QUEST IV 0

[fanton95]

(Leggo il libro preso a caso dalla libreria vicino all'albero. Compro atletica Gr2 con i 200px per il salvataggio di Gander.)

Erech prese il libro gentilmente offritogli da Arlette e si rivolse a quest'ultima.

Parla con Arlette: Ehm... Sì grazie, davvero gentile.

Dopo aver posato il libro dell'avventuriera nella borsa ricominciò a leggere ma fu interrotto dall'esibizione di Lunamaria; ne fu davvero infastidito.

"Non c'è proprio rispetto... Continuerò a leggerlo quando ce ne sarà la possibilità... Però se la cava proprio bene con quella lira! Peccato che la storia sia leggermente patetica..."

Si era fatta quasi notte, così Erech propose di spostarsi al gruppo.

Parla a tutti: Scusate l'interruzione ma è quasi notte e comincia a far leggermente freddo, credo sia opportuno trovare un posto dove passare la notte.

Si alzò da muretto avvicinandosi ad Arlette.

Parla ad Arlette: Come va con Gander? E' migliorato?

[VAL]

[PER ERECH]
Il primo libro si illumina , sgretolandosi poi tra le tue mani. Percepisci come una magia dentro di te che non avevi mai avvertito prima d'ora, probabilmente un effetto del libro che hai appena letto.

Ottieni l'abilità di poter imitare perfettamente qualsiasi voce tu conosca, maschile o femminile, anche mostruosa o animale. Tecnicamente sei in grado di imitare perfettamente qualsiasi voce, ma non sei capace di dire comunicare con gli animali, ne di capirli. ( Nel senso, se ascolti una tigre ruggire, puoi imitare il suo ruggito).

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Lunamaria interrupe la melodia e mosse la testa in cenno di approvazione alle parole di Erech.

LUNAMARIA PARLA: Concordo, rimanere qui ci espone ai venti della notte però il vostro amico non sembra in condizioni di potersi muovere.


La ragazza rivolse quindi il suo sguardo nei confronti di Erech aspettando che fosse lui a guidarli.






INTANTO...

[PER GABRIEL]
Ti trovi circa ad una ventina di chilometri dal centro abitato più vicino e la notte è ormai calata del tutto sopra la tua testa. Il tuo vagabondare senza una meta precisa ti ha portato nei pressi della città di Agrahel situata non distante dal fiume Sinton. Lì, non trovando nulla che attirasse la tua attenzione, sei rimasto ben poco continuando il tuo cammino lasciando che fosse Chronos a guidarti.

Questo ti ha portato ad attraversare un luogo soprannominato "Il trapasso dei sogni" dagli abitanti di Agrahel. Una prateria fredda e inospitale dove si dice che in tempi remoti ci sia stata una terribile battaglia tra due eserciti elfici.


Un luogo pericoloso a voler dare retta alle voci dei paesani, che tuttavia non hanno frenato il tuo cammino. Fu invece qualcos'altro a fermarti. Uno scheletro disteso a terra con numerose frecce incastonate nelle ossa.
Ti interroghi sul cosa fare e una parte di te vorrebbe dare almeno una degna sepultura a quell'anima perduta, ma nel momento preciso che ti avvicini per analizzare quei resti abbandonati, un gioiello che sporge dalle vesti stracciate del cadevere inizia ad illuminarsi in modo tutt'altro che rassicurante.

Non fai in tempo ad allontanarti che di colpo un fascio di luce di travolge.



[PER TUTTI]


La notte è calata del tutto nella cittadina fantasma e nel momento stesso che il sole scompare, le porte di alcune case iniziano ad aprirsi lentamente, cigolando in modo inquietante. Allo stesso tempo, un baglione luminoso scende dal cielo arrivando in strada, proprio su una piazza di fronte all'edificio dove si trovano Arlette , Erech e Lunamaria.

(Arlette e Erech sono sul tetto e affacciandosi vedono quello che avviene nella piazza)

Il baglione scompare e al suo posto rimane un ragazzo di circa vent'anni, alto, biondo, con addosso un cappotto nero a fasce rosse. Gabriel ci mette qualche secondo per recuperare la vista, accecata dal lampo di luce, ma non appena i suoi occhi tornano ad essere in grado di vedere, egli capisce di non trovarsi più nei pressi del "trapasso dei sogni".
Il luogo dove si trova adesso, ha tutta l'aria di essere una comune cittadina di campagna, ordinata, pulita e piuttosto banale come stile di edifici.



Gabriel si guarda in giro e si accorge che le uniche persone presenti in zona, oltre a lui, sono tre strani figuri che stanno appollaiati sopra il tetto di uno degli edifici della piazza. Il chierico ignora cosa ci stiano a fare lì sopra, ma prima che abbia modo anche solo di pensare a quella strana situazione... Dalle porte appene aperte escono lentamente fuori delle fugure umane apparentemente normali a vederle da lontano, ma che se vengono viste da vicino, rivelano una fugura alquanto grottesca. Sono infatti persone, uomo, donne e bambini, privi di volto e orecchie.

Escono lentamente dalle loro case e si muovono in modo normale riempiendo la piazza. Per adesso nessuno di loro presta attenzione a Gabriel, ma il ragazzo si rende conto rapidamente che queste figure lo hanno praticamente circondato.

[NOTA DEL GM]

Ricordo che Gabriel può vedere Arlette, erech e Lunamaria (oltre a quello cge fate) e voi potete vedere lui.

Modificato da VAL, 17 December 2010 - 01:35 AM.

