QUEST I (Seconda parte) 0

[VAL]

E’ passata circa un’ora da quando il gruppo ha lasciato Salem e adesso essi camminano circondati da una rigogliosa vegetazione verde. Il canto dei grilli si mescola insieme allo scorrere del fiume con le lucciole che gli volano accanto, creando insieme alle stelle uno scenario di maestosa bellezza. Un atmosfera di pace di tranquillità sembra regnare in questa parte del mondo. Il luogo ideale dove passare la notte e rinfrescarsi.
Il fiume che costeggia tutta la valle non è molto profondo e la corrente non è particolarmente forte. Alcuni uccelli notturni ne approfittano per bagnarsi le ali, aggiungendo la loro voce a quella della natura.


[NOTA DEL GM]
Inizia qui la seconda parte della quest. Io non potrò gestirla fino alla prossima settimana, ma intanto nulla impedisce ai giocatori di fare gioco per conto proprio al fine di conoscersi meglio durante questa sosta di ristoro.

Tutti i giocatori ottengono 20 Punti narrazione da sfruttare a piacimento durante la quest.

[Testament]

PENSA - Che serata...

Nono e gli altri avevano abbandonato quella città maledetta da un'ora lasciandosi alle spalle le fiamme della locanda, la guerra civile, il puzzo, i morti e tutto il resto che Salem poteva offrire, ma che nessuno sinceramente avrebbe mai gradito.

In confronto, la foresta nella quale stavano camminando sembrava il paradiso terreste e l'atmosfera era estremamente piacevole.

Randor aveva fatto perdere le sue tracce e il gruppo aveva deciso altrettanto per evitare spiacevoli incontri con gli "Spettri".

Avanzando nel verde su un sentiero battuto e rischiarati dalla luce lunare, il silenzio fu interrotto dalla guerriera:

PARLA - Speriamo di non dover mai più avere a che fare con certa gentaglia! Se solo avessi saputo che qui in zona c'era una foresta così incantevole non mi sarei nemmeno sognata di andare a dormire in quella topaia... e almeno avessi dormito! Io non so voi, ma sono stanca morta... -3-

PARLA - A proposito si può sapere chi siete "voi" ? Nella foga di tutto questo fuggi fuggi ho si e no capito 2 nomi... Sophie e Finrod. Io sono Nono. Anche se mi pare imperativo che stanotte riposeremo qui da qualche parte, qualcuno ha idea di cosa facciamo ora che abbiamo questa mappa?

PARLA a ETOH - Sei in grado di decifrarla anche senza quell'impiastro?

[PICCOLO]

Osservò il luogo in cui erano arrivati.
Vi era uno spuntone di roccia che costeggiava il fiume abbastanza alto e largo.

PENSA - "Questo posto sembra perfetto per accamparsi... E se anche così non fosse, abbiamo bisogno di riposo... Da quando ce ne siamo andati da Salem abbiamo continuato a camminare senza sosta sperando che non ci seguissero... Inoltre è meglio capire di chi posso fidarmi fra queste persone..."

Alla fine aveva deciso di aspettare gli altri all'uscita della città ed erano fuggiti assieme.
In fin dei conti era curioso di vedere questo Museo, ma non sapeva cosa avrebbe trovato laggiù... Un aiuto era sicuramente ben accetto. Nella locanda, pur non sapendo niente gli uni degli altri, erano riusciti a cavarsela. Non era andato tutto come si aspettava, un paio di volte si erano pestati i piedi a vicenda, ma dal momento che neanche conosceva i nomi dei suoi improvvisati compagni, la considerava comunque una vittoria.
Fece segno agli altri e indicò lo spuntone di roccia. Mentre si avvicinava al luogo indicato ripensò a Randor.
Era stupito del fatto che quel grosso idiota fosse riuscito a derubarlo. Non era arrabbiato della cosa, anzi... Aveva riguadagnato un poco di rispetto ai suoi occhi... Aveva avuto il sangue freddo di derubarlo in una situazione concitata come quella: non era cosa da poco. Ciò nonostante, se si fosse ripresentato di fronte a lui questa volta non avrebbe esitato a tagliargli la gola.
Sentì la guerriera lamentarsi della stanchezza e presentarsi agli altri.
Raggiunto lo spuntone si sedette per terra, appoggiando la schiena contro la roccia. Sistemò delicatamente la torcia per terra in modo che non si spegnesse.
Non era un grande oratore, ma sapeva che c'era bisogno di fare il punto della situazione. Durante la fuga da Salem nessuno aveva parlato granché e negli ultimi minuti il silenzio era diventato quasi insopportabile, perciò decise di approfittare della domanda della guerriera.

