella volta a salvare Finrod). Una volta finito di indagare, il sacerdote elfico li avrebbe raggiunti alla città di Artesia, il luogo scelto da gruppo per riposarsi e pianificare la loro prossima mossa.

Maggiori informazioni su Artesia saranno scritte quando c’arriverete.)


Purtroppo, non si può dire che la strada verso la metà si sia rivelata piacevole. Prima di tutto, uscire dai boschi di Feldin è stata un’impresa più complicata di quanto ci si aspettasse, in secondo luogo, arrivati finalmente sulla strada maestra verso Artesia, il tempo è peggiorato notevolmente obbligandovi a dover camminare con il vento e la pioggia in faccia.

Quando finalmente l’acqua terminò e le nuvole si aprirono rivelando il cielo, il sole era ormai già pronto a sparire dietro all’orizzonte con i campi circostanti assolutamente vuoti.

Immagine inserita

La fine della pioggia non bastò a migliorare l’atmosfera, che invece divenne persino più lugubre man mano che le ombre degli alberi presero ad allungarsi. La temperatura scese eccessivamente e una spiacevole sensazione di disagio vi afferrò alla gola.

Artesia, per fortuna, non è distante, ma questo senso di inquietudine vi suggerisce di accelerare il passo senza sostare oltre in quella zona sventurata.

Procedendo lungo la via intravedete un carro di legno sostato in mezzo alla strada e una voce maschile, piuttosto rauca vi raggiunge facendo eco tra i campi. Non appena arrivate abbastanza vicini da identificare l’origine di quei starnazzi, Darth e Nono la riconoscono immediatamente.

Si tratta infatti di ARK, il fabbro della cittadina di Cydril.
Immagine inserita
(Per chi non se lo ricorda)

Un uomo di bassa statura, ma estremamente muscoloso con il volto rugoso coperto da una folta barba grigia. Indossa lo stesso abito da lavoro che aveva al vostro primo incontro e lo vedete intendo a trascinare letteralmente di forza i due cavalli che dovrebbero spingere il carro. I due animali però, sembrano essere troppo spaventati per potersi muovere e fanno resistenza. Ark, se pur con notevole fatica, riesce a spostare sia cavalli che carro, confermando una forza fisica di tutto rispetto per la sua probaabile età. Continuando ad avanzare, notate che Ark non è l’unica persona presente.

Sopra al carretto è seduto un uomo incappucciato vestito con una tunica marrone e un bastone stretto saldamente tra le lunghe dita della mano destra. ( Si tratta di Nathern).

ARK: Dannate bestie… Se mi fate venire un’ernia, giuro che vi ammazzo e vi do in pasto ai maiali. AVANTI… Non fermatevi proprio adesso.

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[PER ARLETTE E GABRIEL]

Vi siete persi.

Dopo gli eventi di Agrahel avvenuti due giorni prima, il vostro gruppo (composto da Arlette, Erech e Gabriel) ha superato la zona desertica dove si scatenò l’intero pandemonio, raggiungendo poi il centro abitato più vicino.

Lì, avete perso di vista Erech , che con tutta probabilità ha semplicemente deciso di prendere una strada diversa dalla vostra, sconfortato dall’incredibile presenza di caratteracci riuniti in un unico gruppo. In fondo ben poco vi legava insieme.

Certo, questo non spiega per quale motivo voi due stiate ancora viaggiare uno accanto all'altra e in effetti è ciò che la vostra mente continua a chiedersi da quando avete lasciato l’ultimo villaggio.

Sembra, che per una bizzarra coincidenza, siate entrambi diretti nella stessa direzione, il problema… E’ che ben presto le cattive condizioni atmosferiche vi fanno perdere completamente l’orientamento spostandovi in un punto del tutto imprecisato nel continente di Milea. Arlette sostiene che è colpa di Gabriel, il quale a sua volta non ha dubbi che sia tutta colpa di Arlette. Ad entrambi viene quasi il sospetto che il viaggio procederebbe meglio in solitario.

Quando finalmente la pioggia (che vi aveva accompagnato fino ad un momento) vi da tregua, capite subito che qualcosa nella zona dove state non va per il verso giusto. Siete in mezzo agli alberi di un bosco imprecisato ( vi ricordo che vi siete persi) dove il suono della pioggia è stato rapidamente sostituito da suoni agghiaccianti. Tante vocine acute e fastidiose sembrano sibilare suoni indecifrabili e sono così numerose che è impossibile capire esattamente da dove provengono.

Vi sentite accerchiati, e la cosa che vi sembra più logica da fare in questo momento è uscire il più rapidamente possibile da quel dannato bosco.

Iniziate a fuggire. Arlette non ha ben chiaro da cosa, mentre invece Gabriel (in quanto sacerdote) ha dei sospetti notando come l’intera vegetazione sembra essere satura di magia negromantica. Qualcuno ha appena fatto un rituale di magia oscura e il bosco sta per vomitare qualcosa di malvagio ed estremamente potente.

Immagine inserita
Finalmente l’uscita da quella trappola si mostra davanti a voi, illuminata dalle luci del tramonto. Superati gli alberi, vi ritrovate in mezzo ai campi. Di fronte trovate, ad una ventina di metri di distanza, una stradina battuta con visibile in lontananza un carretto di legno e alcune persone vicine ad esso. Siete troppo distanti per poter davvero vedere con chiarezza tutte quelle persone e la situazione in cui vi trovate non vi permette neppure di concentrarvi su di esse, perché alle vostre spalle sentite i rumori farsi sempre più forti e vicini.

Qualcosa vi sta seguendo e presto uscirà a sua volta dal bosco. Qualcosa di terribile.

Dovete agire in fretta.






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Inizia la QUEST V.
Buona fortuna a tutti U_U

Nono, Darth , Zuppo e Nathern sono vicini. Gabriel e Arlette sono ad una ventina di metri di distanza da loro. Gli serve almeno un topic per arrivare al carretto.

Modificato da VAL, 04 May 2011 - 17:10 PM.