[Clouds]

IN

Fu un attimo: il luogo desertico, lo scheletro, un lampo di luce e quella misteriosa cittadina.
Sbigottito, un po' intontito per quello che avevo avvertito come uno spostamento forzato, osservai la piazza che mi circondava, senza prestare attenzione a nulla in particolare. Ero ancora troppo intontito per badare ai particolari.
La prima cosa che mi saltò all'occhio fu la presenza di tre figure sopra un tetto, due vicine e una a qualche metro in più. Il resto della città era deserto e silenzioso nel chiarore delle ultime luci del tramonto.
Diedi un ultima occhiata ingiro, poi feci per avvicinarmi al tetto, almeno per ottenere qualche informazione su dove mi trovassi e cosa mi avesse portato li (gioiello, era stato il gioiello).
Appena provai a fare un passo in avanti, mi bloccai: le porte si aprirono di schianto e da esse cominciarono ad uscire persone, adulti, bambini e vecchi.
Quasi tirai un sospiro di sollievo, lo spalancarsi delle porte mi aveva sorpreso, ma non potei rallegrarmi, perchè la mente portò la mia attenzione sul secondo dettaglio su cui mi soffermai da quando ero stato trasportato li.
Adesso ero sveglio, tutto l'intontimento era passato, sostituito dall'allerta per la situazione in cui mi trovavo.
Le persone, quelle persone uscite dalle case, tutte quelle persone non avevano bocca, non avevano naso, non avevano occhi e non avevano orecchie.
Una cosa che non capita di vedere tutti i giorni.
Cercai di fare chiarezza nella mia mente, pensando a quale fosse la cosa più sensata da fare. I "popolani" mi avevano circondato in poco tempo, ma anche se così non fosse stato, difficilmente avrei potuto sfruttare la corsa per riuscire a superarli.
C'erano le persone sul tetto, ma nulla mi suggeriva che non fossero anche loro "sfacciati" come gli altri, anzi, questa poteva essere anche opera loro, un simpatico scherzetto di tre maghi alle prese con qualche mistico artefatto o arcano incantamento.
No, senza altre informazioni non potevo contare sul loro aiuto.

PENSA: Dannazione...

Decisi dunque di guardarmi intorno, osservando quali zone della piazza potevo ancora raggiungere senza dovermi trovare di fronte uno di quegli esseri.

[Impaled Janus]

Tra un silenzio imbarazzante e l'altro, la notte si stava pericolosamente avvicinando. Fece uno sbadiglio e poi prese a parlare ai presenti:

PARLA A TUTTI: Sì, va bene, meglio andarsene di qui... ma come? Riutilizziamo la corda che abbiamo usato per salire fino a qui? E per William? Speravo si sarebbe ripreso, ma di questo passo...

E guardò sconsolata il compagno. Lei aveva fatto tutto il possibile, stava a lui il riprendersi.

Stava per chiedere ad Erech se quel libro le era stato di qualche utilità, quando una luce dal cielo atterrò proprio nel centro della piazza di fronte a loro per poi rivelarsi essere un ragazzo biondo. Accecato proprio come loro quando erano arrivati nella biblioteca.
PENSA: Che sia finito qui proprio come noi? E per quale motivo lui si è ritrovato tranquillo al di fuori dei pericoli mentre noi ci siamo sorbiti l'incontro con quella... cosa? Non mi sembra... equo ecco.

PARLA A ERECH: Cerco di scendere in qualche modo. Magari quel ragazzo ha delle informazioni che fanno al caso nostro. Rimani pure qui, non vedo pericoli in vista.

Ultime parole famose. Si rigirò verso la piazza e finalmente notò che le luci delle case erano accese. E che le porte si stavano aprendo. Rimase quasi incantata dallo spettacolo di un gruppo di persone (ma erano persone?) che lentamente si stava radunando attorno all'uomo. E... non avevano bocche, occhi... insomma nulla. Come se tutto se lo fosse preso quella dannata melma. Incredibile...

PARLA A TUTTI: Ook, meglio non scendere per il momento. Ovviamente non possono raggiungergi, ma non sembrano neanche pericolosi. Ma quel ragazzo non mi sembra della stessa idea... almeno questo ci dice che non è uno di loro.

Salì sul cornicione e fece cenno all'uomo con la mano che lì era sicuro. Se la situazione si fosse aggravata avrebbe provato a dargli una mano... era solo la cosa più giusta da fare. Era ancora provata dalla ferita ricevuta dalla melma però...

[fanton95]

Quel ragazzo sceso dal cielo era solo la prima delle cose strane che stavano per accadere, poco dopo la piazza e le strade si riempirono di persone senza volto.

"Ma cosa diavolo sono!?"

Erech rifletté qualche istante, non sapeva se scendere o rimanere lì, poi comunicò agli altri la scelta più giusta secondo lui.

Parla a tutti: Avete mai visto prima d'ora quei "cosi"? Io direi che restare qui sopra sarebbe la cosa migliore, non sappiamo se quegli esseri sono pacifici o meno... Per quanto riguarda quel ragazzo io aspetterei si avvicini lui, in questo strano posto non ci si può fidare di nulla.

"Bisognerebbe assicurarsi che quello non sia un mostro come gli altri, credo di saper cosa fare."

Erech si staccò leggermente dal gruppo e tenendo ben in vista la situazione chiuse gli occhi per poi aprirli improvvisamente. [Individuazione del Magico]

[VAL]

[PER ERECH]

Appena utilizzi l'incantesimo, noti che tutte le persone prive di volto sembrano risplendere di luce propria mentre il ragazzo apparso dal nulla appare essere l'unica cosa normale in mezzo alla piazza. Guardandoti attorno però, noti che anche Lunamaria brilla alla stessa maniera delle persone senza volto e incredibilmente... Pure Gandar sembra essere ricoperto di magia.