PARLA A TUTTI - "Penso che siamo abbastanza lontani da Salem e da qualsiasi possibile inseguitore. Io propongo di accamparci qui. Son convinto che siamo tutti più stanchi di quanto vogliamo dare a vedere..."

Attese un attimo osservando gli altri. Rimuginò rapidamente a cosa raccontare a quelle persone.

PARLA A TUTTI - "Il mio nome è Etoh. Sono un viaggiatore. Sono stato costretto a fermarmi a Salem purtroppo, anche se l'avrei evitata volentieri. Non ho molto da dire. Mi guadagno da vivere facendo qualche lavoretto qua e là. Mi piace viaggiare e mi adatto alle situazioni che una nuova città offre, ma Salem non era per me una meta. Oddio, solo un folle andrebbe a Salem di sua spontanea volontà!"

Rise.

PARLA RIVOLTO A NONO - "Per quanto riguarda la mappa che tanto ti sta a cuore, sì, penso di poterla decifrare, ma avrò bisogno di un po' di tempo. Chiunque l'abbia disegnata ha volutamente rappresentato alcune zone in maniera errata, ma per fortuna ho visto parecchie mappe di questi luoghi e ho una buona memoria per queste cose."

Fece un respiro prima di continuare.

PARLA A TUTTI - "Tuttavia, se veramente vogliamo andare là assieme... Beh, prima devo conoscervi... Non viaggio con persone di cui non posso fidarmi. Non voglio risultare scortese, ma in quella locanda ci siamo salvati quasi per miracolo e ci siamo intralciati l'un l'altro più di una volta... Se vogliamo sopravvivere abbiamo bisogno di sapere le nostre rispettive capacità"

Osservò i due bambini e sorrise.

PARLA AD ASCOT E SOPHIE - "Specie voi due siete ancora un'incognita ai miei occhi... Nonostante mi siate i più simpatici, sembrate anche i più pericolosi..."

[Eikichi]

Finrod camminava in testa al gruppo a passo spedito, la foresta lo faceva sentire a casa, ascoltò Nono parlare e poi Etoh che si presentava agli altri rivolgendosi poi ai due bambini.

Anche lui li trovava "affascinanti", non sapeva se esserne intimorito o cosa ma in fin dei conti, sentiva di potersi fidare di quello strano gruppetto che si era creato alla locanda.

Aveva cercato di farsi un'idea di chi aveva davanti, ognuno aveva una propria storia alle spalle e ognuno aveva il proprio modo di pensare ed agire ma alla fin fine erano riusciti a collaborare più che degnamente per salvarsi la pelle poco prima.

Respirò a grandi polmoni andando verso il fiume, guardò l'acqua scura che si muoveva placidamente poi voltatosi assunse un espressione quasi festaiola

PARLA ATUTTI: "io sono Finrod, ma potete chiamarmi Fin. Sono un elfo...beh...e a quanto pare avrete capito che non sono esattamente lo stereotipo di elfo che vi immaginavate!"

rise, poi sgranò gli occhi e il suo tono di voce era quasi esaltato.

PARLA A TUTTI: "Sono in viaggio per conto della mia dea, Freya. Mi aveva detto lei di raggiungere Salem....evidentemente quella appena passata era una sorta di prova per valutare se ero degno della sua missione e ora vorrà che vi aiuti per cercare questo fantomatico..."tesoro". Quindi se vi stà bene vi aiuterò; non so cosa troveremo e non so nemmeno se mi interesserà...voglio solo arrivare fino in fondo."

