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Screen Contest #90

Kamikun






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Quest II (Prima parte)

    Azrael
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#1 Inviato 16 July 2009 - 22:08 PM

"Life itself is only a vision, a dream."
It was electrical. By God! I had had that very thought a thousand times in my musings!
"Nothing exists; all is a dream. God - man - the world - the sun, the moon, the wilderness of stars - a dream, all a dream; they have no existence. Nothing exists save empty space - and you!"
"I!"
"And you are not you - you have no body, no blood, no bones, you are but a thought. I myself have no existence; I am but a dream - your dream, creature of your imagination. In a moment you will have realized this, then you will banish me from your visions and I shall dissolve into the nothingness out of which you made me..."

Mark Twain - The Mysterious Stranger


~

CAPITOLO I - L'Ombra del Fuoco

Ci sono luoghi dove gli Dei giocano con il destino degli uomini.
L'isola di Milea è nota per non essere uno di quei luoghi.

Conosciuta per essere un ritrovo di avventurieri, maghi, sacerdoti, santi, contrabbandieri e ladri della peggior risma, negli ultimi anni l'isola ha visto gli eventi più strani ed incredibili che si possano pensare. Ha visto camminare sulle sue terre potenti demoni, ha visto gli stessi demoni essere imprigionati nelle sue viscere, ha visto orrende creature della notte comandare intere città ed ha visto volare nei suoi cieli creature ben più grandi ed antiche dei semplici gabbiani che popolano a stormi le sue coste.
Tutto ciò potrebbe sembrare quasi refrattario all'ordine delle cose, e forse in parte lo è: eppure, raramente le genti di Milea accettano ciò che il Fato propone senza dargli una salutare spinta nella direzione voluta, con tutto il bene ed il male che da ciò deriva. Per chi sa manovrare il destino, cogliere l'attimo e scampare alla morte, grandi ricompense attendono di essere generosamente elargite. E grandi tesori di essere ritrovati.

E' proprio con questo personalissimo sprezzo del destino che cinque viandanti, ognuno con i suoi motivi ed i suoi pensieri in testa, si stanno dirigendo verso Sevescar, un piccolo villaggio nel territorio di Midgar.

Immagine inserita

Questa è Sevescar. Poche case, sparse alla rinfusa nelle campagne dal cielo grigiastro ed oppresse dal caldo estivo, reso oltretutto umido dalle placide anse del fiume Lerice che scivola poco lontano, senza fare troppo rumore, come se non volesse disturbare. Non lontano da esso il centro di Sevescar conta la bellezza di venti edifici o poco più, che testimoniano come il numero degli abitanti di tutta la zona sia saldamente fermo sotto al centinaio.
Un tranquillo angolo di mondo dimenticato dagli Dei, forse, ma di certo non dal Sindaco Merovit che si prodiga perché anche quegli insediamenti esterni alle solide mura di Midgar possano contare almeno un po' nella sicurezza della Città-Stato.

Sicurezza che, negli ultimi tempi, gli abitanti di Sevescar sentono decisamente mancare. La gente esce poco di casa, è diffidente, parla poco e, soprattutto, si tiene lontano dal fiume.
Ma questo, ancora, i nostri cinque viandanti non lo sanno. Loro, a Sevescar, ci devono ancora arrivare.


NOTA PER I GIOCATORI
Sto per mandare un MP ad ognuno di voi nel quale descrivo, più in dettaglio, i motivi della vostra visita a Sevescar ed il luogo in cui giungerete appena arrivati. Non postate prima di averlo letto.

    Discordia
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#2 Inviato 16 July 2009 - 23:02 PM

Finalmente ero arrivato...Sevescar si trovava a poche miglia sotto di me; erano stati tre lunghi giorni di volo dove non erano mancate le sorprese, ma alla fine vi ero giunto. Non mi sarei mai aspettato un villaggio tanto tranquillo... come era possibile che lui provenisse da qui. Questi esseri non li capirò mai pensai, mentre facendomi cullare dalle forze del vento, planavo in quella che sembrava essere la piazza del villaggio.
Non appena le mie possenti zampe posarno a terra, capii subito che gli abitanti di questo villaggio non erano abituati ai turisti, mi sentivo gli occhi addosso, sentivo che mi stavano trattando come un mostro. Ma questo non mi interessava più di tanto; in questi tre anni avevo fatto l'abitudine alle occhiataccie della gente... e ormai il loro comportamento scivolava su di me, come acqua durante la pioggia.

