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Screen Contest #90

Kamikun






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Depressione: come andare avanti? - - - - -

    Enom
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#21 Inviato 02 December 2015 - 14:34 PM

Allora, per prima cosa:
Propongo di bannare Enom la prossima volta che mi quota per intero, a parte che io non smetterei di scrivere tanto quando necessito di scrivere tanto... ma davvero quotarmi per intero è da pazzi.


Poi non venirmi a dire che ti senti a pezzi.

E poi ti sembro una persona normale?

Ah ma siamo tutti pazzi, lol...
 
No ok... Mi avete frainteso, soprattutto Enom con quella questione sui figli a immagine e somiglianza dei genitori, cioè...
non ho capito per me stava leggendo un sito e pensava fossi io, dove cazz l'hai letta quella Enom? XD
 
Non serve a niente quotarmi se poi citi roba a spropos... vabbè...  XD lol


Scusa ma allora questo cosa significa?

...

Aspetta lo stò cercando.

...

Eccolo!!

Parte 2: L'azione del subconscio

Tutto ciò che in vita ci avviene, nasce dall'attrito fra ciò che desidera e ordina il subconscio, e ciò che la parte conscia o ego esegue.

Quando l'animo si scinde, e si crea la parte inconscia, in realtà ciò avviene con un vero e proprio programma di ripristino allegato; il bambino accetta, si, che gli adulti si divertano a crescere una copia di sé, e che questa venga modificata come vogliono, ma... lo scopo del bambino è quello di fare in modo che quella parte "conscia" sia sempre la stessa, e lo fa perchè ha l'originale su cui basarsi.

Quindi fa di tutto, letteralmente per riportare ogni volta la parte conscia a uno stato di equilibrio e somiglianza con ciò che realmente è il tuo animo.
Ovviamente ciò è molto semplice da giovani, ma più si prosegue nella crescita e più diventa complesso da gestire, anche per un regno talmente sconfinato come il subconscio.


Aspetta avevo saltato "il bambino accetta" ora ha un senso... scusa. :b (ma dai arrivato al punto 2 è normale che abbia avuto una svista no? [mi rimetto alla clemenza della corte :(])

Oltre questo...
...
ok Enom con la storia dei genitori-figli, ok mi sono fatto due risate (ma niente di personale Enom, è che alle volte fatico a starti dietro ^ ^')


Vedi questo succede quando si passa troppo tempo davanti al pc, o ai libri, o alla tv, insomma vabbè ci siamo capiti no?


ma la questione sull'esoterismo... io ho parlato di fisiologia, psicologia, e cerebro-anatomia, potrei dire al massimo che indicando un video di EFT potrei aver sfociato appena appena nella medicina tradizionale cinese, sebbene la EFT sia nata in occidente e sia stata realizzata da un matematico.... al massimo che l'etimologia di "Moht" sia giusto giusto un piccolo appunto di filologia... ma a parte questo...
davvero di esoterico (qualunque sia il significato che si attribuisce arbitrariamente al termine) in ciò che ho detto non c'è proprio nulla.  : (


Mai detto nulla di ciò, io mi riferivo al genere sessuale maschile o femminile. -.-"

Quello che serve sono 300 grammi di farina, 150 di burro, 100 di zucchero, del cacao in polvere e un uovo.
 
Taglia il burro a pezzetti e mescolalo con lo zucchero finchè non hai una deliziosa palla appiccicosa. Fai una montagnetta con la farina e il cacao, se vuoi aggiungici pure un po' di zenzero e cannella e aprici dentro l'uovo e mescola anche quelli con le mani, dopodichè aggiungici il burro e lo zucchero e impasta vigorosamente, sulle prime si sfarinerà molto, ma continua a darci dentro e ti ritroverai con una pasta bella liscia. Avvolgila nella pellicola trasparente e lasciala in frigo una mezz'ora, intanto guardati una puntata della ta serie Marvel preferita di Netflix.
 
Tirala fuori, stendila con un mattarello, taglia le forme che vuoi tu e inforna a 180 gradi per 30-40 minuti.
 
 
 
Sembra un'idea stupida, lo so. Ma quando non si riesce a creare la soluzione migliore a volte è creare qualcos'altro. È un processo che impegna corpo e mente e alla fine ti dà la soddisfazione dei risultati. E anche se non funziona tanto bene, almeno alla fine avrai dei biscotti.


Mè venuta fame.
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#22 Inviato 02 December 2015 - 21:32 PM

Quando finalmente resto solo in casa, leggo i post di Martin e commetto atti impuri.
@Zoro: beccato con le mani in pasta.
@Enom: terzo genio incompreso del forum dopo me e Sin.


In Fede,

BuddyTroller

 

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    Fran Ryougi
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#23 Inviato 03 December 2015 - 09:49 AM

Santo cielo... questa è proprio una settimana di merda!
Non ho avuto un momento di respiro. Quindi scusatemi se scrivo solo adesso...
Ho letto tutto tranne i messaggi di Martin. Per quelli devo prendermi del tempo e tra poco vi spiegherò perchè.

Prima di tutto vi do qualche informazione in più su di me...
Pratico arti marziali da 5 anni (Karate) e posso confermare che aumenta l'autostima... infatti prima stavo anche peggio.
Ho 24 anni e frequento l'università di Ingegneria e sono fuori corso. Vado abitualmente da una psicoterapeuta/psichiatra da diversi anni. Sono d'accordo a non sottovalutare l'aiuto di psichiatri e psicologi. Da soli a volte non si riesce a fare molto...
(Sto usando il Tablet e quindi potrei scrivere male)
La dottoressa mi ha dato un ansiolitico (Xanax) da prendere al bisogno e negli ultimi mesi un antidepressivo da prendere la mattina (Cipralex). Lo Xanax mi aiuta molto per alcuni problemi che presto vi racconterò brevemente. Per il Cipralex non saprei... non mi pare sia cambiata tanto la situazione.

Fino a dopo la mia adolescenza ho dovuto affrontare dei problemi legati a cose che non potevo comprendere da sola... pensavo di essere pazza, sbagliata e stupida.
Ora ho le risposte ma il senso di essere sbagliata e inferiore rimane. Consciamente non lo penso ma quando devo mettermi al lavoro su qualcosa (passioni e/o studio) partono subito i mille pensieri di inferiorità e questo mi impedisce anche di essere produttiva, rallentandomi molto.
Praticamente io sono DSA (dislessica e discalculica) e ho la sindrome di Asperger.
Penso che la prima cosa sappiate tutti cosa sia mentre la seconda forse no...
È una forma lieve di autismo che mi porta ad essere più sensibile, sia caratterialmente che fisicamente (ai rumori, al tocco, ecc).
Ecco perché leggerò i messaggi di Martin con più calma, a casa, con il sintetizzatore vocale. Di solito non ne ho bisogno ma quando sono stanca mi aiuta.

Ho scoperto circa due anni fa queste due cose di me perchè da piccola sono stata circondata da incompetenti che non capivano le mie difficoltà. (Gli insegnanti delle medie ed elementari ) Sapevano solo trattarmi come una stupida e un aliena, senza domandarsi il perchè di certi miei comportamenti. A casa poi non raccontavo nulla e i miei passavano sopra alle mie stranezze.
Il mio grave decifit nella lettura e scrittura l'ho compensato praticamente da sola tanto che adesso adoro leggere e scrivere, anche se ho i miei tempi. Mentre il calcolo è rimasto quello che è... ma finché ho la calcolatrice sono salva.