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#2 Inviato 04 May 2011 - 16:45 PM

Agrahel, Agrahel, Agrahel: avevo pensato costantemente al villaggio dal momento che ne eravamo fuggiti. La sensazione di essere stati ingannati si trasformava sempre più in certezza col passare del tempo. Qualsiasi cosa giostrasse dietro i fili di Agrahel, ora era libera nel mondo e a liberarla ero stato io con il resto del gruppo. Era un atto che rompeva l'equilibrio e io ero in parte responsabile, ma le mie capacità non mi consentirono altro che una fuga momentanea. Sarei tornato sull'argomento quando necessario. Ora i problemi erano altri.
Perso di vista l'odioso maghetto(i rapporti erano andati solo peggiorandosi col tempo), mi ero ritrovato compagno di viaggio di Arlette. Non che la guerriera mi dispiacesse, non avevo nulla contro di lei e neppure era nato quell'astio spontaneo che avevo provato per "il mago", ma nulla mi legava effettivamente a lei dopo averl lasciato l'ultima cittadina.
A questo si aggiunse l'esserci persi: la colpa era tanto di Arlette quanto la mia, entrambi inesperti nell'orientarci in boschi e foreste così fitti. Spesso la mia mente mi aveva suggerito di continuare solo, che le cose sarebbero andate meglio, ma fino ad allora le nostre strade erano rimase unite.
Il tragitto mi era servito: se c'era una cosa che Agrahel mi aveva insegnato, era quanto fossi impreparato ad affrontare ogni tipo di avversario e quanto la mia fede fosse ancora troppo debole. Il combattimento e la fede, due strade basilari per la mia coscienza di religione, andavano sviluppate, ampliate. A questi esercizi mi ero dedicato durante le pause lungo il tragitto. Avevo compiuto piccoli passi, lontano ero dalla perfezione, ma in quel poco tempo non potei fare di meglio.
Ora che la situazione stava precipitando, valutai che quel poco fatto era comunque stata una buona cosa. La foresta stava impazzendo, lo sentivo intorno a me come se l'aria puzzasse. Il morbo che la consumava era magia negromantica, forte e libera di colpire quel luogo senza tempo.
Giudicai che anche Arlette doveva aver avvertito qualcosa che non andava, anche se probabilmente non sapeva cosa dover temere. La strada davanti a noi fu un misterioso messaggio divino ai miei occhi sempre diffidenti. Nel bosco, semplicemente, non avevamo scampo. E ora qualcosa ci inseguiva. Anche senza capacità sacerdotali me ne sarei accorto.

PARLA ad Arkette: Raggiungiamo la strada di corsa, qualcosa ci sta inseguendo... mi sembra di vedere delle persone.

Feci piccoli passi, pronto a scattare appena si fosse mossa la mia compagna.
Scheda PG

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#3 Inviato 04 May 2011 - 19:42 PM

La questione che avevano lasciato in sospeso e la scoperta della setta elfica e della fine di certi loro compagni si erano scavate un posto in prima fila nei pensieri di Nono che continuava a rimuginare su eventuali possibili mosse future in attesa anche di eventuali notizie da parte di Velen.

Per fortuna erano diretti ad Artesia, da quel che aveva sentito dire era senz'altro un luogo fiorente e ideale dove tentare di rimettere insieme i pezzi.

Certo il viaggio era stato poco sereno, il morale era pressoché a terra e il clima ci aveva messo del suo, per Zuppo doveva essere veramente una faticaccia, non che per lei o Darth fosse una scampagnata. Inoltre da un po' di tempo a questa parte si sentiva a disagio, c'era una strana vibrazione nell'aria, una sensazione come se qualcosa di brutto dovesse accadere.

PARLA A DARTH E ZUPPO - Faremo meglio ad allungare il passo, non so voi, ma ho un brutto presentimento addosso e prima arriveremo ad Artesia meglio sarà.

Detto questo vide lungo la strada un carro fermo e cominciò a sentire delle imprecazioni, raggiunto il carro un volto familiare si palesò di fronte al gruppo.

PARLA - Ma... Signor ARK! Che coincidenza e che piacere rivedervi! Anche lei diretto ad Artesia? E' successo qualcosa coi cavalli? Li vedo un po'... rigidi ^^

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#4 Inviato 04 May 2011 - 20:24 PM

Come fosse finita a viaggiare con un sacerdote, o quello che era, di Chronos Arlette probabilmente non lo avrebbe capito mai. Fatto stava che dopo la strana e improvvisa partenza di Erech (non lo avrebbe ammesso, ma un po' le mancava, sarà stato quello che era loro successo) la mano del destino, o, più probabilmente, di Xephon aveva voluto che quella strana coppia dovesse continuare il tragitto verso la città insieme. E riluttantemente accettò quello che le era stato offerto... se non altro per espiare le sue ultime colpe. Cercando di compiere bene aveva di nuovo riaffermato le forze del male. Forse. La situazione non le era granchè chiara.
Unico problema: entrambi avevano un pessimo senso dell'orientamento. La ragazza non avrebbe mai ammesso le sue colpe, se non a se stessa.

E in più, ci si metteva quella dannatissima pioggia. Va bene essere vestiti in modo comodo per un viaggio, ma l'armatura e l'acqua non vanno granchè d'accordo. E dopo gli ultimi eventi aveva ancora meno intenzione di viaggiare senza. A proposito degli ultimi eventi... tra le altre cose, la sua Falcione era andata distrutta. Cioè, non distrutta, era convinta che fosse quantomeno salvabile, però ora come ora era inusabile. Al suo posto era stata costretta a prendere la lama di quella feccia... e trovava insopportabile che fosse di così buona fattura. Le sue basilari capacità [Valutare Gr1] le permisero di capire che era persino in grado di arrecare più danno alle abominazioni della magia negromantica. Avrebbe trovato qualcuno in grado di salvare la Falcione pur sfruttando questa nuova alleata. Era la scelta migliore.