Eh sì, Finrod quando parlava della SUA Dea era un filino esagitato. Molti al villaggio lo prendevano in giro, lui era convinto che Freya lo mettesse alla prova per vedere se meritava di diventare suo sposo.

guardò poi Ascot, rise

PARLA A TUTTI, GUARDA ASCOT: "basta non farmi volare giù da un tetto un'altra volta!!!"

[Guardian of Irael]

Darth si sentiva sollevato non gli piacevano i posti affollati e le città, preferiva stare a contatto con la natura là vicino ai boschi dove era nato.

Mentre camminava osservava la luna ascoltando un po' distratto quello che dicevano i compagni. Arrivato allo spuntone si inginocchiò un poco per riposare i piedi ed ascoltò più attentamente i racconti del resto del gruppo; attese che Finrod finisse di raccontare la sua storia, era affascinato dalla dea capricciosa degli elfi che si mostrava a loro e desiderava anche lui incontrarla anche se il desiderio di vedere Chronos era maggiore.

PARLA A TUTTI: "Sono Darth, Darth Reveal. Sono in viaggio alla ricerca di mia sorella" la sua espressione si fece triste e rammaricata "che è stata rapita da una persona ed io...non sono riuscito a proteggerla" con la mano destra strinse forte il braccio sinistro."Devo trovarla e riportarla a casa, alcune traccie mi hanno portato fino a Salem, ma pare che fossero tutte false piste. Vi aiuterò a trovare quel tesoro e intanto cercherò qualche indizio su mia sorella legato agli Spettri"

Sorrise a tutti ancora pieno di speranza ed alzatosi si mise a sedere su una roccia poco distante dal resto dei compagni e rivolgendo ancora lo sguardo alla luna iniziò a canticchiare a bassa voce una dolce nenia accarezzando e giocando con le punte dei suoi capelli. Non aveva elevate doti canore, ma almeno riusciva a riprodurre quella melodia a lui tanto cara.

[Costa]

Appena decisero di accamparsi il ragazzino si sedette e come suo solito sfilò dalla borsa il libro degli appunti, la penna ed il calamaio concentrandosi sulle pagine scritte di suo pugno fino a trovare la prima delle pergamene bianche.

Pensa:"Dannazione, si vede poco nulla... fortuna che almeno non è nuvoloso e quel tipo ha una torcia..."

Mentre ascoltava i suoi improvvisati compagni di viaggio li studiava, annotava, schizzava le loro fattezze ed i loro equipaggiamenti [Valutare]. Era un piccolo maniaco degli appunti... non perchè avesse memoria corta, ma per non lasciarsi sfuggire nulla e scrivendo gli veniva meglio concentrarsi su quello che gli veniva detto.
Apprese i primi nomi: Nono la guerriera succinta, Finrod l'elfo, Etoh il barbuto e Darth il rosso. Per ognuno di loro creò una specie di scheda personale su una pagina del suo libro ed in attesa che prendesse la parola ne predispose gia una per Sophie.

Pensa:"Informazioni del tutto inutili... quello che mi serve è sapere cosa sono in grado di fare, non perchè se ne vanno a zonzo per il mondo..."

Tenne il pensiero per sé.

Quando Etoh chiamò in causa lui e Sophie staccò per un istante gli occhi dallo schizzo delle fattezze di Finrod che stava ultimando (piuttosto mal riuscito ad essere sinceri, ma doveva servire a lui per annotarsi l'equipaggiamento dell'elfo e non per vendere capolavori in una piazza cittadina).

Parla:"Il mio nome è Ascot, studio magia da autodidatta. E' tutto quello che vi è necessario sapere di me."

Tagliò corto.

[Seph]

Sophie, taciturna, seguì il resto delle persone con cui si era ritrovata a dover collaborare per salvare la pelle.
Non sapeva nulla di quelle persone, aveva solo avuto modo di capire che alcune di esse erano decisamente cretine.