Io ho difficoltà a capire i doppi sensi, l'umorismo e le bugie.
Penso per schemi e sono sensibile.
Anche io ho avuto sempre un problema con le regole... se per me sono sensate le rispetto, sennò no. Ho anche difficoltà a rispettare l'autorità. Una persona deve avere il mio rispetto e allora l'ascolto.
Ma se ora vi spiegassi tutto verrebbe fuori un poema e con il Tablet ho difficoltà a scrivere.

Tutto questo per dirvi che il bullismo è stata una conseguenza delle mie stranezze e a accentuato la sofferenza di una bambina che era già molto sensibile e un facile bersaglio.

Soffro di depressione fin dall'adolescenza, con periodi di alti e bassi.
I primi anni di università nemmeno riuscivo a frequentare... oltre a sentirmi incapace avevo il problema delle aule affollate, dei rumori, luci, ecc. Ora frequento, ma con molta difficoltà e il mio studio ne risente, già messo a dura prova dal mio essere DSA.

Dopo scriverò altro, anche in base a ciò che mi direte voi.
Ma al momento non posso. Sono all'università, sono stanca e odio scrivere sul Tablet @.@


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#24 Inviato 03 December 2015 - 10:30 AM

Per quanto io sono molto contrario agli psicofarmaci, non ho le conoscenze adatte per dare un'opinione al riguardo in questo specifico frangente.

 

Però posso dire che tutto avrei detto di te fuorchè che hai una qualche forma di asperger. Conosco persone che mi fanno venire molto più seriamente il dubbio, mentre te, seppure non ti ho parlato spesso, non mi hai mai dato quest'impressione.

O è una forma molto lieve (che però nel tempo ha accumulato altri disagi perchè non lo sapevate), o sei stata indicibilmente brava ad apprendere i nostri schemi.

Mi sorprende sentirti parlare di questa sindrome, non te la assocerei affatto. Fai mille attività, fai blog, video, makeri, segui i forum, pratichi sport e definisci le settimane "di merda"... non è quel che si definirebbe "fissazione su una sola cosa" o "difficoltà a comprendere definizioni astratte", molto tipico degli aspergers.

Quindi direi che è tutto da leggere come una nota positiva. Cioè, te lo dico, io non ci credo. Ho troppe immagini di te che ti comporti in maniera del tutto normale, e nessuna in cui ti comporti in maniera almeno un po' bizzarra, quindi non riesco a crederci. Non penso tu stia mentendo, sono solo io che di base sono scettico su queste cose e forse anche inesperto nel notarle.

Se però è vero, allora vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro su di te, perchè non vedo niente che potrebbe farmi sospettare che soffri di una qualche sindrome. XD

 

La parola "soffri" è brutta, dovrebbero coniarne un'altra.

 

Detto questo, non penso che ti stiano prendendo in giro i dottori o gli specialisti. Sono io il primo a dover alzare le mani su una sindrome diagnosticava meno di una decina di anni fa. E' già difficile raccapezzarcisi quando si è esperti, se mi mettessi a dire informazioni che ho raccattate da internet, aggiungerei solo confusione.

 

Mi interessava solo dirti: "Non lo sembri. E questa è una bellissima cosa, giusto?" ;3

 

Proprio perchè per te più difficili, dovresti dare molto più valore ai risultati che raggiungi e sentirtene molto più fiera.

Quando una cosa ci riesce facilmente, ne siamo felici, ma non c'è niente di cui esserne fieri. Se  ci è stato più difficile e ci siamo riusciti, invece... Beh, riconosciti il valore di esser stata molto più brava della media.

 

 

Ho una domanda:

Non hai paura che gli altri ti vedano in maniera diversa, sapendolo? Io sono una persona che da molto importanza alla stima che gli altri hanno di me, quindi ammetto che avrei avuto non pochi timori a dare loro modo di guardarmi diversamente.

Te lo chiedo perchè mi ha sorpreso la naturalezza con il quale lo hai detto. Ci ho visto del coraggio. Ci ho visto una cosa che io non sono sicura avrei avuto coraggio di fare.


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#25 Inviato 03 December 2015 - 11:14 AM



Per quanto io sono molto contrario agli psicofarmaci, non ho le conoscenze adatte per dare un'opinione al riguardo in questo specifico frangente.

Anche io ma se l'uso è esagerato o sbagliato.
Nel mio caso prendo dosaggi bassi, che mi aiutano solo a non avere crisi d'ansia.
 

O è una forma molto lieve (che però nel tempo ha accumulato altri disagi perchè non lo sapevate), o sei stata indicibilmente brava ad apprendere i nostri schemi.
Mi sorprende sentirti parlare di questa sindrome, non te la assocerei affatto. Fai mille attività, fai blog, video, makeri, segui i forum, pratichi sport e definisci le settimane "di merda"... non è quel che si definirebbe "fissazione su una sola cosa" o "difficoltà a comprendere definizioni astratte", molto tipico degli aspergers.

 

Detto questo, non penso che ti stiano prendendo in giro i dottori o gli specialisti. Sono io il primo a dover alzare le mani su una sindrome diagnosticava meno di una decina di anni fa. E' già difficile raccapezzarcisi quando si è esperti, se mi mettessi a dire informazioni che ho raccattate da internet, aggiungerei solo confusione.
 
Mi interessava solo dirti: "Non lo sembri. E questa è una bellissima cosa, giusto?" ;3


Hai ragione ma non è proprio così.
La sindrome ha molte sfaccettature.
Quello che descrivi è il classico aspie, il più delle volte maschio.
Come dici anche tu, c'è confusione in questo argomento visto che è una realtà che si diagnostica da relativamente poco tempo.
La mia dovrebbe essere una forma lieve e ben compensata, così come la dislessia (ma quest'ultima era seria).
Infatti mi è stato detto che ho delle capacità di apprendimento davvero elevate.
Però, mentre il mio essere DSA ha ricevuto una diagnosi ufficiale, per la sindrome ancora no. (300 euro a diagnosi...)
Se cerchi il profilo femminile della sindrome vedrai che le ragazze sanno adattarsi, spesso fanno giochi di fantasia (normalmente impossibili per un aspie) e sono meno settoriali.
Adesso io è vero che faccio un sacco di cose ma prima non era così. Da piccola i tratti erano più accentuati.
A primo approccio sembro una normale ragazza timida ma quando mi conoscono nascono gli attriti con la mia tendenza a dire sempre quello che penso, il non capire le cose che piacciono a tutti, il mio reagire agli abbracci, ecc.
Gli schemi sociali li ho appresi negli anni, da piccola la realtà era ben diversa.
Ad esempio stavo chiusa in camera tutto il giorno a fare sempre lo stesso gioco di fantasia. Parlavo continuamente e solamente del mio interesse del momento, non capivo le battute dei compagni e i giochi di parole.
Ora so bene che vuol dire avere una settimana di merda ma in passato avrei pensato a ben altro.
Non sono la classica aspie... ho una forma lieve insieme a un enorme capacità di apprendimento/adattamento.
Poi, escludendo le cose che hai elencato, io sono fuori dal mondo.
Non guardo TV, non conosco le mode e non riesco a seguire i discorsi classici del più e del meno.
Ho una buona gamma d'interesse... ma resto lì. Quando si parla d'altro ho difficoltà.