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[PER ARLETTE ED ERECH]

Erech non fa in tempo a dire qualcosa ad Arlette riguardo a quello che ha appena visto, che Gandar inizia ad essere preda di violente convulsioni. Lunamaria si alza di scatto, allontanandosi dal guerriero che nello stesso istante, inizia ad alzarsi quasi fosse sollevato da fili invisibili. Una volta tornato eretto, il guerriero si piega in avanti tremando per il dolore e dalla sua bocca fuorisce liquido nero, molto simile a quello della melma che avete affrontato nella biblioteca.
In fine, Gandar lancia un urlo rabbioso che fa eco per tutta la piazza. I suoi occhi sono diventati completamente neri colmi di odio e rabbia incontrollata. Con un singolo gesto, afferra il suo spadone portandolo davanti a se in posizione offesiva, rivolgendo la lama verso Arlette. Anche da sotto i suoi vestiti, privi ora dell'armatura, si vede chiaramente del liquido nero colare fuori.



[PER GABRIEL]

mentre sei impegnato ad analizzare la situazione, vedi uno dei tre sopra il tetto (la ragazza in armatura ) fare un cenno verso di te, ma un secondo dopo, un quarta persona, che in principio non avevi visto, spunta fuori dal tetto con atteggiamento estremamente aggressivo nei confronti degli altri tre.

Intanto, le persone prive di faccia continuano a muoversi totalmente incuranti ( almeno apparentemente) della presenza. Però, pian piano, alcuni di loro si stanno muovendo nella tua direzione e non sai dire che stiano puntando a te, o siano solo sulla tua traiettoria. Hai due uomini che stanno camminando nella tua direzione.
Il loro modo di camminare sembra normale, l'andatura è lenta, ma a vederli non sembrano avere problemi di movimento. Nonostante l'urlo di Gandar, nessuno di loro si è scoposto, almeno per il momento.

Restare in quel punto però sta diventando pericolo, perchè sebbene le persone prive di volto non si stiano rivolgendo verso di te, più tempo lasci passare , più difficile diventerà poi liberarsi da loro accerhiamento. Al momento, se ti sposti rapidamente, puoi passare tra folla senza avere contatti con loro per raggiungere:

1)Un muro dell'edificio sopra cui si trovano Arlette, Erech e Lunamaria
2)Un vicolo, apparentemente più sicuro raggiungibile attraversando tutta la piazza ( ma allontanandosi dall'edificio sopra cui stanno gli altri)
3) Delle casse di legno che stanno ammucchiante nell'anolo destro della piazza. ( che non l'ho detto, ma è a pianta quadrata)
Salendo sopra le casse dovresti ( serve atletica 1) essere abbastanza in alto per non finire in mezzo al passaggio di qualche persona priva di volto, ma una volta lì, non avresti modo di raggiungere l'edificio con gli altri.

[NOTA DEL GM[

Arlette e Erech, avete Gandar che sembra proprio intenzionato ad attaccarvi alla sua prossima azione.

Gabriel deve decidere cosa fare. Può anche stare fermo e vedere cosa succede, oppure muoversi in continuazione per restare al centro della piazza evitando contatti con le altre persone, ( o altro che non mi viene in mente e abbia senso).

Lunamaria è abbastanza silenziosa. Si è messa rapidamente in posizione difensiva, tirando fuori un piccolo pugnale rivolto verso Gandar, ma non ha proferito altra parola. Ha un espressione preoccupata per la situazione, ma ha reagito piuttosto velocemente alla mutazione di Gandar.

Modificato da VAL, 20 December 2010 - 23:46 PM.

[Clouds]

La mia mente elaborò tre scelte mentre assistevo a quanto accadeva sopra il tetto dell'edificio: una consisteva in un viottolo, apparentemente deserto, ma situato dall'altra parte della piazza. Un altra scelta erano delle casse che mi avrebbero consentito tanto di evitare gli strani figuri che si aggiravano per la piazza, tanto di restare bloccato li, cambiando di poco la mia situazione. Per ultimo c'era uno dei muri della costruzione su cui tetto stava succedendo qualcosa di particolare. Quest'ultima opzione era ricca di insicurezze: intanto gli spazzacamini(che sembrava fossero umani, dato che ero riuscito ad udire qualche parola), erano alle prese con un quarto figuro che, appena comparso, non aveva trovato nulla di meglio da fare che urlare(e non di gioia, pensai).
Poi resistevano tutti gli interrogativi riguardanti le loro intenzioni, che potevano anche riassumersi in un amaro "freghiamocene del biondino". Io stesso avrei agito così al posto loro.
Per ultimo, non avevo idea se avessero o no uno strumento per potermi portare su quel tetto.
L'avvicinarsi di due simpatici amici, non aiutò la mia scelta. Fatto sta che decisi di affidarmi come sempre a me stesso, visto che fino ad allora mi era andata bene.
Badando bene a non fare rumori [Furtività](non avevano reagito all'urlo del quarto uomo sul tetto, ma la prudenza non era mai troppa), mi lanciai di corsa verso il vicolo apparentemente sicuro.
In ogni caso, restavo pronto a evitare qualsiasi deviazione da parte dei "cittadini"[Atletica]. Non avrei avuto problemi se avessero mantenuto quell'andatura, ma nel caso uno di loro avesse provato a scattare per fermarmi, probabilmente la mia agilità non sarebbe bastata ad evitarlo.
Intanto tastai la borsa che usavo come portamonete: vuota.

