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Screen Contest #90

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Lezione di Musica

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#1 Inviato 02 April 2015 - 12:37 PM

LEZIONI DI MUSICA
 
Ereditate dall'ormai fu Campus di Rpg2s
 
 
Prefazione
 
All'apertura del forum Rpg2s, community nata fondendo due opposte community di making, la più importante iniziativa che ha caratterizzato il forum fù il Campus. Ovvero un luogo dove uno staff di ragazzi che avevano qualche esperienza da condividere, la mettevano a disposizione sotto forma di Scuola, con delle vere e proprie lezioni. Questa pratica andò via via scemando per assenza da ambo le parti (insegnanti e alunni), lasciando dietro se vari scrigni di "saggezza" che fino ad oggi abbiamo lasciato disponibili tra le prime sezioni del forum.
Ora, per maggiore ordine e per togliere un antico artefatto dal forum e dagli maggiore visibilità, abbiamo riproposto le stesse lezioni sottoforma di "tutorial" nell'apposita sezione. :3

 

Questo topic racchiude tutte le lezioni sulla musica, donateci da Zytan Almasy ed Eneman.

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#2 Inviato 02 April 2015 - 12:46 PM

Ecco la prima lezione della Facoltà di Musica, che vi introdurrà ai concetti fondamentali per la composizione.

E' stata scritta da Eneman qualche anno fa. Buono studio.


 

Cenni di Armonia


Questa è una parte necessaria sia per i neofiti del pentagramma sia per chi ha già imparato un minimo a comporre: l'armonia è in soldoni la capacità di sovrapporre più note, generando suoni appunto "armonici", non discordanti. O meglio, accordi.

Un accordo è sostanzialmente l'effetto sonoro di due o più note che suonano contemporaneamente. Naturalmente, le due note dovranno essere tali da generare insieme un bel suono, non dissonante. Un esempio chiaro è fare suonare insieme il do e il mi.

Per ottenere gli accordi, bisogna soprattutto individuare i criteri con cui assemblare le note, e la spiegazione qui di seguito serve proprio a questo.
Intanto prendete il libro di musica delle medie e cercate i capitoli sulle scale musicali. Provate a ricomporle con l'editor midi e fate delle composizioni di scale sovrapposte (per esempio, sovrapponete la scala di Do maggiore e di Fa maggiore). Noterete che, mentre alcune sovrapposizioni risultano gradevoli, altre sono inascoltabili. Questo esempio vale più di trenta post di spiegazioni (inoltre, un'eccessiva teorizzazione della faccenda rischia di annoiare gli esperti e scoraggiare i neofiti).

Nel frattempo, vi ripeto di guardare (con la dovuta calma) la parte del vostro libro di musica delle medie relativa alle scale, maggiori e minori.
Finito? Bene, adesso possiamo iniziare con gli accordi propriamente detti...

Una legge non scritta della musica descrive così gli accordi: "Gli accordi si costituiscono sovrapponendo a una nota intervalli di terza in successione".

Ricordo intanto ai neofiti che un intervallo di terza indica la distanza di tre toni tra le note (l'esempio è il già citato accordo do + mi).

L'esempio che vi propongo per avere il primo criterio su cui basarvi è questo midi chiamato "prova 1". Per un altro esempio, fatto sulla tonalità di Do minore, sentite anche il midi "prova 2".

Vi risulterà chiaro che non si possono sovrapporre a capocchia terze maggiori su terze maggiori e terze minori su terze minori, pena una sempre crescente dissonanza. Per dimostrarvi comunque che il concetto delle terze è valido, anche se fino a un certo punto, prendiamo ogni nota della scala di do maggiore e sovrapponiamoci le due terze successive: (prova 3).
Ora cerchiamo di modificare il teorema di cui sopra basandoci sulle osservazioni appena fatte: sulle note Do, Fa e Sol abbiamo la successione di, in ordine, una terza maggiore e quindi una minore, mentre per il Re, il Mi e il La abbiamo l'opposto.

In entrambi i casi, la somma delle distanze tra la prima e l'ultima nota da origine a una quinta. Solo nel caso del Si, la distanza è inferiore, in quanto la sovrapposizione è di due terze minori, e rappresenta un caso a parte (la distanza è chiamata "quinta diminuita"). Queste successioni, comunque, sono classificate con il nome di "Triadi" (rispettivamente, Maggiore, Minore e Diminuita).
Naturalmente, le triadi sono gli accordi di stampo classico che vi propongo come punto di partenza, ma non sono gli unici accordi ammissibili. Anzi, per certe situazioni si usano le cosiddette quadriadi, ovvero accordi di 4 note (prova 4).

 

Caratteristica importante è la dissonanza tra due delle 4 note sovrapposte, che può tornare utile in determinati momenti (un esempio? avete presente il tema dell'assassino di "Psycho"? Gli archi sono composti facendo perno sulla dissonanza! In altre parole, vi consiglio di usare le eventuali dissonanze a vantaggio dell'atmosfera della musica.

Per quanto riguarda il quadro generale, questo è tutto. 

La parte che segue è stata aggiunta da Alex:

Mi piacerebbe aggiungere qualcosa. Forse "un po'" più difficile, ma non così tanto.
Dopo aver capito cos'è una accordo (non importa se di 2, 3 o 14 note differenti), vi sono altri due passaggi principali.
Il primo è capire le differenze tra gli accordi.
Il secondo sono le "regole" classiche per metterli insieme. In una parola, "l'Armonia Classica".

Ma per ora vorrei iniziare a parlare del primo punto: Quali sono le differenze tra gli accordi?

Prima di tutto, considerate che ogni accordo ha una nota "fondamentale". Prendiamo, per i nostri esempi, il DO.
Come Eneman ha spiegato, due o più note suonate insieme danno un accordo.
Perciò DO+MI ;e un accordo. Un bicordo, per essere precisi.

Ora, qual'e la differenza tra DO+MI e DO+MIb (che sartebbe MI-bemolle)?
DO+MI è chiamato Maggiore, DO+MIb minore (d'ora in poi, M e m).
Cosa rende una terza M o m? E' il numero di semitoni.
E cosa diavolo è un semitono? E' il più piccolo intervallo possibile.
Tanto per capirsi:.
tra DO e DO# (DO-diesis) c'ù un semitono.
tra DO e RE ci sono due semitoni (C-C# e C#-D) (Quindi un tono -NdEneman).
tra DO e MI ci sono quattro semitoni (C-C#, C#-D, D-D# e D#-E) (Se la matematica non è un'opinione, quattro semitoni -NdEneman).

Perciò all'interno del bicordo DO+MI ci sono 4 semitoni, mentre in DO+MIb solo 3.
Questo è quanto: una terza con 4 semitoni è detta terza M, terza m se con 3.

Stessa cosa per le quinte: una cosiddetta "quinta giusta" ha 7 semitoni.
Volete una lista pallosa? Eccoci qua!
E' il nr. di semitoni, il nome del bicordo risultante e l'esempio in note basato sul C.
0 - unisono (DO-DO)
1 - seconda minore (DO-REb)
2 - seconda Maggiore (DO-RE)
3 - seconda aumentata (DO-RE#) O terza minore (DO-MIb)
4 - terza Maggiore (DO-MI)
5 - terza aumentata (DO-MI#) O quarta giusta (DO-FA)
6 - quarta aumentata (DO-FA#) O quinta diminuita (DO-SOLb)
7 - quinta giusta(DO-SOL)
8 - quinta aumentata (DO-SOL#) O sesta diminuita (DO-LAb)
9 - sesta Maggiore (DO-LA)
10 - sesta aumentata (DO-LA#) O settima minore (DO-SIb)
11 - settima Maggionre (DO-
12 - ottava (DO-DO1)

Direi che per i bicordi è sufficente.
E che ne dite sei tricordi, che sono i più "famosi"?
Un Tricordo è la sovrapposizione di due bicordi.
Ad esempio, DO+MI è un bicordo e MI+SOL un altro (con il MI in comune).
La risultante sovrapposizione è DO+MI+SOL.
Questa roba è più nota come "Accordo di DO Maggiore".
Contiene 3 diversi intervalli:
1) DO-MI (3za M)
2) MI-SOL (3za m)
3) DO-SOL (5ta)
Questi sono quelli che daranno il nome ai nostri tricordi. Come?
Beh, direi che è arrivato il momento di una bella lista dei "Termini e Abbreviazioni Usate" (a proposito di liste pallose).

b o (-) - significa nota "bemolle".
# o (+) - significa nota "diesis".
?b or ?# - dove "b" o "#" è suffisso, identifica una nota (es. SIb =SIB bemolle,.DO# = DO diesis).
b? or #? - dove "b" o "#" è prefisso, è la posizione relativa della nota (es. b7 = settima con bemolle, #5 = quinta con diesis).
Maj - o "M" significa accordo "Maggiore".
min - o "m" significa accordo "minore".
R - si riferisca alla nota "fondamentale". Si riferisce alla "nota di base" o chiave.
dim - significa accordo "diminuito".
aug - significa accordo "aumentato".
sus - significa accordo "sospeso".
add - significa nota "aggiunta".