La logopedista mi ha detto: a prima occhiata o sotto occhio inesperto tu non sembri dislessica ma in realtà lo sei, e anche seriamente.
Ed era commossa mentre me lo diceva...

Lo stesso è per la sindrome, che è persino in forma lieve.

Al di fuori di tutto, io ho difficoltà sensoriali e a stare con la gente è questo è un dato di fatto.
A Lucca ero "sedata", avevo preso molto ansiolitico, sennò non ce l'avrei fatta...

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    Fran Ryougi
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#26 Inviato 03 December 2015 - 11:24 AM

Proprio perchè per te più difficili, dovresti dare molto più valore ai risultati che raggiungi e sentirtene molto più fiera.
Quando una cosa ci riesce facilmente, ne siamo felici, ma non c'è niente di cui esserne fieri. Se  ci è stato più difficile e ci siamo riusciti, invece... Beh, riconosciti il valore di esser stata molto più brava della media.

Mi è stato detto da un sacco di gente ma non ci riesco, almeno non sempre (anzi, molte poche volte).
 
 

Ho una domanda:
Non hai paura che gli altri ti vedano in maniera diversa, sapendolo? Io sono una persona che da molto importanza alla stima che gli altri hanno di me, quindi ammetto che avrei avuto non pochi timori a dare loro modo di guardarmi diversamente.
Te lo chiedo perchè mi ha sorpreso la naturalezza con il quale lo hai detto. Ci ho visto del coraggio. Ci ho visto una cosa che io non sono sicura avrei avuto coraggio di fare.

Ero molto insicura se dirlo o no, ma visto che ho chiesto aiuto mi è sembrato giusto dire tutta la verità.
Ne ho parlato con Enrico (il mio ragazzo) e lui mi ha detto che era meglio dirlo...

Comunque ho paura solo in alcuni casi.
Qui no, forse perché mi sento bene in questo forum.

In Italia c'è troppa ignoranza sulla neurodiversità e penso che sia sbagliato nascondersi. Io sono così e se voglio farmi comprendere è anche giusto dire come stanno le cose.


Edit:
Leggi qui, per esempio:
http://mondoaspie.co...donne-asperger/


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Modificato da Shiki, 03 December 2015 - 11:43 AM.


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#27 Inviato 03 December 2015 - 11:44 AM

Leggerò con calma anch'io:


Modificato da Martin Ginrai, 03 December 2015 - 11:46 AM.

firmalegoporn.png

<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

.

..

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L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

Vitriol

 

 

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#28 Inviato 03 December 2015 - 11:51 AM

Se devo esprimerti cosa provo nel leggere ciò che hai scritto, provo molte cose contrastanti.

 

Inizialmente ho provato tristezza, perchè ho immaginato te (che sei semplicemente te stessa) in un mondo dove gli altri sono diversi da te, e mi ricorda un periodo della mia vita dove mi sono sentita "troppo diversa per il mondo". Un periodo molto brutto e difficile.

 

Poi però ho provato interesse. Interesse nel capirti. Non penso che gli esseri umani siano tutti uguali, e meno che mai penso che la maggioranza degli esseri umani sia "quella giusta". E' solo quella che geneticamente compare con più probabilità.

 

Il mio aspetto più infantile, ma anche più invadente, mi ha fatto pensare a queste cose. "Cosa pensano, cosa provano e cosa fanno gli esseri umani che non sono come me? E' veramente così impossibile capirsi a vicenda? Si può imparare ad usare due schemi di ragionamento diversi tra loro, senza avere confusione?"

 

Questa curiosità fa parte del mio carattere da sempre. Sin da piccola ho provato ad imparare a comprendere gli animali (erano la prima cosa molto diversa da me che conoscevo). Volevo riuscire ad interpretarli ed a parlare con loro. Andavo alle elementari, quindi mi illudevo anche che, volendo, loro potessero imparare a parlare con me.

Crescendo ho capito che la seconda cosa (farli parlare con me) era assai improbabile, ma la prima in fondo era possibile. A quel punto volevo fare la veterinaria, perchè si poteva trattare con gli animali e conoscerli di più.

Poi mi han detto che dovevo studiare molto, quindi ho detto "Come non detto, facciamo che gli animali li disegno e basta! :| " (non mi andava affatto di studiare... XD)

 

Poi scoprii che ci sono persone che non ragionano come me, ma non mi furono presentate cone una cosa positiva. Immagino che, viste le difficoltà che devono affrontare in una società istintivamente fatta per persone con schemi diversi, sia una cosa tutto sommato negativa.

Però... sapere di persone che non ragionano come me, mi incuriosiva in maniera positiva. Mi sembravano un territorio inesplorato. Una ricchezza, una diversità che poteva ampliare la nostra visione delle cose.

Ho sempre avuto il desiderio di scoprire e non penso che il mondo sia giusto solo in un modo. Penso, anzi, che tutto ciò che è diverso dalla normalità è un Arricchimento del mondo, un qualcosa che ne aumenta il valore. Può essere una persona straniera, una nuova specie di piante, o un essere umano che non è scontato come gli altri.

Ed ammetto che sono incuriosita da te, in maniera molto infantile.

 

Ritengo queste mie emozioni infantili perchè non tengono conto delle difficoltà e delle sofferenze che tu stai vivendo ed anzi, a modo mio ti ho confermato che ti "vedo diversamente da prima". Razionalmente non è gentile dirti che, dopo la tristezza, ero eccitata all'idea di poter scoprire qualcosa di nuovo. Inoltre ho paura che potresti prenderla male, ma per me Diverso non significa Peggiore. Significa "Con maggior valore della normalità".

Sia chiaro, ero... tutte queste cose contemporaneamente.

 

E non te lo nascondo. Mi sembrava onesto dirtelo.

 

Quindi, se può dare valore alla tua condizione, ti dico che ai miei occhi sei più speciale di prima, perchè potresti insegnarmi cose che non conosco e che solo tu potresti insegnarmi. Un modo diverso di vivere il mondo.

Mi dispiace solo che, purtoppo, questo mondo sia al momento un luogo molto pesante in cui vivere, per te. Ritengo che questo sia un grave limite della società attuale e che non è giusto dare per scontato che tutti devono vivere Esattamente nel modo che la società si aspetta.

E' un sistema molto limitato... e tutte le depressioni, alla fine, nascono perchè la società (fatta di persone) è limitata in uno schema di vita che non sempre sta bene con tutti.