PENSA: La carne di maiale della taverna di Agrahel... bel modo di finire i soldi...

Rinunciai al piano di riserva e continuai la mia corsa disperata.

[Impaled Janus]

Ecco, questo Arlette decisamente non se l'aspettava. Di fronte ai suoi occhi William si alzò in piedi, come mosso da una forza sconosciuta... e la melma, la stessa melma nera di prima, gli colava dalla bocca e dalle ferite. La ragazza ebbe solo un momento di indecisione e poi iniziò lentamente a retrocedere, cercando di guadagnare tempo e di indirizzare le attenzioni del guerriero su di lei. Fortunatamente aveva mirato a lei, anche se era ancora leggermente scossa dalla battaglia precedente, piuttosto che ai due giovani. Guardò il suo vecchio compagno negli occhi. Era stato con loro solo un giorno, parlando poco e nascondendo troppo ma... ci si era quasi affezionata.

PENSA: Abbiamo faticato tanto per salvarti, eppure...

URLA A GANDER: Sappiamo che sei là dentro da qualche parte, esci fuori!

Non aveva intezione di ucciderlo, ma se costretta non avrebbe esitato. Privo di armatura com'era e in quello stato non ci sarebbe voluto neanche un colpo. Ma gli diede una piccola possibilità:

URLA A ERECH: Se hai qualcosa per fermarlo senza attaccarlo, usala ORA! Non posso fare da fantoccio a lungo... una sua mossa contro di me e reagirò!

Quindi si mise in posizione di difesa, con la spada bella in vista e cercando di coprire più spazio possibile, incerta su dove il guerriero avrebbe potuto colpire. Non aveva idea di come combattesse, quindi si concentrò al massimo su ogni suo movimento [Armi da taglio come difesa] = Totale 4 (Armi da taglio Gr 3 + 1 punto narrazione)

NB Non so se usare le armi specificatamente per parare sia legittimo... in caso farò da vero e proprio fantoccio.
Sto a 14 punti narrazione e a -1 punto armatura.

[fanton95]

Dopo aver usato l'incantesimo comprese diverse cose.

"Probabilmente quel ragazzo è un malcapitato come noi ma perché Lunamaria splende? Ho sempre pensato che non ci si dov... ma che diamine!?"

Non ebbe neanche il tempo di riflettere che Gander si alzò come se posseduto e minacciò Arlette con il suo spadone. Arlette non lo attaccò impulsivamente, anche perché dopo tutti quegli sforzi per salvarlo sarebbe stato da stupidi ucciderlo, quindi gli si parò davanti in posizione difensiva come una sorta di fantoccio.

Parla ad Arlette: Farò in modo che non utilizzi la spada ma una sola mossa contro di te o di me e non esiterò ad attaccarlo.

Erech utilizza [Sigillo] sula spada di Gander.

Urla a Lunamaria: Allontanati! Non avvicinarti!

[VAL]

[PER ARLETTE E ERECH]

Utilizzare le armi specificatamente per parare è assolutamente legittimo, il problema è che Arlette è armata di una spada normale a livello di regole ( la sua falcione) mentre Gandar impugna una spada a due mani, che può essere parata solo con un'altra spada a due mani o con uno scudo. Se Arlette avesse avuto uno scudo, avrebbe potuto annullare l'attacco. Anche se Gandar avesse avuto una spada normale, la sua azione sarebbe stata valida.

Il secondo problema è che SIGILO blocca gli oggetti, non li rende più pesanti o inutilizzabili. Purtroppo Gandar ha estratto la sua spada PRIMA che Erech utilizzasse sigillo, quindi la sua mossa arriva troppo tardi. Se Erech avesse sigillato la spada di Gandar PRIMA che Gandar la sfoderasse, la sua sarebbe stata un'ottima mossa... Purtroppo, come ho già detto arriva troppo tardi.

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Gandar urla con atteggiamenti fuori controllo e scatta in avanti in direzione di Arlette, ai suoi occhi più minacciosa visto l'armatura e la spada. La punta della sua arma sfregia con violenza le tegole del tetto, disegnando una curva che finisce dritta sul petto della ragazza, incapace di parare un simile fendente.

GANDAR USA ARMI A DUE MANI SU ARLETTE con effetto a TERRA.

La ragazza viene sbalzata a terra e vista l'inclinazione del tetto e il peso dell'armatura, anche spinta pericolosamente verso il bordo. La guerriera si rende conto che le sue doti atletiche sono un pò migliorate dopo il suo confronto con il mostro nella biblioteca e grazie a ciò riesce a fermarsi prima di cadere dall'edificio. ( Se Arlette non avvesse imparato ATletica 1 l'avrei fatta rotolare giù dal tetto ^_^).


ARLETTE E A TERRA. ( Al prossimo turno potrai agire in diversi modi, ma non attaccare).


Il sigillo eseguito da Erech sfortunatamente ha sigillato la lama troppo tardi. Gandar ha avuto tutto il tempo di tirare fuori la sua arma e rivolgerla verso i suoi "presunti" nemici.
Intanto Lunamaria si guarda attorno perplessa chiedendosi cosa fare e appena vede il guerriero lanciarsi contro Arlette, la cantastorie decide di riporre via il suo pugnale ed estrarre la sua seconda arma, un arco.
La biondina si inginocchia per poter prendere meglio e la mira e punta la sua freccia alle spalle del guerriero folle con l'intenzione di spingerlo oltre giù dal tetto.