Prima di iniziare a guardarmi attorno, stirai immediatamente le ali, dato il lungo viaggio erano leggermente indolenzite, e vi passai delicatamente la mano sfiorando le piume. Inizio ad essere affaticato.... sarà meglio trovarsi anche un riparo per la notte. Ma prima avevo una questione da sistemare... non ero ancora in grado di capacitarmi di come fosse potuto accadere. Durante il volo verso Sevescar infatti, la cinta dove vi erano appese la mia borsa e le mie fidate spade si era sfilata... facendo ruzzolare il contenuto della borsa a terra, comprese le mie monete, che erano andate definitivamente perse; ma quello che era peggio era la scheggiatura che una delle mie spade aveva subito a seguito della caduta. Infatti il fato aveva fatto in modo che una delle mie spade andasse ad impattare contro una roccia, scalfendone la lama.
Non potevo proseguire con la mia missione, senza aver sistemato la mia arma... e anche se non avevo più con me monete con cui pagare, avrei comunque tentato di convincere il fabbro locale. Male che vada, svolgerò qualche lavoro per conto suo. Non ero la persona che si faceva abbattere da certe sottigliezze.

Guardandomi così attorno, notai subito la bottega del fabbro locale. Era un edificio in pieta particolarmente tozzo... dal camino fuoriusciva un intenso fumo nero... segno che all'interno vi era attività. Dopo aver dato una fugace occhiata attorno a me... bussai prepotentemente alla porta TOC TOC; e senza attendere risposta... aprii la porta della bottega del fabbro, cominciando a guardarmi attorno... e cercando con lo sguardo la persona che avrebbe potuto aiutarmi.
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    Sey
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#3 Inviato 16 July 2009 - 23:20 PM

PENSA-"Bah! Giorni e giorni di marcia e neanche l'accenno di una schermaglia! L'unico idiota che ho incontrato adesso fa compagnia ad i vermi, anche se è riuscito a danneggiarmi l'armatura."

Mentre questi pensieri attraversavano la mente di Juugo, vide che la strada che stava seguendo portava ad un piccolo villaggio. Non avrebbe mai voluto fermarsi in un posto sperduto come quello, tuttavia la sua armatura necessitava delle dovute riparazioni. Aveva imparato che un guerriero doveva badare al suo equipaggiamento come una madre si occupava dei propri figli. Quindi, malgrado tutto, doveva fermarsi in quella piccola contea.

Data la grandezza del villaggio, non fu difficile per Juugo trovare il fabbro. Abbastanza irritato ed innervosito per la tranquillità che aleggiava in quel luogo, aprì di colpo la porta con un calcio. Dentro la bottega c'erano diverse persone che parlavano fra loro. Non sapendo chi fosse il fabbro, decise di farsi notare urlando a squarciagola.

URLA-"Allora! Chi devo uccidere per farmi riparare questa dannata armatura!?"

Modificato da Sey, 16 July 2009 - 23:22 PM.

Davai


    Azrael
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#4 Inviato 16 July 2009 - 23:33 PM

PARLA: Chi è che sbatte? Maledizione a voi! Arrivo, un attimo...

Immagine inserita

Il tuo stupore nell'entrare nella forgia è notevole, superato solo dal fracasso che senti aprendo la porta: quello che da fuori sembrava essere il semplice laboratorio di un fabbro di campagna si è rivelato essere una vera e propria armeria fornitissima, dotata di ogni genere di lame e strumenti di morte. Martelli, spade, asce, pugnali, bastoni animati, archi, balestre e quant'altro tu abbia mai visto... E forse anche immaginato. In fondo a destra vedi una forgia in cui un enorme uomo, di spalle, sta ancora sbattendo un pezzo di ferro su di un'incudine. E lo fa con una violenza tale da far tremare e tintinnare numerose lame appese in ogni anfratto della stanza.
L'uomo di spalle continua a parlare, senza girarsi.