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#29 Inviato 03 December 2015 - 11:56 AM

Borderline, Asperger. La prima l'ho studiata per imparare a capire la mia ragazza, della seconda ne ignoravo totalmente l'esistenza.  Comunque da come l'hai descritta sembra molto simile. 
Anche lei piange praticamente per qualsiasi cosa. Da ciò se ne deduce che è molto sensibile. Non sopporta la gente che grida, tanto che entra in uno stato di agitazione. Il suo sonno è incostante. 
Questa estate, dormendo insieme, una notte si svegliò di soprassalto facendomi venire letteralmente un 'cacazzo' perché di colpo non riusciva a capire dove si trovasse e con chi era. 
Non è abituata a dormire al buio. E' dislessica e ha difficoltà con la matematica. Lenta nel fare delle operazioni semplici. E fraintende facilmente le cose, come le trame dei film, non cogliendo i significati 
più celati. Prima di conoscermi, il senso dell'umorismo in lei era a zero. E' molto logica e pragmatica. Vedo molte similitudini in te. 
Però so che la mia ragazza in passato si è lasciata trascinare da cattive compagnie. Soprattutto un ragazzo che non l'ha saputa rispettare. Per questo voglio metterti in guardia.
Nel senso di stare attenta a certa gente che può sfruttare la vostra condizione e proporvi le cose più becere. Lo so che è troppo diretto però preferisco parlare in maniera molto schietta. 
Stai attenta ai falsi. 
Circondati di persone che ti dimostrano affetto. Non che ti dicono che ti vogliono bene, ma che ti danno del bene senza per forza avvisarti che lo stanno facendo oppure ricordarti che l'hanno fatto. 
Chi fa così non è mai sincero. ma se lo fa, lo fa perché si aspetta da te qualcosa in cambio. 

Fai Karate e sono sicuro che meni forte. Io invece sono una pippa. Nel senso che sono scarso nella lotta. 
Per esserti iscritta in un sito del genere si vede che sei creativa. E penso che ti sei cimentata in qualche disegno, musica o script/plugin, (non bastano mai gli scripter  :rolleyes: )
Quindi Tosta sei tosta e Sensibile. In più sei logica, quindi razionale. Capace di determinare cosa per te è giusto e cosa è sbagliato. Good.
Fa di queste cose una forza e il tuo baricentro. 

Capito questo, quando vieni investita da queste sensazioni negative (e ti butti giù), armati delle tue capacità e convinciti che sei una di noi. Ne superiore e ne inferiore a nessuno. Ma semplicemente tu. 
E soprattutto affidati al tuo istinto. Ma non quello che ti tira giù, no quello. Usa invece quell'altro, quello che ti fa sopravvivere ad uno scontro mentre fai karate.! 



 


Modificato da Lomax_Iced, 03 December 2015 - 12:00 PM.


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#30 Inviato 03 December 2015 - 12:38 PM

Leggerò con calma anch'io:


Tu cerca di scrivere in modo che anche un tonto come me possa capire. ^^


Shiki:

Non pensavo fosse questo, io credevo si limitasse tutto a un fattore psicologico ma se aggiungiamo tutto il resto la cosa si fa piu pesante e mi tocca dare ragione a Martin sul fatto che l'autostima da sola non sia sufficente, comunque un lato positivo l'hai trovato a differenza di altri nella tua condizione sei riuscita ad affrontare la cosa in modo esemplare (onestamente io al posto tuo sarei crollato dopo 2 secondi :b).

L'unica cosa che mi dispiace è che non ho ne l'esperienza ne le abilità per esserti utile e questo è frustrante. :(

Ps

Hey ho detto che non posso aiutarla (direttamente) ma non che non tenterò di risollevargli il morale. :b

Modificato da Enom, 03 December 2015 - 12:40 PM.

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#31 Inviato 04 December 2015 - 13:08 PM

Sindrome di Asperger: dove, dove, dove l'ho già sentita?...

 

Ok, allora...

Per prima cosa, Shiki, te lo dico subito perchè non vorrei che a capirlo più tardi una persona ci resti male:

 

ci sono persone che hanno l'hobby dei francobolli, chi dell'arte, chi di coltivare piante o andare in biblioteca, insomma, esistono molte "variazioni sul tema"

Io non ho l'hobby della psicologia, o meglio, riesco ad affrontare senza problemi anche una discussione con persone che abbiano studiato in quel campo, ma la mia passione principale è il capire, il conoscere come funzionano le cose, e sono affascinato dal "come" funzionano le cose:

 

questo puoi dirlo della serratura di una porta, così come della psiche di un individuo, sono curioso, e resto affascinato anche dai meccanismi più semplici, siano essi a molla, siano essi parte di un organismo vivente.

 

Quindi, a scanso di equivoci, posso provare compassione per la situazione che vivi, da un lato,

ma dall'altro non considero il tuo stato qualcosa di negativo o penalizzante, è ciò che sei, e mi affascini perchè ciò ti porta a essere quel che tu sei.

Fingere che tu non soffra (l'avevo accennato negli aggiornamenti di stato) è controproducente, e fa più male rispetto al conoscersi, o al provare a farlo, affrontando anche la verità, anche se questa fosse dolorosa come nel tuo caso.

 

Devo aver letto qualcosa sulla sindrome di Asperger, tempo addietro, perchè non mi suona nuova, ma non credo fosse qualcosa di approfondito, d'altro canto la psiche è una, ma le afflizioni di cui può godere sono svariate centinaia, e solo quelle conosciute.

 

Dal mio punto di vista, non è comunque un male, cioè... questo è un forum creativo e una community di creativi, se tu non fossi portata a questo non capisco cosa faresti qui, devi scusare questa mia schiettezza ma io concepisco la vita in soli due modi:

 

uno è quello di nascere in un modo e crescere accumulando traumi e problemi di cui posso prendermi cura.

l'altro è quello di nascere da subito con problemi, o predisposto a subire traumi, così da avere fin dall'inizio la possibilità di prendermene cura.

 

Se io nascessi già perfetto, sarebbe inutile, una vita in cui non puoi fare anche solo una cosa per migliorare te stesso è una vita di scarsa utilità.

 

Non capisco (e mi sembra di vedere che nessuno l'abbia ancora fatto) se la sindrome di Asperger è qualcosa di genetico, o se è dovuto a una programmazione forzata della mente, ma qualunque sia il caso, per me la possibilità di occuparsene diventa in tutti i casi un qualcosa da fare per crescere e migliorarsi.

 

Se vivessimo in una società matriarcale probabilmente questo ti risulterebbe più semplice, e non solo, probabilmente riusciresti a convivere meglio in presenza di simili problematiche senza dover cercare per forza di "correggerle" (quindi non solo ti accetteresti, ma anche gli altri ti accetterebbero con naturalezza)

Tuttavia, viviamo in una società PATRIarcale, e le cose qui funzionano diversamente, dal momento che va sempre identificato in tutto un

"giusto" e uno "sbagliato" o

un "vincente" e un "perdente"

 

La stessa scuola, che S. Nicola nelle sue lettere definiva "ottusa e crudele" non a caso, ti prepara a ciò, insegnandoti a soccombere o a vincere, a essere il peggiore o a essere il migliore, e con qualcuno sempre pronto a puntarti il dito e giudicarti.

 

Questo è un sistema che secondo molti "fa crescere" e "ti insegna molto del mondo" ma non è vero, ti insegna molto di "questo" mondo, cioè di questa società, sul come funziona e il come fare per essere accettati, che... è solo un modo, e non IL modo.

 

Non per nulla S.Nicola venne fatto santo, perchè ci sono individui che in questo modo di intendere la società riescono ad ottenere dei vantaggi, mentre altri che faticano a inserirsi, nonostante nascano e ci vengano inseriti direttamente. Spesso chi non è adatto alla società in cui vive si contraddistingue e contraddistingue il proprio pensiero, diventando un "modello"

Se si fa una ricerca abbiamo molti esponenti di questo genere, dall'antichità fino ad oggi.