E ora, affrontiamo i soli accordi principali in DO, i loro "bicordi formativi" e i loro nomi comuni (tutti sarebbero troppo, in questa fase).

DO+MI+SOL | 3za M + 3za m | DO
DO+MIb+SOL | 3za m + 3za M | DOm
DO+SOL | 5ta | DO5
DO+FA+SOL | 4ta + 2da M | DOsus4
DO+MI+SOLb | 3za M+ 3za dim | DOdim5
DO+MI+SOL# | 3za M + 3za M | DOaug5

L'unico intervallo nuovo che vediamo è "3za dim".
Perciò un'ultima cosa sui bicordi.
Potete (principalmente) avere 6 tipo diversi di accordo usando 2 note:
dim- | dim | m | M | aug | aug+
Perciò, se un bicordo con 4 semitoni è chiamato 3za M, avrete:
3za dim- | 1 semitono
3za dim | 2 semitoni
3za m | 3 semitoni
3za M | 4 semitoni
3za aug | 5 semitoni
3za aug+ | 6 semitoni

Semplice! Semplicemente ogni semitono in più (o in meno) vi farà scorrere nell'intervallo dim-|aug+ .

Ok, ora basta prima che qualcuno mi voglia uccidere.
In futuro, io o Eneman vi mostreremo perchè tutta 'sta roba è più utile di quanto non possa sembrarvi ora.


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#3 Inviato 02 April 2015 - 12:49 PM

Eccoci alla seconda parte sulla lezione di armonia. In questa lezione si approfondiranno le tematiche trattate nella lezione precedente. Abbiamo visto cos'è un Accordo, cosa sono Toni e Semitoni, e un po' di simbologia del pentagramma. In questa lezione sono spiegati concetti come Linea di Basso, Giri Armonici, e soprattutto i passi fondamentali per creare una melodia orecchiabile e che non stoni.

Buono studio.

 

Armonia - Parte Seconda

 

 

Bassline

La “linea del basso” contribuisce a riempire il suono complessivo. Solitamente, si tratta di una sequenza di note (di ritmatura non importante) costituite dalla fondamentale dell’accordo (ovvero la prima dal basso) , ma se si vuole ottenere il massimo, è doveroso esaminare ogni volta in cui si inserisce una nota del basso e valutare le alternative. Per avere un’idea di un giro di basso con i gli attributi, ascoltate un qualsiasi pezzo degli Iron Maiden. Vi renderete conto che basso e chitarre, nelle parti senza voce, hanno un’impostazione differente, ed è uscito un risultato decisamente convincente.

 

Giri armonici

Siamo giunti al punto critico: come far sì che gli accordi diventino una sequenza?

Premetto che non esistono regole scientifiche per ottenere delle sequenze, e si basa tutto su due fattori principali: il caso e l’osservazione. Il primo lasciamolo perdere, in quanto non necessita di spiegazione; il secondo è l’esperienza nell’ascolto, l’identificazione e la raccolta delle sequenze di accordi esistenti ed incorporate in altri pezzi. Vogliamo fare un esempio?

Avete presente “Almeno stavolta” di Nek? Ha lo stesso giro armonico di “Still Waiting” dei Sum41, che ha lo stesso giro di “Hunting high and low” degli Stratovarius, che si ispirano continuamente a Bach, il quale è considerato uno dei più grandi compositori, se non il più grande, proprio perché sembra non aver preso da nessuno.

Certo, questo si chiama copiare, ma ci interessa solo avere un’idea di quanto l’esperienza possa aiutare. Magari con più discrezione ed utilizzandola solo per avere un’idea da cui partire, invece di copiare pedissequamente, ma aiuta.

Un esempio molto generale di giro armonico? Il giro di Do.

 

Armonizzare una melodia, istruzioni passo-passo

La prima cosa da fare è ideare una melodia. Certo, non è facile, ma è il punto da cui si parte sempre. Al massimo, se vi manca un riferimento, provate a spostare questo procedimento dopo la stesura degli accordi, ma non vi garantisco un risultato perfetto.

Stesa la linea melodica, passate alla stesura della linea armonica. Ricordatevi quali note possono essere sostenute da quali accordi (se non ve lo ricordate, provate a sentire il risultato: ve ne accorgerete subito se qualcosa non va). Ricordate innanzitutto: gli accordi devono contenere le note della melodia sovrastante.

Durante l’armonizzazione, ecco i procedimenti che non potete saltare:

 

- Non partite con troppe alterazioni se non siete troppo ferrati. Partite sempre da tonalità semplici, al massimo con uno o due diesis in chiave. Vorrei ricordarvi che molti dei pezzi conosciuti ai più hanno al massimo due alterazioni.

- Stabilite tonalità, maggiore/minore e tempo del pezzo. Se non ve l’ho detto prima, sappiate che per “tempo” intendo la quantità di note possibili in una battuta. Di norma, si parte dai 4/4, ma io, su midi ed in saletta, vado quasi sempre su tempi dispari, come 7/8, 5/4 e così via, fino anche a tempi variabili, spesso con una battuta di 7/8 ed una di 9/8.

- Provate e scrivete la linea melodica.

- Effettuate un’analisi della struttura, anche minima.

- Decidete la velocità del pezzo.

- Stabilite i cosiddetti “punti forti” del pezzo, dove porre particolari accentuazioni, variazioni nell’accordo o intromissione delle percussioni.


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#4 Inviato 02 April 2015 - 12:51 PM

In questa terza lezione inizieremo a guardare per benino la struttura di un pentagramma, in particolare dei gruppi di battute, come si possono strutturare le vostre canzoni, etc etc...

Buono Studio.
 

Struttura e Nomenclatura

 

 

Vi siete già resi conto che una base musicale non è suddivisa solo in note, ma anche in battute. Vengono però tenuti in considerazione anche i gruppi di battute, che conferiscono un senso ai vari spezzoni della musica.

I gruppi in questione non hanno un nome unico, bensì un'etichetta che dipende dal senso che hanno all'interno della canzone.

 

"Introduzione", come il nome stesso suggerisce, è l'inizio del brano. La sua funzione è, appunto, introdurre, partendo (più spesso) dal silenzio o (più di rado) da un'altro brano. Un'introduzione improvvisa conferisce immediatezza e tensione, mentre un' introduzione graduale e progressiva è più adatta per i contesti d'atmosfera e/o più tranquilli. Spesso si usano le dissolvenze (fade-in).

"Strofa" è comunemente chiamato il tratto del brano in cui la linea melodica prevale leggermente su quella armonica. Nelle canzoni propriamente dette, la strofa ha la peculiarità di avere un cantato variabile nell'ambito di una canzone: il testo, in genere (le eccezioni sono comunque molto numerose), viene ripetuto così com'è una sola volta lungo la canzone, mentre il resto della strofa è ripetuto un certo numero di volte. Caratteristica portante è la prevalenza di una linea melodica sul resto.

"Ritornello" è quello che viene chiamato da alcuni "il fratello conformista della strofa". Esso viene genericamente ripetuto un certo numero di volte nel medesimo modo, ovvero senza cambiamenti di rilievo, al contrario della strofa. In genere, la linea armonica tende a coprire, senza nascondere, la melodia (comunque sono due linee differenti da quelle della strofa, che tendono ad enfatizzare le emozioni che vogliono essere trasmesse). È la più significativa parte della musica.

"Bridge" non è strofa nè ritornello. Rappresenta una profonda variazione di linea armonica e melodica, che può esaltare al massimo l'impressione che il pezzo si propone di trasmettere, oppure stabilire un drastico calo di tensione. È una sezione facoltativa, che consente una grande libertà di esecuzione ma non va usato che una o due volte in un pezzo. È altresì possibile creare più di un bridge, ma ricordatevi che costituisce una sorta di parentesi, e, come tale, prima o poi deve essere chiusa.

"Coda" è chiamata, propriamente, la (facoltativa) parte finale del pezzo. Ci sono le code che tendono a smorzare gradualmente gli strumenti, le dissolvenze (fade-out), le chiusure improsvvise dopo un incalzante aumento di ritmica, e molti altri tipi. Ripeto, è facoltativa: non è necessaria, ma è un tocco di classe. Nei normali BGM per RPG, la coda è inesistente, perchè si tende a mettere il pezzo in loop (ovvero, a un certo punto, si ritorna all'infinito all'inizio della sezione principale).

 


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#5 Inviato 02 April 2015 - 12:55 PM

Con questa lezione, inizieremo a parlare, finalmente, della struttura MIDI. Cos'? un MIDI, come funziona, cosa bisogna sapere di essenziale per crearne, etc etc...

Buono Studio.


 

 

MIDI

 

 

 

A differenza di una normale registrazione audio, il MIDI funziona grazie ad un'evoluzione del semplice codice binario: su una "tabella" vengono annotati i volumi, le altezze e le durate delle note, mentre i timbri sono forniti dalla scheda audio attraverso i propri driver MIDI. La qualità della riproduzione dipende quindi dalla qualità dei driver (e, quindi, della scheda).