PARLA: Lasciatemi! Finire! Questa! Spada!

Dopo aver sbattuto con forza altre due volte, l'enorme uomo appoggia il ferro rovente in una vasca, creando una enorme nube di vapore... Da cui emerge pochi secondi dopo.

Immagine inserita

La sua espressione, mentre emerge dal vapore rovente, è leggermente stupita.

PARLA A HORUS: ...Oooh, ma chi abbiamo qua. Uno straniero. Salve, salve... Falconiano, no? Beh, sì, direi di sì. Allora, che posso fare per te, becco a punta?

...In teoria, un commento del genere per un falconiano potrebbe essere lievemente offensivo. Ma il fabbro non ha affatto l'aria di voler offendere nessuno.
Proprio in quel momento la porta si apre di nuovo, di scatto. Il guerriero appena entrato sembrava impaziente, per usare un eufemismo.

PARLA A JUUGO: Uccidere, nessuno. Pagare, ragazzo! Qua non ripariamo armature gratis, e neanche le porte se è per questo, quindi piano con i calci... E mettiti in fila, che il falco è arrivato prima di te.

Il tono del fabbro non sembra ammettere molte repliche.

Modificato da Azrael, 16 July 2009 - 23:37 PM.


    Amos_MHF
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#5 Inviato 16 July 2009 - 23:41 PM

Il viaggio di Kaiser non durava da troppo tempo, ma già tutto andava per il verso storto...
anche se nulla lo avrebbe fatto pentire della partenza.
Ormai la stanchezza iniziava a farsi sentire...
E lo stomaco anche.
Non gli rimaneva altro da fare che cercare una meta dove fermarsi qualche giorno, per poi riprendere il viaggio.
Arrivato in un villaggio sconosciuto, già percepì su di sè gli sguardi della gente, per chissà quale motivo.

PENSA: Devo assolutamente fermarmi in questo villaggio, e magari riposare e mettere qualcosa sotto i denti...
Elysee, aiutami Tu...


Facendo per entrare nel villaggio, molto più in là, sulla strada, Kaiser notò una figura alta e massiccia, prossima ad un edificio basso e tozzo che emanava sbuffi di vapore da più parti, forse la bottega del fabbro.

PENSA: Alto, massiccio e con due grandi ali... Sì, non può essere che un falconiano.
Ma cosa diamine ci fa una creatura del genere in un villaggio come questo?
Forse è meglio andare a dare un'occhiata...
...a debita distanza, ci mancherebbe anche che una di quelle creature mi desse la caccia.


Mentre si apprestava ad avvicinarsi all'imponente figura, Kaiser fece per chiedere ad un passante il nome del villaggio.
"Sevescar..." fu la risposta.

Improvvisamente, il falconiano entrò nell'edificio.
E, subito dopo, un grosso individuo, probabilmente umano, aprì la porta con un calcio ed entrò, anche lui.

PENSA: Diamine, deve fare veramente caldo, lì dentro...
Ma quei due individui sembrano guerrieri, e voglio saperne di più.


Kaiser si avvicinò all'entrata, rimanendo fuori, quanto bastasse per udire le parole dei due misteriosi individui.

Modificato da Amos_MHF, 16 July 2009 - 23:43 PM.

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Hiken... Tsubame Gaeshi!


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#6 Inviato 16 July 2009 - 23:52 PM

Le parole del fabbro furono così categoriche che per un attimo Juugo ebbe l'impulso di tirare fuori il suo martello e spaccarglielo in faccia. Tuttavia, poco dopo pensò che uccidere una persona che aveva preferito il denaro alla gloria, non era degno di lui.

Il Falconiano invece suscitò in lui una notevole curiosità, non ne aveva visto di molti, ma sapeva che alcuni di loro erano valorosi guerrieri. Molto tempo fa, quando lui era ancora piccolo, aveva udito di storie interessanti su queste creature. La sua stessa stirpe, ormai andata distrutta, aveva combattuto contro dei falconiani. Era un'occasione che non poteva perdere, doveva tenere d'occhio quella creatura.