La ,aggior parte dei geni avevano problemi di qualche tipo se ci si fa caso.

 

Questo è rivelatore di quanto le persone siano diverse fra loro, e di come le cose che vadano per la massa non vuol dire anche che vadano per tutti.

 

Tu stessa hai "subito" il peso di ciò che comporta, per alcuni, il vivere in questa società così fatta, che... attenzione non sto dicendo che sia "sbagliata"

sto dicendo solo che non è adatta a tutti.

 

Se la sindrome di Asperger fosse qualcosa di prettamente psichico, tutto ciò che ho scritto in precedenza varebbe senza esclusione di contenuti; se invece la sindrome di Asperger derivasse da qualcosa di "fisico" oltre che psichico, ciò che ho scritto varrebbe solo fin tanto che si tenesse a mente anche lo stato del "corpo" che ospita quella psiche.

 

Ma questo stato, anche se probabilmente fatichi ad accorgertene, non è assolutamente una disgrazia, perchè è ciò che ti permette di mostrarti al mondo.

Ci sono persone che si abbattono, il chè è facile con una depressione, ma la depressione è tale e una "brutta cosa" semplicemente perchè ci hanno insegnato che è così.

 

Le fasi della depressione, clinicamente, si riassumono in sette tratti:

 

* Impreparazione (non sei e non sai di essere depresso)

* Allontanamento (progressivamente ti isoli dagli altri o ti isolano loro per via del tuo comportamento asociale)

* Paura (ansia)

* Morte (intesa come "morte" figurata, si parla più che altro di "cambiare" sé stessi, ma per molti la depressione termina in questa fase con la morte fisica)

* Apprendimento (si comprende il proprio stato precedente)

* Mascheramento (tutti indossano sempre una maschera sociale)

* Rinascita (ci si lascia la depressione alle spalle)

 

Vista in un'ottica odierna questa è la "forumula" della depressione,

se però visiti una tribù indiana rimasta inalterata nei secoli questa "formula" è più simile alla "forumula" dell'iniziazione dei membri di quella comunità.

 

In pratica, è vero, che oggi la depressione viene considerata una malattia, ma nelle società che ci hanno preceduto, era "causata" al solo scopo di riportare alla tua mente delle consapevolezze e farti "crescere"

Gli antropologi hanno faticato, infatti,a comprendere inizialmente il senso di tali rituali, perchè la nostra società non li ha accolti.

 

La cosa particolare di ciò è che mentre la società patriarcale è indubbiamente una società che si "costruisce" le proprie regole, la società matriarcale utilizzava vari metodi per "mantenere le regole imposte dalla natura" e convinvere con esse.

In pratica, quella che per la società patriarcale, cioè la società odierna, è una malattia da curare, in alcuni casi INCURABILE, in realtà si tratta di uno schema del tutto naturale di apprendimento, è così naturale che inconsciamente emerge in modo del tutto incontrollato in migliaia di romanzi, occidentali e non solo.

 

Con ciò non voglio dire che allora non vada "curata" perchè noi viviamo in un certo tipo di società che ha bisogno di avere una certa uniformità negli individui che la compongono, voglio solo dire... che non è l'unico modo.

 

Sotto quest'ottica, certamente non adatta a tutti, la "depressione" acquista un senso molto diverso, e sembra diventare un passaggio obbligato per la stragrande maggioranza di noi.

 

Non vorrei che si pensasse che io incolpo la società per ciò, ho letto affermazioni nei topic precedenti che non mi appartengono affatto; senza dubbio io DI MIO ho un carattere e un'indole più adatte al matriarcato, non a caso sono portato per l'arte, ma...

non vuol dire che considero sbagliata questa società, nè che i problemi del mondo derivino da lei, in fondo i problemi del mondo esistono per migliorare il mondo, e anche il fatto che si sia passati a questa società (sebbene negli ultimi quattro o cinque anni siano cresciuti i presupposti per dire che stiamo iniziando il ritorno al matriarcale, tuttavia, ci vorrà moltissimo tempo ancora) ha un proprio motivo di essere e permette nel frattempo a molti di capire i valori che questa società non promuove.

 

Che è l'unico modo, se noi stessimo sempre bene come indvidui e nella società che viviamo, non potremmo mai capire il valore delle cose che ci circondano, o di ciò che siamo.

 

Indubbiamente la questione va vista con una certa filosofia, filosofia che non tutti hanno l'indole o l'abitudine di cercare nelle cose.

 

Tu Shiki, e come te molte altre persone, è innegabile che sia stata male, che stai male, o che comunque abbia dei solchi nel tuo animo, ma... continuando a permettere ai fantasmi del passato di esercitare pressione nella nostra vita, si sta dando importanza solo a quel che già è stato...

 

e non c'è nulla che faccia presupporre anche solo lontanamente che il passato abbia importanza adesso.

 

Quando si fa questo ci si preclude totalmente l'apertura verso il futuro, che è tipico del depresso non "vedere" un futuro.

 

Indirettamente ciò che la società del lavoro ha causato negli ultimi anni è stato proprio il causare privare a persone e famiglie la possibilità di vedere un futuro, ed è qui la cosa interessante, perchè si può vedere la cosa in due modi:

o una disgrazia a cui non c'è rimedio, e che bisogna aspettare che passi la crisi senza sapere se effettivamente la crisi passerà come noi immaginiamo (e se esisterà ancora una considerazione del lavoro come la precedente che abbiamo perduto)

oppure come un'iniziazione di massa.

 

Un modo è particolarmente limitante e negativo,

l'altro è evolutivo e positivista.

 

Il tutto sta sempre nel come noi percepiamo le cose, non nel come ci sono presentate o come le vedono la maggioranza degli altri.

 

Se tu dici "sono inutile" allora sei inutile non perchè tu lo sia, ma perchè non sei in grado di vedere "al di là" di ciò che credi di essere (ricordi gli schemi con i cerchi?)

Se sono gli altri a dire che sei inutile, sono loro che non riescono a vederlo.

 

A furia di ripeterlo le persone involontariamente ci programmano a pensarla in un modo o in un altro, ma è anche vero che siamo solo noi ad avere la "chiave" per guardarci dentro e sapere chi siamo, non gli altri.

 

Non è detto che, infatti, un terapeuta, per quanto sia onesto e ben predisposto a darti una mano, riesca nell'intento, perchè il cambiamento personale non può venire mai "da fuori" ma solo da dentro di noi.

 

Se cambi "occhi" cambi il modo di vedere la vita, il mondo, e te stessa.

Ma questo passaggio a suo modo "iniziatico" è qualcosa che solo tu sei in grado di permetterti, e così su due piedi... secondo me non vai male. (conosco gente che nemmeno immagini...)


Modificato da Martin Ginrai, 04 December 2015 - 22:41 PM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

.

..

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.

L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

Vitriol

 

 

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- Il pandoro ci annienta...-


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#32 Inviato 04 December 2015 - 13:36 PM

Lo spettro autistico è ancora tutto da scoprire; è la terra promessa degli esploratori di oggi.
Guardando il bicchiere mezzo pieno: sebbene Asperger interferisca nelle interazioni sociali, le tue capacità cognitive sono intatte. Sarebbe stato peggio nascere broccoli.
Detto questo, non sei sola né al mondo né in questo forum.
Viva Enom.
 