All'improvviso, notò che la pioggia non batteva più come prima. C'era qualcosa al suo posto, qualcosa di opprimente. Aveva il sentore di aver già "percepito" un'atmosfera simile nei suoi viaggi. Il suo istinto di conservazione ebbe presto la meglio e iniziò a correre all'impazzata... e se ne vergognò amaramente. Le parole di Gabriel neanche le arrivarono alle orecchie.
Al di fuori della foresta, non troppo lontano da lei, vide delle persone e quello che le sembrò un carretto.

PENSA: Devo avvertirle. Non devono assolutamente cadere per la mia cordardia! Sperando mi prestino ascolto...

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Bacacca:

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#5 Inviato 04 May 2011 - 21:48 PM

Stanco ed appesantito dall'incessante pioggia, che finalmente sembrava dare tregua al gruppo, si scostava nervosamente ed in continuazione i capelli bagnati dal volto. Rispose comunque con un cenno del capo alle parole della guerriera. Si sentiva a disagio, l'armatura era ingombrante, le armi pesanti, non vedeva l'ora di arrivare ad Artesia per riposare e rimettersi in sesto, si sentiva vulnerabile, debole.

PENSA: se il viaggio non fosse stato così periglioso ed articolato avrei potuto usare volentieri il cavallo... chissà se può reggere anche Zuppo oltre a me e Nono... al limite potevo legarlo dietro ad una corda e trascinarlo...

Guardò il piccolo Elvaan e fece un flebile sorriso malizioso... subito interrotto dal pensiero della solita sorella severa

PENSA: sì, sì... sarei sceso io a piedi ed avrei lasciato a Nono e Zuppo il cavallo...

Era stanco e desideroso di arrivare a destinazione, non riusciva a pensare a qualcosa di più serio, non voleva neppure, a Velen ed ai suoi inseguitori avrebbe pensato solo davanti ad un bicchiere, seduto ad un comodo tavolo.
Non prestò attenzione ai due individui ed al carretto, qualcuno che si era attardato a ripararsi dalla pioggia, pensò; non sembravano costituire una minaccia od almeno così sembrava ai suoi occhi stanchi e poco vispi a causa della recente pioggia e delle goccioline che ancora gli rigavano il viso. Tutto cambiò quando Nono salutò il vecchio fabbro. Darth vedendo quell'uomo muscoloso trainare il carretto finse di non essere stanco, anzi quasi non lo era più: si mise ad aiutare Ark, a tirare i cavalli con la forza che gli rimaneva seguendo i gesti dell'uomo. Anche se si erano incontrati soltanto una volta si sentiva a suo agio, forse era dovuto alla Levaitan, a quel dono prezioso. Poi nel fabbro sentiva uno spirito ardente, era facile intuire la sua imponenza solo vedendo come manovrava cavalli e carretto; Darth si sentì rinvigorito. Accennò un saluto quasi con un mezzo inchino...


PARLA: signor Ark...

Attese poi le risposte del fabbro alla più loquace Nono mentre era intento ad aiutarlo.

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#6 Inviato 04 May 2011 - 22:42 PM

"Artesia".
Questo era, in sintesi, il pensiero che sosteneva Nathern da... da quanto tempo? In quel momento non lo sapeva. Sapeva che era passato del tempo, molto tempo, da quando la Torre era stata distrutta, e da quando si era messo in viaggio. In quell'assurdo itinerario che aveva percorso, aveva toccato villaggi sparsi per tutto il Continente, certe volte riattraversando le stesse terre che pochi giorni prima aveva toccato, diretto verso la direzione opposta.
E alla fine, era riuscito ad ottenere un'informazione, nel momento più disperato.
Ad Artesia v'era traccia di Melgothar.
O almeno, sicuramente, v'era una sua conoscenza. Ma, per quanto sapesse che Artesia era una delle più grandi città del Continente, e che era improbabile che riuscisse a trovare una traccia del traditore in un simile luogo, almeno ora aveva un obiettivo, dopo tanto peregrinare. S'era subito messo in viaggio, senza perdere tempo.
Ma la vecchiaia lo tormentava. Il Sole era sorto e tramontato così tante volte, ormai, che pure i ciottoli della stradina che aveva imboccato quasi senza pensarci, erano minori di numero. La debolezza senile lo trascinava, aggravata dalla terribile ferita che il nemico gli aveva impresso. I piedi non avrebbero retto a lungo.
Il Sole stava ormai finendo il suo tragitto giornaliero, e una pioggia che bene s'adattava al suo umore aveva appena iniziato a cadere, quando, all'improvviso, un carro lo superò e il conducente gli rivolse la parola.
Nathern non rispose; per quanto fosse stato gentile il conducente, non lo avrebbe convinto a parlare neppure se fosse stato uno dei suoi compagni morti. E comunque non ne aveva la forza, con le labbra così secche. Era da ore che non beveva.
Dopo che ebbe tentato di nuovo di ottenere una risposta, il padrone del carro passò ai fatti, e, sceso dal mezzo, lo sollevò di peso e lo mise a sedere a cassetta senza fare tante cerimonie. Istantaneamente Nathern passò da una velata indifferenza al più marcato disprezzo, per quello che il tipo aveva osato fare. Sollevò debolmente il bastone di ebano nero, e le rune incise ai lati brillarono per un po' di una debole luce; tuttavia, era troppo esausto per poter anche evocare una fiammella. E, comunque, sotto sotto era quasi grato allo sconosciuto per averlo strappato dal duro cammino.
Una gratitudine che svanì rapidamente com'era venuta, vedendo come l'uomo stesse scrutando insistentemente il suo volto e, soprattutto, la ferita e l'occhio malato. Strinse a sè il cappuccio, mentre l'uomo, che gli aveva parlato ancora, cercò di far ripartire i cavalli... che non si mossero di un millimetro, immobilizzati da qualcosa.

Pensa: "Odioso. Impiccione. Perché non s'è fatto gli affari suoi...? Ero in grado di arrivare anche a piedi ad Artesia."