PARLA A FABBRO- "Cosa vuoi che m'importi del denaro! Il dio Astharot non sa cosa farsene di gente che pensa al denaro! Pagherò quello che vuoi fabbro, ma vedi di non deludermi."

Detto questo, Juugo si mise a guardare con aria divertita quell'armamentario di morte, fantasticando su chi e come poteva sperimentare quelle armi. Anche se, in realtà, cercava di studiare meglio il falconiano.

PENSA-"Ti tengo d'occhio, gallinaccio."

Modificato da Sey, 16 July 2009 - 23:53 PM.

Davai


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#7 Inviato 17 July 2009 - 00:01 AM

Corri corri corri corri corri!
E se magari non ti è abbastanza chiaro, corri un po' di più. Per evitare equivoci tra gambe e cervello.
Pertanto se lo ripeteva.
Corri corri corri corri cor...

....
Aspè. Ma perchè stava correndo?
Addentò una mela che teneva in mano, assorto, mentre intanto continuava la corsa.
Perchè..mh. Che buona questa mela. Ah si, che dicevamo..? Perchè stava correndo?
Un'altro morso alla mela, un'altro ancora, deglutì e gettò il torsolo alle spalle, immettendosi in una via cittadina con una rapida sterzata.
In teoria, sapeva che stava facendo la cosa giusta, ma mentre correva, gli era anche venuta in mente una bella canzone che poteva scrivere e...la connessione mente razionale con reatà attuale, si era un po' persa.

Prese la seconda mela e gli diede un'altro affamato morso. Poi, stanco, si fermò, poggiando le mani sulle ginocchia.

-Ma perchè diavolo stavo correndo..?-

Poi guardò la mela.
Ah. In effetti.
Non le aveva affatto comprate.
...

Si voltò improvvisamente allarmato e gli parve di scorgere il contadino funesto che lo inseguiva tra le vie (o era la sua imaginazione? A furia di correre doveva averlo seminato!).
Presto! UN RIFUGIO!
Rifugio sicuro, al volo, di pietra, scuro, angusto, un buco!!

Ma al momento non vi erano donne, dunque niente buchi e si accontentò di intrufolarsi nella prima porta aperta che trovò.
Dentro!

Ed una volta dentro, si degnò anche di osservare, effettivamente, dove era finito.

Uh. Simpatico quadretto. Un Elvaan mocciosetto, dalla penna del cappello arruffata ed una mezza mela in mano, che fissava i bruti e assurdi figuri avvolti nel vapore ferrugginoso della forgia.
....
Guardando un po' tutti, incerto, disse, quasi con un fil di voce:

-...è...permesso..?-

E poi tentò un largo sorriso. Molto poco sincero.

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Altri progetti: Oh! I'm Getting Taller! / Il pifferaio di Hamelin

I miei Fumetti: Folletto Vs Nenè / A.s.D. / A.s.D.2

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Un sogno nel cassetto...

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Citaziò!

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    Azrael
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#8 Inviato 17 July 2009 - 00:08 AM

Il fabbro si limita a guardare Juugo con un'occhiata in fin dei conti non ostile, ma che il guerriero avrebbe quasi certamente interpretato come tale. Una volta fatto questo si liscia i lunghi baffi neri, per poi pulirsi parte della fuliggine dalla faccia con un panno che lo lascia quasi più lurido di prima.
Fatto questo, si dirige dietro il bancone, facendo un cenno al falconiano di seguirlo. Contemporaneamente, dà un calcio a qualcosa al di sotto di esso. Ed il qualcosa risponde con un lamento sordo.

[???] PARLA: OOOW!

[Fabbro] PARLA: Non ti pago per stare lì sotto a contare i sassi, ragazzo. Vai a sentire cosa vuole il tizio con i capelli arancioni e vedi se puoi riparargli quello che ti dice. Io intanto penso al falco.

Un ragazzo ben più fiacco del fabbro, ma comunque ben piazzato, si alza dolorante da sotto il bancone e si dirige verso Juugo, guardandolo da sotto il folto ciuffo di capelli nerastri... Non si sa se per natura o per fuliggine.