In Fede,

BuddyTroller

 

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#33 Inviato 04 December 2015 - 21:28 PM

Un tempo per me essere vista diversamente era un difetto...
Perché non sono come gli altri? Cosa sbaglio? Cosa non capisco? Cosa c'è di sbagliato in me?
Ho anche cercato di copiare gli altri e mi sono ritrovata in situazioni spiacevoli.
Ho attraversato le fasi della depressione elencate da Martin e posso dire ora di trovarmi nella fase dell'Apprendimento...
Rispetto a come stavo anni fa adesso va molto meglio ma sono ancora in una fase di transizione.
Adesso considero la diversità un pregio, una ricchezza in più.

Ma a volte mi maledico lo stesso... come quando non posso indossare i vestiti che mi piacciono perchè sono fatti con un tessuto che non sopporto, oppure perchè leggo troppo lentamente e vorrei invece poter leggere più libri senza stancarmi tanto, oppure quando mi perdo nelle mie routine invece che essere produttiva, consumando tempo ed energie, oppure quando i dettagli sono così ingombranti da farmi perdere di vista la visione generale delle cose. Oppure quando a karate mi vengono gli attacchi d'ansia durante il combattimento o gli allenamenti di difesa personale. (Sono brava nei Kata ma nel combattimento ho problemi relativi al contatto e a gestire l'aggressività).
Mi maledico quando sono in gruppo e dopo un po' non riesco a gestire la comunicazione e quindi mi isolo per ricaricarmi, oppure quando ho così tanti pensieri nella testa da non riuscire a capire cosa voglio davvero; la mia mente diventa un vortice indefinito di pensieri.
Quando cammino per la città e ai rumori provo una fitta nella testa.
A livello cognitivo sono normale, la mia teoria della mente è buona e anche il sapermi gestire nella vita quotidiana, ma sono troppo sensibile.

La sindrome di Asperger e qualsiasi forma di autismo è una condizione fisica e genetica anche se non si conoscono le modalità di trasmissione. Così anche la dislessia.
In famiglia anche mia madre è dislessica e pure mia cugina di primo grado e lei è anche lievemente aspie.

Ho letto tutti i post, compresi quelli di Martin.
Prima di tutto vi ringrazio per i consigli e l'aiuto che volete darmi... poi aggiungo che a me non da fastidio i ragionamenti a schemi... dopotutto è il mio modo di ragionare xD

Il bullismo subito è una ferita lontana, così come altre ferite.
In realtà ne ho subite diverse, tra cui una in quinto superiore quando colei che credevo la mia migliore amica mi ha fatto soffrire amaramente. Finite le superiori il passaggio più difficile è stato adattarsi all'università.
Perchè sono depressa e mi sento inferiore?
Credo perchè io pretenda molto da me stessa...
Voglio far vedere a chi mi prendeva in giro, ma soprattutto voglio far vedere a me stessa di essere brava nel fare qualcosa.
E la cosa che ho sempre amato fare è raccontare storie...
Mi piace tutto ciò che può permettermi di mettere in piedi un mondo mio. Ecco perchè sono qui...
E da dove nasce il senso d'inferiorità ?
Vedete quanto ci ho messo a pubblicare un gioco qui, fatto poi in poco tempo con timore?
Questo perché ho l'autostima sotto i piedi e ho il costante terrore di fallire. .. ma questo è come un serpente che si morde la coda. .. più perdo tempo perchè mi sento insicura e meno miglioro e meno miglioro meno posso essere fiera di me in quello che faccio.

Poi c'è anche il fatto che vorrei laurearmi entro la prossima a era...
I primi due anni non ho praticamente dato esami. .. ora mi trovo al secondo anno fuori corso con poco meno della metà degli esami superati... con una buona media ma me ne mancano pur sempre tanto,ancora. ..

(Post scritto di getto e quindi sicuramente scritto malissimo)

Non ho direttamente risposto a tutti ma vi ho letti e apprezzati uno per uno :)

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#34 Inviato 05 December 2015 - 01:36 AM

sai, per tanti versi mi ritrovo in quello che scrivi: ora nel presente perdo tanto tempo che potrei utilizzare per studiare, quindi studiando meno ottengo meno risultati, quindi sono più frustrato, e poi mi scoraggio e studio meno e così via...è un serpente che si morde la coda. Però sto cercando di migliorare, ad esempio quest'anno ho la fortuna che (per fare dei progetti) si lavora in gruppo, quindi sono costretto a lavorare tanto e sia sono più contento perchè almeno quello lo faccio, sia ho la motivazione che devo essere bravo anche per i "colleghi". Tra l'altro alcuni professori giovani consigliano di studiare in gruppo.

Nei periodi un po' bui che ho attraversato nella mia vita, durante parte dei quali ho anche preso psicofarmaci, ero simile per certi diversi a come ti descrivi quando sei con gli altri: non riuscivo a mantenere la "chiaccherata" con loro per molto tempo, e dopo un po' non ero più in sintonia con loro. E mi ritrovo anche nella tua frase "quando ho così tanti pensieri nella testa da non riuscire a capire cosa voglio davvero; la mia mente diventa un vortice indefinito di pensieri."
 

Poi ho deciso di smettere di prendere psicofarmaci (gradualmente), e per me è stato un bene, perchè la mia impressione è stata che mentre li prendevo lo sviluppo della mia personalità fosse "bloccato", mentre da quando ho smesso di prenderli mi si è aperto un mondo. Ovviamente non è bastato, una delle cose che mi ha permesso di imparare a stare con gli altri è stato ad esempio il pensare "se sono con persone che mi vogliono bene, anche loro saranno contente se mi rilasso e sto bene, quindi non devo farli ridere a tutti i costi ma posso anche permettermi semplicemente di rilassarmi". Già, perchè c'era un periodo che volevo fare il figo e pensavo che il compito del ragazzo fosse quello di far ridere le persone, in particolare le ragazze (purtroppo anche i miei insuccessi con le ragazze erano causa della mia insoddisfazione).
Un'altra cosa è stato che mia sorella mi ha fatto notare che non c'è niente di male a cercare di voler far ridere le persone, e che anche lei lo fa.

Ad ogni modo tuttora sto "imparando" a stare con gli altri - infatti credo di essere un po' indietro in questa cosa rispetto ai miei coetanei, per via del periodo in cui avevo smesso di "crescere" da questo punto di vista - e mi impegno continuamente a cercare una buona via di mezzo fra il cercare di risultare simpatico, al cercare di rilassarmi per stare bene, al cercare di non essere invadente nei confronti degli altri etc. E nonostante ciò sto piuttosto bene, ora.


Obiettivo della nostra vita sia lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato.

Dietro ad ogni grande uomo c'è una grande donna
 

(non so se si vede ma mi piacciono le frasi epiche xD)
 

Chi sono?


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#35 Inviato 05 December 2015 - 09:53 AM

 

 

Voglio far vedere a chi mi prendeva in giro, ma soprattutto voglio far vedere a me stessa di essere brava nel fare qualcosa

 

 

...

Mi ricordi di una telefonata avuta con mia madre, alcuni giorni fa. In cui le dicevo "Voglio dimostrare ai miei parenti che si sbagliavano, che essere artisti non è un fallimento. E che mio padre non era un fallito a causa del suo essere artista, ma a causa delle esperienze della sua vita."