Ma, mentre il robusto omaccione, di cui aveva vagamente intuito il nome, 'Ark', cercava di far muovere le bestie, capì che stava mentendo a sè stesso. La pioggia aveva iniziato a scorrere forte, l'acqua gli penetrava fin sotto l'abito. Tremò.
Si voltò a destra e a sinistra, cercando di vedere il cielo ormai scuro. Così facendo, notò un movimento dietro di loro.
Con tutta la velocità consentitagli dalle sue vecchie membra, girò il busto per osservare il gruppetto di persone dietro di loro, alzando il bastone runico, l'estremità del quale inizio a produrre un sottile filo di fumo. Esausto o no, se l'avessero attaccato, avrebbe reso pan per focaccia.

Ma la prima cosa che fece, fu quella di alzare le sopracciglia per un momento, sorpreso. Il gruppetto era composto da un guerriero dai capelli rossi dall'aria particolarmente esausta, da un Elvaan fradicio fino al midollo vestito in un modo decisamente singolare, e da una guerriera che, ignorando il pessimo clima, se n'andava in giro con un'armatura due pezzi che copriva, evidentemente, lo stretto indispensabile a non essere considerata una donna dai facili costumi nelle zone del Continente che contavano un furto in media per abitante. Anche lei aveva i capelli rossi, cosa che gli fece chiedere se avesse qualche rapporto di parentela con l'altro rosso. Questi pensieri gli fecero passare la sorpresa, e si mise a fissare gli stranieri con aria ostile, tenendo sempre alto il bastone runico.
Quelli sembravano conoscere bene Ark; la rossa lo aveva salutato allegramente, e il guerriero si era fiondato ad aiutare il padrone del carro nello spingere i cavalli. Passando, aveva toccato l'altra estremità del bastone di Nathern, forse involontariamente, forse volontariamente, chissà. Quel che è certo, è che il vecchio mago ritrasse subito l'arma, voltandosi di scatto verso il guerriero, che ora lo stava ignorando del tutto.
Corrugò la fronte. Ora non si sentiva quasi più esausto. Si limitò a fissare il guerriero rosso ancora per un po', prima di mettersi ad ascoltare il dialogo che la rossa e l'Elvaan stavano avendo con Ark.

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Ringrazio in particolare AsprusT26 che credo abbia esagerato con i complimenti. :biggrin:

Questo è uno dei più grandi onori che mi siano mai stati fatti. GRAZIE RUDO!!

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è mio parere che Guardian modifichi sistematicamente tutte le firme in cui viene citato <- Non è vero! Tu menti! XDXD E:3 e questa immagine? XD ^ ^ -> sisi.gif


    Zuppo
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#7 Inviato 05 May 2011 - 00:02 AM

Camminando a passo stanco e sostenuto dietro agli altri, Zuppo agitava con sguardo sconsolato la sua rapa cava, cercando di far uscire l'acqua piovana dal suo strumento artigianale.
Con un sospiro sconsolato vi soffiò dentro senza molto successo, mentre Nono li sollecitava ad alzar le suole ancor di più di ora e di quanto era stato fatto prima.
Lui aveva dovuto pressappoco correre tutto il tempo per non rimanere dietro.

L'unica fortuna, è che lui aveva dovuto correre pressappoco tutta la vita, per non farsi mai prendere ad ogni "sosta" artificiosa nei territori altrui.

-Uhf. E' zuppo..non suonerà per un bel po, sperando non ammuffisca...-
Ultima scrollata alla rapa e poi la gettò dietro di se.

-Bah! Seminiamo questo terreno pessimo piuttosto! E...-

Si portò in linea con gli altri zompettando.

-E quello chi è? Lo conoscete? Non mi conosce?-
Mettendosi davanti a Nono con nuove energie, dato che era la prima cosa nuova della giornata dopo le pessime notizie degli ultimi giorni. Distrazione ben accolta.

-Se non mi conosce devo rimediare! Se non mi conosce devo dargli una mano! E se la gente viene correndo da noi scappando da una foresta devo assolutamente chiedergli dove va!!-

Disse rinvigorito, mentre indicava aldilà del gruppo e già di voltava verso il fabbro distogliendo l'attenzione da tutto.

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Un sogno nel cassetto...

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Citaziò!

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Scheda di Zuppo Del'Oquie

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#8 Inviato 05 May 2011 - 09:01 AM

Ark parla a Nono e Darth:Vedo che siete ancora vivi, nonostante tutto. Disse Ark, volgendo lo sguardo verso alla donna e al guerriero.

Ark parla a Nono: Si, sto cercando di raggiungere Artesia, ma i miei cavalli sembrano aver deciso diversamente. Non capisco davvero cosa gli sia preso. Concluse.

Zuppo entrò immediatamente in scena saltellando accanto ai suoi compagni di viaggio. Ark lo notò e sulle prime rimanse un pò interdetto per quella nuova aggiunta, poi, quando notò le orecchie a punta capì che non aveva di fronte un comune bambino, ma un esponente della razza degli Elvaan.

Ark a Nono, Darth e Zuppo:Mhn... Sbaglio o lui non c'era, due mesi fa? Non che io voglia farmi gli affari vostri, ma è piuttosto equivoco vedere voi due insieme (indicando Nono e Darth) con un elvaan. Sempre che sappiate che sia un elvaan. Alludendo all'ipotesi che magari abbiate adottato Zuppo senza sapere che in realtà è probabilmente più vecchio di voi.

Ark a Nono. Darth e Zuppo: Ad ogni modo sono contento di vedervi in salute. In questo mondo il tasso di mortalità è drammaticamente alto. Vi presenterei volentieri il mio ospite... Indicando Nathern, dietro di se con il pollice Ma non sembra essere persona di molte parole.


Il fabbro fece giusto in tempo a finire la frase ( E ad ascoltare il commento di Zuppo) che la sua attenzione venne catturata due misteriose figure intente a correre nella direzione del suo carretto. ( Gabriel e Arlette)

Ark parla a Nono, Darth, Zuppo e Nathern: E quelli? Sono amici vostri?