 

Canali e patch

Il canale midi è la traccia audio sulla quale sono registrati i suoni. Normalmente se ne dispone di 16 contemporaneamente. Si può semplificare l'idea considerando il canale come sede di una linea melodica.

 

Esempio: per fare un brano rock sono necessari almeno tre canali: uno per la chitarra, uno per il basso, uno per la batteria (per le percussioni vale un discorso a parte, il canale 10). Questo esempio ci porta al discorso seguente...

 

Patch è letteralmente traducibile come "timbro". Il timbro è il particolare suono di un particolare strumento, e ve ne sono la bellezza di 127 disponibili. Ad un canale può essere assegnata una ed una sola patch alla volta, e il tutto è semplificato dal fatto che è possibile cambiarla in qualsiasi momento, eliminando così (temporaneamente) gli strumenti inutilizzati dal MIDI. Una particolarità è rappresentata dal canale 10, universalmente riconosciuto come canale delle percussioni. La differenza consiste anche nel fatto che ogni tasto riproduce un timbro differente. Ad esempio, il DO della quinta ottava è la cassa della batteria, il DO diesis (o RE bemolle, a seconda di come lo vedete) è il Rim Shot (vi spiegherò cos'è solo su richiesta), il RE è un rullante e così via.

 

Patch:

0 - Pianoforte Grancoda

1 - Pianoforte 2

2 - Pianoforte Grancoda "elettrico"

3 - Pianoforte Honky-Tonk

4 - Piano Elettrico 1

5 - Piano Elettrico 2

6 - Clavicembalo

7 - Clavicordo

8 - Celeste

9 - Glockenspiel

10 - Carillon

11 - Vibrafono

12 - Marimba

13 - Xilofono

14 - Campane tubolari

15 - Dulcimer (Cimbalom)

16 - Organo Hammond

17 - Organo "Percussive"

18 - Organo Rock

19 - Organo a canne 1 (da chiesa)

20 - Organo a canne 2

21 - Fisarmonica

22 - Armonica a bocca

23 - Bandoneon (Fisarmonica da tango)

24 - Chitarra acustica

25 - Chitarra folk

26 - Chitarra elettrica (jazz)

27 - Chitarra elettrica (pulito)

28 - Chitarra elettrica (stoppato)

29 - Chitarra elettrica amplificata

30 - Chitarra distorta

31 - Armonici

32 - Basso acustico

33 - Basso elettrico (dita)

34 - Basso elettrico (plettro)

35 - Basso senza tasti (fretless)

36 - Basso Slappato 1

37 - Basso Slappato 2

38 - Basso Sintetizzato 1

39 - Basso Sintetizzato 2

40 - Violino

41 - Viola

42 - Violoncello

43 - Contrabasso

44 - Tremolo di archi

45 - Pizzicato di archi

46 - Arpa

47 - Timpani

48 - Ensemble d'Archi 1

49 - Ensemble d'Archi 2

50 - Archi sintetizzati 1

51 - Archi sintetizzati 2

52 - Coro

53 - Voce solista

54 - Voce sintetizzata

55 - Strappata orchestrale

56 - Tromba

57 - Trombone

58 - Tuba

59 - Tromba con sordina

60 - Corno francese

61 - Insieme di ottoni (trombe, tromboni, corni e tuba)

62 - Ottoni sintetizzati 1

63 - Ottoni sintetizzati 2

64 - Sax Soprano

65 - Sax Contralto

66 - Sax Tenore

67 - Sax Baritono

68 - Oboe

69 - Corno inglese

70 - Fagotto

71 - Clarinetto

72 - Ottavino

73 - Flauto traverso

74 - Flauto dolce

75 - Flauto di Pan

76 - Bottiglia (avete mai provato a soffiare radenti al collo di una bottiglia?)

77 - Shakuhachi

78 - Fischietto

79 - Ocarina

80 - Lead (onda quadra)

81 - Lead (onda a dente di sega)

82 - Lead (calliope)

83 - Lead (chiff)

84 - Lead (charang)

85 - Lead (voce)

86 - Lead (quinte)

87 - Lead (lead + basso)

88 - Pad (new age)

89 - Pad (warm)

90 - Pad (polysynth)

91 - Pad (coro)

92 - Pad (bowed)

93 - Pad (metallico)

94 - Pad (halo)

95 - Pad (sweep)

96 - FX (pioggia)

97 - FX (colonna sonora)

98 - FX (cristallo)

99 - FX (atmosfera)

100 - FX (bright)

101 - FX (goblins)

102 - FX (eco)

103 - FX (fantascienza)

104 - Sitar

105 - Banjo

106 - Shamishen

107 - Koto

108 - Kalimba

109 - Cornamusa

110 - Violino "fiddle"

111 - Shanai

112 - Campanelli

113 - Agogo

114 - Steel Drums

115 - Block di legno

116 - Tamburi Taiko

117 - Tom (coprono tutte le altezze dei Tom della batteria)

118 - Tom sintetizzati

119 - Piatto rovescitao (il suono di un piatto Crash riprodotto al contrario)

120 - Tasti della chitarra (il rumore della dita che si spostano sui tasti)

121 - Respiro

122 - Mare

123 - Uccellino

124 - Telefono

125 - Elicottero

126 - Applauso

127 - Sparo

 


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#6 Inviato 02 April 2015 - 12:56 PM

In questa lezione vedremo "da vicino" com'? composta una batteria moderna, i vari componenti, e soprattutto ci? che ? umanamente possibile fare con una batteria, il tutto per creare MIDI sempre realistici.

Buono studio.


 

 

Drumkit Professionale

 

 

Non è molto diffusa come abitudine, ma è indispensabile, se volete avere delle parti di batteria realistiche. Premetto che su questa parte non farò il pignolo, ma vi consiglio comunque di leggerla.

 

Prima di tutto, definiamo le parti della batteria e l’utilizzo delle parti del corpo:

 

Cassa (kick drum o bass drum), grosso tamburo appoggiato in verticale e suonato a pedale.

Rullante (snare drum), quello col suono più metallico. Consiste in un tamburo dal suono molto acuto, a cui sono appoggiate delle molle soto la membrana inferiore. A volte, si suona appoggiando l’estremità pesante della bacchetta al bordo (rim shot, oppure side stick).

Charleston (hi-hat), una coppia di piatti collegati ad un pedale, che possono essere suonati con mani (closed/open hi-hat) e piedi (pedal hi-hat).

Tom e timpani (toms), tutti gli altri tamburi sulla batteria. Il timpano è quello che poggia per terra.

Tamburello (tambourine), un po’ di sonagli attaccati da qualche parte. Suonati con le mani o, raramente, attaccati all’asta scorrevole del charleston, che rende possibile suonarli con il pedale dello stesso.

Campanaccio (cowbell), placca ripiegata “a campana”, ottima per accompagnamenti funky.

Crash (crash cymbal), piatto dal tipico suono fragoroso. Usato per iniziare una battuta in particolare o in controtempo per aggiungere tensione.

Ride (ride cymbal), usato moltissimo nel jazz, un piatto enorme suonato con la punta della bacchetta, progettato apposta per dare il tempo. Si può suonare anche aulla parte centrale, o campana (ride bell).

Splash (splash cymbal), piatto dal suono breve e molto acuto. I Korn lo utilizzano parecchio, ultimamente.

China (chinese cymbal), piatto concavo dal suono sguaiato. Usato appropriatamente, è molto bello.

 

Batteria moderna (jazz, rock e derivati) – impostazione per destri

Mano sinistra: Battito sul rullante

Mano destra: Tempo su charleston o su un piatto (ma non solo)

Piede destro: Cadenza sulla cassa

Piede sinistro: Apertura/chiusura del charleston, oppure controllo di un secondo pedale sulla cassa

 

Per farla semplice, la mano destra colpisce uno strumento d’accompagnamento in modo regolare. Solitamente, ci si regola sulla resistenza del batterista per sapere se i colpi dati in una battuta sono quattro, otto o così via, ma essendo su computer, decidete in base al dinamismo che volete conferirgli. L’altra mano si occupa desclusivamente del rullante, che suona molto spesso sulla terza semiminima della battuta nei generi derivati dal rock. Un esempio di uso misto delle mani è dato dai primi due album dei Machine-Head.

 

Il piede destro si occupa SOLO della cassa, ed ha comunque una resistenza limitata, essendo un piede.

Sull’utilizzo del piede sinistro c’è comunque molto da dire, come per esempio che il batterista dei Def Leppard, famoso per la sua sfortuna e la sua determinazione, dopo aver perso un braccio in un incidente, ha deciso di costruirsi un pedale sinistro che, opportunamente collegato ad una bacchetta, battesse sul rullante al posto dell’arto mancante.

 

Da ricordare:

- Le mani sono solo due. Possono andare a velocità esagerate, ma rimangono due. Evitate quindi passaggi in cui le parti suonate con le mani sono contemporaneamente tre o più.

