Aaaah. Problemone. Prima di tutto perché ascolto un po' di tutto, seppur con una certa selettività, seconda di poi perché la questione della ripartizione in generi mi è sempre stata parecchio stretta.
Vediamo di procedere con ordine, senza scendere troppo nella specificità dei generi laddove non necessario. Ogni genere sarà pertanto da intendersi in senso lato, nella stessa misura in cui dire che i Beatles fanno rock è improprio, riduttivo ma possibile e utile. Inoltre cito i musicisti più conosciuti, così riuscite (se volete) a farvi un'idea più precisa. Se dovessi elencare ogni composizione o compositore che apprezzo, il post non sarebbe un papiro, ma un oggetto quadridimensionale trascendente. Quindi mi contengo.
Tra l'altro, una premessa che per me è ovvia, ma potrebbe essere necessaria: non è detto che tutte le produzioni all'interno di un genere o dell'opera di un singolo mi piacciano indistintamente e nello stesso grado.
Altra precisazione accademica: per quanto concerne la musica colta al fattore intrattenimento-catarsi si aggiunge anche una questione tecnica e teorica che porta l'esperienza su un piano intellettuale. Questo non significa, a mio avviso, che la musica colta sia in sé migliore o peggiore della musica popolare o tradizionale (o che, ancora peggio, quest'ultima non possa muoversi su un piano intellettuale o teorico!), bensì che non si possa e non si debba istituire un criterio di paragone, ma preferibilmente di dialogo. Chi disprezza la classica è tanto cretino quanto chi si chiude nella presunta cultura da essa derivante, insomma.
Generalmente mi piace tutta la musica colta (termine tecnico).
Quindi, la classica nel senso più tradizionale del termine sino alla moderna in tutte le sue forme, quindi on un occhio di riguardo al Novecento e anche al contemporaneo. Amo la musica sinfonica in senso lato. Quel poco che si può studiare e riprendere dalla tradizione arcaica mi affascina molto, specialmente se strutturato con intelligenza e senza una impronta filologica stigmatizzante. Seguo con passione anche l'Opera lirica e la musica sacra e ovviamente le forme tradizionali al di fuori dell'Europa e del mondo occidentale.
Sempre al di fuori del mondo occidentale, amo molto anche la musica etnica e folclorica. Anche la stessa impronta etnica di composizioni colte e classiche mi affascina molto.
Tra gli autori di musica colta che maggiormente conosco e amo, proprio riassumendo all'osso, direi (in ordine sparso): Stravinskij, Ravel, Debussy, Bach, Bartok, Liszt Rachmaninov. Ma ce ne sono tanti altri, ad essi collegati: Dvorak, Ligeti, Mussorgskij e ancora Scriabin, Prokof'ev, Shostakovich, Khachaturyan, Haydn, Wagner, Rossini, Bellini, Gershwin etc etc...
Al di fuori della musica colta amo il Jazz (Coltrane, Duke Ellington, Armstrong, Chick Corea) e il Blues (Tom Waits, Tommy Emmanuel). Tra i generi più strettamente popolari nella concezione moderna, sono un amante di certa parte del rock, in particolare rock progressivo e folk-rock. L'amore per questo genere è nato coi primi Genesis ed i Pink Floyd, per poi estendersi anche a ELP, Banco, PFM, Gentle Giant, Renaissance, Area, Yes, i Rush... e altri. Per il rock più classico invece, i Led Zeppelin sono un'infatuazione storica. Aggiungo anche David Bowie ed i Queen e, ovviamente, i Beatles.
Apprezzo molto il cantautorato (Bob Dylan, il già citato Tom Waits) anche italiano (credo che sappiate un po' tutti muovervi): De André, Ciampi, Guccini, Gaber, Tenco, Modugno, Vecchioni, Battiato. Persino Renato Zero, in una certa misura.
Un interesse particolare va alla colonna sonora (Nino Rota, Morricone, Preisner, Umiliani, Herrmann, Nyman, Sakamoto, Santaolalla, ma anche Desplat e Zimmer), legata alla mia passione per il cinema e per il teatro.
Non amo particolarmente il Metal, pur ascoltandolo volentieri di tanto in tanto e trovandolo interessante in certe sfumature (prog/avant-garde?). Non mi piacciono reggae e affini, come una discreta parte del pop commerciale o del pop puro. Però ecco: in questo contesto si applica una selezione che prende in esame caso per caso. Esempio: mentre Laura Pausini non mi piace, mi ritrovo ad apprezzare "Happy" di Pharrell Williams. Insomma, mi sento di dire che vivo piuttosto serenamente l'aspetto "mainstream" e pop della mia passione musicale. Amo molto gli Eurythmics, Annie Lennox. Per la scena moderna non disdegno parte del repertorio dei Muse.
L'elettronica mi affascina parecchio in quanto foriera di innovazione tecnologica e strumentale. Ritengo, insomma, l'ausilio della componente elettronica un grande traguardo, purché funzionale a delle regole delineate da una tradizione musicale affermata. Da ciò deriva una forte avversione a certe derivazioni di questo genere: techno, house, dance, hardcore. Proprio non ce la faccio. Niente di personale.
Cerco di mantenermi aggiornato sulla scena indie e alternative, senza compiacermi troppo dell'elusività che, secondo taluni, costituisce l'unico interesse di questo settore. Insomma, la musica è celebrazione, non autocelebrazione. Stesso discorso vale per la musica colta, che mi auguro possa essere, oltre che bellissima utile e formativa e quindi estesa ad un pubblico più ampio possibile, sbrogliandola da un certo alone di (falsa) esclusività intellettuale.
Per fare due esempi rapidi dell'indie (sia come tipo di distribuzione che come formazione e proprio genere), mi piacciono molto gli Arcade Fire e Woodkid, oltre alla ben nota Bjork.
Per quanto riguarda gli ascolti un po' meno conosciuti che il mio lettore mp3 attualmente comprende:
Honegger, Mosolov, Rautavaara, Somei Satoh, Erwin Schulhoff, Bolling per la musica colta;
Sad Lovers & Giants, Fleet Foxes, M83, Disasterpeace, Chapterhouse, Arcade Fire per quanto riguarda la musica "popolare".
Per dire se una cosa mi piace devo semplicemente ascoltarla. Preferisco muovermi sperimentando, piuttosto che per genere. Accolgo sempre ogni proposta o link mi vengano offerti. ;')
Modificato da Mercury, 03 May 2014 - 18:41 PM.