---------------------------------------------------------------


Gabriel e Arlette sono arrivati al carretto. Ora possono parlare e interagire con il resto del gruppo.
Conviene che prima lasciate rispondere Gabriel e Arlette , così che poi possiate reagire anche in base al loro intervento.

Modificato da VAL, 05 May 2011 - 09:23 AM.

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#9 Inviato 05 May 2011 - 10:48 AM

Osservai il gruppo di persone che si accingevano intorno al carretto: un uomo abbastanza basso ma molto muscoloso, una ragazza dai capelli rossi, un altro rosso vestito da damerino, uno di quei bimbi-elevaan che aveva già visto lungo i suoi viaggi e un tipo incappucciato seduto al carro.
Dentro il bosco non avevo fatto molto caso al fatto che piovesse, cosi alzai leggermente lo sguardo al cielo grigio, distraendomi per qualche secondo, come sorpreso. La mia attenzione però, tornò subito sul bosco e su quello che stava per uscirne. Giudicai se parlare o meno con il nuovo gruppo di persone che avevo trovato, ma alla fine decisi che probabilmente Arlette aveva qualcosa di meglio da dire, che sicuramente avrebbe detto, avvisando i nuovi al posto mio.
Estrassi la mazza e impugnai lo scudo saldamente. Era uno scudo nuovo, me l'ero potuto permettere grazie al bottino trovato sui resti di Agrahlel. Mi voltai verso la direzione da cui ero arrivato pochi istanti prima.
Il boosco stava per rigurgitare eresie... e lui, infondo infondo, non vedeva l'ora di assistere a quella chiamata.
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#10 Inviato 05 May 2011 - 15:04 PM

Cercando di mostrarsi il meno stanca possibile dopo il breve scatto di corsa, Arlette si guardò intorno per capire se qualcuno oltre lei e Gabriel fosse in grado di dare una mano. C'erano... un rosso armato di tutto punto, una rossa NON armata di tutto punto, un energumeno barbuto, il classico incappucciato (ce n'è sempre uno in ogni gruppo, guarda caso) e... un elvaan? Sinceramente non li capiva, e la sua presenza rendeva il già eterogeneo gruppo ancora più strano. Almeno l'impressione era di non aver scatenato qualcosa su innocenti. Per fortuna.

Saltando la classica lieve flessione del busto e dando loro solo un'occhiata di sbieco mentre si preparava per l'assalto, Arlette disse tra una boccata d'aria e l'altra:

PARLA A TUTTI: Vi conviene... prepararvi a uno scontro. Qualcosa... qualcosa ci ha inseguito fino a qui dalla foresta. Spero possiate aiutarci... ma siamo comunque in grado di farcela. Non preoccupatevi.

PENSA:
E allora perchè sarei scappata? Spero davvero non mi chiedino una domanda così idiota...
Nel frattempo Gabriel ha lasciato di nuovo a me il compito di parlare... per chi mi ha preso?


Non poteva fare a meno di pensare male del chierico ed era convinta che fosse lo stesso per lui.
E per le presentazioni... decise che era meglio farle una volta sicura di avere ancora una bocca per dire il suo nome.

Modificato da Impaled Janus, 05 May 2011 - 15:05 PM.

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#11 Inviato 05 May 2011 - 15:27 PM

Nono stava rimuginando sul fatto che in effetti lei, Darth e il piccolo Zuppo, ad uno sguardo distratto potevano sembrare una strana famigliola.
E dette anche un'occhiata curiosa al tizio incappucciato sul carro del fabbro, che prima aveva solo vagamente notato.
Non ebbe però il tempo di replicare né di salutare perché Zuppo prima e Ark poi fecero cenno a delle persone alle loro spalle, incuriosita si voltò per vedere arrivare 2 persone trafelate come se gli corresse dietro il demonio.

Il primo senza proferire parola estrasse mazza e scudo e si mise in assetto da scontro.

Nono portò istintivamente la mano all'elsa della spada pronta ad estrarre.

PENSA - Ma che? Ce l'ha con noi?

Poi il tizio si girò dandole le spalle in attesa di qualcosa, facendo rientrare l'allarme imminente.

La ragazza con lui fu un po' più loquace, una minaccia allora in effetti c'era.

PENSA - Ma se erano in grado di gestire la situazione, perché sono corsi da noi?

Nono estrasse del tutto la spada volgendo il suo sguardo e il suo scudo al bosco attendendo chissà che.

PARLA A DARTH E A ZUPPO - A quanto pare questa sarà la degna fine di una pessima giornata...

PARLA AD ARK
- Ark, voi e il vostro ospite fate attenzione. Sembra che siamo sotto attacco da parte di... qualcosa...

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#12 Inviato 05 May 2011 - 16:25 PM

Sorrise alle prime parole del fabbro ed ascoltò il resto. Stava per aprire bocca, ma fu costretto a fermarsi, smise di armeggiare con i cavalli e si posizionò davanti al gruppo che ora volgeva lo sguardo al bosco: due... briganti? Sembravano volerli assalire.

PENSA: schiocchi, lanciarsi all'attacco da quella distanza...

Ancora uno sguardo ad Ark prima di sfoderare, fiero che il fabbro potesse vederlo, la sua Levaitan e puntarla contro i nemici... poi si bloccò ed abbassò la punta dello spadone come se si fosse accorto che qualcosa non andava...

PENSA: equivoco? Insieme?? Elvaan??? Zuppo???? Ma...

Stava per dimenticarsi di quei briganti allo sbaraglio, poco lo preoccupavano, ma le parole della donna fecero tornare il solito sguardo serio, all'iniziò pensò che fosse solo una tattica penosa per distrarli, ma si ricredette quando vide uno dei due voltargli le spalle.


PENSA: non va, sembrano sinceri, forse davvero qualcosa li insegue... cosa? Dal bosco...