LUNAMARIA USA ARMI DA TIRO su GANDAR ( Usa un turno per prendere la mira)

LUNAMARIA PARLA AD ERECH: Erech , per favore aiutami. Tienimelo lontano mentre io lo colpisco. Disse la ragazza al mago.


Resoconto

Arlette: -1 punto armatura ( A terra)
Gandar: Illeso
Erech: Illeso
Lunamaria: Illesa


GANDAR, intanto, continua ad accanirsi contro Arlette cercando buttarla giù dal tetto con diversi calci, che non intaccano la sua armatura di bronzo ( se Arlette avesse ancora un'armatura normale subirebbe dei danni), ma come forza bastano a trascinarla giù se nessuno interviene per fermare il guerriero pazzo.

Lunamaria non può ancora scoccare la sua freccia, quindi molto dipende da quello che farà Erech e Gabriel. Anche Arlette può agire, sebbene sia a terra.

Impaled deve pensare a quali azioni può fare il suo personaggio mentre è steso a terra in bilico sul cornicione, con Gandar che tira calci. Chiaramente in questa situazione conta molto di più come descrivete le vostre azioni che a livello narrativo valgono più delle regole.


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[PER GABRIEL]

La tua situazione sta diventando sempre più complicata. Come già sai la notte è calata del tutto e a parte qualche luce dalle finestre, non c'è neppure una torcia in strada ad illuminare la via. La visibilità generale sta diventando sempre più scarsa e sebbene tu riesca a distinguere chiaramente le sagome dei paesani privi di volto ( finchè rimani nella piazza) i vicoli sono davvero troppo bui affinchè tu possa muoverti agilmente in quella direzione.
Ti rendi conto quindi che le scelte precedenti avevano quindi delle "trappole" e probabilmente ri saresti messo nei guai se fossi salito sulla cassa o fossi entrato nel vicolo.

Tuttavia, non puoi continuare a muoverti in queste condizioni, in quanto evitare il passaggio dei "villici" sta diventando sempre più difficili. Devi assolutamente toglierti dalla strada e cercare un luogo più sicuro, magari qualcosa che ti permetta di arrivare a tua volta sul tetto di un qualche edificio.

Al momento non hai molte possibilità. Finchè stai nella piazza la visibiltà è accettabile, ma i vicoli sono tutti troppo scuri.

Noti che tra gli edifici che si affacciano sulla piazza, due hanno una porta raggiungibile dalla tua posizione ed entrambi hanno della luce che filtra dalle finestre. Un edificio a destra e un edificio a sinistra. L'edificio a sinistra è un pò più basso come altezza rispetto a quello dove si trovano Arlette ed Erech, mentre l'edificio a destra è un pò più alto e raggiunto il suo tetto potrebbe essere possibile saltare nel punto più vicino per raggiungere i tre che stanno combattento o anche solo a mettersi ad una distanza accettabile per poter intervenire con armi a distanza o poteri che non necessitano tocco.

Il problema è che nell'edificio a destra intravedi delle sagome muoversi attraverso i vetri, mentre l'edificio a sinistra appare, apparentemente vuoto.


[NOTA DEL GM] Puoi anche decidere di restare in piazza e cercare di osservare la situazione o intervenire con qualche preghiera o abilità ( s ene hai una) a vantaggio di Arlette, visto che da quello che vedi, c'è il rischio che Arlette venga buttata già dall'edificio. In qual caso finirebbe non troppo distante a da dove ti trovi tu.

Però attenzione, al prossimo turno se rimani in piazza, per te sarà impossibile arrivare alle porte dei due edifici e sarai obbligato a dover " toccare in qualche modo" i paesani ammucchiati attorno a te.

Faccio anche notare che c'è la possibilità ( per come potrebbero andare le cose) che Lunamaria possa tra due turni riuscire a buttare giù Gandar dal tetto, in quel caso, finiresti TU ad avere davanti il guerriero folle se restassi sulla piazza.

Le tue prossime scelte sono fondamentali

Modificato da VAL, 24 December 2010 - 12:49 PM.

[Clouds]

La mia mossa si rivelò errata, non che ci avessi sperato molto comunque.
Restare in strada stava diventando impossibile e presto o tardi avrei toccato uno di quegli esseri, con tutte le conseguenze del caso. Osservai la situazione sui tetti, dove uno dei figuri stava per cadere dal tetto, spinto da un altra figura ammantata. Per quanto mi sforzassi di restare distaccato da quanto accadeva sul tetto, capii che prima o poi avrebbe riguardato anche me. Senza indugiare oltre mi diressi a passo spedito verso la casa sulla destra.
Avevo visto delle ombre e delle figure muoversi al suo interno, ma se la mia intuizione era giusta, a quelle creature mancavano 4 dei 5 sensi, ovvero tutti tranne il tatto.
Se avessi provveduto ad evitarle, non si sarebbero dovute accorgere della mia presenza.
Giunto davanti alla porta di legno della casa di destra, la spalancai lentamente, badando a non colpire nessuna eventuale creatura si trovasse dietro di essa.

[fanton95]

(Erech è alle spalle di Gander ed essendosi leggermente distaccato dal gruppo può arrivare al contatto fisico in meno di un turno. Gander sta dando calci ad Arlette e possiede una spada a due mani; ciò ne consegue che mentre Gander sferra il calcio è impossibilitato ad usufruire dello spadone data la grandezza perché lo squilibrerebbe.)

Erech non sapeva che fare, aveva fatto un errore davvero banale, da novellino.

"Devo rimediare"

Il mago distese il braccio destro e allungò l'indice, di lì a poco la punta del suo dito cominciò a scintillare; i calci di Gander erano ripetitivi e cadenzati così Erech aspettò il momento opportuno per slanciarsi e toccarlo (dietro le spalle) mentre il guerriero era occupato a picchiare Arlette.

