Mi sa invece di si, anzi... si sa.
Però sapere le cose non cambia il tuo modo di vedere la vita,
se sai delle cose puoi fare anche finta di non saperle, ed è uguale.
Capirle, invece, cambia radicalmente il tuo punto di vista e la tua comprensione di te stesso,
capirle non è che fai finta di non sapere, semmai ti rendi conto di non averle mai sapute.
Per l'appunto, si parte sempre dal "sapere" le cose prima di "capirle" ma
ci sono cose che basta "sapere" e
cose che serve "capire"
quelle che tu chiedi li sopra sono cose che serve capire, perchè saperle non basta.
Se dici "mi sa che non si può sapere questa cosa" è perchè
non hai mai mostrato reale interesse nell'esplorarla prima.
Rispondere alla domanda "cosa sei?" E' facile:
"Sei"
Allor-chè potrebbe sorgere la domanda immediatamente successiva, "si, ma chi sei?"
"Quello"
Ah bello... e gli altri allora?
Gli altri sono "gli altri"
che sono sempre lui,
e che quindi sei.
Fine, non c'è altro, ma...
"sapere" questo, e "capirlo" sono due cose estremamente diverse.
Tu sei nel tuo amico quanto lui è in te,
se lui fa qualcosa che ti ferisce è perchè tu stai facendo qualcosa che ti ferisce
e ferirsi significa "sapere" di possedere quell'aspetto,
e "saperlo"
conduce alla comprensione.
Se noti succede sempre quando le cose vanno bene, o
sembrano girare bene,
quando le cose sembra che non possano cambiare;
in pratica succede perchè
le cose DEVONO cambiare, e tu
fai parte di questo sistema universale:
devi cambiare per imparare a conoscerti.
Non è diverso per il tuo amico, cambia solo
il punto di vista da cui si osserva il fenomeno.
Essere sulla strada della comprensione di qualcosa e
comprenderlo
sono due cose differenti, e l'una non porta all'altro, affatto.
Ma te ne dà la possibilità:
e scusa se è poco.