- Stesso discorso per i piedi, con una limitazione di velocità più marcata. Evitate anche di usare una sequenza di colpi alla cassa eccessivamente veloce ed una spedalata sul charleston: è impossibile.

- Il charleston si può suonare chiuso solo finchè c’è il piede sinistro libero che poggia sul pedale, altrimenti rimane aperto e si suona aperto. Certo, il doppio pedale si usa solo nel Metal o nel Punk, quindi tenete presente questo punto ed usate le “rullate” di cassa solo in questi generi: in altre occasioni suonerebbero molto inappropriate.


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#7 Inviato 02 April 2015 - 13:01 PM

In questa lezione vedremo "da vicino" com'è strutturata una chitarra (ed un basso, di simile composizione), in modo da renderci bene conto, al momento della composizione, cos'è umanamente possibile fare con questi strumenti e rendere il nostro MIDI sempre più realistico!

Buono studio!

 

 

La Chitarra ed il Basso
 


Sono i tipici strumenti a corda usati oramai dal rock anni ’70 fino ai giorni nostri. Chi non sa cos’è una chitarra? Classica, Acustica, Elettrica, che sia è sicuramente uno dei più diffusi strumenti da concerto. Ma quanti sanno veramente come funziona il tutto?
Per comporre MIDI è quanto meno fondamentale conoscere i principi base che regolano il moto armonico delle corde della chitarra, i suoni che possono scaturire da diverse pressioni dei tasti, il modo di “pizzicare” le corde, ecc…

Prima di tutto… Da quante corde è composta la chitarra? Sei, giustamente direte voi… Ma che note rappresentano? C’è una particolare assonanza delle note che forma una frase (forse un po’ troppo partenopea), e sarebbe MI SI SOL RE LA MI (Mi sei sorella a me ghghgh). Il primo MI è acuto (ha un suono più pungente), e man mano che si sale verso il MI basso le corde suonano sempre più gravi. Con esattezza le note delle corde corrispondono a E5 – B4 – G4 – D4 – A3 – E3. Cosa vuol dire? E5 è il MI che appartiene alla 5° scala di DO Maggiore, e così per il SI, il SOL, ecc… Secondo le scale americane, le prime sette lettere dell’alfabeto corrispondono alle sette note partendo dal LA, quindi A = LA – B = SI – C = DO – D = RE – E = MI – F = FA – G = SOL.

Dunque, ora va chiarito il concetto di tono e semitono. Ogni tasto della chitarra corrisponde ad un semitono: se io suono il MI basso tenendo premuto il tasto 1, avrò suonato il MI aumentato di un semitono, sarebbe a dire il FA. Non ci capite un tubo, vero? Arriva la spiegazione, tranquilli!


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Questa è la tastiera di un pianoforte. I tasti bianchi suonano le note della scala di DO Maggiore, quelli neri suonano i diesis. Immaginate ora di suona in sequenza tutti i tasti: uscirà una scala di 12 note come segue:
DO-DO#-RE-RE#-MI-FA-FA#-SOL-SOL#-LA-LA#-SI.

La differenza che intercorre tra un DO ed un DO# si chiama semitono. Esso corrisponde, sulla tastiera del pianoforte, alla differenza di UN tasto. Quindi se si aumenta il MI di un semitono si ottiene il FA, se si aumenta il SOL di un semitono si ottiene il SOL#, se si aumenta il SI di un semitono si ottiene il DO della scala successiva, ecc… Un tono altro non è che il doppio di un semitono: la differenza che intercorre tra DO e RE è un tono!

Quindi, ciò detto, dovete sapere che ogni tasto della chitarra corrisponde ad un semitono, come già detto. Una chitarra classica ha intorno ai 19 tasti (gli ultimi difficilmente sono suonabili), mentre una chitarra elettrica può arrivare anche a 24 tasti.

Il concetto da apprendere per suonare la chitarra è che è umanamente impossibile suonare il 2° tasto del MI e un secondo dopo il 12° del MI stesso. Per questo, la chitarra ha una formazione particolare. Se avete una chitarra a casa bene accordata, provate a suonare il 5° Tasto del MI basso e poi a suonare il LA. Il suono è identico, a quanto pare! Questo consente la possibilità di suonare a velocità elevate senza dover scorrere la mano lungo tutto il manico. Quindi, analogamente, possiamo dire che:

5° MI = 0° LA
5° LA = 0° RE
5° RE = 0° SOL
4° SOL = 0° SI
5° SI = 0° MI

Analogamente, suonare il 7° tasto del MI equivale a suonare il 2° del LA. Ad ogni modo restano comunque impossibili combinazioni di tasti che una mano non può coprire; la mano può coprire massimo cinque o sei tasti, non di più. Di questo va tenuto conto al momento della composizione del MIDI.

Il principio del Basso è lo stesso, solo che tale strumento presenta quattro corde:
G3 – D3 – A2 – E2.

Bene, come primo esercizio (per chi possiede una chitarra) consiglio di sciogliere le dita seguendo la seguente tablatura:

e---0---1---2---3---4---4---3---2---1---0

Vale a dire suonare, sulla corda del MI acuto, prima il tasto a vuoto, poi il 1° con l’indice, poi il 2° col medio, il 3° con l’anulare ed il 4° con il mignolo senza sollevare le dita; dunque eseguire l’esercizio inverso fino a suonare di nuovo il MI acuto. Fate questo lavoro per tutte le sei corde, cercando di andare a ritmo lento e cadenzato, magari aiutandovi con il Metronomo di Anvil Studio!

A questo proposito, come inserire un riff di chitarra in un MIDI? La risposta è semplice! Vi sono diverse patch dedicate alla chitarra ed al basso nel General MIDI, e cioè:

24 - Chitarra acustica
25 - Chitarra folk
26 - Chitarra elettrica (jazz)
27 - Chitarra elettrica (pulito)
28 - Chitarra elettrica (stoppato)
29 - Chitarra elettrica amplificata
30 - Chitarra distorta
31 - Armonici
32 - Basso acustico
33 - Basso elettrico (dita)
34 - Basso elettrico (plettro)
35 - Basso senza tasti (fretless)
36 - Basso Slappato 1
37 - Basso Slappato 2
38 - Basso Sintetizzato 1
39 - Basso Sintetizzato 2

La chitarra acustica presenta un suono duro, che esalta le note gravi simulando le corde in Nylon, ottimo per le Rythm Guitar.

La chitarra folk presenta un suono più pulito e netto rispetto alla chitarra acustica, poiché simula le corde in acciaio.

La chitarra elettrica (jazz) ha un suono molto dolce e ridondante, caratteristico di quei pezzi jazz in cui il riff viene ripetuto a velocità assurde.

La chitarra elettrica (pulito), invece, presenta un suono netto e penetrante.

La chitarra elettrica (stoppato) rappresenta il suono che emette la chitarra quando si poggia la mano destra su tutte le corde, fermandone le vibrazioni.

La chitarra elettrica amplificata, per l’appunto, ha il tipico suono della chitarra elettrica agganciata ad un amplificatore senza distorsione, anche se con il MIDI rende abbastanza male.

La chitarra distorta simula il tipico suono della chitarra elettrica distorta, ottimo per comporre sul genere hard rock o simili.

Gli Armonici sono i suoni ottenuti appoggiando le dita sui tasti, senza premerli, e pizzicando la corda.

Il basso acustico (inusuale nella musica moderna) è, per l’appunto, il basso fatto di legno, ponti, ecc… Che ha il tipico suono naturale dovuto alla cassa armonica.

Il basso elettrico (dita) è il tipico basso rock, suonato con i polpastrelli delle dita (solitamente indice e medio); presenta un suono sfumato, poco netto.

Il basso elettrico (plettro), invece, rappresenta il suono del basso suonato con il plettro; questo comporta un suono più netto e duro.

Il basso senza tasti (fretless) richiama un suono con una grande sfumatura tra una nota e l’altra; è particolarmente indicato per accompagnamenti lenti.

I basso slappato 1 e 2 sono due simili patch che rappresenta entrambe lo slap di basso (vale a dire dare un colpetto alla corda del basso con il pollice). Il primo ha un suono più pungente, mentre il secondo è più soft.

I basso sintetizzato 1 e 2 rappresentano i suoni di un basso amplificato e sintetizzato elettronicamente. Il primo presenta un suono futuristico (molto truzzo debbo dire), mentre il secondo ha un suono migliore.


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#8 Inviato 02 April 2015 - 13:02 PM

Ed eccoci alla prima lezione che spiega come utilizzare un tool per la creazione di MIDI. Ci tengo a precisare che Anvil Studio non ? il mio tool preferito, anche se ? un ottimo programma per quanti non sanno ancora destreggiarsi con lunghezza di note, tempo, etc etc... Infatti, passando alla modalit? "Piano Roll", diventa tutto molto intuitivo e semplice (seppur in lingua inglese). Dunque, proseguiamo con la lezione.

Buono studio.