Erech usa [Charme] su Gander.

[Impaled Janus]

La magia di Erech non aveva avuto alcun effetto. Ebbe poco tempo per maledire mentalmente tutti gli incantesimi di questo mondo e il prossimo, il colosso inferocito con un rapido scatto era riuscito a colpirla dritta sullo sterno, superando le sue misere difese. Dio, dolore. Annaspò leggermente ritrovandosi ben presto a terra, con le mani che cercavano affannosamente un appoggio. Realizzare che a pochi metri l'aspettava il vuoto non era una bella sensazione.

Poi sentì una fitta al petto. E un'altra. E un'altra ancora. Niente in confronto al colpo di prima, ma abbastanza per farla slittare sempre di più verso il basso. Non ne aveva la minima intenzione. Conscia del fatto che attaccare dal basso era semplicemente un suicidio (anche perchè il guerriero sarebbe caduto sopra di lei, e addio appoggio di fortuna) e che alzarsi in piedi per attaccare era impossibile, provò la prima cosa che le venne in mente: cercando di non perdere l'equilibrio e restando sempre pancia a terra [Atletica Gr1] afferrò la gamba che fungeva da sostegno (quella che non dava i calci per capirci) e diede un bel morso. In retrospetto l'avrebbe trovata un'idea molto idiota, ma in quella situazione fu l'unica cosa che le venne in mente.

Se avesse provato a fargli perdere l'equilibrio sarebbero cascati entrambi, l'uno sopra l'altro. Così forse avrebbe ottenuto del tempo. O magari avrebbero comunque perso l'equilibrio entrambi. La possibilità di spostarsi di lato per evitare i colpi non la sfiorò nemmeno.

[VAL]

[PER GABRIEL]

La porta cigola mentre la apri con cautela. Davanti a te si rivela una stanza d'ingresso di circa quattro metri quadrati dove nel muro in fondo, intravedi una scala che conduce al piano superiore con accanto una porta, probabilmente che conduce alla cucina o ad un'altra stanza al piano terra. La stanza è arredata con pochi mobili, ma tutti disposti in perfetto ordine, con due armadietti al lati e un tavolo al centro della sala.

Questo è in effetti un pò problematico. Ai due lati del tavolo ci sono due persone (Uno a destra l'altra a sinistra), entrambe prive di faccia, che stanno ferme ostruendo il passaggio dalla loro parte. Passare attorno al tavolo implica probabilmente un contatto con una di queste due creature, ma passare al centro ( sopra o sotto al tavolo) comporta ugualmente dei rischi perchè il soffitto è piuttosto basso e passare sopra il tavolo potrebbe darti qualche problema di movimento, come ugualmente passare sotto.


[PER ARLETTE ED ERECH]

Erech arriva alle spalle di Gandar e tenta di fermarlo impiegando un'incaintesimo mentale. Purtoppo non è dato sapere se la magia ha o meno effetto visto che il guerriero del tutto il mago e continua a rivolgere la sua attenzione alla guerriera, prossima alla caduta.

Fortunatamente, Arlette si dimostra piena di buona iniziativa addentando la gamba del guerriero con un morso. Nei suoi denti riversa tutta la sua frustrazione facendo urlare Gandar, questa volta non per la rabbia, ma per il dolore.
Il Guerriero è sbilanciato e il dolore alla gamba non gli permette di assestare altri colpi ad Arlette, che riesce a rimanere aggrappata al margine del tetto.


Intanto Lunamaria, dietro, ha teso il suo arco con la punta diretta verso a Gandar. Prima di scoccare, la ragazza si rivolge ad Erech.

LUNAMARIA PARLA AD ERECH: Cosa vuoi faccio? Da qui posso colpirlo e spingerlo giù. Disse a voce alta la ragazza, aspettando almeno un accenno da parte di Erech. Ovviamente però, se Gandar venisse buttato giù, diventerebbe impossibile salvarlo.

Gandar intanto retrocede di qualche passo zoppicando vistosamente. Afferra con entrambe le mani il manico della sua spada e solleva la lama, questa volta però senza puntare ad Arlette, ma mirando ad Erech dietro di se, girando il corpo su se stesso per poter disegnare un fendente diagonale che colpisca e metta Erech fuori combattimento con un colpo solo. E' un attacco veloce e portato con molta forza.

ARMI A DUE MANI SU ERECH: ( Gandar utilizza il grado 3 cercando di fare doppio danno ad Erech con i suoi punti narrazione.)

A quanto pare Gandar non è se stesso in questo momento, ma controllato da qualcosa che ne ha annullato la volontà, quindi l'incantesimo di di Erech non avuto presa, sfortunatamente.

Nel frattempo Arlette si è rialzata in piedi e può agire normalmente.


[NOTA DEL GM]
Lunamaria attende un comando di Erech. Se Erech dice di colpire Gandar o non dice nulla, Lunamaria scaglierà la freccia, solo se Erech dice espressamente di non attaccare, Lunamaria non lo farà.

Ovviamente I, se Lunamaria non attacca, Erech se la dovrà vedere con il colpo appena partito da Gandar e tutti di danni che esso comporterà se andrà a segno.

Ovviamente II, se Lunamaria colpisce Gandar, la sua vita sarà persa.

Modificato da VAL, 27 December 2010 - 15:13 PM.