[Ragazzo] PARLA A JUUGO: ...Salve a voi, signo-ouch! Che male... Come posso aiutarvi?

E' in quel momento che il piccolo Elvaan fa irruzione nella forgia, ormai diventata molto più affollata del solito... L'ambiente, già caldo di suo in quanto forgia ed in quanto estate, sta incominciando a diventare anche stretto. Ma il fabbro osserva il piccoletto ed annuisce in segno di approvazione, forse pregustando già una giornata così carica di affari.

Modificato da Azrael, 17 July 2009 - 00:10 AM.


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#9 Inviato 17 July 2009 - 00:22 AM

PENSA-"Questi dannati contadini stanno mettendo a dura prova la mia pazienza. Adesso quel dannato fabbro mi rifila pure l'assistente!"

Con aria stizzita Juugo cominciò a dimenarsi per togliersi l'armatura, senza farci caso stava colpendo con il gomito la faccia del povero giovane, che per fortuna si spostò in tempo. Gesticolando in maniera confusa fece notare al ragazzo cosa non andava:

PARLA A RAGAZZO-"Mentre passeggiavo per una radura, un'idiota ha deciso di attaccarmi da solo alle spalle. Come vedi il fianco destro e quasi tutta la parte anteriore è rovinata. Si sono staccati anche dei pezzi... beh anche la testa di quell'idiota può dirò lo stesso, non se se mi capisci."

Notò che il ragazzo lo guardava con aria perplessa, forse un po' spaventata e questo lo divertiva.

PARLA A RAGAZZO-"E ricordati, se quel fabbro ti ha mandato da me, forse vuol dire che in fondo non tiene tanto alla tua vita. Quindi vedi di impegnarti nel riparare quest'armatura."

Modificato da Sey, 17 July 2009 - 00:23 AM.

Davai


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#10 Inviato 17 July 2009 - 00:30 AM

PARLA A JUUGO: S-sì, signore! Avrete subito la v-vostra armatura come nuova!

Il ragazzo prende l'armatura di Juugo e con molta delicatezza la sposta su di un tavolo da lavoro poco più in là. Senza guardare più il proprietario afferra un paio di pinze ed un martello ed inizia a lavorare sulle piastre di metallo bronzeo, facendo molta attenzione.
Ci vorrà un po' di tempo, ma sembra sapere quello che sta facendo. Per sua fortuna, indubbiamente.

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#11 Inviato 17 July 2009 - 07:50 AM

Non appena aprii la porta della bottega, rimasi quasi meravigliato. Non mi sarei mai aspettato di trovare un luogo così ben fornito in un piccolo villaggio come questo.
Avanzai con passo lento, dopo aver individuato quello che doveva essere il fabbro. Esso si rivolse immediatamente a me con tono cordiale, ma le parole becco a punta arrivarono alle mie orecchie come un pesante insulto, forse il peggiore per un falconiano; ancor peggio di essere paragonato ad un gracile Elvaan.
Ma rimasi comunque calmo, non era mia intenzione ne farmi notare, ne avere problemi. Dopotutto avevo un compito da portare a termine qui a Sevescar, e forse anche il fabbro avrebbe potuto essermi d'aiuto.
Nemmeno il tempo di avvicinarmi al bancone che un umano, particolarmente grosso e massiccio, aprii le porte della costruzione; cominciando ad urlare e provocare il fabbro.

Io rimasi in silenzio, ma girari comunque lo sguardo verso di lui, squadrandolo dalla testa ai piedi. Non mi erano mai piaciuto le persone prepotenti; in special modo quando la prepotenza era assolutamente immotivata. Notai subito la sua armatura scalfita ed il suo enorme bastone da guerra. Evidentemente si trattava di un guerriero, dalla forza fisica prorompente.