PENSA:
Ascot, il bambino, è in gamba...
Decisamente.
La guerriera... Uhm, qual'era il suo nome...

I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti proprio dalla guerriera, che si presentò anche al resto dello strano gruppetto che era venuto a formarsi.

PENSA:
Nono, ecco!
Accidenti, dovrei stare più attenta quando le persone si presentano!

Sophie posò rapidamente gli occhi su Ascot e su Nono.

Beh, anche la guerriera tutto sommato mi ha dato una mano, nonostante si sia opposta all'idea di consegnare Randor.

Nel frattempo il ragazzo barbuto si presentò a sua volta, il suo nome era Etoh e disse di essere un viaggiatore.
Parlò della mappa che avevano precedentemente sotratto a Randor e dopo aver proposto di accamparsi in quel luogo, che tutto sommato era effettivamente l'ideale, chiese di conoscere le capacità delle varie persone che componevano il gruppo.
Aggiungendo un commento sulla presunta pericolosità di Ascot e Sophie.

La bambina non potè fare a meno di sorridere alle parole di Etoh, gettando un'occhiata ad Ascot, che nel frattempo scriveva freneticamente sul suo libro, per coglierne la reazione che effettivamente non tardò ad arrivare.

Sophie stava per rispondere quando improvvisamente la sua attenzione fu catturata dalle parole dell'elfo.

PENSA:
FREYA?!?!?!?

Un brivido percorse la spina dorsale della bambina.
Per un attimo ebbe l'istinto di dare addosso all'elfo ma, con un accentuato sospiro, riuscì a trattenersi.
Più o meno.

PARLA A FINROD:
Quindi, orecchie a punta, è stata la tua dea a suggerirti di fare tutto quel macello nella locanda?
Avremo potuto sacrificare una sola vita umana, quella di Randor, e salvarne quante? Quattro, cinque?
Sarebbe stato sufficiente non iniziare a sparare frecce a casaccio.
Ma dubito che alla tua cara dea importi troppo del delicato equilibrio che governa questo mondo.

Scosse il capo, portando la mano sui capelli argentei e facendola scivolare ad accarezzarli.

SUSSURRA:
Imbecille...

Il risentimento della piccola iniziava a venir fuori, tuttavia si bloccò senza andare oltre.
Stroncando la frase, si voltò verso il resto del gruppo e come nulla fosse si presentò.

PARLA:
Ad ogni modo, il mio nome è Sophie.
Cosa faccio da queste parti non è affar vostro.
Per quanto riguarda le mie capacità vi basti sapere che se ho voglia (Sophie scandì bene) posso curare quasi qualsiasi tipo di ferita.

Sophie si presentò quasi distrattamente, ancora pensava all'elfo.

PENSA:
Non mi importa un accidenti del tesoro, ma devo tenere d'occhio quel maledetto orecchie a punta...
Non posso permettere che se ne vada in giro a fare gli sporchi comodi della sua dea psicopatica.

[Eikichi]

Alle parole di Sophie Finrod si irrigidì e le si avvicinò di qualche passo. Come poteva parlare così quella bambina? si stava riferendo alla SUA Dea!!

PENSA: Non ha senso litigare proprio ora, ma quella bambina non può rivolgersi alla mia dea in quella maniera.

PARLA A SOPHIE: Giusto per tua informazione, bambina, <marcò quella parola proprio in risposta al fatto che Sophie non l'aveva chiamato per nome> la Dea Freya non mi ha obbligato a scoccare le quattro frecce che ci hanno permesso di fuggire sani e salvi. Ma non ti preoccupare, la prossima volta lascerò che Nono venga colpita da un nemico cosicchè sul tetto ci potrai salire usando la tua magia...

sospirò

PENSA: no, non ho sparato frecce a caso. E alla mia Dea stà a cuore la mia vita!

PARLA A SOPHIE: che cosa pensino gli Dei non ci è dato da sapere. Mi fido della mia Dea e farò di tutto per soddisfare il suo piacere.