[Clouds]

Richiusi la porta cigolante alle mie spalle.
La disposizione dei mobili della stanza e la particolare posizione delle due persone presenti nella stanza mi teneva ancora bloccato, ma potevo studiare la situazione con un po' più di calma questa volta.
Per prima cosa valutai che passare sopra o sotto il tavolo avrebbe richiesto un sacrificio di spazio. Non sarebbe stato un problema, ero abbastanza atletico da muovermi agilmente in uno spazio ridotto solo verticalmente, ma obbiettivamente volevo iniziare a vederci chiaro su quelle creature, prendendomi qualche rischio.
Intanto sapevo che non reagivano agli stimoli derivanti da quattro dei cinque sensi. Questo mi suggeriva che eventualmente, solo uno dei due sarebbe intervenuto nel caso in cui l'avessi toccato.
Afferrai la mazza che portavo sul lato sinistro del fianco con la mano destra, ma la mantenni bassa. Sfilai il guanto dalla mano sinistra utilizzando i denti e lasciai che lo stesso cadesse al suolo.
Mi avvicinai di qualche passo all'uomo sul lato destro rispetto alla porta dalla quale ero entrato, poi socchiusi gli occhi concentrandomi.

SUSSURRA: Per la causa dell'equilibrio, invoco il tuo dolore.

La mano scoperta iniziò ad illuminarsi di una luce bianca sempre più intensa, mentre sentivo il fluire della preghiera attraversarmi le ossa. Aprii gli occhi e allungai il braccio verso la creatura, badando bene di rilasciare il potere della preghiera un attimo prima di toccare l'essere, in modo che al momento del contatto l'effetto sarebbe stato immediato.

[Preghiere Divine - Tocco DOLORE]

[Impaled Janus]

Il morso fu profondo. Per qualche secondo il guerriero provò cosa era in grado di fare una persona priva dei mezzi per difendersi ma prossima alla morte.

PENSA: Spero solo che abbia la possibilità di ricordarlo.

Il dolore fece distogliere la sua attenzione da Arlette, che, dopo aver tossito sangue (suo? Di William?) sulla mano, riuscì a rialzarsi con qualche sforzo in piedi. Accorgendosi che William, o chi lo muoveva, non aveva evidentemente deciso di porre la parola fine alla sua furia omicida. Se fosse stato nel pieno delle sue facoltà Arlette non avrebbe avuto nessun dubbio sul doverlo uccidere o meno, ma questo era un caso molto particolare... era una vittima, non un carnefice.

Notò quindi che il guerriero stava per darle le spalle con l'intento di colpire Erech con il suo spadone. Sperò che il mago avesse ancora qualche freccia al suo arco. A proposito di archi... nah, Lunamaria non l'avrebbe mai ascoltata.

Era solo un minuscolo spiraglio di tempo prima che avvenisse l'urto , perciò doveva sbrigarsi. Sperando nel classico detto "Più sono grossi, più fanno rumore quando cadono.", impugnò bene il falcione nella mano destra e, dopo un breve salto per dare più energia, cercò di assestare il colpo poco sopra la nuca, con la lama rivolta di piatto, per tramortire e non per uccidere.
[Armi da taglio] = Totale 5 (Armi da taglio Gr 3 + 2 punto narrazione)

Provocare dolore era contro i suoi principi, ma se era per un bene maggiore...

[fanton95]

Fino a quel momento aveva riflettuto sempre prima di agire ma la quantità di cose che stavano succedendo in quel'istante lo confusero, forse.

Parla a Lunamaria: Colpiscilo, che Elysee sia con te.

Non sapeva se il colpo della ragazza sarebbe andato a segno allora afferrò il suo bastone per le estremità e cercò di limitare il duro colpo coprendosi il busto con quest'ultimo.

[VAL]

[PER GABRIEL]

Nel momento che tocchi la creatura, la prima cosa che ti sorprende è che al tatto non percepisci alcuna "materia", le creatue prive di volto sono come illusioni, fantasmi privi di un corpo vero e proprio. Tuttavia, nell'istante appena successivo tua mano si ustiona come se tu l'avessi arroventata in mezzo a delle fiamme. Il dolore e tale che ti costringe a ritirarti immediatamente indietro lasciandoti con il palmo bruciato e tremante. La creatura non reagisce minimamente al tuo tocco e continua a muoversi come se tu non esistessi.

L'unica reazione che ottieni è data dal corpo della creatura che per un breve istante, vibra leggeremente diventando trasparente per pochi attimi. La creatura riottieni poi l'aspetto precedente continuando a fare a quello che faceva prima, ignorando la tua presenza. A quanto pare... Queste creature prive di volto sono come fantasmi o ombre, del tutto ignare della rpesenza di esseri in carne ed ossa attorno a loro. Non attaccano e non reagiscono a ciò che succede attorno a loro, ma se entrano a contatto con persone vive, possono arrecargli indirettamente dolore. Ad esempio, se una di queste ombre, dovesse "attraversare" nel suo cammino una persona viva, probabilmente le conseguenze sarebbe atroci.


[NOTA DEL GM]
Hai la mano ustionata gravemente ( questo ti suggerisce che essere anche solo in parte toccati da queste creature può rapidamente uccidere chiunque), ma non subisci ferite al corpo che limitino le tue azioni.

Se possiedi preghiere divine grado 1, puoi guarire senza problemi le ustioni della tua mano.

Ora devi decidere se tornare indietro a raggiungere, in qualche modo, la scala.