 

 

Anvil Studio

 

 

Useremo Anvil Studio come editor per i midi per due ragioni: è freeware ed è un buon editor.

 

Prima di tutto aprite il programma...

Abbiamo la visualizzazione del "Mixer"[B]. In realtà non è un mixer propriamente detto, ma consente di regolare [B]volume e bilanciamento ("pan/[B]") delle singole [B]piste. Potete collegare ogni pista ad un canale. Volendo, si possono mettere due o più piste con lo stesso canale, magari con timbri ("patch") differenti, magari per facilitare il cambio dello strumento in un canale. A fianco c'è (oltre ad un enorme segna-misure, l'affare simile ad un cronometro) la finestra di avanzamento. é sostanzialmente un'area non-interattiva, che serve solo per capire quale canale suona in un dato momento.

Selezionate una "pista" cliccando sulla colonna di sinistra, spostando così il quadratino verde sulla pista desiderata (che da questo momento è "ATTIVA"). Andando nel menu "View" e selezionando "Composer", si entra nella parte divertente: verrà visualizzata una tastiera ed un pentagramma/piano roll/spartito di testo (a seconda di cosa sceglierete nella finestrella a cascata in alto a sinistra). Avete anche una comodissima interfaccia per la chiave, il tempo, la visualizzazione delle note e lo stile di scrittura del pentagramma (quest'ultimo ci interessa solo se siamo già "infarinati" di teoria della musica). Subito a destra, la selezione per la durata della nota da scrivere.

Piccola parentesi per i non-infarinati: una canzone si misura in battute di 4 battiti su 4 (altrimenti dette di 4/4), di 3/4, 2/4 o altre frazioni, a seconda di come avete scelto nella vicina finestra a cascata chiamata "Time". In ordine, la sezione della durata presenta la semibreve, la minima, la semiminima, la croma, la semicroma e la biscroma (le semibiscrome non sono implementate nel midi...), e valgono rispettivamente 4 battiti, 2 battiti, 1 battito, mezzo battito, un quarto di battito ed un ottavo di battito. A tutto ciò si aggiunge eventualmente il "punto" che aumenta di un mezzo la durata della nota. Provate a vederle in scorrimento su un midi aperto con questo editor e capirete la differenza.

Per scrivere una nota sul pentagramma, basta selezionare la durata e cliccare sul tasto della tastiera relativo alla nota che si vuole scrivere. Chiunque abbia seguito le lezioni di Educazione Musicale alle medie saprebbe distinguere le altezze delle note, ma spenderò due righe anche su questo a beneficio dei non-esperti o dei fancazzisti: considerate la sequenza di tasti bianco-nero-bianco-nero-bianco-bianco-nero-bianco-nero-bianco-nero-bianco (se siete in difficoltà, guardate l'editor e considerate l'area dal terzo tasto bianco al nono compresi): si tratta di un'ottava, che presenta i tasti bianchi rispettivi alle note DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI. I tasti neri sono le vie di mezzo, e possono essere chiamati sia col nome della nota prima più il suffisso "diesis" o con quello della nota dopo col suffisso "-bemolle". Ad esempio, il tasto nero dopo il DO, può essere DO DIESIS come RE BEMOLLE. Ci vuole pratica per capire quali combinazioni di tasti suonano bene assieme, anche se esiste una "lista", ma è così lunga e complessa che non è il caso di scriverla. Tornando all'editor, esiste anche il comando "Insert a Rest"[B] ("inserisci una pausa"), ovvero un breve intervallo senza suoni, con durata pari a quella selezionata tra le "note" subito sopra.

Nella sezione a fianco, troviamo le voci "Grid", che è utile per rendere più regolare la posizione delle note nel pentagramma, approssimando la loro posizione attorno a date frazioni della battuta (metà, quarti, ottavi, sedicesimi, trentaduesimi) e l'utile comando [B]"volume", che indica il volume della singola nota da scrivere. Consiglio molto caldamente di lasciare come valore standard sempre il massimo (ovvero 100) perchè altrimenti finirebbe per suonare molto piano.

Avevo accennato alla selezione tra pentagramma, piano roll e spartito di testo, ed è ora di spiegare la differenza. Il pentagramma è il sistema classico di scrittura della musica, mentre il Piano Roll è una griglia che consente una scrittura più intuitiva, visualizzando le note come dei rettangolini, la cui durata è espressa con la lunghezza e l'altezza è espressa con l'effettiva altezza a cui sono disegnati i rettangolini.

Cambiando ancora la visualizzazione, abbiamo la famosa "Event list", ovvero una sorta di "lista" che illustra tutti i comandi immessi per formare il midi. Da usare solo se esperti e per correggere eventuali imperfezioni del midi.

La visualizzazione "Lyrics" è completiva per la visualizzazione dello "Spartito di testo", utile solo se vogliamo stampare lo spartito: mostra una serie di linette che corrispondono alle note immesse nella pista attiva. Ad ogni linetta si può sostituire una sillaba del canto (avete presente gli spartiti? Questa visualizzazione consente di scrivere il testo che viene di norma visualizzato sotto le note).

Tralasciando i "Comments", che potete capire da soli, abbiamo i "Synthesizers", ovvero la selezione dei driver midi (o "sintetizzatori") da utilizzare mentre si usa il programma. Provateli tutti e scegliete quello che a vostro avviso è il migliore.

Il "Metronome/Tempo settings" vi permette di variare la velocità della canzone (prima voce, nonchè unica che ci interessa). La misura è espressa in battiti per minuto.

"Keyboard/Guitar settings" è roba da ganassa: vi permette di usare la tastiera del computer come una tastiera musicale (indicate quali note volete che corrispondano ai tasti Q e Z) oppure (e qui mi esalto) di usare la stessa tastiera come i tasti di una chitarra (decidete l'accordatura delle singole "corde").

Il resto serve a poco, se non a farvi belli davanti agli amici: il "Performer" è una sorta di karaoke: mette a tacere una pista, che dovrete seguire voi con la tastiera. Poi abbiamo un CD-Player ed un Audio-Lab (che consiglio solo se siete curiosi, perchè altrimenti è inutile). Sorvoliamo sulle altre voci fino ad "Options", dove potrete cambiare le impostazioni di visualizzazione ed ascolto.


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#9 Inviato 02 April 2015 - 13:10 PM

Oggi iniziamo a vedere nella pratica com'è strutturato il programma Guitar Pro. Si tratta di un'infarinatura molto basiliare, giusto per capire dove mettere le mani.

Buono studio.

 

 

Guitar Pro 4: Infarinatura!

 
Guitar Pro 4 è un comodissimo tool per lo studio delle tablature per chitarra, basso o anche batteria! Il principio di base è quello dei MIDI, per questa ragione verrà trattato come argomento da programma.
 
Prima di tutto, alcune informazioni sul software: si tratta di un programma facilmente acquistabile in qualsiasi negozio per computer. Al limite, potete provare la versione 30-Days Trial scaricabile dal sito ufficiale:  HYPERLINK "http://www.guitar-pro.com/" http://www.guitar-pro.com/ . Ad ogni modo, passati i 30 giorni potrete continuare ad usare il programma, anche se con alcune limitazioni.
 
Come già detto, il principio base di GP4 è il MIDI; nel programma, infatti, troveremo Tracce, Strumenti, Bilanciamento, e quant’altro abbiamo già trovato nel semplice Anvil Studio. In aggiunta, GP4  rende disponibili moltissimi comandi e funzioni particolari. Oggi li analizzeremo insieme.
 
Do per scontato che voi abbiate seguito le altre lezioni di Composizione, e che dunque bene o male sappiate già cos’è il tempo, cos’è una battuta, come si misura una canzone, ecc…
 
Dunque iniziamo con il creare un nuovo file (Archivio -> Nuovo): ci verrà chiesto di inserire alcuni dati per arricchire le informazioni della canzone, il tutto naturalmente è opzionale. Quindi per prima cosa andiamo a creare una nuova traccia strumentale (Traccia -> Aggiungi), scegliendo posizione, nome della traccia, strumento, ecc…
 
Nello specifico, abbiamo diversi tipi di strumenti, dipendenti dal numero di corde (string) che selezioniamo: la chitarra standard a 6 corde (che presenta la tipica accordatura e-B-G-D-A-E), chitarre accordate secondo diverse tonalità (ulteriormente modificabili), bassi standard a 4 corde, ecc… (Piccolo Ripasso: A=LA, B=SI, C=DO, D=RE, E=MI, F=FA, G=SOL).
 