Mi rigirai nuovamente verso il fabbro, mentre la stanza cominciava ad affollarsi Quanta gente in questo luogo, deve essere molto famoso ed in effetti questa bottega aveva l'aria di essere una delle più frequentate. Mentre mi avvicinavo al bancone, cercando di non dare troppo peso alle parole pagare pronunciate dal fabbro nei confronti dell'umano, iniziai a guardarmi attorno... notando la pregievole fattura con cui gli oggetti riposti un po' alla rinfusa sui bancali erano stati posti.

Senza indugiare oltre, raggiunsi il fabbro sguainando la mia fidata spada. L'elsa in bronzo era finemente lavorata, dai maestri fabbri del mio villaggio natale, e su di essa vi era raffigurata in basso rilievo l'immagine di una fenice. Guardai dritto negli occhi il fabbro, cercando di fargli capire che quella spada, per me aveva un valore sentimentale.

PARLA A FABBRO: La punta della mia spada... si è scheggiata in seguita ad una caduta. Spero lei sia in grado di ripararla.
Il mio tono era tranquillo e pacato, e per il momento non accennai al fatto di essere senza monete.... attesi una sua risposta, continuando però a tenere sott'occhio l'umano che ora era alle prese con quello che sembrava essere l'aiutante del fabbro.
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    Azrael
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#12 Inviato 17 July 2009 - 09:23 AM

Il fabbro si accosta la mano al mento con un'espressione concentrata mentre osserva la tua spada da cima a fondo, chiudendo pure un occhio per notare meglio i particolari. Dopo un istante, si rivolge a te con malcelata ammirazione.

PARLA A HORUS: Ehi... Bella spada, ali nere! Una lama per intenditori, non c'è che dire. Va' che precisione, che taglio! Proprio un lavoro da maestro! Se non la portasse un Falconiano, giurerei che questa spada è stata forgiata dai maestri fabbri dell'Usker, nelle loro strambe fucine triangolari. Ah, ma giusto, la riparazione...

Con la mano destra, coperta dal pesante guanto da lavoro, l'uomo tamburella leggermente il suo indice sulla punta.

PARLA A HORUS: La punta... Tranquillo, l'avrai come nuova in meno di un'ora. Meglio che nuova, mi permetterei di dire. Non sia mai che Reik Fortebraccio abbia lasciato insoddisfatto un cliente pagante!

Detto questo il fabbro prende la spada e si dirige verso l'angolo della fucina, iniziando un lavoro di precisione ma non per questo meno violento. Dopo aver afferrato il martello dalla sua cintura, comincia a battere sulla lama ed a fare continui aggiustamenti, mentre tutt'intorno il metallo si lamenta con il suo stridore. Nel frattempo, come se nulla fosse, si rivolge al suo assistente.

PARLA A RAGAZZO: Appena hai fatto, vai a sentire di cos'ha bisogno il piccoletto.

Il giovane annuisce, mentre osserva l'armatura. Ormai sembra aver quasi finito.

    Amos_MHF
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#13 Inviato 17 July 2009 - 09:46 AM

Kaiser si muoveva quà e là, come per non far intendere il suo udire a chi lo guardava.
Il falconiano stava accennando qualcosa riguardo alla sua spada, e il guerriero, che probabilmente era lì per un'armatura, aveva dei modi di fare, o almeno così sembrava dai suoi urli e dalle sue parole, tutt'altro che calmi e gentili.

PENSA: Guerriero... Armatura... Hatholdir.
...Pfui.
Ero interessato al falconiano, e curioso su quel guerriero, ma il discorso ha preso una piega noiosa... almeno per me.
Non posso starmene qui con le mani in mano.
Devo andare a cercare un posto dove riposare, anche se con le mie 4 monete non andrò tanto lontano.
Beh, proseguirò per questa strada, chissà che non scopra qualcosa di interessante.


Kaiser, così, proseguì per la strada.
Avrebbe voluto cercare informazioni su quei bastardi...
...Ma sapeva che non era la priorità maggiore, non voleva cacciarsi nei guai da solo, non senza qualcuno che l'accompagnasse.

