Il senso artistico è... per propria natura, qualcosa di "del tutto personale".
Ok... tutto quello con cui interagisce un individuo nella sua vita è e può essere interpretato solo in modo "personale" ma... ci sono dei casi in cui questo senso della personalità emerge maggiormente ed è quindi molto facile che le persone davanti a un'opera riescano a vedere solo la propria personalità, più che sforzarsi di comprendere quella dell'artista.
Il senso artistico è un qualcosa che si può definire anche come "senso del bello"
si, il "bello" è un senso, per essere più precisi, il piacere stesso, inteso a tutti i livelli, è un senso, e
non è meno utile del tatto, della vista, dell'udito o del gusto, l'olfatto...
però...
mentre questi ultimi sono sensi che in un modo o nell'altro si sviluppano in modo autonomo (essendo indispensabili per poter avere un'auto-sufficienza nella vita di tutti i giorni) il senso del piacere, (se non viene supportato da impulsi nervosi come quello spinto dall'impulso sessuale, per fare un esempio) interrompe il proprio sviluppo, e in alcuni individui si può riconoscere anche come "atrofizzato" ciò si manifesta nell'incapacità di provare reale piacere davanti a una visita a un sito archeologico o a un museo, così come in una villa antica o perfino il proprio giardino di casa. Non di meno... a volte perfino nella concretizzazione di un amplesso soddisfacente.
Ci sono persone, poi, che per qualche motivo sono più portate, fin dalla tenera età a dare grande considerazione a questo "senso del piacere" e sviluppano, quindi, per correlazione proprio grazie a questa "spinta" una capacità istintiva nel percepire la bellezza, giocano con queste sensazioni e in loro è come se si piantasse un seme che puntualmente sfocia in una realizzazione di tipo artistico o musicale/artistico.
Ciò non significa che osservando un Rabarama capiscano il perchè di quelle opere, ma... riescono comunque a percepir qualcosa al di là del velo estetico, riescono a trarre da quell'oggetto osservato delle informazioni e delle emozioni/sensazioni che la persona "comune" non è in grado di percepire.
Ciò non si manifesta "nell'arte" esclusivamente, si manifesta in ogni ambito della loro vita, si manifesta in ciò che vivono e in ciò che vedono, indipendentemente se sia un David o una scatola di cereali, colgono... "semplicemente" il bello che c'è nel tutto.
Una scuola d'arte, che non riesca a far rendere conto lo studente di ciò offre ai propri sudenti un'insegnamento frammentato, parziale, su ciò che è in sé lo spirito dell'arte, ed è vero... non tutti sono uguali e le persone hanno anche diversi tempi di apprendimento e di comprensione, una persona può sviluppare queste consapevolezze nel tempo, in modo naturale, e può anche ignorarle totalmente ed essere comunque apprezzato come un grande artista... ma se una scuola insegna l'arte, insegna per riflesso a esercitare costantemente quel senso della bellezza in così tante persone dormiente o sepolto sotto chissà quale genere di sudiciume inutile o di poco conto;
e in ciò... l'arte è solo lo strumento attraverso cui si esercita, e non il fine dell'innamoramento per l'opera o per la professione d'artista, è lo strumento con cui si lavora quella consapevolezza.
Un tempo avrei detto che la totalità delle persone che frequentano un forum come questo, o come lo è stato D-mkr prima (che male non fa ricordare le proprie origini, nel mio caso) fossero state se non tutte, almeno la maggioranza dotate di questo senso della bellezza, mentre oggi... coi tempi che corrono, devo ricredermi, almeno per ciò che concerne Rpg2s.
Adesso l'interesse si è mosso molto più al "passo coi tempi"
l'idea di avere una crisi sul groppone, sommata alla disoccupazione, al problema del posto fisso che affligge fin troppe famiglie si è abbattuta pesantemente portando soprattutto i più giovani a non avere una visione "chiara" del futuro, di ciò che vorrebbero fare da grandi, o quel che POTREBBERO fare.
Si respira spesso anche qui fra questi forum questa, quasi, necessità di "fare" per avere in cambio un tornaconto, cosa che tendo ad abolire:
Se io dipingo, e si presenta l'occasione di esporre dei miei quadri, e magari si presenta anche l'occasione di vendere qualcosa,è chiaro che non mi tiro indietro, ma... questo è ben diverso dal dire "faccio arte così mi pagaate" in quanto non può mai essere l'artista a scegliersi il pubblico quanto il contrario.