Una volta scelto lo strumento adatto, possiamo scegliere anche quanti tasti includere nel manico della chitarra (una chitarra elettrica standard ne possiede 24, una chitarra classica standard 19). Andiamo quindi a clickare su OK! In questo modo la traccia Guitar 1 sarà stata creata. Per visualizzare il manico della chitarra, basta premere su Visualizza -> Manico di Chitarra. In questo modo abbiamo sempre presente la posizione delle mani. Comporre tramite tablatura è una cosa estremamente semplice (Per iniziare comporremo a Tonalità e Tempo Standard, e cioè in chiame di SOL in 4/4). Immaginate che la tablatura rappresenti le sei corde della chitarra:
 
e--------------------------------------------------------------------------B--------------------------------------------------------------------------G--------------------------------------------------------------------------D--------------------------------------------------------------------------A--------------------------------------------------------------------------E--------------------------------------------------------------------------
 
Ora, proviamo a clickare sulla corda E (MI Basso) e a premere il numero zero. Quindi premiamo la freccetta di destra, saliamo fino alla corda G (SOL), quindi ci mettiamo un altro 0. Facciamo lo stesso per la corda B ed e, per poi tornare indietro in sequenza B – G – E.
Dovrebbe venire una cosa del genere:
 
e--------------------------------------0-----------------------------------B---------------------------0--------------------0------------------------G-----------------0-----------------------------------------0-------------D--------------------------------------------------------------------------A--------------------------------------------------------------------------E------0---------------------------------------------------------------0--
 
Ora prova a suonare (Suona -> Suona dalla posizione Iniziale). Cosa vi ricorda? Beh non vi sembra l’inizio di Nothing Else Matters dei Metallica? Però vi è un problema di Velocità! Per ovviare al problema, clickiamo su Suona -> 150 (o sul numero del tempo attualmente settato); in questo modo setteremo il tempo a 69, ricordandoci però di cambiare il moltiplicatore del tempo (settaggio adiacente sulla barra degli strumenti) a x2.00 e di applicarlo, clickandovi sopra (il bottone sarò schiacciato). In questo modo, suonando il MIDI possiamo nettamente distinguere il suono acustico desiderato, alla velocità desiderata.
 
In realtà, così facendo si noterà che alcune note saranno segnate in rosso: ciò vuol dire che la battuta non è corretta e non sono state rispettate le regole di metrica. Per ovviare anche a questo problema, andiamo di nuovo avanti premendo la freccia di destra ed aggiungiamo una pausa da ¼ schiacciando il tasto “R” della tastiera (oppure Nota->Pausa).
 
Bene, per adesso ci fermiamo qui. Nella prossima lezione impareremo a cambiare la metrica delle note e ad articolare un po’ di più i nostri brani. Alla prossima!
 
Zitan Almasy


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#10 Inviato 02 April 2015 - 13:15 PM

Approfondiamo ancora di più la nostra conoscenza di Guitar Pro 4, applicando i concetti basiliari della teoria musicale: la lunghezza delle note all'interno delle battute.

Buono studio.

 
 

Guitar Pro 4: Lunghezza delle Note

 

 

Proseguiamo il nostro lavoro con Guitar Pro 4 lavorando sulla lunghezza delle note. Abbiamo visto nella precedente lezione come piazzare le note sulla cordiera, ma abbiamo piazzato solo delle minime!

 

“Minime?” direte voi… “Minime!” rispondo io. Dunque… Mentre nella grammatica a dare spessore, rilievo, enfasi alle parole vi è la punteggiatura, nella musica vi sono diversi fattori. Prima di tutto il TEMPO, che abbiamo già visto nella precedente lezione, che velocizza TUTTE le note.

 

Ma ogni nota presenta una sua particolare velocità. Quando componiamo in BATTUTE da 4/4, sappiamo cosa vuol dire? Semplice! La “somma” delle note all’interno della battuta dev’essere sempre uguale a 4/4 (un intero, per intenderci). In che modo questo è possibile? Semplicemente seguendo questo schema, che vi indica i valori delle note!

 

Allega file  Schermata 2015-04-02 alle 14.13.36.png   21.16K   1 Numero di downloads

 

Esistono anche Biscrome (1/32) e Semibiscrome (1/64), ma si tratta di note velocissime, ed è difficile intonare note così veloci tra loro…

 

Ora, la lunghezza delle note cambia tutta l’impostazione del partito…

 

In una battuta, così, si possono avere:

 

1 semibreve (4/4)

2 minime (2/4 + 2/4 = 4/4)

4 semiminime (1/4 + 1/4 + 1/4 + 1/4 = 4/4)

1 minima e 2 semiminime (2/4 + 1/4 + 1/4 = 4/4)

Etc… Etc…

 

Alla prossima lezione, vi do del tempo per assimilare questi concetti abbastanza complessi!

 

 

Zitan Almasy


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#11 Inviato 02 April 2015 - 13:18 PM

Abbiamo visto le basi della teoria e della composizione. Adesso, e' il caso di fare un discorso piu' complicato.

Il proposito di questa sezione del forum, oltre insegnare a comporre MIDI, e' creare delle colonne sonore adeguate alla situazione, all'ambiente e a un buon numero di circostanze.

Iniziamo col dire che non esiste un metodo scientificamente sicuro, cosi' come non e' sempre detto che un brano sia sempre consono a una situazione. Ecco i parametri sui quali ci baseremo durante la scelta della musica, in ordine decrescente di importanza:

1) Intenzioni originali dello storyboard
2) Drammaticita' della situazione
3) Velocita' dell'azione


Esaminiamo questi casi uno per uno, ricordandoci sempre che non esiste neanche un modo sicuro per creare musiche "allegre", "tristi" e cosi' via. Non e' una cosa che e' possibile controllare, se non con l'esperienza, quindi esercitatevi.

Intenzioni originali dello storyboard
Dove siamo? Se l'ambiente e' sfarzoso, la musica dovra' essere sontuosa. Se e' misero, ci ridurremo a usare pochi strumenti con una ritmica semplice. Se e' terrificante, ci dimenticheremo anche la ritmica in merito ad una metrica imprevedibile e/o una melodia inquietante. Come esempi, prenderemo rispettivamente il "Danubio Blu" di Strauss, "Riders on the Storm" dei Doors e il tema portante di Psycho.
Che ora e'? La luminosita' dell'ambiente influisce direttamente sulla psiche dei personaggi. Non c'entra con le loro abitudini, sia chiaro. Ipotizzando un ambiente urbano postmoderno (immaginatevi una di quelle grandi citta' americane), la differenza tra giorno e notte e' la stessa che corre tra "Come as you Are" dei Nirvana e "Pull Me Under" dei Dream Theater. Oppure tra "Road to the Riches" di Kool G Rap e "Deep Cover" di Dr. Dre. Oppure tra "Obsession" degli Animotion e "Bela Lugosi's Dead" dei Bauhaus. Fate voi.
Che sta succedendo? Nel caso stia succedendo qualcosa in particolare, il vostro tema musicale dovra' adeguarsi. Un inseguimento? Puntate su una musica veloce ed inquietante. Una scena di pianto? Usate una musica lenta e malinconica. Una rissa? Usate un pezzo cadenzato e pesante, con gli accenti molto marcati.
Cosa sta per succedere? Secondo i personaggi, cosa sta per succedere? Se sono inquieti, utilizzate una musica che crei tensione. Se stanno per finire in una battaglia campale, fate poco gli spiritosi e non usate i Manowar senza pensarci bene: un tema piu' maestoso che richiami la vastita' del campo di battaglia andra' senz'altro meglio.

Drammaticita' della situazione
Se avete giocato a Final Fantasy 7, avrete senza dubbio notato che, all'ultima battaglia del primo disco, il BGM non e' quello solito del boss. Neanche quello di JENOVA. E' il tema di Aeris, un delicato duetto di pianoforte ed archi. Questo perche' il personaggio in questione ha appena tirato le cuoia, e il party e' scosso, frustrato, triste. Possiamo ricondurre questo discorso all'argomento che stiamo trattando: la musica non dovrebbe trattare solo quello che e' visibile al giocatore, ma dovrebbe anche ricondurre all'introspettivo dei personaggi. Se hanno appena perso una persona a loro cara, potrebbero anche essere a Disneyland, ma rimane il fatto che sono tristi. Se, in questo caso, la musica passa da un requiem ad un'allegra canzoncina da circo solo per il fatto che l'ambiente e' allegro, allora il giocatore tende a dimenticarsi della tragedia, e finisce per non darci troppo peso. A questo punto, tanto valeva non far morire nessuno. Il problema naturalmente non si pone in ambiti demenziali o comunque molto sopra le righe.
L'esempio vale anche per il contrario: dopo un festino luculliano, sempre ammesso che non sia successo niente di grave nel frattempo, e' sconsigliabile mettere una musica triste. I personaggi si sono divertiti e sono ancora mezzi sbronzi, quindi il giocatore dovra' percepire una sensazione di sollievo, o di felicita', o comunque una sensazione positiva.