Fantasticò un poco sulle creature che quel bosco poteva partorire e tornò in posizione accanto a Nono. Teneva ancora un occhio di riguardo sulla donna vicina, non si fidava pienamente, ma l'attenzione era rivolta soprattutto al bosco. Non prestò invece attenzione all'incappucciato, la parola "ospite" proferita da Ark gli bastava per non considerarlo un pericolo.

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#13 Inviato 05 May 2011 - 16:50 PM

Nel giro di un minuto, la situazione era degenerata. Le parole dell'Elvaan convinsero il vecchio mago che quell'esile figurina danzante fosse semplicemente un folle, nonostante, appena ebbe accennato ad altri due stranieri in rapido avvicinamento al carretto, si fosse anch'egli voltato per guardare l'arrivo piuttosto precipitoso di una donna e di un uomo, che avevano l'impressione di essere appena usciti dal vicino bosco.

PENSA: "Così non va bene... questa stradicciola di campagna sta iniziando ad essere troppo affollata per i miei gusti."

Guardò i due guerrieri rossi che erano arrivati per primi. Avevano già estratto la spada.

PENSA: "Tsk... che teatrino che stanno imbastendo. Tutto questo chiasso solo per due persone che si mettono a correre verso di loro..."

Poi si chiese se, per caso, non ci fosse un senso nel loro comportamento. Nessun guerriero si mette ad estrarre spade verso della gente che non conosce, neppure se questa si mette a correre verso di loro... a meno chè non ne abbia passate di belle. L'eterogeneità del gruppetto, due umani ed un Elvaan che pareva essere venuto con loro per caso, poteva essere una prova a sostegno.
Quale che fosse la verità, Nathern trovò abbastanza fastidiose le parole del rosso, così colme di spavalderia; poi, per un istante, rimase concentrato sulla strana spada che egli brandiva. Ma tutto questo svanì non appena la coppia fuggente arrivò al loro cospetto.
Le parole della donna - l'uomo s'era messo in posizione di guardia, rivolto verso la foresta - lo risvegliarono dai suoi pensieri.

PENSA: "Qualcosa dal bosco?!"

Guardò verso quella massa nera ch'era il bosco, ormai scuro per il Sole morente e la coltre di pioggia, e aggrottò la fronte.
Scese dal carro, sprofondando leggermente nel fango ormai formatosi, e sollevò il bastone nero. Mormorò qualcosa, facendo sfavillare le rune incise nel legno di una luce rossastra, poi mise la mano davanti all'occhio malato, mentre l'iride di quello buono diventava di color giallo.
Guardò verso il bosco, osservando possibili movimenti. Se c'era qualcosa lì dentro, non lo avrebbe colto impreparato.

Modificato da AsprusT26, 05 May 2011 - 17:31 PM.

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Ringrazio in particolare AsprusT26 che credo abbia esagerato con i complimenti. :biggrin:

Questo è uno dei più grandi onori che mi siano mai stati fatti. GRAZIE RUDO!!

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è mio parere che Guardian modifichi sistematicamente tutte le firme in cui viene citato <- Non è vero! Tu menti! XDXD E:3 e questa immagine? XD ^ ^ -> sisi.gif


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#14 Inviato 05 May 2011 - 23:09 PM

E così tutti quanti vennero assaliti alle spalle mentre fissavano il bosco.

...

Pensiero istintivo passato nella mente di Zuppo, che non può evitare di fare il bastian contrario, ma tenne per se il fugace commento mentale e fece qualche rapido passo laterale per non restare troppo centrato nel gruppo.
Significava finire nella mischia!

Piantò i piedi a terra pronto all'azione!

Ma dovette lasciarsi sfuggire un commento ad alta voce rivolto a tutti.

-La compagnia del carretto è pronta allo scontro!!!-

Largo sorriso e poca serietà.
Non sapeva nemmeno da cosa stavano scappando quei due....perchè rovinarsi l'umore ritrovato così presto!

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#15 Inviato 05 May 2011 - 23:40 PM

[PER NATHERN]


Esegui l’incantesimo rivolgendo lo sguardo nel punto da cui sono usciti Gabriel e Arlette ( di cui non conosci ancora i nomi). La distanza di circa venti metri che ti separa dall’ingresso del bosco ( il punto che stai osservando) non ti permette una chiara visione. Vedi una sagoma luminosa di forma umanoide, dalla stazza enorme, procedere a grande velocità verso la tua direzione. Dietro di essa, conti almeno altre quattro sagome, sempre umanoidi, ma molto più piccole rispetto alla sagoma maggiore che vi sta venendo in contro. Inizialmente non capisci, ma prima che tu abbia il tempo di rifletterci sopra un mostruoso ruggito anticipa l'arrivo di qualcosa.


[PER TUTTI]

Un ruggito furioso raggiunge le vostre orecchie mentre la terra e gli alberi tremano. Qualcosa di estremamente grosso sembra farsi strada tra le piante per uscire da un momento all'altro. Non vi serve aspettare molto per capire cosa vi stia arrivando addosso. Infatti, una gigantesca sagoma scura appare dietro agli alberi prima di scardinarli con una spallata e mostrarsi finalmente allo scoperto, davanti a voi.

Immagine inserita

E’ il cadavere di un gigantesco orco alto quasi tre metri e mezzo. Il tanfo della sua carne in putrefazione, sospinto dalla polvere creata dopo la sua brutale uscita, vi travolge e vi soffoca. Su tutto il corpo sono visibili frecce incastonate, probabilmente dovute ad uno scontro precedente o forse allo stesso motivo della sua morte, mentre alla sua cintura ciondolano teschi tenuti come trofei. Nella mano sinistra brandisce una colossale ascia che, come dimensioni, risulterebbe eccessiva per qualsiasi guerriero umano, forse anche per un falconiano. L’orco ruggisce ancora e, dopo essersi rivelato, vi carica, travolgendo uno steccato che delimitava il bosco dall’inizio dei campi contadini.