Il suo tono verso Sophie non era aggressivo, piuttosto era convinto e serio. Credeva in ciò che faceva anche se spesso andava contro gli elfi più anziani del villaggio che erano piuttosto irritati dai comportamenti, a volte assurdi, della Dea.

[Seph]

Sophie scosse la testa, disgustata.

PARLA A FINROD:
Con la mia magia?
Ho sempre letto scritti che parlavano degli elfi come di creature intelligenti...
Certo che gli scrittori a volte hanno proprio una fervida immaginazione...

La bambina fece una piccola pausa, inclinando leggermente il capo.

PARLA A FINROD:
Pensa che se tu avessi tenuto tutte e quattro le frecce nella faretra sarebbe stato sufficiente consegnare loro ciò che volevano.
Il locale non avrebbe preso fuoco.
L'oste non sarebbe rimasto là dentro.
Io avrei mangiato qualcosa, dormito un poco e ora sarei già in viaggio.

Sbuffò, volgendo lo sguardo verso una scenetta che aveva colpito la sua attenzione.
Qualche passo dietro l'elfo, sotto un albero a qualche metro dalla riva del fiume, una splendida falena era appena rimasta impigliata nella ragnatela di un ragno.
Quest'ultimo si avvicinava lentamente alla preda, mentre la falena cercava inutilmente, dimenandosi, di liberarsi dalla tela.

Sophie fece qualche passo, accovvaciandosi sotto l'albero e osservando da vicino la scena.

PENSA:
Vediamo se l'elfo fa qualcosa...
Se non sbaglio Freya è la dea protettrice della natura...
Sono curiosa.

[Eikichi]

Il comportamento di Sophie lo irritava, era convinto di aver fatto un buon lavoro alla locanda e di sicuro non sarebbe stata quella bambina a fargli cambiare idea.

La vide poi guardare dietro la figura dell'elfo e quindi avvicinarsi ad un albero.
Anche l'elfo si volse indietro

PARLA A SOPHIE: "che cosa..."

fece qualche passo avanti, una falena era rimasta impigliata nella tela di un ragno, sorrise con amarezza.

PARLA A SOPHIE: "la natura può essere così crudele non è vero? Ma funziona così...l'equilibrio di cui mi hai parlato poco fà....è quello che stai vedendo tu stessa in questo istante. Potrei liberare la falena e permetterle di volare ancora una notte ma questo toglierebbe al ragno la cena...e chissà....magari potrebbe essere l'ultima per lui..."

Si chinò di fianco a Sophie concentrando lo sguardo sulla ragnatela, la falena continuava a dimenarsi e il ragno era sempre più vicino. Avvicinò una mano verso la ragnatela, senza toccarla

PARLA A SOPHIE: "La mia Dea a volte sà essere....mmm...egoista....ma mai farebbe qualcosa per rovinare il delicato equilibrio del nostro mondo. Le stesse leggi che governano la natura sono perfette ed imparziali. Noi proteggiamo la natura...non la giudichiamo."

Sperava che Sophie avesse capito cosa intendeva dire l'elfo; i due non erano partiti con il piede giusto ma di sicuro non aveva intenzione di instaurare subito delle inimicizie.

Sì, si rendeva conto del comportamento della Dea Freya ma non poteva farci nulla, l'avrebbe seguita in capo al mondo pur di soddisfare i suoi piaceri.

Si alzò lasciando la falena al proprio destino e raggiungendo lentamente gli altri.

[Testament]

Il posto che avevano scelto era l'ideale per riposare e riaffrancarsi col mondo, ma già al momento delle presentazioni l'aria aveva cominciato a scaldarsi...c'era tensione, Sophie e Finrod si stavano scambiando parole taglienti circa Freya...

Ora erano intenti a guardare una ragnatela...

PARLA - Siamo tutti stanchi e un po' nervosi, non mi sembra il caso di litigare in questo momento anche perchè orami quello che è fatto è fatto. Col senno di poi potevamo risolvere la situazione in altri modi, ma è stata una cosa improvvisata e comunque senza l'arco di Finrod forse non saremmo tutti qui a parlare. La sua dea è Freya...bè penso che ognuno sia libero di seguire il suo dio no? Cerchiamo di andare d'accordo almeno per un po', del resto nessuno ci costringe a restare insieme.