 

Inf ondo è la ragione per cui ho deciso di fare l'artista piuttosto che il veterinario o qualsiasi altra materia che mi piacesse. Non mi piaceva studiare, lo sai, ma non è stata la ragione principale che mi ha fatto scegliere Proprio l'artista, dato che mi piaceva un po' di tutto al tempo.

 

Ogni volta che disegnavo, i miei parenti facevano una smorfia. Non mia madre, ne mio padre o la mia famiglia, ma appena si usciva dalla porta di casa, il mondo intero (che in quel periodo era rappresentato solo dai miei parenti più stretti), vedeva nella mia attività principale (il disegno e il creare storie) una perdita di tempo.

Frasi come "Devi essere molto brava per fare questo lavoro, e poi comunque non ci campi." oppure sguardi di compassione, perchè io ero la sciocca che voleva disegnare invece di fare... chessò, magari ragioneria o altre cose "redditizzie".

Ho avuto una famiglia confusionaria a causa dei conflitti tra mio padre e mia madre, eppure ciò nonostante loro non mi hanno mai impedito ne scoraggiato in quel che desideravo fare. Se alla fine ho avuto il coraggio di farlo, è grazie a loro, perchè il mondo la fuori era di un arido che mi ha segnato.

 

Ed ora, qui, a 29 anni, io sto ancora lottando per Dimostrare a Loro che ho vinto, sulle loro aride idee. Che "ho fatto i soldi con qualcosa che mi piace e che ritenevate sciocco."

Purtoppo è da sei anni che mi sono messa a fare videogiochi sul serio, ed ancora non ho proprio niente da mostrare loro per chiudere questa storia.

 

Per telefono, mia madre mi ha detto:

"...Non devi dimostrare niente a nessuno."

Frasi scontate, alle quali ho risposto con un "Si, lo so che devo essere io a dare valore a ciò che faccio, però per me è davvero importante dare loro uno smacco e zittirli una volta per tutte."

Tuttavia, dal tono della sua voce nel ripetermi che non devo impegnarmi per dimostrare qualcosa a qualcuno, leggevo un senso più profondo.

Un monito.

 

 

Che poteva essere letto così:

"Se quello che farai sarà atto a dimostrare agli altri che tu vali, allora ogni volta che otterrai qualcosa di valido non gli darai valore, perchè per te non sarà ancora abbastanza e finirai con il non dare valore a tutti i traguardi che raggiungerai nella tua vita. Non devi vivere per dimostrare qualcosa a qualcuno o vivrai schiavo di quei fantasmi e nella tua testa, non avrai fatto mai abbastanza."

 

Non lo ha detto, ma a me è suonato così. Penso che lei intendesse farlo suonare così.

 

 

 

Te l'ho raccontato perchè... Perchè sei anni della propria vita passati a fare qualcosa che dovrebbe essere una passione e ritrovarsi con ancora "niente" in mano, possono diventare improvvisamente sei anni molto pesanti, in cui non si vede più cosa c'è di bello in quel che si è fatto.

E questo non voglio accada a te.

 

Ora, per tirarti su, hai bisogno del desiderio di riscatto. Tuttavia ricorda che in realtà l'unica che deve imparare a riconoscere il tuo valore, sei tu. Perchè gli altri sono persone che non possiamo cambiare e che probabilmente non cambieranno mai. Vivere in funzione degli altri per dimostrare loro cose, è solo un altro modo per essere schiavi del loro giudizio.

Fai la tua strada e la tua lotta, ma tieni a mente sempre questo.

Sei tu, gli "altri". Ora sei TU a rappresentarli, perchè sei tu che stai chiedendo a te stessa di fare di più.

Quindi, quando il tuo giudizio ti peserà, smettila di giudicarti, perchè non cambia niente agli altri e ti fai solo del male. Usa il tuo giudizio unicamente per darti forza, non usarlo per schiacciarti. Abbiamo imparato ad imitare l'oppressione ricevuta e ce la causiamo da soli con il nostro inflessibile giudizio.

Abbiamo imparato una cosa sbagliata e dannosa. Dobbiamo ora imparare a dosare il nostro giudizio, unicamente per farci del bene e darci energia, e non più per abbatterci.

 

 

Tanto lo so, che anche se tornassi a casa ricca, i miei parenti continuerebbero a vedermi come quella bambina ostinata e sorda ai loro "saggi consigli/giudizi" e quindi... Avrei vissuto per me, o per loro, alla fine?

...Ho cominciato a detestare la mia sciocca pretesa di dimostrare loro qualcosa. Se avessi fatto le cose perchè io desideravo viverle e crearle per mia mera soddisfazione, e nonper sfida, forse non vedrei così vuoti questi ultimi sei anni.

Che palle.

Sono anni di vita che non tornano. Che palle.


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Altri progetti: Oh! I'm Getting Taller! / Il pifferaio di Hamelin

I miei Fumetti: Folletto Vs Nenè / A.s.D. / A.s.D.2

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Un sogno nel cassetto...

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Citaziò!

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#36 Inviato 05 December 2015 - 15:11 PM

Shiki perdonami se non ho letto tutto quello che è stato scritto ma credo di avere un'idea abbastanza chiara. A parer mio non sei depressa. La depressione è tutta un'altra storia. "Semplicemente" stai vivendo un disagio. Non sono un medico dunque la mia non è una diagnosi ma conosco bene la depressione.

 

Qualunque sia il tuo stato d'animo per uscirne devi cambiare il tuo modo di approcciarti alla vita. La politica del bicchiere mezzo pieno funziona più di quel che sembra. Essere "leggermente" ottimisti ti aiuta a guardare sotto un'ottica diversa quello che ti succede e ti spinge a cercare il lato positivo. Qualunque cosa ti accada in ogni caso ti lascia un insegnamento che in un futuro prossimo potrebbe fare la differenza.

 

Quando però il peso è troppo grande da sopportare c'è solo una cosa da fare: esercizio fisico. La mente ha bisogno di una pausa. Studiare, ascoltare musica, leggere, sono tutte belle cose, ma quando sei incasinato non aiutano. Hai bisogno di distrazione vera. Come è stato proposto precedentemente le arti marziali sono molto utili a riguardo.

 

Per quel che riguarda le "regole sociali" ti stupirai ma molte persone si trovano in difficoltà. Al sud ci sono "regole" che al nord non ci sono e viceversa. In italia abbiamo "regole" che in europa non ci sono. In europa ci sono regole che negli Usa non hanno. In quanto essere umano sei in grado di adattarti, di capire e soprattutto di fingere. Quanti qui su questo forum fingono quando ci si trova in situazioni che richiedono un certo comportamento? Io odio essere toccato da quelli che considero estranei, eppure le strette di mano vanno date e tutto il resto.

 

Ora il tuo problema nei rapporti interpersonali (mi pare di capire) è che non vieni capita e a tua volta non capisci il prossimo, dunque hai problemi a socializzare. Ecco la soluzione:

http://www.sgi-italia.org/

Io sono Ateo e non credo a queste cose ma ho visto molte persone che hanno ricevuto giovamento dalla socializzazione legata al frequentare questo tipo di gruppi. Il buddismo di nichiren in italia è molto diffuso e ci sono gruppi più o meno ovunque. A prescindere dall'effettivo senso metafisico queste persone qui non giudicano nessuno e sono sempre pronte a tendere una mano e coinvolgere chiunque, anche chi non crede.