Velocita' dell'azione
Rilassatevi, il concetto e' molto semplice: un'azione frenetica richiede una soundtrack frenetica. Tornando sull'esempio dell'inseguimento del party, io escluderei a priori di mettere musiche troppo lente. Se non veloci, accertatevi che siano quantomeno cadenzate, in modo che il giocatore percepisca la sensazione di impellenza, di fretta o addirittura di furia. Un personaggio che si lancia in berserk contro un intero esercito, se la situazione non e' troppo triste, potrebbe richiedere il suo bel BGM veloce, incalzante e magari violento. Immaginate la scena: un personaggio forte come un'armata scorge dalla cima di una collina il piccolo esercito del suo odiato nemico. Ghigna, scende a valle di corsa e incomincia il sistematico massacro dei suoi avversari. Mettereste "L'uomo con l'armonica" di Ennio Morricone o "Angel of Death" degli Slayer? Va bene, ho un po' esagerato, sono due casi decisamente estremi, ma e' solo per darvi un'idea.

Alcune note conclusive: se vogliamo parlare di generi, posso prendere alcuni stereotipi e indicarvi in che situazione li troverei adatti, ma voglio che vi ricordiate che quello che state per leggere e' solo una traccia. Le scelte sono vostre, visto che dipende tutto dalla vostra sensibilita' in quanto siete o sarete musicisti, scrittori, artisti, programmatori, creatori di giochi e, soprattutto, giocatori.
Quindi, per l'amor del cielo, non azzardatevi a imparare a memoria la lista che sta per seguire. Piuttosto, stilatene una vostra. Iniziamo la carrellata.

Metal:
Essendo un genere molto vario, si presta ad un'infinita' di situazioni. Di buon effetto le scene di corsa in motocicletta con in sottofondo Judas Priest, Manowar, Motorhead, Raven e, perche' no, Iron Maiden. Allo stesso modo, scene che raffigurano un personaggio dall'apparenza truce che apre una porta con un calcio e si fa strada a calci per vendicarsi di un altro personaggio potrebbero benissimo essere accompagnate da Megadeth, Pantera, Machine-Head e cosi' via. Ma non mancano scene introspettive e di ripensamento, magari in cui si sentono Tool, Dream Theater o Pain of Salvation, tutti gruppi diversissimi tra loro, ma di efficacia innegabile.

Hard Rock:
Nota Bene: per comodita' ho deciso di includere negli esempi di questo genere hard rock, psichedelia e progressive. Copre un campo ancora piu' vasto del Metal. Una furiosa tempesta che si abbatte su un party deciso ad arrampicarsi sulla cima di una montagna la vedrei molto bene con "Kashmir" dei Led Zeppelin in sottofondo, cosi' come una tranquilla passeggiata in una tranquilla e solitaria distesa assolata potrebbe essere accompagnata da "Sunshine of your love" dei Cream. Una scena all'interno di una nave spaziale accompagnata da alcuni degli ultimi pezzi dei Rush non sarebbe male.

Grunge:
Penso che alcuni dei pezzi degli Alice in Chains abbiano un comodo duplice utilizzo: scenari urbani in degrado e riflessioni dei personaggi. Un altro pezzo con un buon numero di utilizzi e' "Blackhole Sun" dei Soundgarden (l'ho addirittura usato come BGM di apertura).

Punk:
Per me, l'intero genere puo' essere impiegato solo in parti demenziali, nessuno escluso. Dai Sex Pistols ai Lagwagon, l'utilizzo ottimale rimane sempre quello.

New Wave
E' un genere di musica molto neutrale, puo' essere impiegato in qualsiasi cosa, ma l'effetto non e' sempre dei migliori. L'unica volta che mi e' riuscito un buon risultato e' quando, citando Trainspotting, ho messo "Atomic" degli Sleeper durante una scena in cui il protagonista "conosceva" una certa ragazza in un locale. Comunque, se volete una colonna sonora fatta esclusivamente di New Wave, scaricate il gioco Madness, creato da Replayer.

Funky
Prendiamo come esempio il migliore: James Brown. Come sottofondo, vedrei bene uno ualsiasi dei suoi pezzi di giorno con un bel tempo, magari in uno spazio abbastanza ampio, con abbastanza gente, senza avvenimenti di paticolare rilievo.

Hip Hop
Cominciamo col dire che la voce non e' mai riportata in midi, quindi ci rimane solo la base. Lo troverei utilizzabile solo in scenari di quartieri malfamati di notte, ma l'effetto e' devastante. Hanno chiamato i Cypress Hill per le colonne sonore di un gioco come Kingpin, non aggiungo altro.

Ambient
Si parlava di scene in cui i personaggi ripensano al loro passato, magari con un po' di schizofrenia, o comunque di scarsa sanita' mentale? La risposta e' una sola: Massive Attack.

Drum n'Bass
Ultimamente, ho inserito in un gioco "Come to Daddy" degli Aphex Twin. La scena era la seguente: il protagonista doveva uscirre il piu' in fretta possibile da un dungeon illusorio che grondava sangue, con come scontri casuali delle enormi caricature di leucociti. Non ho ancora capito se esaltasse di piu' la sensazione di fretta o di stranezza/follia, ma il risultato e' stato il non riuscire a dormire per un paio di giorni a causa degli incubi. Che volete farci, c'e' anche questo rischio, quando uno si fa prendere la mano...

Non so piu' cosa inserire nella lista, ma spero di essere stato abbastanza chiaro. Quindi, ecco i compiti per casa: quando sentite un qualsiasi brano, chiedetevi anche in che situazione ce lo trovereste bene. Cercate di fare molta esperienza, perche' prima o poi vi chiederemo di comporre un midi per una specifica situazione.

Ah, dimenticavo: se volete farmi sentire qualcosa, se volete commenti e consigli, o qualsiasi cosa, mandatemi quel che volete quando volete.


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#12 Inviato 02 April 2015 - 13:20 PM

LEZIONI 2007

Almasy riprende in mano le lezioni di musica, sostituendo Eneman ed arricchendo le informazioni di base.

Le riporto qui, anche se in pare ripetono i concetti sopra esposti, perchè potrebbero risultare più facili da capire ad alcuni.

 

 

 

 

Armonizzazione: Infarinatura



Riprendiamo il nuovo corso di lezioni rispolverando alcuni concetti fondamentali della teoria musicale. Prima di tutto vi ricordate tutti cos'è un TONO e cos'è un SEMITONO, vero? A questo proposito introduciamo la prima scala: la SCALA CROMATICA.

Concetto di Scala
Prima di tutto una scala altro non è che una successione sensata di note che si sviluppa su un determinato impianto tonale.

Scala Cromatica
In questo caso, la Scala Cromatica fa eccezione: rappresenta la successione di tutti i suoni riproducibili in natura, ed ogni nota della Scala Cromatica è posta a distanza di un solo SEMITONO dalla nota successiva e dalla nota precedente. La Scala Cromatica è composta dalle seguenti note:
 

DO - DO# - RE - RE# - MI - FA - FA# - SOL - SOL# - LA - LA# - SI


La Scala Cromatica dunque è composta da 12 note in tutto. Per quanti posseggono una chitarra, possono notare che mandando a vuoto la corda del MI e premendo il 12° tasto della suddetta corda si riprodurrà la stessa nota (appunto il MI), questo perché le due note si trovano a distanza di un'esatta Scala Cromatica. Su un ponte di una chitarra la Scala Cromatica può essere eseguita premendo tutti i tasti in sequenza. Su una tastiera di un pianoforte la Scala Cromatica può essere eseguita premendo tutti i tasti, sia bianchi che neri, in sequenza. In particolare chiameremo le note contraddistinte con il # (diesis) con il nome di ALTERAZIONI.

Tono e Semitono
Molto velocemente: un SEMITONO rappresenta la distanza minima tra un suono ed un altro ed è la più piccola variazione effettuabile su un suono. Un TONO altro non è che il doppio di un SEMITONO. Ergo: 2 SEMITONO = 1 TONO. La distanza tra un DO ed un RE è una distanza di un TONO. La distanza tra il SOL e il SOL# è una distanza di un SEMITONO. La distanza tra il LA ed il RE è una distanza di 2 TONI e 1 SEMITONO.

Concetto di Accordo
Un Accordo è una successione o un insieme di note prese in corrispondenza di una determinata scala. Della scala si prenderanno i seguenti gradi:
 

Accordo a 3 voci = I, III, V.
Accordo a 4 voci = I, III, V, VII.


Il I grado dell'accordo è detto TONICA, il III grado dell'accordo è detto MODALE, il V grado dell'accordo è detto DOMINANTE, il VIII grado dell'accordo è detto SENSIBILE.

In seguito, leggendo il paragrafo dedicato alla Scala Maggiore Naturale, questi concetti saranno sicuramente più chiari.


 

Armonizzazione: Scala Maggiore Naturale



In questa lezione introdurremo la prima scala, la più "famosa" e quella che, senza volerlo, tutti conoscono. Se prima abbiamo accennato alla Scala Cromatica, vi siete chiesti cos'è la successione di note standard? Cioè, che rappresentare DO - RE - MI - FA - SOL - LA - SI - DO ?

Beh, questo è l'esempio più lampante di Scala Maggiore Naturale. Ed è proprio su questo che lavoreremo: durante tutto il corso studieremo l'armonizzazione Maggiore in DO ed impareremo ad estenderla ad altre tonalità.