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#14 Inviato 17 July 2009 - 11:20 AM

La strada è deserta, segnata solo dalla terra e dal timido inizio di una pavimentazione mal messa. Tutt'attorno le case sono sparse, ma si fanno più unite verso il centro della cittadina. Il cielo è ancora grigio ed afoso, con poche nubi ma di grandi dimensioni.
Mentre ti allontani, il rumore della bottega del fabbro si affievolisce sempre di più, ma rimane una piccola nota costante. Aumentano invece le persone tutt'intorno, che ti guardano con la differenza che nei paesi di campagna è dovuta ad uno straniero, ma niente di più. Uomini e donne vestiti in maniera povera, ma non tutti: alcuni portano abiti di buona qualità, almeno per gli standard di un paesino del genere, che sotto sotto non deve passarsela così male. Eppure c'è qualcosa negli sguardi della gente che tradisce insicurezza, forse un po' di paura.
Non vedi bambini giocare per strada, e questo è decisamente strano.

La strada di porta ad una piccola piazza. Davanti a te c'è una fontana di forma circolare da cui sgorga un rigagnolo d'acqua non troppo convinto. Dall'altra parte un edificio grigiastro, più grande degli altri (e sicuramente meglio decorato) domina il paese. Alla tua destra vedi una locanda, riconoscendola subito dall'insegna: un cavallo bianco. A ben vedere, si tratta di un unicorno, ma il corno sembra essere stato segato via. Sopra la massiccia porta in legno un cartello recita: "Il Corno Spezzato". Coerente, se non altro.
L'edificio è a due piani, il primo è di pietra ed il secondo in legno. Numerose finestre si aprono al secondo piano, ma dietro le imposte non scorgi nessuno.

Fuori dalla locanda, a destra della porta, è appesa una bacheca. E' vuota, salvo per un foglio di pergamena affisso al centro, ma da questa distanza non riesci a vedere cosa vi sia scritto.

    Amos_MHF
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#15 Inviato 17 July 2009 - 11:31 AM

Kaiser continuò la sua camminata, guardandosi attorno.
Il villaggio non sembrava essere dei più poveri, ma la gente sembrava... insicura, forse aveva paura di qualcosa.
Non c'erano bambini a giocare per strada, fatto alquanto misterioso, in un villaggio come quello.
Kaiser continuò a camminare, fino ad arrivare nei pressi di quella che sembrava una locanda.
Anche un grande edificio a due piani, meglio decorato degli altri, si imponeva sugli altri... ma Kaiser non gli diede peso più di tanto.

PENSA: Uh... una locanda.
Al secondo piano, pur essendoci varie imposte, sembra non esserci nessuno.
Chissà, forse il proprietario se la passa male, magari sarà disposto ad abbassare i prezzi.


Facendo per avvicinarsi alla locanda, notò una bacheca, che prima sembrava esser vuota, ma osservando meglio mostrava una pergamena.

PENSA: Chissà cosa c'è scritto, lì...
Voglio andare a vedere, e magari dopo entrerò nella locanda.


Kaiser si avvicinò alla bacheca, nell'intenzione di leggerne il contenuto.

Modificato da Amos_MHF, 17 July 2009 - 11:32 AM.

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#16 Inviato 17 July 2009 - 11:49 AM

Stramaledetto Stivale, camminando così sembro uno Gnomo storpio...

Disse tra sè e sè, avvicinandosi alla casupola del fabbro.

Toc Toc

aprì la porta, notando il fabbro pesantemente indaffarato su una spada dalla punta spezzata, ma gli occhi lagrimano per colpa della vampata di calore proveniente dalle fornaci.

è permesso?

E si avvicinò alla massiccia figura del fabbro.
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#17 Inviato 17 July 2009 - 11:54 AM

Ali nere quel nome riportava in me ricordi che avrei voluto lasciarmi alle spalle... ma che ancora tornavano a tormentarmi nelle notti. Quello era il soprannome con cui venivo chiamato al mio paese di nascita Heven. Il ricordo della mia infanzia, passata all'accademia, le voci e gli schiamazzi dei giovani falconiani che si allenavano nell'arena esterna. Momenti passati e particolarmente dolorosi.