Nello stesso instante, suoni inquietati si uniscono ai ruggiti dell’orco, rivelando la presenza di un’altra minaccia. Ad una decina di metri da voi, più precisamente ad ovest, sei scheletri escono fuori dalla vegetazione e, ondeggiando, camminano puntandovi. Sembrano essere tutti armati, sebbene il sole alle loro spalle vi disturba gli occhi rendendo molto più difficile definire con precisione le immagini. Combattere con la luce del tramonto in faccia potrebbe rivelarsi estremamente doloroso.

Immagine inserita

Per quel che potete vedere, i sei scheletri hanno un equipaggiamento in cattivo stato , ma questo potrebbe non rappresentare un concreto vantaggio vista la loro indifferenza al dolore.

Riepilogando:

Nemici ad ovest
Scheletro I : Armatura di bronzo , spada comune, scudo comune, elmo
Scheletro II: Armatura di bronzo, spada comune, scudo comune
Scheletro III: Armatura di bronzo, spada comune, scudo comune
Scheletro IV:Armatura di cuoio borchiato, bastone
Scheletro V: Giavellotto, falce, armatura di cuoio.
Scheletro VI: Armatura di cuoio borchiato, Mazza di ferro

Nemici a Sud
Orco non morto: Ascia colossale


[NOTA PER NATHER]
Per il momento i nemici sono sette, ma utilizzando "individuazione del magico" verso il bosco, hai notato che dietro all’orco c’erano in lontananza anche quattro sagome più piccole dirette verso est ( la direzione per raggiungere Artesia) Capisci che questi non sono un gruppo di nemici occasionali, ma molto probabilmente si tratta di un vero e proprio esercito di mostri che si sta muovendo compatto per uno scopo.



[PER TUTTI]
I nemici devono impiegare un turno per arrivare da voi. Il "round 0", quindi, lo può gestire solo chi possiede eventuali attacchi a distanza ( archi, balestre o magie) gli altri possono usare il turno per prepararsi o fare una qualsiasi altra azione che non mi viene in mente.

Poiché i nemici si stanno limitando ad avanzare, quelli che tra voi che possono attaccare a distanza (zuppo e Nathern), non hanno bisogno di consumare punti narrazione. Chiaramente non siete obbligati a farlo o a consumare subito una magia d'attacco, vi faccio solo notare le possibilità.

Avete tutti fondamentalmente un'azione libera per fare qualcosa prima che quelli vi siano addosso.

Se qualcuno di voi possiede un cavallo da guerra e l’abilità cavalcare grado 2, questa è un’ottima occasione per usarli. (Lo dico genericamente, so perfettamente che nessuno di voi ha un cavallo da guerra. )
Ultima nota chi non mi ha dato informazioni su eventuali abilità apprese con i nuovi PX, prima dell’inizio della quest, ADESSO non può per apprendere nulla. Si tiene le abilità che ha fino a nuovo ordine.

Modificato da VAL, 05 May 2011 - 23:47 PM.

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#16 Inviato 06 May 2011 - 00:27 AM

Scheletri da ovest, orco dalla foresta. Ecco cosa era che li seguiva... portarlo allo scoperto era stata una buona mossa.
Energia necromantica. Non morti. Una macchia profonda nel flusso vita-morte, un'onta verso ogni ordine, verso Xephon.
Oltre che vecchi, brutti ricordi, mai completamente sbiaditi. L'ansia prima della battaglia era completamente svanita ora che sapeva cosa doveva combattere. Non c'era paura nei suoi occhi, solo una vaga eccitazione. Si girò di nuovo verso quel gruppo sgangherato, con un sorriso sottile che rese la sua espressione persino più cupa, e disse:

PARLA A TUTTI: Svuotare il mondo da questa piaga e dai suoi perpetratori è una delle mie missioni. La mia preda *indicando l'orco con uno scatto del mento* è quello grosso... qualcuno di supporto, e il resto è roba vostra. State uniti... non c'è bisogno di dirvi che non dovete farvi accerchiare.

Si rese conto di aver detto troppo, dopo il combattimento le sarebbero forse toccate delle domande ma non se ne curò lì per lì. Cominciava a essere stanca delle mezze verità. Si girò verso la bestia, per poi riportare subito gli occhi verso il carretto:

PARLA A TUTTI: Comunque... qualcuno di voi ha, che so, uno scudo o una protezione del genere? L'ultima volta che ho esagerato nella mia certezza di vincere stavo per cadere giù da un tetto.

La speranza che un gruppo di armati avesse delle difese in più era poca, ma valeva tentare.
Poi, dopo aver tolto la frangetta dagli occhi, sfoderò la sua nuova spada e ne ammirò per un poco il chiarore azzurrino:

PENSA: È arrivato il momento di sapere di che pasta sei fatta!

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#17 Inviato 06 May 2011 - 00:32 AM

Avevo previsto ciò che il bosco avrebbe sputato fuori: dall'istante in cui avevo osservato la magia negromantica che permeava il bosco, ero sicuro che mi sarei trovato davanti a quegli abomini. Non-morti... avevo letto diversi scritti che ne parlavano, ma trovarmici davanti era tutta un altra cosa.
Provai un pizzico di paura, ma sopratutto emozione. Lo consideravo un esame che Chronos stesso mi stava ponendo, una prova per dimostrare che potevo essere davvero degno di lui.
I pensieri mi percorsero la mente, portando via qualche secondo. Intanto alcuni scheletri si affacciavano ad est. Era il momento di agire, prima che la situazione diventasse più complicata.
Lasciai lo scudo appeso al lato del mio braccio sinistro, in modo da avere la spalla libera. Socchiusi gli occhi, ora riuscivo a scorgere solo la strada sterrata, arancione alla luce del tramonto.

SUSSURRA: Chronos, in te ripongo la mia fede, concedimi il potere di fermare queste creature, concedimi la tua forza.