 

Spero di esserti stato utile



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#37 Inviato 05 December 2015 - 15:20 PM

Solo una parola: psicoanalista.

Tutti i consigli di amici, conoscenti, confidenti non potranno nulla, l'inconscio è un avversario formidabile e per affrontarlo ci vuol ben altro di parole incoraggianti.

Su su, raccogliti e fai una telefonata, c'è la Jonas onlus di quel pirla di Recalcati in giro per tutta Italia, oppure i Lacaniani a Milano o a Roma che ti fan 10-15 sedute gratis.


cmq scusate se lo dico ma fatevi na sega...io sn single e vabbè ma fare un topic per vedere ragazze mamma mia...


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#38 Inviato 05 December 2015 - 15:57 PM

Solo una parola: psicoanalista.

Tutti i consigli di amici, conoscenti, confidenti non potranno nulla, l'inconscio è un avversario formidabile e per affrontarlo ci vuol ben altro di parole incoraggianti.

Su su, raccogliti e fai una telefonata, c'è la Jonas onlus di quel pirla di Recalcati in giro per tutta Italia, oppure i Lacaniani a Milano o a Roma che ti fan 10-15 sedute gratis.

 

Amen.


In Fede,

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#39 Inviato 05 December 2015 - 16:50 PM

Darkest, lei non soffre semplicemente di depressione,

soffre di uno stato una delle cui conseguenze è la depressione.

 

E... i buddisti non hanno déi a cui si appellano, quindi di fatto anche loro sono atei.

Cosa vuol dire che "non credi a queste cose" forse non ci credi perchè non le conosci abbastanza?

 

Shiki, tu a mio avviso avresti bisogno di affrontare le cose con serenità, non con l'ansia del futuro.

Non riesci a fare tutti gli esami? Pazienza, chissenefrega? La scuola non è per tutti.

 

Il casino nasce quando ci si intestardisce su qualcosa, se io entrassi in competizione con tizio, caio, i sempronio, potrei finirla in due modi:

o vinco, o perdo.

In genere, e una volta ti assicuro che non era così, se perdo tendo a trovare più carica, se io perdo, pazienza, vuol dire che non ho agito nel modo adatto ad assicurarmi una vittoria.

Ma, una persona come te, che tendenzialmente va verso la depressione, fatico a vederla trovare la stessa carica che posso trovare io.

Vincere o perdere in sé non è importante, ma è il modo in cui noi ci imponiamo di vincere che rischia di ostacolarci qualora i risultati non siano quelli sprati.

 

Per questo, quel che dice Flame non è sbagliato, non c'è da dimostrare niente a nessuno, anche perchè, per certi versi, la bambina in te non vede niente nè nessuno al di là di lei.

Quel che dissi a suo tempo a Flame, vale anche per te, vale per chiunque, tu sei già perfetta come sei, sei bella come sei e sei completa come sei.

 

So che detto a una persona che come te vive un'esperienza un pò pesante sembra una presa in giro, infatti sarebbe suonata anche a me, ai tempi, come una presa in giro.

E' una questione che non nasconde altre frasi sotto, non c'è da leggere nulla più di quello, il senso della cosa è tutto lì ma... per riuscire davvero a comprenderlo... beh, bisogna che sia compreso.

 

Cioè bisogna sentirlo emotivamente, e questo purtroppo non è una cosa in mio potere, è una cosa che se succede, succede.

 

La frase che la madre di Flame le ha rivolto è piuttosto breve, Flame ci ha fatto sopra un poema, ecco... sono le piccole cose che scatenano in noi la capacità di pensare, di ampliare lo spettro dei nostri sensi.

Dentro di noi esiste un regno letteralmente senza confini, è in base ai confini di questo regno che possiamo dare un senso alle cose, perchè è "quel" regno la realtà, la realtà per noi, ed è quel regno che attribuisce a questa o quella frase sentita o detta significati più o meno profondi.

 

Più conosci quel regno e più capisci quanto ciò che gli altri ti dicano è in verità superfluo per certi aspetti, perchè tutto va bene esattamente com'è.

 

Ma molti nemmeno fanno caso di averne uno.

Il chè non è sbagliato comunque... solo che attribuiranno importanza solo a ciò che viene da fuori, quando quel che conta è invece dentro di noi, non fuori.

 

Chi non fa questo distinguo, finisce per il rimanere vittima del giudizio altrui sulla propria persona o sui propri atti, quando... l'emotività che nasce in noi al sentirci prendere di mira, è in realtà la consapevolezza che quel che dicono è vero.

 

Ma questo non vuol dire che abbiano ragione, vuol dire solo che sono sinceri per ciò che concerne loro.

 

Se qualcuno ti dice che non ti sopporta, ad esempio, perchè sei timida, non vuol dire che essere timidi in sé sia sbagliato, vuol dire che quella persona ha dei grossi problemi ad affrontare la timidezza (la propria) e per tanto la rifiuta.

 

Questo può feririci o meno, ma se ci ferisce e sentiamo qualcosa vuol dire che dentro di noi, anche noi non sopportiamo quel nostro lato caratteriale.

 

E... non si risolve vincendo la timidezza, non sempre, si vince ignorando la timidezza, guardandola con distacco e accettandola come una parte di noi che, spesso... a quel punto svanisce.

 

La tua non è una condizione psicologica è per tua ammissione una condizione fisica, sei nata così quindi... dovevi nascere così, odiarsi non serve a nulla, pensa che se tu stessi bene non potresti nemmeno mai aver potuto parlare di queste cose a noi; sono quelle piccole cose, queste, di cui parlo sopra, sono tesori che dovremmo prendere in seria considerazione, perchè tutti ne abbiamo, ma il più delle volte ci passano sotto il naso e gli ignoriamo.

 

La vita è bella perchè va vissuta, l'opportunità che nasce da ciò è straordinaria, e per certi versi, anche la depressione è qualcosa di bello, non è un "nemico" è più come un amico che ci "mostra" delle cose di noi che non abbiamo ancora imparato ad accettare.

 

So, come detto sopra, che può sembrare una presa in giro ma non lo è; vivere è il più grande dono che riceviamo, ed ogni vita ha il proprio significato ed è degna di essere vissuta, senza intestardirsi sul fare questo e fare quello, o emergere da chissà dove, vivere è "vivere" e siamo noi da dentro a dover dare a questo miracolo l'importanza che merita.

 

Qualunque sia la sua forma.


Modificato da Martin Ginrai, 05 December 2015 - 16:55 PM.

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<<Crede che riuscirà a rispettare un marito che, forse, ha preso la più grossa cantonata scientifica di tutti i tempi?>>

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L'arte é la costruzione del tempio, dove lo Spirito, in virtù del simbolo, del rituale e della geometria sacra, può dimorare costantemente[...]

 

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#40 Inviato 05 December 2015 - 19:53 PM

Ginrai effettivamente i Buddisti tecnicamente sono atei. Mi correggo, sono contrario a qualunque tipo di dottrina/religione organizzata (non ne sento il bisogno) ma ammiro il lato umano e la voglia di dare una mano (anche in termini di tempo speso insieme a chiacchierare) a chiunque in queste persone più che in altre






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