Mi ridestai dai miei pensieri sorridendo alle parole del fabbro, una persona che sapeva riconoscere armi ben fatte, era sicuramente una persona a cui sicuramente andava tutta la mia simpatia ed il mio rispetto.
Quando però, il fabbro iniziò ad allontanarsi con la mia arma fra le sporche mani... lo fermai istintivamente.
Prima avremmo dovuto contrattare un prezzo, e nel mio specifico caso contrattare un baratto.

PARLA A FABBRO: Un'attimo solo.... dissi allungando le mani verso di lui Vorrei conoscere il costo per il lavoro dissi abbassando il tono della voce Non dispongo di molte monete in questo momento dissi abbozzando un finto sorriso.

Nel frattempo continuavo a tenere d'occhio l'uomo che continuava a starnazzare alle mie spalle...
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#18 Inviato 17 July 2009 - 11:55 AM

La pergamena nella bacheca dice:

Genti di Sevescar
sappiate che la vostra voce non cade in un baratro silenzioso, specie quando chiedete aiuto.
Le orecchie di Midgar non sono sorde alle nostre necessità, neanche in un momento buio come
questo.
Gli attacchi dell'immonda bestia che ormai da settimane ci perseguita, nelle nostre notti come
nei nostri giorni, stanno ormai per giungere ad un termine: nessuno avrà più i propri campi bruciati,
la propria casa distrutta, i suoi cari feriti od uccisi.
Abbiamo richiesto un aiuto a Midgar, e Midgar ha risposto! Presto arriveranno degli uomini per
affrontare la temibile minaccia e liberarcene una volta e per sempre.
Eppure l'impresa richiede quanti più animi arditi siamo in grado di trovare, ché l'uccisione
di un Drago non è mai stata impresa di poco conto e richiede forza e sacrificio.
Per questo, cittadini, spargete voce e dite ad ogni straniero ed avventuriero della nostra
situazione, cosicché possa aiutarci ed essere, per questo, debitamente compensato.

Il vostro Conestabile, Levistus Manor


NOTA DEL GM
Interagirò con la forgia nel mio prossimo post. :ahsi:

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#19 Inviato 17 July 2009 - 12:06 PM

[Fabbro] PARLA A HORUS: Solo due monete d'oro, falco! La scheggiatura non è profonda ed è quasi un piacere lavorare su una lama così...

Il fabbro non si lascia interrompere e continua il suo lavoro, decisamente concentrato. A malapena nota l'ingresso dell'ennesimo cliente, tanto che il suo aiutante deve farglielo notare con un cenno.

[Fabbro] PARLA: Ahr ahr! Ma quanta gente, e tutti nello stesso momento! Se continua così, a caccia di quel dannato drago ci sarà un maledetto esercito! Ma lasciatemelo vivere un po', che nell'ultima settimana ho fatto affari d'oro!

Il fabbro sembra ironico... O forse no? Dal tono, è difficile capirlo.
Il giovane apprendista, nel frattempo, ha finito di riparare l'armatura di Juugo, e gli si avvicina porgendogliela rispettosamente.

[Ragazzo] PARLA A JUUGO: Ecco a voi, signore. Dovrebbe essere tutto a posto, ho alzato lievemente la placca centrale e rinforzato il bronzo sotto il fianco destro, dov'era più rovinata... In tutto, la riparazione costa 3 monete d'oro.

Il piccolo elvaan ed il nuovo cliente hanno ben poco da fare, se non aspettare il loro turno guardandosi un po' attorno.

Modificato da Azrael, 17 July 2009 - 12:07 PM.


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#20 Inviato 17 July 2009 - 12:11 PM

PENSA: A quanto pare, il villaggio non se la sta passando bene...
Immonda bestia...
Campi bruciati, casa distrutta, cari feriti od uccisi...
Midgar... In effetti, il sindaco non può permettere malcontento, tra la sua popolazione.
...Un drago.
Capisco, ora, perché non ci sono bambini.
E' pericoloso restare qui.
...No, non posso rimettermi in viaggio, in queste condizioni.
Non andrei lontano, senza un guerriero che mi protegga.
...Hatholdir, dannazione!


Kaiser entrò nella locanda con fare deciso, ma controllato.

Modificato da Amos_MHF, 17 July 2009 - 12:24 PM.

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