Sfugge infatti ai più materialisti un'appendice a fondo pagina che però... se almeno una volta nella vita si è assaporato quel senso di innamoramento e di piacere per il bello, non suona così strana:
"l'arte viene da dentro di noi, quello di cui noi siamo tanto fieri è un'espressione diretta dell'animo"
e non di quello di Tizio o Caio, ma del nostro, è la nostra anima che prende una forma, che può essere un quadro, un videogame, un lavoro di fatica che ci aiuti a migliorare ancora, ad approfondire ed ESPLORARE quel senso della bellezza.
E questo... non ha niente a che fare con il guadagno materiale. L'arte reale nasce nel momento presente, non nel passato o nel futuro, quando ci si lascia trascinare da quel senso di piacere non si può tenere conto del tempo, le ore sembrano minuti, e questo può constatarlo chiunque vi abbia dedicato un pò (sembra un paradosso) del proprio tempo.
Se si inizia a "produrre" pensando a quello che è il futuro l'arte si disgrega, non esiste più e con essa va sparendo in un istante quella "bellezza" che trasmette agli altri qualcosa.
Quello che facciamo, se è spinto da "nobili" intenti, per quanto non sarà compreso da tutti, colpirà un certo numero di persone, perchè quell'energia è quella con cui caricheremo il nostro "messaggio"
può avere tante forme, torno a ripeterlo, per questo in natura, che è l'espressione stessa dell'amore e della bellezza, è impossibile non restare ammirati davanti a un dato panorama, a una data movenza, a una data manifestazione metereologica. Tutto ciò che esiste esiste per il semplice motivo che coopera per manifestare quello che si osserva.
Ciò è costante, i nostri sentimenti e le nostre emozioni ci sono sempre in ciò che facciamo, non tutti possono realmente percepirle, ma c'è sempre qualcuno: e questo vale anche per la frustrazione o la rabbia, emozioni anch'esse.
Onestamente... che credito si può dare, o daresti a qualcuno che a una tua battuta reagirebbe come tu hai fatto?
No, non sei stato uno stronzo, sei stato inopportuno, perchè è chiaro, è palese, che soffri di un complesso di inferiorità, (e non indago neppure dove esso trovi radici) ma ti faccio presente chè, chi soffre di complessi di inferiorità, chi alimenta la rabbia verso il prossimo per problemi che con quel "prossimo" non c'entrano nulla, per "ignoranza" sia essa scolastica (e non sto dicendo che sia il tuo caso) sia essa dovuta anche solo per la mancanza di un esame di coscienza di tanto in tanto... mi spiace dirlo, ma finisce SEMPRE col darsi da solo la zappa sui piedi.
Ed è il tuo caso? Si, è il tuo caso, e chiunque qui potrebbe testimoniarlo in base a ciò che è "il messaggio" che tu stesso proietti attraverso ciò che fai e il modo in cui lo fai.
Io non metto in dubbio che tu abbia passione e una gran voglia di emergere, ed è ovvio che soffri, ma le ragioni non sono negli altri e non sono nei tuoi lavori, sono in te e se non ne prendi atto FACENDO qualcosa per risolvere i tuoi problemi interiori, il fatto che ciò si rifletta in ciò che scrivi, o nel tuo fare arte, sarà anche l'ultimo dei tuoi problemi.
Letteralmente.
Perchè cavolo disegni? Perchè cavolo studi anatomia o ti alleni a disegnare e dipingere?
L'arte è un "fare l'amore" con sé stessi, è un sondare il proprio interno ogni volta di più, spingendosi ogni volta più a fondo, migliorando, cercando, scavando, cercando una volta di più di raggiungere la chimera della comprensione di quel tuo piacere unico, è una ricerca della propria scintilla divina, della matrice delle nostre emozioni, è un meraviglioso modo di evolvere, e non un, davanti a queste tematiche, ridicolo, vuoto, insignificante, modo per guadagnare l'apprezzamento degli altri.
Modificato da Martin Ginrai, 10 October 2015 - 01:05 AM.