[Costa]

Mentre Sophie e Finrod discutevano su qaule dei due adorava il dio migliore, intervenne Nono che cercò di calmare le acque. Ascot ne appprofittò per confrontare l'originale al disegno che aveva fatto sul libro.
Osservò più volte lo schizzo sulla pergamena, mentre si solleticava il labbro inferiore col restro della penna.

Pensa:"Bene, ora annotiame velocemente cosa indossa..."

E si rimise a schizzare, annotare, fare calcoli tutti suoi sui punti di forza della combriccola.

Modificato da Costa, 30 June 2009 - 20:25 PM.

[PICCOLO]

Ascoltò con attenzione le presentazioni dei suoi compagni.
Quando Sophie e Finrod iniziarono a battibeccare, sorrise. Trovava divertente quella scenetta.
La risposta del bambino tuttavia restava troppo vaga per i suoi gusti. Voleva sapere fino a quanto si estendevano i suoi poteri. Lo osservò mentre scriveva sul suo quaderno, mentre li osservava uno per uno.
Si portò le mani dietro la testa, mettendosi comodo.

PARLA AD ASCOT - "Ragazzino, non mi interessa sapere dove hai imparato la magia o cosa vuoi fare nella tua vita... Voglio sapere cosa sai fare... Se avessimo saputo prima che potevi creare copie delle persone avremmo potuto organizzarci meglio, nella locanda... E quel che voglio sapere è se si può fare affidamento su di te... Niente di personale, ma se tu non ti fidi di noi, noi non possiamo fidarci di te..."

Modificato da PICCOLO, 30 June 2009 - 19:00 PM.

[Testament]

Effettivamente era da un po' che Ascot scibacchiava sul suo insieme di pergamente fissandoli e riprendendo a scrivere nonostante la sola luce lunare.

PARLA a Etoh - Parli di fiducia proprio tu che ti atteggi a "viaggiatore" Etoh, ma alla prima occasione vuoti le tasche del cadavere dell'oste e poi il contenuto della borsa di Randor. Bel modo di arrangiarsi per un viaggiatore.

PARLA a Ascot - Tu invece cos'è che scribacchi incessantemente posando lo sguardo un po' su tutti? ma ci vedi almeno?

[PICCOLO]

Il sorriso sul suo volto cambiò in un ghigno. Socchiuse gli occhi inarcando le sopracciglia verso l'alto e alzò le spalle.

PARLA A NONO - "Di certo l'oste non ne avrebbe avuto più bisogno... Che ne sapevo io che la piccola era una maghetta e poteva riportarlo in vita?"

Poi guardò direttamente negli occhi la guerriera.

PARLA A NONO - "Vorrei inoltre farti notare che sei stata tu ad insistere di non dare Randor in mano ai suoi inseguitori, non io... Non che voglia dare la colpa di quanto successo a qualcuno di noi, ma sono ancora convinto che se non avessimo indugiato così tanto al primo piano ma fossimo scesi subito di sotto portandocelo dietro, avremmo passato una serata ben più piacevole."

Ammiccò sorridendo verso la ragazza, poi tornò ad osservare Ascot in attesa di una risposta.

[Testament]

PARLA - ahahah, la scusa del "non ne aveva più bisogno" è vecchia quanto il furto stesso. Tu vuoi sapere quali sono le nostre abilità, bene. Per quel che mi riguarda so che non hai rispetto nemmeno dei morti e continuo ad essere convinta che sacrificare uno sconosciuto per salvarsi la pelle sia un comportamento nemmeno degno di una bestia.
Ad ogni modo come ho detto prima siamo tutti stanchi e nervosi quindi finiamola qui, ma ti avverto

Lo sguardo si fece glaciale

allunga le mani su qualcosa di mio e scoprirai subito quali sono le mie capacità nascoste.