Lasciai che il potere di Chronos fluisse dentro di me, era una sensazione bella e viva, come tutte le volte che eseguivo quel tipo di rituale. [Uso FEDE] Ora aprii gli occhi, il vento e la pioggia erano diventati insignificanti, tutto si muoveva a rallentatore. Mossi lentamente la mia mano sinistra, col palmo aperto come se dovessi lanciare un onda. Puntai il pericolo maggiore, o meglio, il pericolo che il mio cervello aveva considerato maggiore, il grande orco non-morto che brandiva un ascia colossale come fosse uno stuzzicadenti. Nel momento che il mio braccio era parallelo al suo viso, socchiusi la mano, come se tenessi qualcuno stretto per il collo. Subito una forte scossa attraversò il mio braccio, si trattava della resistenza di quella matura alla mia azione. Ma dentro di me, in quel momento, c'era il potere di un Dio e questo mi dava forza e fiducia.

PARLA: Abominio, torna nell'ombra da cui provieni. Chronos ti ordina di ritirarti!

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#18 Inviato 06 May 2011 - 02:07 AM

L'attesa fu breve. Un ruggito e conseguentemente gli alberi sradicati rivelarono la natura degli assalitori. Un orribile orco putrefatto e scheletri. Un piccolo esercito di non morti.

PENSA - E questi da dove spuntano fuori? Non ho mai incontrato dei morti ...viventi. >< Ma certo non è il momento di indugiare, se mi vedesse papino se ne vergognerebbe.

Prestò attenzione alle parole della ragazza, dato che l'altro non aveva ancora proferito parola al loro indirizzo...

PARLA - Di certo non è fauna locale, ti affiancherò io se non ti dispiace, purtroppo ho solo il mio di scudo, ma dovrebbe bastare per entrambe ;)

PENSA - Sì beh, forse l'occhiolino me lo potevo risparmiare...

Non potè fare a meno di notare la figura esile della guerriera, austera e spartana nel modo di vestire, ma ancora di più la interessò la lama azzurra della sua spada.

Si mise in posizione di attacco, pronta a seguire la "compagna" nell'azione successiva. (impugna spada comune, non corta, non penso di poter disarmare un'ascia gigante...)

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#19 Inviato 06 May 2011 - 10:25 AM

..Perchè rovinarsi l'umore ritrovato così presto!


Perchè un sorriso putrefatto con vermi in affitto gli stava ammiccando senza troppo fascino un "Ti spacco il cranio con un morso".

Deglutì.
Cercò di inspirare coraggio, ma gli arrivò una folata di indicibile tanfo, peggiore dei piedi soffocati due settimane in uno stivale di cuoio pesante.
E non lo avrebbe mai pensato di trovare qualcosa di peggio....!
Non aveva mai studiato il capitolo sui cadaveri viventi a scuola, e non era nemmeno mai andato a scuola a dirla tutta! Non gli restava che sperare di aver intuito come funzionavano...
L'unica certezza, è che di solito i cadaveri di troll non trolleggiano anche da morti!

Impose la mano davanti a se con grande disgusto e tentò di dissolvere la magia del più grosso! Poi guardò prontamente gli altri con un'espressione eloquacemente mista di terrore e rivoltanza.

-MI FANNO SCHIFO! MI FANNO VERAMENTE SCHIFO! ANDIAMOCENE!-

Se avesse avuto due o trenta anni in meno, avrebbe battuto i piedi a terra finchè non lo avrebbero ascoltato.

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#20 Inviato 06 May 2011 - 11:48 AM

Un orco in putrefazione da sud ed un gruppo di scheletri... sei scheletri da ovest, sole in faccia. Grazie alla distanza che ancora li separava Darth valutò posizione e caratteristiche del nemico. L'orco sembrava caricare con un'andatura veloce, mentre gli scheletri ciondolavano e si avvicinavano camminando. Il guerriero decise che era meglio occuparsi prima dell'orco. Anche se gli scheletri avrebbero potuto cambiare passo non sembravano pericolosi, anche se in gruppo il loro equipaggiamento era scarso, come quella grande figura che li caricava: l'orco avrebbe potuto spazzare via l'intero gruppo con un attacco, era meglio concentrarsi su di lui ed abbatterlo in fretta, poi dedicarsi ai nemici più piccoli. Parlò più in fretta e chiaro possibile

PARLA ad Ark: possiamo contare sul suo aiuto? E' in grado di difendersi, vero? Ha qualcosa di utile per la causa sul suo carretto?

Voleva fare un discorso simile all'incappucciato, ma vide che l'uomo si era già mosso ed era pronto all'azione. Temeraria ed ardita la guerriera che voleva lanciarsi all'attacco, destò particolare interesse in Darth, sembrava una combattente valorosa. Anche Zuppo ed il nuovo arrivato avevano fatto la loro mossa lanciando due incantesimi rivolti all'orco, sembravano voler sciogliere la magia che lo teneva in vita. Darth aveva un brutto presentimento, quel nemico forse era troppo grande, ma se il loro attacco avrebbe avuto successo era pronto a cambiare bersaglio e dirigere il suo attacco contro gli scheletri. Notando Nono affiancare la nuova guerriera...


PENSA: sembra che tutti vogliano un pezzo del più grosso! Poco male! Cercheremo di abbatterlo al primo assalto!

Un orco in putrefazione non gli interessava troppo come preda.

PARLA (a Nono e Zuppo, facendosi ben sentire dagli altri): sparpagliati contro l'orco! Uniti contro gli scheletri! Non agite da soli facendovi circondare; cercate di evitare gli attacchi del più grosso piuttosto che pararli.

Chissà cosa avrebbe pensato Zuppo di quelle parole? Probabilmente preferiva le gambe alla tattica. Si avvicinò a Nono prendendo posizione per resistere all'assalto dell'orco, preoccupato per le parole di prima.

PARLA a Nono: dove possibile evita gli attacchi, il tuo scudo è forte, ma potresti non riuscire a resistere con il corpo ad un suo attacco, presta attenzione, Nono.

Si spostò ancora di qualche buon passo verso l'orco che caricava, se il grosso nemico fosse caduto avrebbe mantenuto una linea obliqua contro gli scheletri ad ovest così da avere meno possibile il sole contro.

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