[PER ARLETTE ED ERECH]


Gandar posseduto: 6 (Grado 4+2)
LUnamaria:7 (Grado 2 + 5)
Arlette: 5 (Grado 3 +2)


Lunamaria non perse tempo ne esitò. Le parole di Erech e la situazione non lasciavano altra scelta. La biondina lasciò la sua freccia che volò dritta sul pettò di GandarIl guerriero, privo di armatura venne catapultato all'indietro bloccando di fatto il suo attacco contro ad Erech. Rotolò sulle tegole e cadde giù dal tetto, andando a schiantarsi su delle casse a terra. Una brutta caduta che lasciò pochi speranze di sopravvivenza.

Gandar privo di armatura e con una freccia conficcata nel cuore, oltre ad essere già di suo debilitato dalla possessione della melma, morì sul colpo in un lago di sangue che lentamente gli si formò tutto attorno.
Una fine assai amara per un guerriero che valente come lui.

Le creature prive di volto a terra, ignorano completamente il guerriero morto ai piedi dell'edificio e continuano a muoversi per la piazza come se nulla fosse.


[NOTA DEL GM]
Considerando che Arlette è stata fin troppo avara, di punti narrazione, Erech non ha sbagliato a chiedere l'aiuto di Lunamaria. Se non l'avesse fatto, Arlette avrebbe steso Gandar, ma Erech si sarebbe ritrovato falciato dallo spadone. Purtroppo non siete riusciti a salvare Gandar. La vita degli avventurieri è fatta anche di rischi U_U.

Poichè l'attacco di Arlette, alla fine non si è completato, conservi i due punti narrazione che hai usato.



Lunamaria ripose il suo arco e raggiunse il bordo del tetto per cercare Gandar con lo sguardo. La ragazza si sentiva in colpa per come le cose erano finite e senza guardare in faccia Arlette o Erech, si rivolse a loro con voce tremante.

PARLA A ERECH E ARLETTE: Mi dispiace per il vostro amico. Mi dispiace per tutto... Io... Non sono stata molto onesta nei vostri confronti... Non era vero che mi trovavo qui sul tetto per caso... Volevo... Volevo cercare di ottenere la vostra fiducia per poi spingervi a fare una cosa per me, ma per come sono andate le cose, non penso che abbia più senso nascondervi la verità... Su tutto questo...

Disse la ragazza evitando di incrociare il vostro sguardo.

Modificato da VAL, 29 December 2010 - 13:12 PM.

[Clouds]

Il contatto con la creatura, o meglio, il NON contatto con la creatura, ebbe come conseguenza una dolorsa ustione alla mano sinistra. Mi ritrassi rapidamente, mentre per la sorpresa lascia la presa sulla mazza nella mano destra, che cadde a terra rumorosamente.
Osservai il palmo ustionato, volgendo poi lo sguardo verso la creatura. Un ombra, un essenza senza corpo ne anima, ma comunque in grado di recare danni alle persone.
Mi concentrai ancora una volta, lasciando che il potere concessomi da Cronhos fluisse fino alle ustioni, mentre osservavo la pelle morta e bruciata che lentamente tornava al suo colore originale, come colpita da una specie di rigenerazione.

SUSSURRA: Prego per una miracolosa cura...

Insieme alla scottatura, passò anche il dolore. [Preghiere divine - Tocco CURA]
Recuperai il guanto e la mazza, infilando il primo e sistemando al fianco la seconda. Dunque mi fermai a ragionare.
Non volevo passare sotto il tavolo se non era necessario, ma sopra non se ne parlava proprio.
Decisi allora di passare spingendo il tavolo, come prima soluzione.
Mi accostai ad esso, premendo entrambi i palmi delle mani sul bordo, quindi cominciai lentamente a spingere mettendoci la forza necessaria.
Se ci fossi riuscito avrei perso più tempo che passarci sotto, ma sarei stato in grado di difendermi da eventuali sorprese.

[Impaled Janus]

Arlette stava per caricare William quando la freccia scoccata da Lunamaria lo colpì in pieno petto. Rimase per un po' sbigottita... non per la morte del guerriero in sè, nonostante avesse più volte tentato di salvarlo e questo la faceva infuriare, ma più che altro perchè non era stata lei a porre fine alla sua vita. Era il suo compito, dannazione!

PENSA: Mi sono fatta troppo trascinare dalle emozioni... se l'avessi ucciso io avrei risparmiato il dolore a quella povera ragazza. Xephon, ti ho deluso. Abbi pietà di lui.

Dopo una breve preghiera, sorpassato Erech, Arlette andò dritta dalla ragazza, seguendo il suo sguardo alla ricerca del corpo del guerriero. Poi le appoggiò una mano sulla spalla (che fatica per una come lei!) e disse, con lo sguardo severo ma carico di compassione e cercando di non tradire le sue emozioni dovute alla morte dell'uomo:

PARLA A LUNAMARIA: Non si preoccupi troppo, ha fatto la cosa giusta. Ha fatto la cosa giusta. Non sarebbe dovuto essere il suo compito, ma ammiro la sua forza d'animo. Non si faccia prendere troppo dall'atto in sè. *parlando più a se stessa che alla ragazza* Dopo un po' ci si abitua. E William sapeva i rischi. Che la sua anima si trovi tra i giusti.

Poi si ritirò leggermente, perchè era ancora un po' a corto di fiato per i colpi subiti.

PARLA A LUNAMARIA: Se voleva la nostra fiducia, l'ha ottenuta. Ci dica prima cosa dobbiamo fare... poi vedremo.

PENSA: Però avevo ragione. Ho sempre ragione.

Un ultimo pensiero tornò all'ex compagno.
PENSA: Il corpo di William... dovrà fare a meno della sepoltura. È un destino che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Se solo potessi scendere... ma attirerei l'attenzione di quelle creature.