[Guardian of Irael]

Darth si era mezzo assopito sulla roccia, ma tutte quele discussioni lo avevano più che svegliato. Rise pacatatamente nel vedere l'elfo bisticciare con la bambina riguardo agli dei. Vedendo però il litigio tra Nono e Etoh si preoccupò.

PENSA: Accidedenti così proprio non va, adesso che abbiamo avuto un momento di pace e loro già litigano. Meglio distoglierli dai loro pensieri cambiando discorso!

PARLA a tutti con tono squillante: Avete intenzione di fare dei turni per la notte? Per avvertire gli altri in caso di pericolo?

Voleva attirare l'attenzione per farli smettere di litigare, ma subito dopo finito di parlare senza attendere una risposta si avvicinò ad Ascot sorridendo e chiese.

PARLA ad Ascot: Ho notato che prima stavi disegnando qualcosa, posso vedere?

[Seph]

Sophie sorrise alle parole dell'elfo, non approvava assolutamente quanto fatto alla locanda ma dimostrava quantomeno un minimo di buonsenso.

PARLA A FINROD:
Beh, almeno dimostri un po di buonsenso, Finrod.

Si tirò su, osservando il ragno ormai a pochi passi dal suo pasto.
Quindi si voltò, tornando incontro agli altri che a loro volta avevano iniziato a discutere.
Stavolta erano la guerriera ed Etoh a battibeccare, mentre Ascot scribacchiava silenziosamente sul suo libro.

Senza proferire parola Sophie andò accanto al ruscello, inginocchiandosi e cogliendo un po di acqua con le mani.
Le sciacquò, meticolosamente, per poi portarsi dell'acqua al viso e rinfrescarsi.

Infine tornò accanto agli altri, posizionandosi seduta con la schiena poggiata su una roccia.
Osservando la luna che si specchiava sulle limpide acque del ruscello, le parole delle persone attorno a lei iniziarono lentamente a farsi più lontane.
Era uno strano gruppetto ma dubitava ci fosse qualcuno fra di loro che avrebbe cercato di farle del male.
O che l'avrebbe fatto davanti agli altri.
Mentre questo e tanti altri pensieri affollavano la mente della bambina i suoi occhi si chiusero, concedendole infine un po di riposo.

[Testament]

Proprio lei che cercava di sedare i dissapori fra Sophie e Finrod, stava creando un'altra frattura all'interno del gruppo improvvisato per via del comportamento immorale di Etoh. Del resto se c'era una cosa che non poteva sopportare erano i ladri...

Per fortuna le parole di Darth intervennero a spezzare quell'impasse, Nono assunse di nuovo la sua consueta aria gioviale e si voltò verso il guerriero dai capelli rossi, del resto non c'era altro da aggiungere a quanto aveva detto.

PARLA A DARTH - E' decisamente una buona idea, ora che non siamo soli possiamo anche fare turni di guardia per concedere agli altri un po' di riposo, anche se il luogo sembra molto tranquillo. Dunque siamo in 6... e qualcuno è già partito...

Rivolse uno sguardo verso Sophie, placidamente addormentata.

L'ideale sarebbe farlo a coppie, turni di 3 ore in modo che tutti dormano almeno 6 ore... mi offro per il primo turno, alla fine non sono poi così stanca. Chi mi fa compagnia?

[Guardian of Irael]

Darth per imitare il piccolo Ascot tracciava sul terreno linee con la punta dello spadone per disegnare, ma non aveva nulla di preciso in testa e quindi stava uscendo fuori un disegno confuso nel frattempo pensava.

PENSA:Rimarrò sveglio insieme alla guerriera così domattina potrò alzarmi presto per allenarmi mentre gli ultimi due faranno il proprio turno. Anche se avrei voluto farmi raccontare da Fin qualche altra storia sulla sua dea, peccato.

Senza alzare la testa dal terreno dove tracciava le linee rispose alla domanda della guerriera.

PARLA: Resterò sveglio anche io per il primo turno, Nono.

Poi smise di solcare la terra e guardò Nono sorridendo.

PARLA: Non ti dispiace vero?