Scala Maggiore Naturale
Una Scala Maggiore Naturale è una scala che si sviluppa secondo il seguente impianto tonale:
 

T - T - S - T - T - T - S


Per costruire questa scala, dunque, prendiamo la scala cromatica:
 

DO - DO# - RE - RE# - MI - FA - FA# - SOL - SOL# - LA - LA# - SI


e partendo dal DO, sviluppiamo la successione tonale che ho appena detto. Avremo, dunque:
 

DO - DO# - RE - RE# - MI - FA - FA# - SOL - SOL# - LA - LA# - SI


Notate le distanze delle note. Si chiamano gradi della scala le note che occupano la posizione corrispondente nella successione. Quindi il DO sarà I grado di DO Maggiore Naturale, il RE sarà II grado di DO Maggiore Naturale, etc... Fino al SI che sarà VII grado di DO Maggiore Naturale.

Caratteristiche di una Scala Maggiore
Una scala di dice Maggiore (NON naturale, ma generale) se accade che:
 

Tra I e III grado intercorrono 2 TONI.
Tra VII e VIII grado intercorre 1 SEMITONO.


Accordo Maggiore
Costruire un accordo maggiore vuol dire prendere in considerazione la Scala Maggiore Naturale e prendere i corrispondenti gradi.



Accordo a 3 voci = I, III, V.
Accordo a 4 voci = I, III, V, VII.


Nel nostro caso l'accordo di DO Maggiore (DO+) sarà costituito dalle note: DO - MI - SOL. Mentre l'accordo di DO Maggiore 7 (DO+7) a 4 voci sarà costituito dalle note: DO - MI - SOL - SI.

NOTA: Tutti gli accordi di DO Maggiore sono uguali, a prescindere dalla tipologia di Scala Maggiore utilizzata. Esistono infatti diversi tipi di Scala Maggiore, ma un solo tipo di Accordo Maggiore.

Esercizio
Per essere sicuri di aver appreso a dovere i concetti di scala e di accordo, costruire un breve riff di una sola traccia sulla Scala di DO Maggiore Naturale utilizzando anche l'Accordo di DO Maggiore. Usate lo strumento che volete, usate il tool che volete, basta che postate un MIDI. Potete (anzi dovete) postare qua sotto i vostri lavori, ve li valuterò.

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#13 Inviato 02 April 2015 - 13:21 PM

Armonizzazione: Scala Minore Naturale

 

In questa lezione introdurremo la scala minore naturale. Perché minore? Perché suonando le note di una scala Minore Naturale, esse trasmettono una sensazione di "malinconia" rispetto a quelle di una scala Maggiore.

La Scala Minore Naturale si ottiene dal 6° Grado della Scala Maggiore Naturale. Ritorniamo al nostro famoso esempio della Scala Maggiore Naturale di DO (DO+) e continuiamo l'armonizzazione in Do Maggiore.

Scala Minore Naturale
Una Scala Minore Naturale è una scala che si sviluppa secondo il seguente impianto tonale:
 

T - S - T - T - S - T - T

 

Per costruire questa scala, dunque, prendiamo la Scala Maggiore Naturale di DO:
 

DO - RE - MI - FA - SOL - LA - SI - DO

 

e partendo dal LA, sviluppiamo la successione tonale che ho appena detto. Avremo, dunque:
 

LA - SI - DO - RE - MI - FA - SOL - LA

 

Notate le distanze delle note. Rifacendovi alla Scala Cromatica, contate Toni e Semitoni. Nel caso dell'Accordo Minore, il LA sarà I grado di LA Minore Naturale, il SI sarà II grado di LA Minore Naturale, etc... Fino al SOL che sarà VII grado di LA Minore Naturale.

Caratteristiche di una Scala Minore
Una scala di dice Minore (NON naturale, ma generale) se accade che:
 

Tra I e III grado intercorrono 1 TONO ed 1 SEMITONO.
Tra I e V grado intercorrono 3 TONI ed 1 SEMITONO.
Tra VII e VIII grado intercorre 1 TONO.

 

Accordo Minore
Costruire un accordo minore vuol dire prendere in considerazione la Scala Minore Naturale e prendere i corrispondenti gradi.

 

Accordo a 3 voci = I, III, V.
Accordo a 4 voci = I, III, V, VII.

 

Nel nostro caso l'accordo di LA Minore (LA-) sarà costituito dalle note: LA - DO - MI. Mentre l'accordo di LA Minore 7 (LA-7) a 4 voci sarà costituito dalle note: LA - DO - MI - SOL.

NOTA: Anche per le scale Minori, tutti gli accordi di LA Minore sono uguali, a prescindere dalla tipologia di Scala Minore utilizzata. Esistono infatti diversi tipi di Scala Minore, ma un solo tipo di Accordo Minore.

Esercizio
Per essere sicuri di aver appreso a dovere i concetti di scala e di accordo, costruire un breve riff di una sola traccia sulla Scala di DO Maggiore Naturale e sulla Scala di LA Minore Naturale, utilizzando anche l'Accordo di DO Maggiore e quello di LA Minore. Accentuate i gradi dell'Accordo per far sentire bene che accordo state utilizzando. Usate i suoni della scala solo come note di transizione, di approccio e semplicemente come appoggiature. Usate lo strumento che volete, usate il tool che volete, basta che postate un MIDI. Potete (anzi dovete) postare qua sotto i vostri lavori, ve li valuterò.

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#14 Inviato 02 April 2015 - 13:21 PM

Armonizzazione: Scala Misolidia

 

In questa lezione parleremo della Scala Misolidia, una scala ibrida che inizialmente presenta i caratteri di una Scala Maggiore, concludendo invece con le caratteristiche di una Scala Minore.

La Scala Misolidia si ottiene dal 5° Grado della Scala Maggiore Naturale. Ritorniamo al nostro esempio della Scala Maggiore Naturale di DO (DO+) e continuiamo l'armonizzazione in Do Maggiore.

Scala Misolidia
Una Scala Misolidia è una scala che si sviluppa secondo il seguente impianto tonale:
 

T - T - S - T - T - S - T

 

Per costruire questa scala, dunque, prendiamo la Scala Maggiore Naturale di DO:
 

DO - RE - MI - FA - SOL - LA - SI - DO

e partendo dal SOL (5° grado di DO+), sviluppiamo la successione tonale che ho appena detto. Avremo, dunque:
 

SOL - LA - SI - DO - RE - MI - FA - SOL

 

Notate le distanze delle note. Rifacendovi alla Scala Cromatica, contate Toni e Semitoni. Nel caso dell'Accordo Dominante (che è l'accordo relativo alla Scala Misolidia, e si indica con SOL7), il SOL sarà I grado di SOL Misolidia o Dominante, il SI sarà II grado, etc... Fino al FA che sarà VII grado!

Caratteristiche di una Scala Misolidia
Una scala di dice Misolidia se accade che:
 

Tra I e III grado intercorrono 2 TONI.
Tra VII e VIII grado intercorre 1 TONO.

 

Notate che la prima caratteristica è quella tipica di una Scala Maggiore, mentre la seconda è tipica di una Scala Minore. La Scala Misolidia, dunque, è una via di mezzo tra le due!

Accordo Dominante
Costruire un accordo dominante vuol dire prendere in considerazione la Scala Misolidia e prendere i corrispondenti gradi.
 

Accordo a 3 voci = I, III, V. (N.B: L'accordo a tre voci ? IDENTICO ad un accordo Maggiore)
Accordo a 4 voci = I, III, V, VII.

 

Nel nostro caso l'accordo di SOL Dominante (SOL) sarà costituito dalle note: SOL - SI - RE (e sarà, per tanto, identico ad un Accordo Maggiore SOL+; per questo motivo, in musica si indica come dominante solamente l'accordo a 4 voci). Mentre l'accordo di SOL Dominante 7 (SOL7) a 4 voci sarà costituito dalle note: SOL - SI - RE - FA.

NOTA: Fate ben attenzione a questa caratterista della Dominante; gli accordi a 3 voci equivalgono ad accordi maggiori, ma quelli a 4 voci danno una sonorità completamente diversa!!!

Esercizio
Costruire un breve riff di una sola traccia sulla Scala di DO Maggiore Naturale, sulla Scala di LA Minore Naturale e sulla Scala di SOL Misolidia, utilizzando anche l'Accordo di DO Maggiore, quello di LA Minore e quello di SOL Dominante. Accentuate i gradi dell'Accordo (soprattutto il Settimo grado di SOL Dominante) per far sentire bene che accordo state utilizzando. Usate i suoni della scala solo come note di transizione, di approccio o semplicemente come appoggiature. Usate lo strumento che volete, usate il tool che volete, basta che postate un MIDI. Potete (anzi dovete) postare qua sotto i vostri lavori, ve li valuterò.

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#15 Inviato 02 April 2015 - 13:22 PM

Qui terminano le lezioni disponibili dal campus.

Per saperne di più, consultate la sezione tutorial in cerca di guide fatte dagli utenti negli ultimi anni, indipendenti dal campus.


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