Come se fosse in quel momento una delle cose meno importanti...
PARLA a voce bassa: oh signor Lyriel!
E sentito parlare il compagno ormai senza più il cappuccio si voltò in attesa di una risposta dall'elfo sulla nave. Zuppo delirava o per meglio dire si comportava normalmente, Nono non riuscì più a trattenersi e urlò nuove domande all'elfo. Ed infine anche Arlette con maniere ancora più decise fece le stesse domande al navigante sguainando la spada. A quel punto Darth evitò di chiedere ancora chi fosse quell'individuo e come una nave volante potesse comportarsi da fungo ed attese.
Le risposte abbastanza confuse dell'elfo arrivarono poco dopo. Al guerriero non pareva che fosse una persona malvagia e sembrava realmente sorpreso di trovarsi lì, tanto che si voltò, altri guai erano in arrivo alle loro spalle.
Gli individui dalle fasce purpuree erano ormai arrivati in prossimità del gruppo. Da quelli si staccò una figura che pareva essere il comandante: era un giovane ragazzo dalle folte sopracciglia e dai capelli rossi come Nono e Darth, ma non così lunghi, gli toccavano le spalle. Portava su lato sinistro due spade: una pareva normale, l'altra con una lama molto larga e di un colore ruggine. Si pose alle spalle del gruppo indicando sia la nave che il gruppo.
URLA a tutti: chi diavolo siete voi? Come avete fatto apparire questa cosa nel villaggio distruggendo tutto? Siete in arresto, tutti. Non provate a muovere un dito.
Durante le ultime parole guardò in particolare Arlette e Gabriel che avevano sfoderato le armi. Alzò poi una mano. Un grande numero di fasce purpuree sfoderò le armi, sembravano intenzionati ad attaccare, nella disposizione erano organizzati, ma qualcuno sembrava essere più impacciato. Un giovane, alto ragazzo dai capelli corti e neri che teneva tremando in mano un corto arco da caccia scoccò, nervoso, una freccia che andò a colpire lo scafo della nave, qualche metro più in là rispetto alla scala a pioli. Quello che pareva essere il comandante lo fulminò con lo sguardo.
URLA a quello con l'arco: Idiota!! Ho forse fatto cenno di attaccare??
Il ragazzo lasciò quasi cadere l'arco a terra spaventato. Nervoso era il comandante e nervosi erano i suoi uomini. Si poteva capire dato che era appena comparsa una grossa nave nel villaggio che dovevano proteggere distruggendo una locanda e facendo delle vittime. L'intera guardia, il cui numero supera di molto quello degli individui nei pressi della nave, seppur non così esperta in combattimento non sembrava più voler sentire ragioni ed era pronta ad attaccare tutto il gruppo. Darth guardò il comandante negli occhi e fece lo stesso con tutti gli altri.
PARLA al gruppo: non credo che vogliano sentir ragioni. Ci considerano complici. Se rimaniamo qui rischiamo il linciaggio, conosco quegli occhi e quel tipo di organizzazione... allora che facciamo? Saliamo?
Alzò le sopracciglia. Non li biasimava, in fondo una nave era comparsa uccidendo dei loro concittadini e l'elfo si era rivolto a loro in maniera amichevole. Si rivolse a sua volta a quest'ultimo.
PARLA all'elfo: hai detto sua maestà? Non so se la Sua influenza arrivi fin qui, ma sembra che quella piccola milizia armata abbia l'intenzione di attaccare voi, senza stendardo che tenga, e noi, considerati vostri alleati... possiamo chiedere il permesso di salire a bordo? Non mi va a genio l'idea di dovermi scontrare contro tutti quegli uomini ed in fondo seppur non per vostra scelta la vostra nave è comparsa distruggendo una locanda e facendo delle vittime.
Sperò che il resto del gruppo fosse d'accordo, l'eccitazione nel salire su una di quelle navi c'era, ma alcuni avevano impugnato addirittura le armi. Frecce, spade e numerose lance puntate verso di loro, nervosamente, dovevano essere un buon incentivo.